Continuando la meditazione sul caso dei sacerdoti pedofili negli Stati Uniti

LA VIRILITA’ CASTA DI GESU’… E LA PUREZZA DI MARIA

IL PROGETTO CREATIVO DI DIO…

- seconda parte -



DIO VOLEVA CHE L’UOMO AMASSE, MA DI AMORE SPIRITUALE

Nell’articolo del numero precedente – prendendo lo spunto dal caso dello scandalo dei preti pedofili negli Stati Uniti esploso nell’aprile scorso sulla stampa di tutto il mondo – avevo cominciato a spiegare l’importanza della castità con riferimento al celibato sacerdotale ed alla sessualità nel matrimonio.
Nell’Opera di Maria Valtorta1 alcuni dei capitoli più belli sono dedicati alla importanza della purezza, e quindi alla purezza di Maria Santissima.
E’ Gesù che nei suoi ‘dettati’ ne parla alla mistica e le spiega il perché della ‘immacolata concezione’ di Maria e di come un Dio che è purissimo Spirito non potesse – per nascere come Uomo concepito senza coniugio umano – che incarnarsi nel seno di una vergine tutta pura, preservata a questo scopo dal Peccato originale.
Dio voleva che l’uomo amasse, ma di amore spirituale.
Satana invece – per vendetta d’esser stato cacciato dal Paradiso e per odio a Dio e agli uomini – provocò la caduta dell’uomo, non più spirito ma divenuto ‘carne’, insegnandogli – in spregio a Dio - ad amare, sì, ma in maniera carnale, anzi ‘sessuale’.

 

IL PROGETTO DI DIO

Noi siamo uomini del XX° secolo e non possiamo tanto comprendere questo concetto così difforme dal pensare comune.
Non si tratta qui nemmeno di ‘demonizzare’ la sessualità, che ormai è una  realtà dell’uomo come la dipendenza dalla droga è purtroppo una realtà con la quale deve fare i conti il drogato, ma dobbiamo almeno fare uno sforzo intellettuale per cercare di cogliere spiritualmente la portata del progetto di Dio così come emerge - qui è là - dalle rivelazioni mistiche del Gesù valtortiano:2

  1. Dio ‘pensò’ l’anima di Maria fin dal principio, prima ancora di porre mano alla creazione, perché il capolavoro della creazione sarebbe stata Maria.
  2. La futura nascita di Maria, la creazione perfetta, avrebbe da sola giustificato la creazione dell’uomo, creato perfetto ma poi invece volontariamente decaduto.
  3. L’amore di Maria verso Dio, la sua Purezza, aver Maria che l’amasse come solo Lei avrebbe saputo fare, avrebbe poi giustificato da parte di Dio la decisione di non distruggere la razza umana, traditrice e ribelle, dopo il peccato originale.
  4. Tutte le bellezze della natura e dell’universo sono state fatte per l’uomo, perché alla ‘felicità’ di Dio non era certo necessario l’universo, poiché Dio bastava a se stesso.
  5. Nonostante che – dopo il peccato originale – la corruzione sia entrata nella natura e nell’uomo che cominciò a conoscere la sofferenza e la morte, la vita merita sempre d’esser vissuta, e quindi l’aver concesso alla razza corrotta di perpetuarsi e di poter vedere le bellezze straordinarie della Natura è stato ancora un dono di Dio.
  6. La Mente suprema ‘sapeva’, fin da prima della creazione, che l’uomo sarebbe stato ‘omicida’ della propria anima e ‘ladro’ dei doni spirituali ricevuti da Dio e allora – Buona all’estremo – pensò, da prima che la Colpa fosse, al mezzo per annullare la Colpa: il Verbo-Gesù e allo strumento per rendere il mezzo operante: Maria, che venne quindi creata nel pensiero sublime del Padre.
  7. L’uomo – corrotto nello spirito – sarebbe diventato ‘carne’, e per salvare la ‘carne’ il Verbo avrebbe dovuto farsi Carne.
  8. Il Verbo incarnato avrebbe dovuto sublimare la ‘carne’ umana per portarla in Cielo.
  9. Ma, per essere Carne, Dio Figlio aveva bisogno di una Madre che lo generasse secondo le leggi della carne. E per essere Dio aveva bisogno che il Padre fosse Dio.
  10. Ecco dunque Dio – ab aeterno – crearsi la Sposa che secondo la carne sarebbe sarebbe stata Madre del Figlio.
  11. La creazione dell’uomo, per come era stata concepita nella mente di Dio, avrebbe dovuto rappresentare la quintessenza della spiritualità e dell’amore.
  12. La nostra mente si smarrirebbe se potesse pensare come sarebbe divenuta la specie dell’uomo se l’uomo non avesse cominciato invece a riprodursi secondo gli insegnamenti di Satana.
  13. L’uomo perfetto si sarebbe riprodotto carnalmente, ma di un amore dal quale la sessualità come la intendiamo noi e a maggior ragione la libidine sarebbero stati assenti.
  14. Satana – per spregio a Dio che è Purezza assoluta – ha voluto degradare il concetto d’amore, portandolo ad un livello che – spiritualmente parlando – è sub-animale, perché l’animale copula ma lo fa ai soli fini del mantenimento della specie, per comando divino che così ha prescritto per la sua sopravvivenza.
  15. Ma all’uomo e alla donna depravati da Satana – ecco la rivincita di Dio – Dio volle contrapporre l’Uomo per eccellenza: Gesù, nato da una Donna soprasublimata da Dio, al punto che – grazie alla potenza di Dio – Ella avrebbe generato un Figlio senza alcuna cooperazione umana  ma per un atto di volontà divina che l’avrebbe decretato con un ‘Fiat’.
  16. Prima che Satana diventasse il Ribelle e il Corruttore della razza umana, egli era già il Vinto, da Maria che avrebbe dato alla luce l’Uomo: il vertice della Perfezione.
  17. Satana però tolse a Dio la gioia di esser Padre di tutti gli uomini, perché una parte di essi avrebbe preferito – nel proprio libero arbitrio – Satana come padre.
  18. Senza la sessualità e la libidine destate da Satana, ma con un amore ordinato, sulla terra vi sarebbe stato equilibrio fra i sessi e le razze, atto ad evitare sovrappolazione, guerre ed altre sventure famigliari.
  19. Nell’amore coniugale anche la carne, proprio perchè ‘carne’,  avrebbe svolto la sua parte, ma nell’ordine.
  20. Sulla base del progetto di Satana i ‘figli di Dio’ avrebbero dovuto diventare tutti figli suoi, venendone preclusa - a causa del Peccato originale e dei peccati individuali successivi - la possibilità di un ritorno al Cielo che è Perfezione.
  21. Grazie a Maria che seppe mantenersi Pura in un mondo depravato dando vita di carne al Figlio di Dio, l’Umanità sarebbe stata riscattata e avrebbe conosciuto in quale modo – con un poco di buona volontà – avrebbe potuto ritrovare la strada del Cielo.
  22. Se Satana aveva voluto vendicarsi di Dio, che l’aveva fatto cacciare dal Cielo, corrompendo la spiritualità dell’uomo perfetto, Dio si era però già preso in anticipo la sua rivincita su Satana pensando – ancor prima che Satana fosse Ribelle – di portare la perfezione della creazione di Maria ad una superperfezione, creando l’Uomo per eccellenza neanche originato da un casto abbraccio ma da divino amplesso di pensiero.
  23. Il Battesimo leva la Colpa, ma della Ferita rimane la cicatrice che lascia il segno: la debolezza dell’uomo, i fomiti, che lo spingerebbero continuamente verso l’errore, se Gesù non gli avesse messo a disposizione degli aiuti soprannaturali per aiutarlo nella sua battaglia.
  24. Maria – nella quale invece la Colpa non è mai stata e nella quale soprattutto la Purezza si è sempre mantenuta - rappresenta la Creazione Perfetta, il vero ‘Uomo’, razza della quale i primi due sono risultati in definitiva esser stati solo dei ‘prototipi’.

Ma quale può essere allora una nostra conclusione di queste riflessioni che emergono – sempre nell’ottica della visione mistica valtortiana -  dalla meditazione della sua opera?

IL SUPERUOMO

 Il vero 'superuomo' è l'amante nello spirito. Il vero superuomo è l'amante - nello spirito - dello Spirito, che è Amore.
Solo chi ama è il vero superuomo.
Ecco la conseguenza più importante della Colpa, del Peccato d'Origine.
L'uomo, come Maria SS. concepita immacolata, cioè priva di colpa d'origine, amava perché pieno di 'Grazia'.
La Grazia è Sapienza, la Sapienza è Dio, Dio è Amore.
L'uomo aveva in sé l'Amore ed amava.
Ma quando la Superbia, quel vapore che già si era condensato in Lucifero, si condensò nei primi due - ed essi, non paghi di avere praticamente tutto, vollero essere come Dio, come Lucifero - ecco essi diventarono di fatto ribelli, usurpatori, e come ribelli ed usurpatori vennero cacciati dal Paradiso. Perché essi avevano perso la Grazia, cioè l'Amore di Dio, che sta e permane solo in coloro che amano.
E poiché i primi due avevano smesso di amare, sotto le lusinghe e le adulazioni del Ribelle, essi persero la Grazia e, con la Grazia, tutte le virtù 'psichiche', cioè virtù dell'anima, che fino a quel momento avevano reso integra la loro 'psiche' ed il loro corpo.
La 'Psiche', non nella misura limitata in cui la possiamo intendere e comprendere noi ora, in realtà è l'Anima e dell'Anima, ora, noi non abbiamo alcuna conoscenza : anzi, spesso la neghiamo.
Ma la relazione fra la psiche-anima ed il corpo è strettissima, perchè la Psiche 'anima' il corpo, lo permea in ogni suo poro della pelle, lo permea in ogni sua cellula, molecola, atomo.
La 'psiche-anima' dell'uomo, nell'uomo, è quella che lo mantiene in vita.
E' non solo un principio vitale - ché questo, per bontà del Signore che li ha voluti, e li ha voluti 'vivi' perché all'uomo servissero, è concesso anche agli animali, che lo servono - ma è anche un principio 'spirituale'.
Perché questa è la differenza fra l’animale e l'uomo che, per credersi superiore, si reputa discendente di una scimmia ed inferiore a quello che è: figlio di Dio, Figlio di Dio, grazie alla psiche-anima, non psiche-animale, che dà, che dà a noi uomini - animali ma di un gradino superiore al resto del regno animale - quella differenza che ci rende appunto ‘figli di Dio’ e pertanto degni di entrare nel suo Paradiso, un Paradiso fatto su misura per noi: come per noi, uomini di carne, fece il primo paradiso terrestre - poi per Sua volontà decaduto - come per noi fece l'universo.

 

NEL REGNO DI DIO PUO’ ENTRARE SOLO CHI E’ IN GRAZIA…,
ED ECCO CHE ALLORA DIO FECE AI PRIMI DUE LA PROMESSA DI SALVEZZA

Ma nel Regno di Dio, in quello dove regna Dio, che è Amore, può entrare solo chi è in 'grazia', solo cioè chi conosce l'Amore.
E come l'uomo primo perse la Grazia - e quindi il diritto, per cominciare, al Paradiso terrestre, anticipazione di quello celeste - così i 'successivi' perdono la Grazia, ‘grazie’ al peccato: non quello d'origine ma quello che ogni giorno essi commettono contro se stessi andando contro la legge che Dio ha messo nei loro cuori, la legge dei comandi, e peccando d'amore per mancanza d'amore contro Dio e contro se stessi: omicidi degli altri, dell'anima degli altri, grazie al saper odiare, suicidi ad un tempo di se stessi uccidendo la Grazia in sé, quella che rende l'Anima 'viva', quella che la mantiene figlia di Dio.
 Ed ecco che allora - non tanto per Adamo ed Eva, che pur sbagliarono ma sbagliarono su istigazione perfetta del superbamente intelligente e superbo,  Lucifero, portatore di luce che a loro portò le tenebre - ecco che Dio allora, per Pietà per i discendenti che avrebbero automaticamente contratto la 'malattia' con la riproduzione delle specie, fece ai primi due la promessa di salvezza
La fece per loro conforto, per dare loro forza ed aiutarli a ravvedersi, come infatti successe dopo l'omicidio di Caino sul povero Abele.
Ma la fece anche per i successivi che sarebbero arrivati ad essere 'caini' non solo per loro ‘merito’ ma anche a causa della Colpa prima che li aveva privati della Grazia.

IL PECCATO ORIGINALE FU… PROVVIDENZIALE

Né si può dire che i successivi, se avessero mantenuta la Grazia sarebbero stati migliori dei primi, perché anche questa sarebbe superbia.
Il Peccato originale fu provvidenziale perché, se il primo uomo non avesse sbagliato e non fosse piombato nel fango conoscendone tutte le miserie, i successivi - nel loro libero arbitrio  (ricordiamo sempre, sempre, sempre questo: che il libero arbitrio non è condanna ma dono, perché altrimenti non saremmo figli ma automi), migliorandosi continuamente, nella moltiplicazione e quindi di generazione evolutiva in generazione evolutiva, di stadio in stadio - sempre più perfetti sarebbero diventate avrebbero finito, nel libero arbitrio, di ritenersi del tutto perfetti, cioè come Dio, anzi loro ‘Dèi’, come Lucifero. E si sarebbero ribellati: non disobbedienza ribelle, ma vera ribellione.
Non 'Chi come Dio ?!', ma 'Chi come Io ?!,' avrebbero detto! 
E come Lucifero avrebbero meritato la condanna: eterna, immediata.

 

LA CARNE, CORROTTA DA SATANA PER FARCI PERDERE LA FIGLIOLANZA DI DIO, E’ STATA DA DIO UTILIZZATA PER RIDARCI – ATTRAVERSO LA SOFFERENZA, E QUINDI CON MAGGIOR MERITO – LA FIGLIOLANZA RUBATACI

Ma nella sua Misericordia - Giustizia coi primi due, Misericordia per i successivi - Dio fece la Promessa, la promessa di Salvarci: la promessa di Maria, la Tutta Bella già concepita nella sua mente ab-initio, la Tutta Pronta, tutta pronta per noi, pronta - come Anima - a discendere in un seno sulla terra - un seno già di santa, sua madre - per santificare la terra accogliendo poi, con il suo libero arbitrio, lo Spirito di un Dio, di Dio - ché altro Dio non esiste all'infuori di quello che noi liberamente eleggiamo nel nostro cuore - di un Dio che si sarebbe sacrificato per salvarci, che avrebbe dato la sua vita per ridarci la nostra, la vera Vita, che ci avrebbe dimostrato - con l’azione, per insegnarcelo - la vera sostanza dell'Amore che non è, no, dare la vita per gli amici - perché questa è generosità portata al massimo livello, altruismo, ancora venato da interesse umano - ma darla per i 'nemici', i nemici di Dio: non nemici perché lo crocifiggevano - ché la vita umana nulla vale se non per il fatto che essa è sofferenza e quindi mezzo di santificazione - ma perché nemici del proprio spirito, che è spirito infuso da Dio, creato da Dio a sua immagine e somiglianza.
'Ama il tuo prossimo come te stesso' insegnò il Cristo-Uomo, 'Ama il tuo prossimo più di te stesso', insegnò il Cristo-Dio.
E' questo il Sacramento dell'Amore, è questo che Gesù è venuto a ricordare alla nostra anima, ad insegnare al nostro 'io' solo che questi non voglia chiudere le orecchie dello spirito, chiudere gli occhi della materia, per non avere il coraggio di quella riconversione, cioè della modifica del nostro 'io', che è quello che Dio ci chiede.
Ecco spiegato in breve il 'Progetto creativo' di Dio.
Non progetto sull'universo, fatto di materia, ma progetto sull'uomo, fatto di spirito, che in spirito Dio vuole ritorni a sé. In spirito dopo il primo giudizio, quello particolare, con la carne glorificata dopo quello ultimo: perché anche la carne gioisca e venga ricompensata nella sua nuova gloria, gloria di carne martirizzata ( e perciò superiore alla gloria della carne di Adamo, che gloria non era perché 'donata' e quindi avuta senza merito ) dalle sofferenze patite e superate nella vita terrena. Perché la carne, corrotta dal Peccato d'origine, corrotta da Satana per farci perdere la figliolanza di Dio, è stata da Dio utilizzata per ridarci - attraverso la sofferenza, e quindi con maggior merito - la figliolanza rubataci, consentendoci di godere, nel Paradiso celeste, di una Gloria ancora maggiore: quella che spetta a quelli che sanno essere Martiri, martiri della vita, le cui sofferenze, le normali sofferenze, accettano e offrono, sull'Altare dell'Amore di Dio.


1 Maria Valtorta: ‘L’Evangelo come mi è stato rivelato’ – Vol. I, Cap. 5 – Centro Ed. Valtortiano

2 G.Landolina: ‘Il Vangelo di Matteo, Marco, Luca e del ‘piccolo Giovanni’ – Vol. I, Cap. 2 – Ed.Segno