15. I DUE RAMI ODIERNI  DI DISCENDENZA DELL'UMANITA'.
I FIGLI DELLA 'SCHIAVA' E QUELLI DELLA 'LIBERA':
I PRIMI SONO NEMICI DEI SECONDI 

 

Azaria inizia la sua lezione1 chiarendo alla mistica il significato di 'Gerusalemme terrestre' e di 'Gerusalemme celeste'.
Possiamo per inciso precisare che il termine di 'Gerusalemme terrestre' richiama alla mente la città di Gerusalemme, in Palestina, intesa come 'città di Dio', che duemila anni fa era capitale della Giudea e sede del Tempio ebraico.
Tale Tempio venne tuttavia distrutto nel 70 d.C. dalle legioni romane insieme all'intera città.
E' dunque morta, spiega Azaria, la vecchia 'città di Dio' con il suo vecchio Tempio ma in sua vece - grazie al Sacrificio redentivo del Verbo incarnato in Gesù ed immolatosi per la Redenzione dell'Umanità - nasce una 'Gerusalemme spirituale' molto più ampia, una 'città' che della prima conserva il nome ma la cui estensione crescerà progressivamente nel tempo fino ad allargarsi alla Terra intera.
É la città di Cristo, il cui 'Tempio' è simboleggiato dalla Chiesa cristiana, non certo in funzione della parte gerarchica che la guida ma in quanto essa é una Entità spirituale2 di unione di tutti i credenti in Cristo che ne è dunque il Capo mistico.
É la Chiesa Militante per la diffusione del Cristianesimo in terra che viene aiutata dalla Chiesa Trionfante, la Gerusalemme non più terrena ma celeste in Cielo, della quale fanno parte gli spiriti dei Giusti e dei Santi e tutte le Potenze dello Spirito che vivono nella luce di Dio.
La Gerusalemme terrestre è ben simboleggiata - spiega ancora Azaria - da una visione avuta dal Profeta Ezechiele.3
Dio gli elargisce infatti la visione di un  'Tempio' dalla cui base esce inizialmente un rivolo d'acqua che tuttavia nel tempo cresce gradatamente di altezza, fino alle caviglie, quindi ai ginocchi, ai fianchi e infine troppo profonda per consentirne il guado, insomma un fiume maestoso intorno alle cui rive crescono alberi.
Le acque del fiume sboccano nel 'Mare' dove si fondono con le acque salate, 'addolcendole' e risanandole, cosentendo così lo sviluppo di una vita intensa.
Tutto viene risanato dove giungono le acque del fiume. Ma dove vi sono paludi e lagune, cioé dove l'acqua non scorre, non vi è alcun risanamento e continueranno ad essere inquinate dal sale, mentre ai margini del fiume gli alberi rigogliosi produrranno frutti di ogni specie: i frutti saranno cibo e le foglie medicina.
Ecco, la visione data al Profeta Ezechiele da Dio - spiega Azaria - era 'figura' del futuro Nuovo Tempio, quello della Gerusalemme terrena, vale a dire della Chiesa fondata da Gesù Cristo che avrebbe effuso le acque della Grazia per dare cibo e frutti spirituali alla Umanità 'affamata'.
Una Chiesa che, iniziata come un rivolo dai primi dodici apostoli, si allargherà sempre di più, in tutti i continenti, estendendosi su tutta la terra. E dove essa non arriverà, cioè nelle paludi e lagune salmastre, lì non vi sarà vita spirituale, perché l'Umanità in quei luoghi non vorrà beneficiare del fiume della Grazia effuso da Gesù Cristo.
In questo quadro i figli della Gerusalemme terrena, cioè i cristiani autentici, dovranno collaborare alla sua espansione, ed un particolare ruolo spetta alle 'voci', cioé a quegli strumenti' a questo scopo particolarmente 'eletti' da Dio, come appunto la mistica Valtorta.
Voci che subiranno un continuo martirio, costrette come saranno a distinguere le ispirazioni provenienti dal Cielo da quelle provenienti da Satana.
Quindi martirio di vigilanza continua, di ubbidienza continua, sforzo continuo, derisione, curiosità e persecuzioni immeritate, 'voci' che sono circondate come da mura di carcere da uomini prevenuti, indifferenti, se non del tutto ostili.
Infatti l'Umanità discendente da Adamo ed Eva è formata da uomini buoni e da uomini cattivi, così come Abramo ebbe due rami di discendenza, quelli derivanti da Sara, la moglie legittima, e l'altro derivante dalla schiava Agar.
Azaria si produce qui in una interessantissima spiegazione il cui concetto potrei sviluppare nei termini seguenti.
Così come nella riproduzione della razza umana ed in quella animale i caratteri dei due genitori si sommano nei figli - nel bene come nel male - così altrettanto avviene nel campo spirituale.
Se Adamo ed Eva fossero rimasti in grazia e perfetti, la loro grazia e perfezione (essendo escluso ogni difetto morale e fisico) si sarebbe trovata moltiplicata nei figli, e nei figli dei figli, dando il via ad un processo ascendente di assimilazione a Dio.
Ecco cosa ha perso l'uomo a causa del Peccato originale.
E Azaria aggiunge: « Or dunque, che sempre aumentabile perfezione di somiglianza divina sarebbe venuta nei figli nati dal Padre Creatore e dall'Umanità da Lui creata. Meravigliosa somiglianza! Ma per averla doveva l'Umanità conservare intatta la sua somiglianza del Padre. Invece la forma perfetta fu deturpata da Lucifero, e nell'esterno e nel profondo, e la somiglianza non crebbe, non si perfezionò, ma anzi ebbe lacune, regressi, ebbe aspetti diversi nei figli di Dio e dell'Umanità, di modo che dal seno che generò l'angelico Abele, in cui era palese la somiglianza divina, già era uscito il Satana-Caino, nel quale era palese la prostituzione dell'Umanità al Seduttore. E sempre, sempre così, nei secoli, anche dopo che l'innesto di Cristo fu sulla pianta imbastardita dell'Umanità. Or dunque l'Eterno Abramo ebbe due figli: uno dalla schiava e uno dalla libera. I due rami dell'Umanità. E il figlio della schiava - attenta bene - nacque secondo la carne, mentre quello della libera nacque in virtù della promessa, ossia secondo lo spirito».

Azaria conclude dicendo che l'allegoria non è solo per quel tempo ma è valida ancora oggi.
In seno all'Umanità vi sono i figli della 'schiava', secondo la carne, e quelli della 'libera', secondo lo spirito.
I primi assecondano le loro passioni, accettano le ispirazioni di Satana e sono nemici ai secondi che, secondo lo spirito, cercano invece di rimanere uniti a Dio.
I cristiani non devono dimenticarsi di essere figli della 'libera' e devono cercare di comportarsi conseguentemente.
Ancor più 'figli della libera' sono le 'voci', gli strumenti cioè ai quali Gesù ha dato 'vista e udito' soprannaturali per fare loro conoscere 'le verità più segrete, le dottrine più perfette', quando non addirittura vedere il Signore e conoscerlo come lo potrebbero tutte le altre creature che vivono sulla terra ma che invece lo vedranno quando - alla fine del mondo e se 'salve' - inizierà la loro Vita Eterna in Cielo.4


1 M.V.: 'Libro di Azaria' - Cap. 6 - 31 marzo 1946 - Centro Editoriale Valtortiano

2 Entità spirituale detta 'Corpo mistico'

3 Ez 47, 1-12

4 Al riguardo vedi, dell'autore: 'Alla ricerca del Paradiso perduto' - Cap. 22 - Ed. Segno, 1997 - vedi anche l'opera nel sito internet già citato dell'autore.