(M.Valtorta: 'Il Poema dell' Uomo-Dio', Vol. III, Cap. 45 e 46, pagg. 298/302)
- Centro Editoriale Valtortiano -

126. Gesù, aiutami...

 

Leggo e medito l'episodio evangelico della 'tempesta sedata'   (Mt 8, 23-27/ Mc 4,35-41/ Lc 8, 22-25 - 'Poema' , Vol.III, Cap.45, e più particolarmente Cap.46) dove Gesù 'parla' alla Mistica e commenta l'episodio riflettendo amaramente sulla 'umanità' degli apostoli i quali  - pur sapendolo 'figlio di Dio' - lo consideravano, inconsciamente, un 'incapace' dal punto di vista delle cose materiali, bisognoso di 'protezione' umana, salvo poi - nel momento più 'critico' della tempesta sul lago - sentirsi perduti ed allora svegliarlo gridandogli : Signore salvaci!
L' uomo - commenta Gesù - nella vita è sempre pieno di sè, non pensa di chiedere, non chiede mai aiuto a Dio, non sa che Dio, Padre, è lì pronto ad aiutarlo, ansioso di aiutarlo solo che l'uomo lo chieda.
E Dio allora, di fronte a tanta superbia, amareggiato, 'dorme' come faceva Gesù in barca sul lago in tempesta, si 'assenta', sorveglia ma si 'assenta', lascia che siano i suoi figli a decidere se chiamarlo o meno. Ma quando questi si 'svegliano' dalla loro umanità (loro sì che dormono sul serio..), aprono gli occhi e gridano 'Salvaci!', di colpo il Signore viene in soccorso con i suoi aiuti soprannaturali.
Nel 'dettato' di Gesù alla Valtorta, Gesù osserva che gli uomini potrebbero obiettare e domandarsi come mai allora Dio - di fronte alle 'tempeste' collettive ed individuali dell'uomo - non usi la sua Potenza per fermarle, cioè per distruggere il Male.
La risposta di Gesù è che se Dio mai facesse ciò e, tolto il Male, rimanesse solo il Bene, l'uomo, l'uomo libero con il suo libero arbitrio, finirebbe per ritenersi - nella sua superbia - Autore del Bene e mai più si ricorderebbe di ricorrere a Dio.
Le sventure - conclude Gesù - servono quindi a ricordarci la nostra miseria e che esiste un Dio al quale dobbiamo ritornare.

Rifletto su tutto ciò e mi dico che deve essere  vero.
Se infatti Lucifero, Angelo e Spirito purissimo, dotato anch'egli di libero arbitrio, si è montato in superbia giungendo per la sua intelligenza e potenza a credersi simile a Dio, anzi come Dio, anzi usurpatore di Dio e quindi meritevole dell' Inferno eterno, perchè mai l' uomo attuale -  che è molto meno perfetto dell'uomo 'primo', poichè esso è indebolito dalle tare del Peccato d' Origine -  non dovrebbe peccare come Lucifero oppure come Adamo ed Eva che già erano perfetti?
Credo proprio anch'io, come dice Gesù, che la nostra superbia e la nostra tracotanza, che già oggi - in presenza del Male, del Dolore e nonostante la Potenza del Creato - ci portano a negare Dio e spesso a maledirlo e bestemmiarlo, ancor più ce lo farebbero negare se esistesse solo il Bene.
L'uomo attuale infatti -  appagato dal Bene, adagiato nel Bene, corrotto dal Bene, nell'ozio del Bene - l'uomo attuale, pieno di difetti come è e soprattutto di superbia, non sarebbe più in condizione di aspirare  al Cielo, cioè a Dio, finendo - sempre per la sua Superbia - di credersi, proprio perchè 'perfetto' e pieno di ogni Bene, simile a Dio, anzi Dio, ponendo sè stesso, come già fa sin da  ora, al centro di tutto e meritandosi così - come Lucifero - il castigo eterno dell' inferno anzichè la salvezza.

Continuando dunque a meditare ancora sul fatto che Gesù vorrebbe che noi uomini gli chiedessimo 'aiuto', faccio un esame di coscienza e  mi immagino  - in una sorta di dialogo mentale - di dirgli:

Gesù, quali sono i problemi per i quali 'Io' non ho il coraggio di chiamarti in aiuto?
Innanzitutto quello dell'essere 'tuo', perchè temo che ciò mi snaturi, cambiando la mia essenza 'carnale' per trasformarmi  in un essere più spirituale.
In secondo luogo quello dell' essere io attaccato al mio 'Io', affezionato al mio 'io', morbosamente legato al mio 'io', che sarà anche  'malato' per il 'Peccato d' origine' - d' accordo - ma è sempre il 'mio' Io. E il mio 'Io' non vuole uccidere il 'suo' Io, anche se 'malvagio', anzi proprio perchè 'malvagio', perchè 'egli' si piace così  come è: perchè non è bello quel che è bello -  come si dice - ma quel che 'piace'...
Il primo problema è legato alla paura di amare, il secondo all' amare troppo se stesso.
Gesù, quando io prego il Padre e, come Tu mi hai insegnato, dico: 'Padre, insegnami ad amare...', il Padre mi insegna ma sono convinto che  non oltrepassi la misura (non la oltrepassi per rispetto della mia libertà...) posta dalle mie paure più o meno conscie, ma non per questo meno reali, che impediscono il 'perfezionamento' di questa preghiera che mi hai insegnato ma che non è detta quindi  da me con autentico abbandono, a causa  appunto del persistere della resistenza della mia umanità e della mia paura.
Ecco il punto, Signore.
Mi pare  infatti che, se dovessi chiederti veramente queste due cose,  Io non sarei più 'Io': i miei rapporti con mia moglie, i miei figli, il mondo esterno, non sarebbero più gli stessi di prima.
Mi sembrerebbe insomma, o Signore, un pò come morire...
E allora ho paura, paura, paura.
E’ per questo che ti chiedo spesso di darmi la 'forza', perchè in realtà in questa maniera, cioè 'disponendo' io della 'forza', mi sembrerebbe di rimanere ancora 'Io' il padrone della situazione, libero di decidere o meno.
O meno?...

Luce:
'O meno... O meno !'
Il Male serve involontariamente la causa del Bene. Dio è il Padrone dell' Universo, Dio è 'Padrone' anche del Male. Dio non ha 'voluto' il Male ma lo consente perchè esso si inserisce nel Progetto divino sull' uomo e, diventando mezzo di prova, diventa anche il mezzo attraverso il quale si consegue il merito.
Dio tutte le cose può volgere in Bene. Ne dubiti forse?
E allora perchè dubiti che Io ti possa divinamente aiutare?
Perchè pensi che Io possa raccogliere il tuo 'abbandono', la tua donazione, per violentare la tua natura, il tuo 'Io'?
Io non 'violento': Io sono Dio di Libertà.
Ti cambierei, in meglio, con il tuo consenso ma senza snaturarti ma anzi mantenendoti te stesso, solo con più 'amore', tanto quanto tu potrai 'umanamente' darne. 'Umanamente' e non spiritualmente. Perchè 'Carne' sei.
E allora, ti ripeto ancora: abbandonati.
E' vero che ti dissi che Io voglio tutto di te, ma non un tutto di rapina, ma un tutto di adesione. Dipenderà da te.
Intanto Io sono qui che aspetto.
Aspetto e rispetto...

Gesù, aiutami! Ma ti prego, di una sola cosa ti prego, fai un miracolo ed aiuta anche mia moglie. Tu me l'hai messa a fianco. 
Io l' amo e non posso fare a meno di lei. Non ci separare. Capisco che non posso 'chiedere' per lei, ma un miracolo è un miracolo.
Come posso chiederlo solo per me?  Come posso lasciare lei?
Tu hai unito le nostre strade, o Signore, e Tu, Signore, ti prego, 'devi' mantenerle unite, perchè io da solo mi perdo e lei senza me non può stare, umanamente.
E' ancora troppo quello che chiedo?
E' anche questa una mia ennesima 'riserva' mentale?
E' anche questa una ulteriore dimostrazione di mancanza di abbandono?
Ricorda però, o Signore, che sono un uomo e non un 'santo'.
Sia fatta la tua volontà.