21. LA MISSIONE CHE DIO AFFIDA AD OGNI UOMO.
IL SENSO DELLA DISCESA DELLO SPIRITO SANTO SUGLI APOSTOLI
NEL CENACOLO

 

Si ama Dio quando si fa la sua volontà, vale a dire adempiendo alla 'missione' che Egli ci ha affidato.
Ogni creatura ha una sua particolare missione ma mentre le altre creature animali e vegetali la svolgono nell'ordine e rispettano ognuna il ruolo affidato loro, rispettando così l'ordine di Dio, l'uomo è invece l'unico che tale ordine vìola.
E' questo in sintesi il concetto introduttivo di una nuova Lezione di Azaria.1
L'uomo - in quanto 'animale' ma dotato di spirito - è addirittura anello di congiunzione fra la materialità animale e gli Angeli, ma non sa essere 'ordinato' e non rispetta la volontà di Dio circa quella che dovrebbe essere la sua missione: divenire figlio adottivo di Dio facendone la volontà e quindi amandolo.
É così che l'uomo, abusando di una maggiore intelligenza, nuoce ai suoi simili e - credendosi un piccolo 'dio' - non onora né obbedisce a Dio, odiando i suoi simili.
É un uomo - dice Azaria - che nega a Dio il ruolo di Creatore pur non essendo capace di suo di creare nemmeno un semplice esile filo d'erba2 anche se, prendendo dalle cose create da Dio delle cose buone, con quegli elementi 'crea' cose non buone, fonte di dolore e di sventura, volendo in tal modo mostrarsi 'creatore' in negativo.
Di fronte agli uomini 'senza Dio', ai 'buoni' non rimane allora altro che la preghiera, vivendo una vita veramente cristiana per condurre la quale non mancheranno gli aiuti di Dio e lo stesso sostegno della preghiera degli Angeli custodi affinché Dio sostenga la loro volontà contro gli attacchi altrimenti insostenibili di Satana.
Azaria spiega quindi il senso della 'effusione pentecostale', cioè della discesa dello Spirito Santo nel Cenacolo sopra gli Apostoli.
Essi, nonostante il travaglio della Passione e nonostante l'aver assistito alla Resurrezione, erano sempre 'opachi' di umanità. Ma per divenire 'maestri', iniziatori della futura Chiesa, essi avrebbero dovuto divenire più 'spirito' che uomini.
Ecco allora lo Spirito Santo effondersi su ognuno di loro con i suoi molteplici doni che li avrebbero resi atti alla loro missione bruciando la loro umanità e valorizzando al massimo la spiritualità.
Gli apostoli, in quanto depositari di doni lasciati loro da Gesù, avrebbero potuto insuperbirsi, anche per la loro capacità di miracoli, ma ecco lo Spirito Santo, con la pienezza dei suoi doni, purificare la sede del senso e del pensiero.
É così che Pietro, purificato, poteva raccomandare agli altri: «Vi scongiuro di guardarvi, come forestieri e pellegrini, dai desideri carnali».
L'uomo cristiano - continua Azaria - è infatti come forestiero e pellegrino nel mondo pagano, come dice San Pietro, perché è la sua stessa umanità a farlo procedere come tale. Bisogna dunque avanzare 'guardinghi' per non perdere la Grazia di Dio, sapendo che non sarà possibile convertire i pagani se non dimostrando - i cristiani - di non essere schiavi del 'senso': morale, fisico e spirituale.
Un altro importante insegnamento di Pietro, continua Azaria, è quello di rimanere sempre sottomessi alle Autorità costituite, accettando anche le ingiustizie e lasciando a Dio la propria difesa. Parimenti bisogna rispettare i nemici di idee.
L'ubbidienza a chi è sopra di noi (sia ciò l'Autorità, i genitori o un datore di lavoro, anche se chi ci è sopra non attira l'amore) è vista e benedetta da Dio: fare la volontà di Dio è infatti anche il soffrire con pazienza, anche se ingiustamente, facendolo per riguardo a Dio.
Mai dimenticare in ogni caso che anche quando nella vita incontriamo sofferenze, si tratta di espiazioni - se si soffre per colpe commesse - e niente di più.
Si tratta invece di un tesoro che si accumula in Cielo quando si soffre per colpe non commesse o addirittura per aver fatto del bene.3


1 M.V.: 'Libro di Azaria' - Cap. 12 - 12 maggio 1946 - Centro Editoriale Vaktortiano

2 Vedi, al riguardo, dell'autore: 'La GENESI BIBLICA FRA SCIENZA E FEDE - I sei giorni della Creazione dal Big-Bang al Peccato originale' - Vol. II, Cap. 12 - Edizioni Segno, 2006 - vedi anche sito internet dell'autore

3 Sul tema della sofferenza, vedi dell'autore 'Alla ricerca del Paradiso perduto' - Parte ottava: Capp. dal 97 al 121 - Ed. Segno, 1997 -