(M.Valtorta: 'I Quaderni del 1943', 24.9.43, pag. 394 - Centro Ed. Valtortiano)

118. Saper soffrire per amore per insegnare ad amare. Il circolo chiuso dell'Amore.

 

Gesù - parlando alla Valtorta: anima offertasi come 'vittima' - continua a battere sul tema della sofferenza e le confida che nella sua Passione in croce il dolore maggiore non fu quello dell'agonia materiale ma della consapevolezza del fatto che la sua Passione non sarebbe comunque servita a salvare milioni e milioni di uomini.
Gesù si sacrificò soffrendo, ma con grandissima dolcezza perchè il suo patimento era dato per 'riparazione' al Padre e per la salvezza di noi uomini, e perchè solo dandoci l'esempio di una sofferenza mite, poichè accettata, Egli sarebbe stato punto di imitazione per tutti gli uomini, chiave della nostra felicità sulla Terra e nel Cielo.

Luce:
Solo patendo, Gesù ci poteva insegnare il sacrificio  che redime: "Saper soffrire per amore per insegnare ad amare".
L' uomo senza amore si comporta come una "belva" : quello che distingue l' uomo dalle belve è appunto l' amore. Ma Dio vi ha voluto spiriti, non belve, non "animali".
Ed allora voi dovete recuperare la vostra spiritualità,  amando.
Ma come si può amare senza soffrire?
L' amore - già te lo dissi - è donazione. Ma in un mondo di egoisti, in un mondo di egoisti, la "donazione" non è compresa, è irrisa, è calpestata. Di qui la sofferenza di chi ama e non si sente compreso, non si sente corrisposto. Questo vale per tutte le forme d'amore.
Solo conoscendo la sofferenza che deriva dall' amore si può insegnare ad amare. Per insegnare, il "maestro" deve aver prima 'sperimentato': altrimenti non è credibile e neppure saprebbe bene insegnare.
Per questo devi imparare a soffrire: non per la sofferenza fine a se stessa ( che Io nella mia bontà cercherò di evitarti se non nella misura che la vita a tutti dà ) quanto perchè così potrai insegnare ad amare. Intanto, impara ad amare senza sofferenza, come mio dono, così come mi stai chiedendo. Anche amando si può trasmettere agli altri il senso dell' amore. Ma l'Amore che ti dono Io non torna a tuo merito. L' Amore che ti dono Io è un atto di Misericordia per renderti la strada meno erta, il cammino più facile, in attesa di prove più impegnative.
L'amore che deriva dalla sofferenza (cioè la sofferenza accettata ed  "offerta" ) quello sì che è Amore di Redenzione, cioè  amore di redenzione "personale", cioè amore di redenzione per il prossimo che pecca come tu peccasti.
E' grazie alla comunione dei santi che tu fosti salvato, non grazie ai tuoi meriti. E' grazie ai meriti di chi ha saputo e sa ancora amare. Sono i meriti di costoro che - come ti dissi - hanno fino ad oggi "salvato" l’Umanità. Ecco perchè anche tu devi imparare ad amare, non come chiedi tu ma come chiedo Io. Capisci, amore mio? Vedi come ti amo? Ti chiamo "amore" e ti chiedo di diventare come mio Figlio: mio Figlio che, per amore al Padre offeso oltre che per pietà per voi, accettò, anzi "decise" di voler soffrire.
Non vuoi essere tu come mio Figlio, posto che Io ti ho creato e tu sei Figlio Mio ?
Non ti spaventare. Il mio Amore non "brucia". Pensaci.
Non c'è fretta, Io so attendere. Mi so anche accontentare, come ho fatto con te per tutta una vita.
Per cominciare, potresti "accettare" .
Accettare non significa "chiedere" la sofferenza ma porsi nella situazione mentale, nella situazione psicologica di volerla accettare ove la vita la imponesse. Ecco: questo è il primo gradino.
Per il successivo non ti porre problemi: sarai tu a decidere!
Io ti ho fatto conoscere il "massimo, la "perfezione", tu rispondi al massimo delle "tue" possibilità, come ti ho insegnato dicendoti di amare con tutto il "tuo" cuore, con tutta la "tua" anima, con tutta la "tua" mente.
Ricordati che il Padre non impone il dolore, ma sa accettare la sofferenza offerta e la usa a salvezza degli altri Figli suoi e Fratelli tuoi. La vedi la comunione dei santi? Tutto in " famiglia" rimane: Padre, Figli, Fratelli. Questo è il circolo chiuso dell' Amore, lo stesso circolo che lega   l’Amore Trinitario.