E’ COMPATIBILE CON LA FEDE CRISTIANA L’ESISTENZA DI ALTRE FORME INTELLIGENTI DI VITA NELL’UNIVERSO?

di Guido Landolina

 

‘Vite e vite pullulano nei milioni di mondi che sono la gioia del vostro sguardo nelle notti serene…’  .

Il tema dell’esistenza di altri mondi abitati nell’Universo è decisamente affascinante.
Non mi riferisco ovviamente alle stravaganze di chi vede Ufo dappertutto e sostiene che gli uomini – anziché creati sulla terra da Dio come spiega la Genesi – vi siano stati ‘trapiantati’ da degli extraterrestri o che questi con le loro conoscenze scientifiche avrebbero dato origine  qualche miliardo di anni fa alla vita primordiale che poi si sarebbe autonomamente e casualmente evoluta dal ‘lombrico’… all’uomo, attraverso il passaggio intermedio della… scimmia. Lasciamo perdere!
Vi sono però molti scienziati credenti che sostengono con grande convinzione che – considerando che nell’Universo vi sono decine di miliardi di galassie contenenti ognuna centinaia di miliardi di stelle e pianeti – le probabilità matematico-statistiche che non esistano altre forme di vita siano praticamente nulle.
Essi ritengono che una qualche forma di vita, anche intelligente – magari diversa da quella che esiste sulla Terra – debba pur esserci, e questo spiega anche una parte degli enormi investimenti che l’industria aerospaziale destina alla ricerca non solo di pianeti che consentano l’esistenza dell’uomo ma che possano anche ospitare altre ipotetiche civiltà alle quali vengono inviate negli spazi infiniti delle sonde con inscritti messaggi in codice a carattere matematico-simbolico, e quindi teoricamente comprensibili anche da intelligenze aliene.
In realtà il nostro sistema solare è solo un infinitesimo granello di sabbia rispetto ai sistemi solari o planetari di tutto l’Universo e la nostra tecnologia di ricerca – nonostante tutto – è ancora, in proporzione, del tutto rudimentale.
Tuttavia questo tema di altri mondi abitati viene sfiorato nel brano di una rivelazione ricevuta negli anni 40 del secolo scorso dalla mistica Maria Valtorta, ben conosciuta dagli esperti di letteratura mistica a livello mondiale, autrice di una quindicina di volumi di visioni di vita evangelica e rivelazioni considerate anche dal Papa Pio XII di origine ispirata1.
Un lettore dei miei libri - sapendo che ho dedicato molti anni di lavoro e molti volumi all’approfondimento dell’Opera valtortiana - mi ha scritto una e-mail, preoccupato di aver letto nell’Opera che il Gesù che parlava in visione alla mistica aveva detto una volta, anche se una volta sola, che vite e vite pullulano nei milioni di mondi dell’Universo.
Egli mi chiedeva un parere sull’argomento ritenendo – pur certo della bontà delle rivelazioni valtortiane che lo avevano fatto crescere spiritualmente – che qui vi potesse essere una qualche forma di interferenza ‘satanica’, con una alterazione dei testi dopo la morte della mistica, non ritenendo sostanzialmente compatibile con la fede cattolica che esistano nell’Universo altri mondi abitati oltre a quello dell’uomo.
Il testo valtortiano citato fa parte di un ‘dettato’, scritto nel 1943, che la mistica aveva ricevuto2 a commento di un brano dell’Apocalisse che riguardava anche la futura e non lontana apparizione nel corso della nostra Storia della figura dell’Anticristo che in Apocalisse è simbolicamente rappresentato dalle due Bestie3.
La Bestia del mare (che secondo il Gesù valtortiano è simbolo del delirio di ‘potenza’ che l’uomo può esprimere in se stesso e che si esalta spesso nella politica e nello spirito di aggressione e prevaricazione ) e la Bestia della terra, che con le sue dottrine ed ideologie da falso profeta ha il compito di sedurre gli uomini portandoli ad adorare la prima Bestia.
Il Gesù delle sue visioni spiega alla mistica che la 'Gran Babilonia', detta anche ‘la gran città’ - che nell'Apocalisse si dice verrà un giorno in parte distrutta a punizione della sua malvagità - è da intendersi come metafora di tutta la Terra, cioé l'Umanità intera, che ha sempre fornicato con Satana.
Gesù – riferendosi poi ai numerosi tentativi dei molti esegeti che da due millenni si sforzano di scoprire a chi o cosa si riferisca questo nome simbolico – esclama (le sottolineature in grassetto sono le mie): 'Ma come non hanno mai pensato che la 'gran Babilonia' sia tutta la Terra? Sarei un ben piccolo e limitato Iddio Creatore se non avessi creato che la Terra come mondo abitato! Con un palpito del mio volere ho suscitato mondi e mondi dal nulla e li ho proiettati, pulviscolo luminoso, nell'immensità del firmamento. La Terra, di cui siete tanto orgogliosi e tanto feroci, non è che uno dei pulviscoli rotanti nell'infinito, e non il più grande. Certo però è il più corrotto.
Vite e vite pullulano nei milioni di mondi che sono la gioia del vostro sguardo nelle notti serene, e la perfezione di Dio vi apparirà quando potrete vedere, con la vista intellettuale dello spirito ricongiunto a Dio, le meraviglie di quei mondi".

 

Se l’uomo è l’unico essere che è stato creato ‘ad immagine e somiglianza di Dio’, come è mai possibile che esistano allora nell’universo altri mondi abitati, per di più intelligenti?

Esprimo adesso il mio punto di vista su questo argomento.
Fra i tanti esseri che possono popolare l'Universo, l'uomo è il più ‘perfetto’ così come esso é il più perfetto - inteso in senso 'animale' - degli animali e delle infinite forme di vita che pullulano sulla Terra.
Noi tendiamo a pensare che se forme di vita esistono su altri pianeti queste devono essere più 'avanzate' della nostra.
E' un complesso di inferiorità che deriva dalla consapevolezza dei nostri limiti.
Oppure pensiamo che non esistano forme di vita intelligenti come la nostra.
E' un complesso di superiorità che deriva dalla presunzione che abbiamo di noi.
Ma 'limiti' e 'presunzione' sono conseguenza del Peccato originale.
L'uomo odierno é un essere enormemente decaduto sul piano fisico, su quello morale e spirituale.
L'uomo odierno è una pallidissima copia - sul piano della intelligenza - dell'uomo originale perfetto che era stato creato da Dio.
Se l'uomo quale era stato creato in origine si fosse mantenuto perfetto nella Grazia, esso - di generazione in generazione - si sarebbe 'evoluto' e - con la sapienza che gli derivava dallo stato di amicizia con Dio - avrebbe potuto sviluppare una società e delle 'capacità' enormemente superiori a quelle attuali.
La religione cristiana non dice che l'uomo sia l'unico essere in vita nell'Universo, né che il nostro mondo vivente sia l'unico.
La nostra dottrina pensa invece che così come la Terra - con tutte le sue forme viventi - é stata fatta in funzione dell'uomo, così anche l'Universo è stato fatto non in funzione dell'uomo ma in funzione di Gesù Cristo, Verbo incarnato. (Cristocentrismo)4
Se l'uomo è stato fatto ad immagine e somiglianza di Dio, come é mai possibile che esistano forme di vita, per di più intelligenti, su altri pianeti?
E' possibile per la stessa ragione per cui esistono altre forme di vita - anche se meno intelligenti - sulla Terra.
La conclusione di questo mio pensiero é che l'uomo sia il 're' dell'Universo, ma non l'uomo quale lo vediamo adesso, ma quale lo vedremo alla fine della storia dell'Umanità.
Allora, resuscitato nel corpo, anzi dotato anche di un corpo 'glorificato' non più soggetto alle leggi della nostra Fisica ed ai bisogni del nostro corpo, possiederà le stesse 'virtù' del Gesù risorto  che, pur chiedendo agli apostoli del cibo dopo la prima apparizione nel Cenacolo per far capire che era costituito da un corpo ‘solido’ in carne ed ossa e non era un fantasma - poteva all’occorrenza smaterializzarsi e rimaterializzarsi a volontà, apparendo ora qua e ora là con la velocità del pensiero ai quattro punti cardinali della Terra.
Il 'primato' dell'uomo sull'Universo  non é quello dell'uomo attuale ma del futuro uomo glorificato dotato per di più di uno spirito immortale, immortale come quello degli Angeli.
Quando parliamo della perfezione dell'uomo, non meditiamo mai a sufficienza le conseguenze psicosomatiche della caduta dell'uomo.
Quando diciamo che l'uomo fu creato a somiglianza di Dio, sappiamo che fu tale perché costituito di 'spirito' immortale, sia pur spirito meno perfetto di quello degli Angeli e ancor meno perfetto del perfettissimo Spirito di Dio.
Quando poi aggiungiamo che egli fu creato anche a sua immagine, cioè immagine di Dio, pensiamo che il termine di ‘immagine’ sia solo sinonimo della suddetta somiglianza ‘spirituale’.
Non é così. L'uomo fu prima ‘pensato’ da Dio e poi creato ad immagine fisica di quello che - il giorno in cui il Verbo si sarebbe incarnato - sarebbe stato il futuro uomo Gesù Cristo.
Jean Marie de la Croix aveva espresso con mirabile sintesi teologica questo concetto5:

«…Il destino dell'uomo é conforme al destino di Cristo. In forza della sua predestinazione in Cristo, l'uomo è divenuto partecipe anche del Suo destino di morte, risurrezione e gloria alla destra del Padre.
Per comprendere l'uomo é necessario comprendere Cristo.
Dio, infatti non ha progettato la 'natura umana' per noi, ma per Gesù, il quale pertanto è il prototipo, il modello o, come dice San Paolo, 'il Primogenito di molti fratelli'6.
Tutti gli altri uomini sono stati pensati e voluti (ossia sono stati 'predestinati') come 'copie viventi di Gesù'».

 

L’uomo glorificato… 

Dio, ancor prima della creazione materiale, volle espandere il suo Amore e - avendo un Figlio, generato e non creato - pensò ad un popolo di 'figli' adottivi da Lui creati.
Un popolo di figli che lo amassero come Padre e che avesse suo Figlio come Re, un Re di un popolo di 'fratelli'.
Quando il Verbo, che è Parola che traduce in atto i Pensieri del Padre, pensò a questo popolo di 'fratelli', li pensò a come li avrebbe voluti: simili a come Egli avrebbe voluto essere7.
In funzione di come Egli avrebbe voluto essere, Dio creò dunque l'Universo e poi la Terra, e con la Terra un 'habitat' adatto alla sopravvivenza del futuro uomo.
Ma l'uomo-modello prefigurato da Dio non fu l'uomo attuale, che è ormai degenerato a causa del Peccato originale, ma l’Adamo originario e ancor più l’uomo glorificato, con il corpo simile a quello del Gesù risorto, come egli sarà al momento della resurrezione dei corpi per entrare nei ‘Nuovi Cieli e Nuova Terra’.
Un corpo splendido, simile a quello della Madonna delle apparizioni, che é di una bellezza che tutti i veggenti asseriscono essere indescrivibile con parole umane.
Un corpo che – come quello del Gesù risorto – non avrebbe più obbedito alle attuali leggi della fisica, materializzandosi e smaterializzandosi, comparendo qui o là alla velocità del pensiero.
Un uomo dallo spirito perfetto e dalle capacità intellettuali non solo ritornate integre ma anche ‘glorificate’ come il corpo stesso: il vero Superuomo!
Dio scrive dritto sulle righe storte e la caduta dell’uomo – non a caso permessa da Dio – rientrava nei suoi progetti ed è stata provvidenziale.
La sua caduta, la percezione conseguente dei suoi limiti, la raggiunta consapevolezza – grazie alla successiva rivelazione di Gesù Cristo - di essere 'figlio di Dio', sia pur adottivo, e quindi la volontà di amarlo, avrebbero spinto quelli fra gli uomini che veramente avrebbero voluto essere 'figli di Dio', a combattere duramente contro la propria natura degenerata a causa del Peccato di origine per cercare di essere più simili possibile a quanto Dio ci avrebbe voluti.
E' questo sforzo, questa sofferenza continua, questa tensione di una vita intera, che alla fine ci rende – sempre per bontà di Dio - 'meritevoli' di un Paradiso e di una vita eterna che altrimenti mai avremmo meritato.
E' la fatica e la sofferenza di questo mondo che – sopportate, e magari anche ‘offerte’ per amore di Dio - ci rendono meritevoli del futuro corpo glorificato ed immortale.
Quindi l'uomo, che se fosse rimasto integro nel Paradiso terrestre sarebbe stato già da allora il ‘re’ del Creato, tornerà ad esserlo quando sarà ‘glorificato’: nella sua mente, spirito e corpo, mentre Gesù-Verbo - oltre che nostro 'fratello' in quanto uomo -  sarà a sua volta il nostro Re in quanto Dio.
Ecco perché non dobbiamo temere che esistano altre forme di vita nell'Universo.
Non saranno mai simili a quelle del futuro uomo glorificato, ad immagine e somiglianza di Gesù Cristo.

 Non so se nell'Universo - formato da miliardi e miliardi di galassie contenenti ciascuna centinaia di miliardi di stelle e pianeti - ci siano altri mondi abitati, magari da esseri completamente diversi da noi.
Personalmente la cosa però non mi preoccupa, anzi mi esalta sapendo che un giorno - se avrò la fortuna di avere anch'io un corpo 'glorificato', come del resto anche voi che leggete - sarò un loro 're' pur avendo sopra di me un ben altro Re, che è Dio.


1 Emilio Pisani: ‘Pro e contro Maria Valtorta’, pagg. 11,12 (Udienza di Papa Pio XII), Ed. 2002, Centro Editoriale Valtortiano

2 Maria Valtorta: ‘Quaderni del 1943’ – Dettato del 22.8.43, pag. 157 – Centro Editoriale Valtortiano

3 Ap 13

4 Sulla dottrina del Cristocentrismo vedi del Cardinale Giacomo Biffi: ‘Approccio al Cristocentrismo’ – Jaca Books
Sul tema del ‘Cristocentrismo dell’Universo’ vedi anche, dell’autore il primo volume di ‘La Genesi biblica fra scienza e fede’ – Cap. 7 – Ed. Segno 2006. Inoltre i Capp. 8, 10,11 e 12 del terzo volume che affrontano anche il tema biblico della Genesi che dice l’uomo ‘creato ad immagine e somiglianza di Dio’.
I volumi – nella disponibilità delle Edizioni Segno - sono eventualmente consultabili nella versione ‘on line’ dalla Sezione Opere del sito internet dell’autore: ALLA RICERCA DEL PARADISO PERDUTO, digitando https://www.ilcatecumeno.net

5 Padre J.M. de la Croix, sacerdote, teologo: ‘Il Credo’ – Vol. III, pagg. 79 e segg. – Edizioni Mimep-Docete, Pessano, 1994

6 Lettera ai Romani, 8,29

7 Sul tema dell’uomo fatto ‘ad immagine e somiglianza di Dio’ e sulla teologia del Cristocentrismo vedi la nota 4 precedente