41. CERTI SACERDOTI CONOSCONO A MENADITO LE PAROLE DEI VANGELI…MA NON POSSIEDONO LO SPIRITO DELLA LETTERA. L’IMPORTANZA – PER NOI - DI PREGARE PER LORO

 

Abbiamo già avuto occasione di accennare al fatto che alla mistica Valtorta, quasi più che le sofferenze fisiche, pesavano quelle morali che le derivavano dalla diffidenza, per non dire malevolenza, che i suoi scritti suscitavano in alcuni uomini di Chiesa che invece di criticarla avrebbero dovuto sostenerla.
Il razionalismo ha infatti intossicato la nostra società e quindi anche gli uomini di chiesa, figli della società e della cultura del nostro tempo in cui i miracoli, le visioni e le rivelazioni trovano poco credito.
Solo successivamente, dopo la sua morte, la sua Opera avrebbe ricevuto importanti riconoscimenti a cominciare da quello, già citato all’inizio di Pio XII che in udienza speciale disse ai di lei direttori spirituali: ‘Pubblicate quest’Opera, chi legge capirà…’.
Azaria in questa ‘lezione’ invita dunque la mistica a guardare avanti distogliendo lo sguardo mentale da questi fatti sgradevoli ed invitandola anzi a pregare per la Chiesa di Dio che avrebbe tanto bisogno di Grazia perché la Grazia possa rianimare i troppi spiriti languenti che sono nel Sacerdozio.1
Il pregare per loro – dice Azaria – le darà più gloria nell’altra vita che non l’aver assolto alla sua missione di ‘portavoce’ del Signore.
Il suo pregare sarebbe del resto un ‘dono’ e - come disse Gesù – il ‘dare è più grande del ricevere’.
Certi sacerdoti – continua l’Angelo – conoscono a menadito le parole dei Vangeli e degli altri testi ispirati. Essi saprebbero anche ripeterli a memoria ma non possiedono lo spirito della lettera perché la loro volontà spirituale é fiacca e la Grazia – quando non è messa addirittura in fuga da vere e proprie colpe – è quantomeno ostacolata da spirito di vanagloria: per l’importanza della propria carica, per la propria eloquenza nella predicazione, per il fatto di vivere di rendita su una fama di ‘santità’ guadagnata nel passato ma che non è più attuale perché essi vi si sono adagiati pur essendone divenuti privi, per vanagloria ancora a causa di una possibile bellezza e prestanza fisica, per non parlare poi della propria cultura o dei successi conseguiti.
Vi sono poi - dice ancora Azaria - quelli che mettono in dubbio il contenuto dei suoi scritti dicendo che lei potrebbe essere stata ingannata dal Demonio.
Costoro si guardano tuttavia bene dal mostrare in cosa lei si sarebbe sbagliata e ciò perché in realtà il loro scopo è quello di mortificarla non volendo essi ammettere che Dio l’abbia amata – lei, anima vittima – al punto di darle tutti quei doni.
Dio aveva affidato a costoro il compito – per lei sovraffaticata dalle sue sofferenze e dalla sua missione di mistica scrittrice – di alleggerle le ‘fatiche’ caricandosene essi stessi una parte sullo loro spalle, ma essi hanno fatto addirittura il contrario sovraccaricando lei di pesi e mancandole di carità.
E’ venuta meno in essi l’umiltà ed essi si sono illusi di essere ‘qualcosa’ mentre «l’Unico che è’», è Dio, il quale sceglie Lui i suoi strumenti.
Nella misura in cui questi ultimi rispondono alla sua chiamata e alla volontà di Dio nei loro confronti, allora essi divengono realmente ciò che Dio vorrebbe che essi fossero.
Se anche un ‘portavoce’ come la mistica non avesse bisogno della Parola perché la riceve direttamente dal Signore, può invece aver bisogno di molti altri aiuti e conforti materiali, morali e spirituali. E’ dunque male e pretestuoso per questi sacerdoti giustificarsi dicendo che ‘…tanto lei ha già Dio che la dirige…’.
Quando Gesù guariva i lebbrosi – continua l’Angelo Azaria – li invitava subito a presentarsi ai sacerdoti del Tempio per le incombenze di rito connesse all’accertamento della loro guarigione.
Gesù stesso per primo andava al Tempio e non aveva mai lontanamente pensato di non aver alcun bisogno del Tempio per il fatto di vivere nel rispetto della Legge e di essere Egli stesso Uomo-Dio.
Il sacerdote che rifiuta dunque di tutelare uno strumento adducendo il fatto che quest’ultimo è già ‘usato’ da Dio si comporta come un vero e proprio disertore dell’Esercito di Dio.
Dio non si lascia prendere in giro, e bisogna sempre ricordarsi che, dopo una vita sulla Terra tutto sommato breve, c’è poi una eternità per scontare le irrisioni nei confronti di Dio e la mancanza di carità verso i fratelli, perché nell’eternità si miete ciò che si è seminato in vita.
Bisogna dunque approfittare – conclude l’Angelo – e fare il bene finché c’è tempo in vita per farlo, in modo particolare da parte di chi – per la veste che indossa – è posto sotto gli occhi del ‘mondo’, un mondo che perisce più per lo spegnimento progressivo delle luci sacerdotali, che dovrebbero illuminarlo, che per le insidie e perverse dottrine suscitate dallo stesso Satana.

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Questa lezione dell’Angelo Azaria è incentrata sulla mancanza di carità nei confronti della mistica da parte di troppi sacerdoti, che hanno ormai perso la Grazia in un mondo che perisce – parole dell’Angelo – più per lo spegnimento progressivo delle luci sacerdotali che dovrebbero illuminarlo che per le insidie e perverse dottrine suscitate dallo stesso Satana.
A proposito delle incomprensioni nei confronti di chi è depositario di particolari doni mistici (senza voler qui ricordare lo stesso Gesù accusato dai sacerdoti del Tempio di compiere miracoli grazie all’aiuto di Satana) non oso pensare – qualora Gesù si manifestasse fra noi per la prima volta ora anziché 2000 anni fa - cosa direbbero oggi tanti psicanalisti (atei) e tanti ‘sacerdoti’ modernisti nel sentirgli dire di essersi incarnato per opera dello Spirito Santo, di essere nato da una vergine per di più rimasta vergine anche dopo la sua nascita, di essere figlio di Dio e che dopo morto sarebbe resuscitato per poi ascendere al cielo.2
Un ricordo recente di questa mentalità, per coloro che oggi qui mi leggono, è costituito da Padre Pio, oggi alla gloria degli Altari come San Padre Pio, accusato - per i suoi ‘doni’ carismatici e anche per le ‘stigmate’ - di ‘isterismo’ se non anche di mistificazione, perseguitato soprattutto dagli uomini di Chiesa.
Renzo Allegri nella sua biografia di Padre Pio cita le seguenti parole pronunciate dal Cardinale Lercaro in una commemorazione di Padre Pio, poco dopo la sua morte:3

'...Ma ad addolorarlo nel profondo, a farlo agonizzare come il Salvatore nell'Orto degli Ulivi, era il fatto che egli non tanto per la Chiesa soffriva - ciò che lo avrebbe confortato con la luce della beatitudine annunziata a chi soffre per l'Evangelo - quanto il fatto che dalla Chiesa soffriva: dagli uomini della Chiesa, che portano, nella comunità, che Cristo anima del suo spirito e rende mirabile sacramento di salvezza, il peso delle loro miserie, avidità, ambizioni, meschinità, deviazioni...'

Ma anche altri santi famosi (ad esempio Santa Teresa D'Avila e San Giovanni della Croce, poi riconosciuti entrambi non solo 'santi' ma anche 'dottori della Chiesa') subirono a titolo diverso azioni avverse o persecuzioni all'interno della stessa Chiesa.
Si deve allora pensare che i 'persecutori' fossero tutti in malafede?
Renzo Allegri nella sua biografia dice che invece molti di questi erano personaggi al di sopra di 'ogni sospetto', anzi di meriti spirituali comprovati.
Quale modo migliore da parte del ‘Nemico’ per eccellenza – mi dico però io - che cercare di far 'screditare' i suoi santi dalle stesse strutture interne della Chiesa, o cercare di combatterli, strumentalizzando l'umanità di altri uomini di Chiesa, l'umanità cioè di cui parla il cardinale Lercaro oppure l'umanità che possiedono anche gli uomini migliori?

Anche la Chiesa è fatta di uomini... anche la Chiesa ha quindi avuto i suoi tradimenti. E come Pietro tradì e poi si pentì rinnovellando il suo cuore, così la storia della Chiesa è stata una storia a spirale di tradimenti e riconversioni: spirale discendente, come discendente è stata l’Umanità.
Ma, cionondimeno, la Chiesa rimane Santa per mezzo dei suoi Santi che con il loro sacrificio spesso oscuro la riscattano.
La Chiesa rimane Santa perchè presantificata dal sangue e dai meriti di tanti martiri.
La Chiesa rimane Santa perchè ha per Sacerdote supremo il suo Cristo, che rimane Santo, anche se 'crocifisso'.
E la Chiesa di Gesù è 'crocifissa'! Dall'umanità delle sue membra, delle nostre membra, e di quelle altrettanto umane dei suoi sacerdoti, dei sacerdoti di Gesù, che dunque vanno aiutati, non combattuti, aiutati perchè - attraverso il nostro amore - riscoprano la freschezza del loro amore di un tempo, perchè attraverso il nostro coraggio riscoprano il gusto di morire - moralmente, umanamente - per il loro Dio, 'sacrificando', essi sacerdoti, la loro umanità al Sacerdote supremo, sull'Altare di un nuovo Amore: l’Amore di Gesù..

Che dire ancora?
La gente 'giudica'... e giudica 'Gesù' dalla sua Chiesa.
Guarda i suoi ministri, non li trova conformi al Suo insegnamento, e dà la colpa a Lui.
Guarda gli altri 'cristiani', non li trova coerenti con il Suo comportamento, e dà la colpa a Lui.
Cosa c'è di nuovo? E' la Storia che si ripete... Anche Dio-Padre - Buonissimo - non ha forse voluto addossare a Lui, che ha accettato, la colpa dei nostri peccati, per salvarci?
I suoi crocifissori non gli hanno forse voluto addossare, crocifiggendolo, colpe che non aveva?
Ecco, dalla 'chiesa' di Gesù, dal 'giudizio' che la gente ha della sua Chiesa di cui Egli è il Capo, Egli stesso viene giudicato, viene giudicato Lui perchè la Chiesa che Lui  ha voluto non si comporta come Lui vorrebbe...
Non ci pare ingiusto? Egli si è sacrificato per la Chiesa ed i cristiani, questi non si comportano bene ed allora Egli viene ancora una volta sacrificato sull'altare della incomprensione con l'accusa che, se i suoi non si comportanto sempre bene, la 'colpa' è Sua.
Questa è l'ingratitudine degli uomini, ora come allora, che sovente senza rendersene spesso neanche conto cercano - noi diremmo: inconsciamente - di scaricare la propria coscienza attribuendo agli altri la colpa della loro indifferenza.
La 'gente' giudica la Chiesa, e Gesù con essa.
La 'gente' pensa che la Chiesa, se Gesù fosse Dio, dovrebbe essere una chiesa di 'Santi'.
Ma è invece una chiesa di 'uomini' che Egli cerca di santificare mettendo Lui, per quelli di buona volontà, quello che a loro manca.
E come Egli fu tentato e poi crocifisso, anche la Sua Chiesa è stata sempre tentata e 'crocifissa', perchè Satana vede nella Chiesa le Sue Membra mistiche e vuole furiosamente, continuamente, crocifiggerle per tenere sempre Lui inchiodato alla Croce per impedirGli di salvarci, senza rendersi conto che è proprio la Croce quella che salva.
Ancora una volta egli si fa 'strumento', come nel Peccato originale, della volontà divina di salvezza che volge il Male in Bene.
La Chiesa di Gesù, la Storia lo dimostra, e lo ricordiamo, non è una chiesa di 'santi' ma di uomini, con le loro debolezze. E gli uomini sono il prodotto della società, dei valori, della cultura dei tempi. E anche quando gli uomini vi entrano puri, la Società e l'Altro li corrompono, per crocifiggere Gesù sempre più, per dare scandalo, allontanare anche noi e perderci del tutto.
E allora, noi, diventiamo strumenti inconsapevoli di questo gioco tragico, giudichiamo e, invece di compatire Gesù, crocifisso per ‘niente’, crocifiggiamo anche Lui.
Ma i suoi Santi... Oh, quanti santi belli gli ha dato la 'Sua' Chiesa...
Oh quanto profumo di amore, di bontà, di dolcezza, è salito dalle loro anime fino a quella Croce per farsi balsamo delle Sue ferite, etere stordente che lenisce le sue atroci sofferenze, acqua che lo disseta dall'arsura, che deterge il sangue delle sue ferite, che rinfresca la sua pelle che brucia dalla febbre della morte imminente.
Oh quanto ristoro ha Egli avuto dalla visione dei suoi santi futuri...!
E come è bastato un Crocifisso a liberare l'Umanità dal Peccato originale, basteranno i suoi martiri e tutti i suoi santi a liberare l'Umanità che non si sa convertire, che non sa amare - per debolezza congenita - ma che solo vi metta un po' di buona volontà.
Ecco quello che bisognerebbe dire a tutti quelli che crocifiggeranno Gesù, ancora una volta, crocifiggendo i sacerdoti che sbagliano, i cristiani che sbagliano.
Non sono 'essi' le vittime di tutto questo, ma ancora una volta Gesù, che solo per i suoi Santi si può consolare di non essersi sacrificato per niente.
Bisogna mostrare carità verso i suoi figli che sbagliano.
Non basta una tonaca ad essere santi, essi erano 'santi', erano giovani, erano belli nell'anima, volenterosi della Luce, ma l'Altro li ha poi sedotti, come i Primi Due. Loro sono le prime vittime, noi quelle successive se permettiamo che l'Altro, prendendo spunto dall'esempio di quei suoi ‘santi’ che santi non sono, induce anche noi ad allontanarci.
Quando vediamo uno di questi sacerdoti che tanto ci fanno gridare allo scandalo, non pensiamo a lui, pensiamo a Gesù, che è in Croce per noi come per loro, e piangiamo Lui.
E questo pianto sarà per noi benedizione perchè gli avremo  portato l'ultimo conforto.
'Padre - dirà Lui prima di andarsene - perdona loro, perdona a questi miei piccoli, perdona loro, perchè non sanno quello che fanno...'..


1 M.V.: ‘Libro di Azaria’ – Cap. 32 – 22 settembre 1946 – Centro Editoriale Valtortiano

2 Al riguardo vedi, dell’autore’: «Viaggio nell’Apocalisse verso l’Anticristo prossimo venturo», Cap. 12.2: ‘La disfatta della Fede’ – Ed. Segno, 2007 – vedi anche l’opera nel sito internet dell’autore.

3 G.L.: ‘Alla ricerca del Paradiso perduto’ – Cap. 60 - Ed. Segno, 1997 - C.E.V. vedi sito internet dell’autore