Presentazione
           
          Luce:
              Il vero 'superuomo' è l'amante nello spirito. Il vero superuomo è  l'amante - nello spirito - dello Spirito, che è Amore. Solo chi ama è il vero  superuomo.
              Ecco la conseguenza più  importante della Colpa, del Peccato d'Origine.
              L'uomo, come Maria SS. concepita  immacolata, cioè priva di colpa d'origine, amava perché pieno di 'Grazia'.
              La Grazia è Sapienza, la Sapienza  è Dio, Dio è Amore.
              L'uomo aveva in sé l'Amore ed  amava. Ma quando la Superbia, quel vapore che già si era condensato in Lucifero,  si condensò nei primi due - ed essi, non paghi di avere praticamente tutto, vollero essere come Dio, come Lucifero  - ecco essi diventarono di fatto ribelli, usurpatori, e come ribelli ed  usurpatori vennero cacciati dal Paradiso.
              Perché essi avevano perso la  Grazia, cioè l'Amore di Dio, che sta e permane solo in coloro che amano. E  poiché i primi due avevano smesso di amare, sotto le lusinghe e le adulazioni  del Ribelle, essi persero la Grazia e, con la Grazia, tutte le virtù  'psichiche', cioè virtù dell'anima, che fino a quel momento avevano reso  integra la loro 'psiche' ed il loro corpo.
              La 'Psiche', non nella misura limitata in cui la potete intendere e comprendere  voi ora, in realtà è l'Anima e dell'Anima, ora, voi non avete alcuna conoscenza  : anzi, la negate.
              Ma la relazione fra la  psiche-anima ed il corpo è strettissima, perché la Psiche 'anima' il corpo, lo  permea in ogni suo poro della pelle, come voi dite, lo permea in ogni sua  cellula, molecola, atomo.
              La 'psiche-anima' dell'uomo, nell'uomo, è quella che lo  mantiene in vita.
              E' non solo un principio vitale – ché questo, per bontà del  Signore che li ha voluti, e li ha voluti 'vivi' perché all'uomo servissero, è concesso agli animali, che lo  meritano pienamente perché essi sì, come i fiori e le piante e le erbe (che  pure hanno un loro diverso principio vitale), lo servono - ma è anche un principio  'spirituale'. 
              Perché questa è la differenza fra l'uomo e l'animale, o animali che, per  credervi superiori, vi reputate inferiori a quello che siete: ‘figli’ di Dio,  Figli di Dio, grazie alla psiche-anima, non psiche-animale, che vi dà, che dà a  voi uomini, animali ma di un gradino superiore al resto del regno animale, quella differenza che vi rende appunto  figli miei e pertanto degni di entrare nel mio Paradiso, un Paradiso fatto su  misura per voi: come per voi, uomini di carne, feci il primo paradiso terrestre  - poi per mia volontà decaduto - come per voi feci l'universo. 
              Chi come Dio ?
              Ma nel mio Regno, in quello dove  regno Io, che sono Amore, può entrare solo chi è in 'grazia', solo cioè chi  conosce l'Amore.
              E come l'uomo primo perse la  Grazia - e quindi il diritto, per cominciare, al Paradiso terrestre,  anticipazione di quello celeste - così i 'successivi' perdono la Grazia, grazie  al peccato: non quello d'origine ma quello che ogni giorno essi commettono  contro se stessi andando contro la legge che Dio ha messo nei loro cuori, la  legge dei comandi, e peccando d'amore per mancanza d'amore contro Dio e contro  se stessi: omicidi degli altri, dell'anima degli altri, grazie al saper odiare,  suicidi ad un tempo di se stessi uccidendo la Grazia in sé, quella che rende  l'Anima 'viva', quella che la mantiene figlia di Dio e che, una volta perduta,  vi fa figli di Satana. 
              Ed ecco che allora - non  tanto per Adamo ed Eva, che pur sbagliarono ma sbagliarono su istigazione  perfetta del superbamente intelligente e superbo, il Lucifero, portatore di  luce che a loro portò le tenebre - ecco  che Io allora, per Pietà per i discendenti che avrebbero automaticamente contratto  la 'malattia' con la riproduzione delle specie (perché l'uomo, persa la  Grazia, si può ben considerare un animale e quindi, certo, qui si può parlare  di 'specie'), feci loro la promessa di  salvezza.  
            La feci per loro  conforto, per dare loro forza ed aiutarli a  ravvedersi, come infatti successe dopo l'omicidio di Caino sul povero  Abele, sul dolce Abele: prima anticipazione dei tanti omicidi che i caini della terra continuano a  commettere, caini ed omicidi nello  spirito, prima ancora che dei corpi.
  Ma la feci anche per i successivi  che sarebbero arrivati ad essere 'caini' non solo per loro merito ma anche a  causa della Colpa prima che li aveva privati della Grazia.
  Né potete dire che i  successivi, se avessero mantenuta la Grazia sarebbero stati migliori dei  primi, perché anche questa sarebbe superbia.
  Già ti dissi che il Peccato originale fu provvidenziale perché, se  l'uomo primo non avesse sbagliato e non fosse piombato nel fango conoscendone tutte le miserie, i successivi - nel loro libero arbitrio  (ricorda sempre, sempre,  sempre questo: che non è condanna ma dono, perché altrimenti non figli ma  automi sareste), migliorandosi continuamente, nella moltiplicazione e  quindi di generazione evolutiva in generazione evolutiva, di stadio in stadio - sempre più perfetti sarebbero diventati  e  avrebbero finito, nel libero arbitrio, di ritenersi del tutto perfetti, cioè  come Dio, anzi loro Dèi, come Lucifero. E si sarebbero ribellati:  non disobbedienza ribelle, ma vera ribellione.
  Non 'Chi come Dio ?!', ma 'Chi come Io ?!' avrebbero detto!  E come Lucifero avrebbero meritato la  condanna: eterna, immediata.
  Ma nella mia Misericordia - Giustizia coi primi due, Misericordia per i successivi - Io feci la Promessa, la promessa di Salvarvi: la promessa di Maria, la Tutta Bella  già concepita nella mia mente ab-initio,  la Tutta Pronta, tutta pronta per voi, pronta - come Anima - a discendere in un  seno sulla terra - un seno già di santa, sua madre - per santificare la terra  accogliendo poi, con il suo libero arbitrio, lo Spirito di un Dio, di Dio - ché  altro Dio non esiste all'infuori di quello che voi liberamente eleggete nei  vostri cuori - di un Dio che si sarebbe sacrificato per salvarvi, che avrebbe  dato la sua vita per ridarvi la vostra, la vera Vita, che vi avrebbe dimostrato  - con l'azione, per insegnarvelo - la vera sostanza dell'Amore che non è, no,  dare la vita per gli amici - perché questa è generosità portata al massimo  livello, altruismo, ancora venato da interesse umano - ma darla per i 'nemici',  i nemici di Dio: non nemici perché lo crocefiggevano - ché la vita umana nulla  vale se non per il fatto che essa è sofferenza e quindi mezzo di santificazione  - ma perché nemici del proprio spirito, che è spirito infuso da Dio, creato da  Dio a sua immagine e somiglianza.
  'Ama il tuo prossimo come te  stesso' insegnò il Cristo-Uomo, 'Ama il tuo prossimo più di te stesso', insegnò  il Cristo-Dio.
  E' questo il Sacramento  dell'Amore, è questo che Io sono venuto a ricordare alla vostra anima, ad  insegnare al vostro 'io' solo che questi non voglia chiudere le orecchie dello  spirito, chiudere gli occhi della materia, per non avere il coraggio di quella  riconversione, cioè della modifica del vostro 'io', che Io a voi chiedo.
  Ecco spiegato in breve il 'Progetto creativo' di Dio. Non progetto  sull'universo, fatto di materia, ma progetto sull’uomo, fatto di spirito, che  in spirito Io voglio ritorni a Me. 
  In spirito dopo il primo giudizio, quello particolare, con la carne  glorificata dopo quello ultimo: perché anche la carne gioisca e venga  ricompensata nella sua nuova gloria, gloria di carne martirizzata (e perciò  superiore alla gloria della carne di Adamo, che gloria non era perché 'donata'  e quindi avuta senza merito) dalle sofferenze patite e superate nella vita  terrena. 
  Perché la carne, corrotta dal Peccato d'origine, corrotta da Satana per  farvi perdere la figliolanza di Dio, è stata da Me utilizzata per ridarvi -  attraverso la sofferenza, e quindi con più merito - la figliolanza rubatavi,  consentendovi di godere, nel Paradiso celeste, di una Gloria ancora maggiore:  quella che spetta a quelli che sanno essere Martiri, martiri della vita, le cui  sofferenze, le normali sofferenze, accettano e offrono, sull'Altare dell'Amore  di Dio.
         
          