CAP. 20

LA ‘MIA’ INTERPRETAZIONE DELLA ‘MIA’ RECENSIONE   SU SOLOV’EV 

 

20.1 Anticristo: crisi di fede della Chiesa e dei valori cristiani? Non solo! Valutiamo insieme i progetti politici e anticristiani dell’Europa dell’Ottocento e del Novecento 

A ben pensarci, anziché descrivervi per filo e per segno il ‘Viaggio nell’Apocalisse verso l’Anticristo prossimo venturo’, avrei potuto sin dal primo capitolo parlarvi di Solov’ev facendovi la recensione che vi ho dato prima e ce la saremmo cavata – voi ed io - con un solo capitolo.
Del racconto sull’Anticristo di Solov’ev vi sarebbe però rimasta l’impressione di una fiaba, bella ma anche del tutto immaginaria, e inoltre – fatto davvero grave… - non avreste conosciuto l’Apocalisse con l’argomento centrale dell’Anticristo sviluppato come ve l’ho spiegato io.
A prima vista il racconto di Solov’ev sembrerebbe tutt’altro rispetto alla spiegazione che vi ho dato io dell’Apocalisse, ma la cosa si spiega con il fatto che egli ha voluto presentarla sotto forma di romanzo.
Il racconto del nostro amico russo è infatti una metafora dell’Apocalisse e di quanto potrebbe storicamente accadere, forse già nei prossimi anni o decenni di questo nostro nuovo millennio, il settimo di quella cosiddetta settimana universale alla quale i primi Padri della Chiesa credevano tanto.
A ben vedere, tuttavia, vi accorgereste che la sua lettura dell’Apocalisse – fatta attraverso la figura centrale dell’Anticristo – nella sostanza non è molto diversa dalla mia.
Quando si affibbia ad un’opera - come ha fatto il Cardinal Biffi - la qualifica di ‘profetica’, o profetica lo è del tutto oppure  non lo é.
Profetica dunque solo perché Solov’ev vide in anticipo la crisi di fede della Chiesa e dei valori cristiani del Novecento come sembrerebbe apparentemente dire quella recensione della Radio Vaticana sull’intervento del Cardinale?
Oppure il Cardinale – che evidentemente deve conoscere bene sia l’Apocalisse che il racconto del russo -  non ha volutamente commentato il resto del suo ‘profetismo’?
Solov’ev, infatti, dice per metafora ben altro ancora e ve lo farò comprendere meglio.
Vi ricordo innanzitutto che in questi ultimi duecento anni si è dispiegata – senza che sia ancora finita - la più grande guerra di religione della Storia, combattuta nel silenzio e senza che nessuno dei mass-media ne parli ma i cui risultati  in materia di disinformazione e controinformazione culturale e religiosa sono sotto gli occhi di tutti.
Giorni addietro un quotidiano1 titolava in prima pagina a sette colonne l’esito di un sondaggio in Italia affidato ad una società specializzata:

Solo un italiano su due sa chi è l’autore del «Padre nostro». E quattro su dieci non
sanno cos’è la Trinità. La Pasqua? Ne ignora il significato il 23% degli intervistati  

PERCHE’ NON POSSIAMO DIRCI CATTOLICI   

Sondaggio del «Giornale» sulla conoscenza della religione. Il risultato: siamo tutti ignoranti  

 

Sorvolo sui particolari del sondaggio (come ad esempio quello che i battezzati in media sono in grado di menzionare solo tre dei dieci comandamenti) che emergono dalle due pagine interne dell’inchiesta.
Se pensate che questo risultato sia deprimente è bene sapere che c’è anche di peggio.2 Da un analogo sondaggio fatto mesi fa in Francia dal giornale ‘Le Monde’ è risultato che solo  il 51% degli intervistati si è dichiarato cattolico, di questi solo l’8% va a Messa la domenica, il 50% circa dei cattolici ritiene certa o ‘probabile’ l’esistenza di Dio, mentre solamente il 18% di essi crede nel ‘Dio-personale’ del Cristianesimo, mentre il 79% dei cattolici lo ritiene una qualche sorta di energia o forza a carattere spirituale. Il 42% dei cattolici crede che la Resurrezione di Gesù sia una specie di mito.
Questo è il risultato, appunto, di due secoli di disinformazione e controinformazione!
Vi ricordo allora che l’Europa dell’Ottocento, sopravvissuta alle tragedie delle guerre portate dalla rivoluzione francese, era stata caratterizzata dalla espansione ideologica dell’ateismo e dei primi fondamentalismi laicisti che – in nome della Ragione – avevano portato l’attacco al cuore del Papato e di PIO IX con il cannoneggiamento di Porta Pia nel 1870 diretto dal pur cattolico generale Raffaele Cadorna.
Tutto era cominciato dalle dottrine illuministe e dai progetti  di alcuni importanti circoli massonici di allora, progetti ben noti agli esperti e oggetto di ampia letteratura, che si proponevano – per ammissione dei loro stessi massimi esponenti – l’eliminazione innanzitutto del Papato dalla faccia della terra.
Albert Pike  (Boston 1809-Washington 1891), fu governatore dei territori indiani, generale dell’esercito della Confederazione del Sud e fondatore del famigerato Ku Klux Klan, massone del 33° grado del Rito Scozzese Antico Accettato americano, quindi Sovrano Gran Commendatore del Rito stesso.
Autore de ‘Morals and Dogma’, considerato tutt’oggi pietra d’angolo della dottrina massonica, ancora nell’Ottocento egli dichiarava:3

«Quando Luigi XVI fu giustiziato la metà del lavoro era fatta e quindi da allora l’Armata del Tempio doveva indirizzare tutti i suoi sforzi contro il Papato».

Altro obbiettivo massonico, funzionale al suddetto, era la realizzazione di una società universale retta da un Governo mondiale.
Si trattava naturalmente di progetti da realizzare a lunga scadenza, proiettati nel corso dell’intero secolo successivo, il Novecento.
Questi progetti, elaborati da menti raffinate, prevedevano necessariamente la preventiva graduale eliminazione delle monarchie e degli imperi europei filo-cattolici (Francia, Spagna, impero asburgico, impero russo), la loro destrutturazione con la creazione al loro posto di una serie di singole entità statali più piccole e quindi politicamente più deboli, e infine un loro successivo processo di riaggregazione socio-politica su basi federali e del tutto laiciste.
Lo scopo finale era quello di arrivare appunto – dopo una serie di guerre mondiali intermedie volte a scomporre i vecchi assetti per poterne determinare di nuovi - ad un governo prima europeo e poi mondiale: quello del Nuovo Ordine Mondiale del quale in politica internazionale si sente parlare come del ‘Toccasana’ per la Pace, il Progresso ed il Bene collettivo.
La ben nota ‘Società delle nazioni’, successiva alla prima guerra mondiale, sarebbe stata un primo rudimentale abbozzo del suddetto ‘Governo mondiale’, un primo passo graduale in tale direzione ma, essendo ancora molto imperfetta, finì per fallire.4
Successivamente alla seconda guerra mondiale – che rideterminò in maniera drastica i nuovi assetti politici e di potere mondiale - la ‘Società delle Nazioni’ venne infatti sostituita con un modello più ‘perfezionato’, quello che ormai tutti conosciamo come O.N.U., Organizzazione delle Nazioni Unite.5
Questo organismo – promosso dalle Potenze uscite vincitrici dalla seconda guerra mondiale - si basa sullo schema democratico della divisione dei poteri con una Assemblea Generale che rappresenta il potere legislativo, il Consiglio di Sicurezza (governato dalle cinque potenze suddette che hanno ciascuna potere di veto) che rappresenta quello esecutivo e la Corte internazionale di Giustizia dell’Aja che rappresenta quello giudiziario.
Anche questo organismo – per un insieme di ragioni che qui non è importante analizzare – viene però considerato oggi come inadeguato da coloro che mezzo secolo fa lo avevano promosso ed ora – da qualche anno – c’è chi parla con sempre maggior insistenza di sostituirlo con un modello ancora più avanzato che ne superi le ‘inefficienze’ e garantisca veramente la ‘pace’ e ‘l’ordine mondiale’.
 Solov’ev – uomo non solo geniale ma colto, che aveva viaggiato per l’Europa, conosciuto personaggi e ambienti di ogni genere – non poteva non conoscere almeno nelle linee di tendenza tutti questi progetti accarezzati negli ultimi decenni dell’Ottocento nei circoli più riservati del vero potere.
Egli ha tuttavia sbagliato nell’identificare nell’Europa ‘l’ombelico del mondo’ ed il nucleo politico-militare del futuro Governo mondiale, ma a quell’epoca – dal punto di vista politico-militare – l’Europa era veramente il massimo e non si erano ancora affacciate all’orizzone Potenze politico-militari ‘globalizzanti’ come gli Stati Uniti d’America, l’Unione sovietica o la Cina  comunista con  il suo attuale miliardo e trecentomilioni di abitanti.
Comunque, e qui vediamo veramente il suo ‘profetismo’, egli ha spinto lo sguardo nel futuro, ma non nel XX, bensì nel XXI secolo, vale a dire il periodo storico che stiamo vivendo ora, il periodo cioè in cui  – dopo la precedente apertura del settimo sigillo della ‘Chiesa di Laodicea’ – si potrebbe vedere la manifestazione non più del solo astratto ‘spirito’ dell’Anticristo, cioè della crisi di fede e dei valori cristiani, ma la manifestazione piena dello stesso Anticristo finale.
Anticristo sotto forma di un personaggio politico, ma che avrebbe come contr’altare un ‘alter ego’ sul piano religioso: insomma le due Bestie, quella del mare e quella della terra.
Un Anticristo che – secondo San Giovanni - avrebbe finito per assumere dimensione umana avendo quale proprio marchio di identificazione l’infernale simbolo del ‘666’: un nome d’uomo!

 

20.2 Analizziamo insieme il vero ‘profetismo’ di Vladimir Sergeevic Solov’ev 

Dopo aver letto le pagine precedenti, ora potrete veramente meglio comprendere il significato reale che si cela dietro al racconto apparentemente immaginario di Solov’ev e la ragione di fondo per la quale qualcuno lo considererebbe ‘profetico’.
Il racconto di Solov’ev è infatti una trasposizione narrativa delle rivelazioni dell’Apocalisse  adattata ad una immaginaria ed ipotetica, ma per lui prevedibile, realtà storica dell’inizio del terzo millennio dopo Cristo.
Vediamolo nei particolari:

La Donna vestita di sole 

Quando Pietro II vede a Gerico l’apparizione della Madonna nel cielo buio, egli grida agli altri che quello era il ‘segno’ tanto atteso. Egli alludeva cioè al ‘primo segno’ dell’Apocalisse, quello della ‘Donna vestita di sole che lotta con il Dragone’, che avrebbe dovuto guidare quel piccolo ‘resto’ di cristiani rimasti fedeli nella lotta contro l’Imperatore mondiale ‘Anticristo’.
Il Solov’ev, pur ‘profetico’, nel 1900 non aveva previsto le apparizioni della Madonna a Fatima nel 1917, con quello straordinario miracolo del sole rotante che aveva avuto lo scopo di convincere tutti della veridicità delle apparizioni e quindi anche della veridicità del messaggio della Vergine nel quale, fra l’altro, Ella aveva anche detto che – alla fine – il suo Cuore Immacolato avrebbe comunque trionfato.

Stati Uniti d’Europa 

Qui Solov’ev si era tenuto ‘largo’  perché li aveva previsti solo nel terzo millennio sottovalutando quelle che sarebbero state le capacità organizzative e di ‘seduzione’ dei suoi promotori che hanno portato alla costituzione dell’Unione Europea fin dal Novecento.
Potrebbe però non aver sbagliato perché l’attuale l’Unione Europea - finchè non si sarà data una vera e propria Costituzione e non si sarà realmente integrata dal punto di vista  della politica estera e militare - non potrà chiamarsi effettivamente ‘Stati Uniti d’Europa’.
Se tuttavia la tanto discussa e per ora bloccata bozza di Costituzione – che peraltro rifiuta di ammettere nel suo testo il riferimento alle radici cristiane della identità europea - dovesse essere approvata nei prossimi anni, e vi fosse anche l’integrazione politico-militare, allora bisognerà ammettere che Solov’ev aveva avuto ragione a prevedere la vera realizzazione degli Stati Uniti d’Europa nel XXI secolo.
La conferma di un’Unione Europea giacobina e dai principi avversi al Cristianesimo è stata peraltro riconfermata ancora recentemente dal rifiuto rinnovato a Papa Benedetto XVI - in occasione delle celebrazioni a Berlino per il 50° anniversario del Trattato fondante di Roma - ad inserire nella Bozza di costituzione un richiamo alle suddette ‘radici’.6
In ogni caso, Stati Uniti d’Europa o Unione Europea, Solov’ev avrebbe peccato di ottimismo perché – almeno fino ad oggi – l’Europa è nel complesso un gigante economico ma un nano militar-politico e non è possibile vedere in essa il centro motore egemonico della politica mondiale.

La ‘monarchia’ o Governo mondiale 

Abbiamo invece già visto che l’O.N.U. attuale, con i suoi organi e poteri legislativi,  esecutivi e giudiziari, è già un ‘abbozzo’ in stadio avanzato in attesa di essere prima o poi sostituito da un modello definitivo più funzionale ed efficiente probabilmente quando una terza guerra mondiale consentirà di rimescolare ulteriormente le carte e ridefinire gli attuali assetti ed equilibri di potere.
All’O.N.U. aderisce oggi la maggioranza delle nazioni della terra e già ora è organizzato in ‘Dicasteri’, molto simili ai nostri ‘Ministeri’, che diramano direttive ai vari governi di carattere economico, ambientale, didattico-scolastico, culturale, alimentare, sanitario, controllo delle nascite, politiche contraccettive ed abortiste per ridurre la popolazione e la fame nel mondo, etc.
L’O.N.U. decide inoltre in quali punti ‘caldi’ del globo intervenire militarmente, deliberando – attraverso il suo Consiglio di Sicurezza - l’invio di truppe scelte, alle quali accennava pure il racconto di Solov’ev, appartenenti ai vari stati membri. Ne è un esempio recente la guerra in atto in Afganistan contro i ‘talebani’ o l’invio di una forza di ‘interposizione’ in Libano dopo il conflitto fra Israeliani e Movimento degli Hezbollah del 2006.

Il ‘deserto’del Sinai  

Vi si ritirano i  cristiani usciti superstiti dalle ‘folgori’ dell’Imperatore e di Apollonio, ma simboleggia il ‘deserto’ allegorico di cui si parla nel ‘primo segno’ dell’Apocalisse nel quale ad un certo punto è costretta a rifugiarsi la ‘Donna vestita di sole’.
La Donna, vale a dire la Madonna di Fatima, rappresenta simbolicamente anche la Chiesa respinta ed isolata dalla Società durante la persecuzione da parte dei sistemi atei e laicisti.
Il rifugio del ‘deserto’ potrebbe anche essere figura delle ‘catacombe’ di duemila anni fa, una sorta di ‘messa in sonno’, dove i cristiani, oltre che venirvi seppelliti da morti, potevano partecipare da vivi alle Messe ma nel segreto del nascondimento, pena la morte, come succede del resto anche oggi in Cina e in alcuni stati africani o a forte caratterizzazione islamica.

I Due testimoni uccisi e resuscitati  in terra

Sono immaginati da Solov’ev non come i riviventi Mosè e Elia ipotizzati da taluni, ma come la personificazione del Papa cattolico Pietro II e del Capo ortodosso Giovanni.
Il Gesù valtortiano aveva però detto che i ‘due Testimoni’ dell’Apocalisse uccisi e poi ‘resuscitati’ potevano essere considerati come simbolo dei Testimoni della Fede durante la persecuzione anticristiana della Grande Tribolazione che avrebbe caratterizzato il Regno dell’Anticristo. Il che non esclude, forse, che questi possano essere anche due personaggi reali che verranno uccisi e che nella loro persona saranno ‘figura’ di tutti gli altri  testimoni della fede che seguiranno la loro sorte ma che resusciteranno in Cielo nella Gloria di Dio, in quanto Martiri.

Il Tempio della chiesa universale  

È il simbolo della tendenza ‘ecumenica’ fra tutte le svariate religioni della terra, di tipo laicista.
L’attacco alle religioni – presentate da molti mass-media (controllati dalla Finanza mondiale) come responsabili delle litigiosità, degli atti terroristici e quindi dei pericoli alla pace mondiale (che invece dipendono da interessi politici e dallo spirito di cupidigia e dall’animo di sopraffazione degli uomini) – si traduce nel tentativo di omogeneizzarle al loro minimo comun denominatore eliminandone le differenze più evidenti e quindi i punti di maggior attrito. Questa base minima comune dovrebbe diventare la piattaforma di una religione nuova, un coacervo di credenze, che sarebbe tuttavia una ‘religione’ umana, di meri principi morali, senza alcun crisma di caratterizzazione divina. La prima a crollare dovrebbe essere la religione cristiana, a cominciare da quella cattolica, già ampiamente indebolita dalle divisioni intestine, nella quale abbiamo visto che fior di ‘teologi’ stanno da decenni mettendo in dubbio la divinità di Gesù Cristo e la sua effettiva Resurrezione, pensandola in sostanza come l’Anticristo di Solov’ev.
L’ONU, quale organo di coordinamento mondiale, sembra orientarsi ormai da decenni in questa direzione ‘religiosa’ per combattere i ‘fondamentalismi’, visti non come patologie della psiche umana che strumentalizza la religione ma come una caratteristica delle religioni in quanto tali.
Le religioni, come gli Imperi cattolici dell’Ottocento, sarebbero quindi anch’esse da ‘destrutturare’ in nome della pace e di una vera ‘fratellanza’ universale che superi ‘ogni barriera’.

L’economia globalizzata 

Dopo le premesse create alcuni decenni fa con l’abolizione o riduzione delle barriere doganali e i vari Accordi internazionali per la liberalizzazione del commercio, l’economia globalizzata e iper-liberista è già oggi un fatto compiuto, anche se sembra destinata a produrre nei Paesi occidentali distorsioni nella concorrenza, disoccupazione, abbassamenti dei livelli salariali, minore potere d’acquisto delle monete, aumento dei prezzi, tensioni sociali ed economiche crescenti.
Viene imposta dall’Imperatore ‘romano’ per diffondere il ‘benessere’ ovunque anche nei Paesi terzi, ma in realtà serve a tutelare i suoi interessi finanziari, economici e di potere.
Organizzazioni con finalità di coordinamento finanziario ed economico  facenti parte dell’orbita dell’O.N.U. o sue sussidiarie, come il Fondo monetario Internazionale e la Banca Mondiale ed altre ancora, concorrono oggi a realizzare sempre di più questo obbiettivo.

L’Imperatore romano 

Si crede il Messia, il vero Messia, perché l’ultimo e quindi il Messia definitivo. Vuole controllare le varie religioni. È l’Anticristo, l’evidente trasposizione – sul piano umano, religioso e politico - della emanazione anticristica della ‘Bestia del mare’ di Apocalisse, cioè quella che il Gesù valtortiano illustrava come la ‘rappresentazione simbolica’ del senso di ‘potenza’ dell’uomo in quanto tale che poi si traduce anche in ‘potenza politica’.

Il Cardinale Apollonio 

E’ il ‘Vescovo’ esoterico, che poi viene fatto ‘Cardinale’ e infine nominato ‘Papa’.
Solov’ev lo definisce il fido ‘fratello’ dell’Anticristo, termine quest’ultimo allusivo nei confronti di alcuni circoli fra-massonici.
Qui, nel racconto, il personaggio Apollonio non viene presentato come l’Anticristo ma come un amico fedele che ‘collabora’ con lui.
E’ l’allegoria della ‘Bestia della terra’ che seduce tutti con le sue mene e i suoi prodigi per portarli ad adorare la ‘Bestia del mare’.
La figura di Apollonio ‘Cardinale’ potrebbe inoltre far pensare anche ad un personaggio religioso interno alla gerarchia ecclesiastica, un sorta di ‘Antipapa’ e quindi – dal punto di vista strettamente religioso – un Anticristo ancor più ‘anticristo’ di quello politico, in quanto traditore interno della stessa Chiesa.

Lo scontro militare presso il Mar morto in Palestina

Avviene fra le truppe pagane multinazionali dell’Imperatore-Anticristo e l’esercito ebraico. Esso richiama nel racconto di Solov’ev la Battaglia di Armagheddon.
Questa Battaglia, nell’Apocalisse, è soprattutto spirituale, ma non è escluso che nel campo umano essa si traduca anche in guerre materiali fra potenze politiche con interessi opposti.
Le tensioni fra palestinesi e israeliani, quelle irakene ed iraniane e in genere quelle interne al Medio Oriente islamico, non sono un buon segno e potrebbero essere incubazione o scintilla di guerre micidiali di ben più ampia portata che potrebbero coinvolgere - con un effetto ‘domino’ - potenze mondiali come Stati Uniti, Russia e Cina ed i loro ‘satelliti’.
Lo scopo di Satana è infatti quello della distruzione degli uomini che – nell’odio reciproco – muoiono in peccato mortale.

L’Imperatore e Apollonio inghiottiti nella voragine del ‘vulcano di fuoco’
sotto il Mar Morto

Questa pittoresca immagine simboleggia la sconfitta e la sorte dell’Anticristo dell’Apocalisse, cioè quella delle due Bestie che in Apocalisse 19 vengono precipitate nello ‘stagno di fuoco’ dell’Inferno dopo la Battaglia di Armagheddon, quando si vede il Gesù Vincente arrivare sul cavallo bianco alla guida degli eserciti celesti.

 

La credenza e l’aspettativa degli ebrei di Solov’ev in un loro Regno ‘Messianico’ e lo
stabilimento in Gerusalemme della sede finale della monarchia mondiale  

Simboleggia le aspettative dell’odierno movimento politico mondiale del Sionismo7, movimento ideale che cominciava già a farsi conoscere negli ambienti ristretti della politica nella seconda metà dell’Ottocento ma che – va detto - non deve essere  comunque confuso né con gli ebrei, né con l’ebraismo né con l’odierno popolo e Stato di Israele.

 

 

La ribellione degli ebrei all’Anticristo 

L’Anticristo viene dagli ebrei considerato colpevole di averli illusi con la promessa di un loro Regno messianico che avrebbe governato il mondo. Essi hanno però alla fine capito l’inganno e, disperati nel vedere le loro attese millenarie completamente disattese, invocano Javhè, il Dio d’Israele, che tuttavia, essendo purissimo Spirito non si mostra, mentre invece appare loro il Gesù Risorto con le sue piaghe che si fa loro incontro per accoglierli a braccia aperte: prefigura la conversione degli ebrei di cui parla San Paolo in una sua lettera.(Rm 11, 25-32)

I ‘mille anni’ in cui i martiri cristiani ed ebrei ‘resuscitati’ vivrebbero con Cristo
sulla terra

Se ne parla alla fine del racconto di Solov’ev e coincidono con quei ‘mille anni’, ripetuti per ben sei volte in Ap 20, durante i quali Satana verrà incatenato: cioè il Regno di Dio in terra, nel cuore degli uomini ovviamente, come pensava San Bernardo di Chiaravalle.

La manifestazione dell’Anticristo visto come elemento centrale dell’Apocalisse

E’ una conferma di quanto vi avevo già detto. Secondo il ‘profetico’ Solov’ev del Cardinal Biffi, la centralità della Apocalisse non sarebbe costituita (come ribadito anche alla fine del  racconto dello scrittore russo e come del resto avevo spiegato all’inizio di questo libro) dalla fine del mondo ma dalla venuta dell’Anticristo e dalla sua sconfitta ad opera del Verbo-Gesù Cristo per instaurare il Regno di Dio in terra, con un Cattolicesimo finalmente riunito con le altre Confessioni cristiane,  insieme ad un ‘resto’ del popolo ebraico convertito.

Il XXI  secolo

E’ il periodo in cui è ambientato il racconto di Solov’ev per la manifestazione dell’Anticristo.  
Lo scrittore conosceva bene la Bibbia e sapeva quindi che il XXI secolo costituiva l’inizio del settimo millennio dalla creazione di Adamo ed Eva, collocata nell’Antico Testamento nel 4000 circa a.C.. Egli non doveva quindi ignorare che il XXI secolo marca anche l’inizio del settimo millennio della cosiddetta settimana universale,  il cui ultimo ‘giorno’ equivarrebbe all’era ‘millenaria’ del Regno di Dio in terra secondo l’Apocalisse.
Un ‘millennio’ però di lunga durata anche se indefinita, da interpretare come quella di una nuova Era alla cui conclusione vi sarà la fine del mondo.

Pietro II 

E’ il Papa cattolico sotto la cui guida ecumenica si riuniranno finalmente tutte le Confessioni cristiane.
Del nome di ‘Pietro secondo’ dato ad un Papa abbiamo già parlato nella Presentazione a questo nostro libro accennando alla famosa profezia di San Malachia.

 

Mi fermo qui con l’elencazione dei richiami all’Apocalisse, perché del racconto ‘profetico’ di Solov’ev bisognerebbe a mio avviso cogliere non i particolari, che sono espedienti letterari romanzati, quanto invece la ‘sostanza’, che è quella che conta: la manifestazione nel XXI secolo del Regno breve dell’Anticristo.
Solov’ev lo vede come un uomo, e fin qui possiamo essere d’accordo, ma poi lo vede anche soprattutto come un ‘personaggio politico di potere’, così come anche gli antichi cristiani vedevano l’Anticristo negli imperatori romani che li perseguitavano.
Tuttavia egli mette accanto ad un Anticristo politico una ‘spalla’ religiosa: Apollonio.
Io invece, che mi fido di più del Gesù valtortiano, penso che si debba invertire l’ordine dei fattori, anche se alla fine il prodotto finale non cambia.
Il ‘politico’ crede di essere lui il ‘Deus ex machina’, senza sapere che – e questo è l’estremo inganno di Satana – in realtà egli è solo uno ‘strumento’, la ‘spalla’ del vero Anticristo, quello religioso, voluto da una pianificazione infernale contro l’Umanità e la Chiesa che ne è il baluardo.
Dunque è il ‘giuda’ il vero Anticristo, la Mente, e non il suo braccio secolare, cioè ‘l’imperatore’.
Cosa aveva detto – dell’Anticristo -  il Gesù della mistica Maria Valtorta?

«….Sarà persona molto in alto, in alto come un astro umano che brilli in un cielo umano. Ma un astro di sfera soprannaturale, il quale, cedendo alla lusinga del Nemico, conoscerà la superbia dopo l’umiltà, l’ateismo dopo la fede, la lussuria dopo la castità, la fame dell’oro dopo l’evangelica povertà, la sete degli onori dopo il nascondimento.
Meno pauroso il vedere piombare una stella dal firmamento che non vedere precipitare nelle spire di Satana questa creatura già eletta, la quale del suo padre di elezione copierà il peccato.
Lucifero, per superbia, divenne il Maledetto e l’Oscuro.
L’Anticristo, per superbia di un‘ora, diverrà il maledetto e l’oscuro dopo essere stato un astro del mio esercito.
A premio della sua abiura, che scrollerà i cieli sotto un brivido di orrore e farà tremare le colonne della mia Chiesa nello sgomento che susciterà il suo precipitare, otterrà l’aiuto completo di Satana, il quale darà ad esso le chiavi del pozzo dell’abisso perché lo apra. Ma lo spalanchi del tutto perché ne escano gli strumenti d’orrore che nei millenni Satana ha fabbricato per portare gli uomini alla totale disperazione, di modo che da loro stessi invochino Satana Re, e corrano al seguito dell’Anticristo, l’unico che potrà spalancare le porte d’abisso per farne uscire il Re dell’abisso, così come il Cristo ha aperto le porte dei Cieli per farne uscire la grazia e il perdono, che fanno degli uomini dei simili a Dio e re di un Regno eterno in cui il Re dei re sono Io…».

 

 

20.3 Una ‘scintilla di comprensione’…  

Bene, non vi è altro da aggiungere, vorrei però accontentarvi in quella che sono sicuro è rimasta una vostra curiosità: la misteriosa profezia di San Malachia.
Vescovo irlandese del XII secolo d.C., Malachia era un profeta santo che aveva fatto miracoli ed aveva lasciato ai posteri una profezia sui futuri Papi, caratterizzati da nomi in codice simbolici, che si sarebbero succeduti dal suo momento storico in poi.
Fu una lista contenuta in un manoscritto rimasta quasi sconosciuta ai più fino al Cinquecento quando  – grazie all’invenzione delle tecniche di stampa – essa poté essere più facilmente divulgata.
In una Chiesa cattolica scossa in quel tempo fin dalle fondamenta dalla rivolta ‘protestante’, tanto da far dubitare a molti della sua sopravvivenza, il grande numero dei papi futuri elencati nella Profezia servì a dare fiducia di continuità e speranza che l’immane tempesta sarebbe stata superata.
Molti all’epoca di quella sua divulgazione a mezzo stampa dubitarono però della sua autenticità, pensando che essa fosse stata compilata nel Cinquecento a posteriori da qualche burlone, fatto che avrebbe spiegato l’esattezza delle successioni dei papi fino ad allora.
Se questa ipotesi poteva esser plausibile applicata al periodo precedente il Cinquecento non si è capito però come mai la profezia si sia rivelata complessivamente esatta anche per i secoli successivi, quando ormai papi e nomi simbolici della lista erano ormai ben conosciuti in anticipo e nessuno avrebbe potuto più ‘confezionarli’ ad arte a posteriori.
Ora la cosa che qui – per noi - merita più attenzione non è tanto il fatto che i nomi simbolici dati ai vari futuri pontefici si attagliassero più o meno bene ad essi, quanto quello ben più strano che  la profezia termina con dei papi che sono stati chiaramente identificati con quelli dei nostri ultimi decenni.
Non si capisce però bene se l’ultimo papa della lista sia Papa Benedetto XVI o un Papa ancora a lui successivo: infatti la presenza nella storia di taluni antipapi potrebbe aver forse influenzato in qualcosa la interpretazione degli esperti su quale sia esattamente il numero totale dei Papi, e quindi su chi sia effettivamente l’ultimo.
Alcune domande si pongono però con forza. Perché questo elenco di papi che avrebbero regnato nel corso di circa ottocento anni successivi termina proprio in questa nostra epoca? San Malachia aveva ‘esaurito’ lo spirito profetico? Non è possibile! Ci deve per forza essere un senso che ci sfugge!
Malachia ha voluto comunque designare simbolicamente l'ultimo Papa che chiude la profezia con i seguenti versi latini: 

"In persecutione extrema sacrae romanae ecclesiae sedebit Petrus romanus, qui pascet oves in multis tribulationibus; quibi transactis, civitas septis collis diruetur, et Judex tremendus judicabit populum suum. Amen"  .

La traduzione è la seguente:

"Durante l'ultima persecuzione della Santa Romana Chiesa, siederà Pietro il romano, che pascerà il suo gregge tra molte tribolazioni; quando queste saranno terminate, la città dai sette colli sarà distrutta, ed il temibile giudice giudicherà il suo popolo. E così sia".  

Quindi, mentre gli altri papi venivano indicati con dei generici nomi simbolici, a quest’ultimo viene dato un nome molto significativo come quello di Pietro la cui importanza non poteva sfuggire a San Malachia che era anche un vescovo, ma vi si aggiungono anche dei particolari drammatici che caratterizzerebbero il suo pontificato.
Un Pastore che guiderà il suo gregge fra molte ‘tribolazioni’ nella città dei ‘sette colli’ che verrà distrutta.
Ma perché chiamarlo ‘romanus’, cioè ‘il romano’?
E perché la città sarà distrutta quando le persecuzioni saranno terminate?
La persecuzione riguarda la Chiesa cattolica che viene qui chiamata con il suo nome di ‘Santa Romana Chiesa’.
Si parla inoltre di una ‘civitas’ dai ‘sette colli’, termini questi due ultimi che sembrerebbero qui richiamare non l’immagine della ‘Chiesa-città di Dio’ ma l’immagine ‘fisica’ della città capitolina, cioé Roma.
Ritorna qui alla nostra memoria quell’immagine misteriosa della ‘città in rovina’ e del Papa ‘tremulo’ della visione di Fatima.
E se il Papa ‘tremulo’ e barcollante di quella visione fosse stato Papa Giovanni Paolo II, tremulo perchè affetto dal morbo di Parkinson, e la città in rovina di S. Malachia fosse invece riferita ad una situazione che si sarebbe invece verificata qualche decennio dopo l’attentato, con riferimento magari a quelle due profezie dei Capp. 22 e 23 di Isaia di cui abbiamo parlato nel Cap. 11 precedente e che si riferivano alle città distrutte di Tiro e Gerusalemme, possibili figure della Roma del futuro?
L’Anticristo cercherà dunque di distruggere la Chiesa non solo spiritualmente ma anche materialmente insieme al Vaticano e alla Basilica di San Pietro?
Di quali ‘forze umane’ si servirà? Vi sarà qualche guerra con un Nemico militare che – nell’ambito di qualche conflitto più grande – invaderà l’Italia e si insiederà a Roma rimanendoci per quarantadue mesi come dice l’Apocalisse prima di esserne cacciato?
Oppure saranno forze interne, politicamente nemiche della Chiesa, che si impadroniranno del potere, forze nemiche del Cristianesimo e del Papato? Come non ricordare l’attacco allo Stato pontificio dell’Ottocento e le cannonate della breccia di Porta Pia?
Gesù ha però anche detto che ‘le forze degli Inferi non prevarranno sulla Chiesa’…
Questo ‘secondo’ Pietro, sarà forse l’ultimo papa della ‘vecchia’ Chiesa semidistrutta dall’Anticristo, o sarà invece il primo Papa – e qui il nome simbolico di secondo Pietro non potrebbe essere più appropriato – di una seconda serie di papi di un Cristianesimo rinnovato e riunificato di una nuova Era?

Quante domande alle quali non so rispondere…, troppe! Lascio allora a voi, lettori, l’onere della risposta.
Il nostro ‘Viaggio nell’Apocalisse verso l’Anticristo prossimo venturo’ è dunque terminato.
Di più e di meglio non saprei dirvi, tranne provare a scrivervi anch’io un racconto od un romanzo.
Giovanni - il capo degli Ortodossi del racconto di Solov’ev – di fronte all’Imperatore, come ‘folgorato’ da una intuizione, aveva ad un certo punto gridato a tutti: … ‘Figlioli, è l’Anticristo!’.
E venne a sua volta folgorato da ‘Apollonio’…!
A voi suggerisco ironicamente … maggior prudenza: non sarà necessario gridarlo ai quattro venti ma basterà sommessamente dirlo ai vostri amici…, a scanso di ‘fulmini’!
Vi lascio con le vostre perplessità ed i vostri dubbi, ma con la fiducia di avere almeno acceso una scintilla di comprensione che vi aiuterà a intuire – quando sarà il momento – che il regno dell’Anticristo sarà veramente arrivato, con la consapevolezza in voi, tuttavia, che esso sarà relativamente breve e che finalmente, dopo di esso …

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Schema e successione cronologica  nella Apocalisse

. Prologo:               Il Signore annuncia la sua prossima venuta in potenza e gloria
. Visione introduttiva:  Gesù appare, sette stelle in una mano, spada a doppio taglio dalla bocca, e invita a scrivere l’ Ap.
. Sette lettere alle Chiese e sette sigilli
. Prima Chiesa=Efeso=Primo Sigillo:                 cavallo bianco
. Seconda Chiesa= Smirne=Secondo Sigillo:      cavallo rosso
. Terza Chiesa=Pergamo= Terzo Sigillo:           cavallo nero
. Quarta Chiesa=Tiatira= Quarto Sigillo:           cavallo verdastro
. Quinta Chiesa=Sardi=Quinto Sigillo:               anime dei martiri sgozzati a causa del Vangelo e della testimonianza
. Sesta Chiesa=Filadelfia=Sesto Sigillo:             segni di finimondo
. Settima Chiesa=Laodicea=Settimo Sigillo:       mezz’ora di silenzio in Cielo, poi appaiono gli Angeli delle sette trombe

Prima Tromba:      un terzo della terra perisc
Seconda Tromba:   un terzo delle acque del mare perisce
Terza Tromba:       un terzo delle acque della terra perisce
Quarta Tromba:     giorno e la notte diventano più oscuri
Quinta Tromba:     un astro cade dal cielo, si apre l’Inferno
                                                               (Oggi potremmo già essere qui)
Sesta Tromba:    liberazione dei quattro angeli incatenati sull’Eufrate, guerra tremenda,sterminio di un terzo dell’Umanità, che non si pente.
Settima Tromba:    coro di ringraziamento dei Santi:è finalmente arrivato il  momento di far giustizia sui malvagi

                                              Intermezzo

Primo Segno:         la Donna e il dragone - combattimento
Secondo Segno:      la bestia del mare
Terzo Segno:         la bestia della terra
Quarto Segno:       i centoquarantaquattromila ‘vergini’
Quinto segno:        i tre Angeli
Sesto Segno:           la falciatura del Figlio dell’ uomo
Settimo Segno:       gli Angeli delle sette piaghe e coppe

Sta per giungere il momento di un giudizio e della caduta di Babilonia la grande

Prima Coppa:        piaghe sugli adoratori della Bestia
Seconda Coppa:     morte nei mari
Terza Coppa:         morte nei fiumi e sorgenti
Quarta Coppa:      il  sole aumenta la temperatura
Quinta Coppa:       viene colpito il trono della Bestia
Sesta Coppa:          Eufrate-arrivo dei re d’oriente
Gesù annuncia che sta per arrivare come un ladro
Settima Coppa:      conclusione battaglia diArmagheddon

  • Gesù Vincente si manifesta sul cavallo bianco alla guida degli eserciti celesti

 

  • Sconfitta delle due Bestie che vengono mandate nell’Inferno
  • Incatenamento di Satana all’Inferno per mille anni

 

  • Liberazione di Satana dopo il millennio e guerra finale di Gog e Magog
  • Sconfitta di Satana recluso poi all’inferno per l’Eternità

 

  • Resurrezione dei corpi e Giudizio Universale
  • La Gerusalemme celeste: Nuovi Cieli e Nuova Terra

 

  • Epilogo: Io verrò presto e porterò con Me il mio salario, per rendere a ciascuno secondo le sue opere!

1 Da ‘il Giornale’, edizione di Domenica 8 aprile 2007, pagg. 1,2,3

2 Da. ‘il Giornale’. Edizione del 12 aprile 2007, Antonio Belotti

3 A. Pike: ‘Morals, Dogma and Clausen’s Commentaries’, Vol, VI, Commento al XXX Grado, Cavaliere, grand’eletto Kadosh, pag. 156 -  Foggia, Ed. Bastogi, 1984

4 Società delle Nazioni: Organizzazione sovranazionale per il mantenimento della pace e della sicurezza, con sede a Ginevra; fondata nel 1919, fu attiva dal 1920 al 1946, anno in cui venne istituita l'Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU). Fra i compiti della Società rientravano anche la promozione della cooperazione internazionale tra gli stati membri e la soluzione delle controversie internazionali; vi appartennero in totale 63 stati, di cui solo 31 per l'intero periodo di attività.
Il primo progetto di un'associazione generale di stati si deve al presidente statunitense Woodrow Wilson, che nel 1918 ne tracciò il profilo inserendolo come uno dei quattordici punti del programma degli Alleati per la prima guerra mondiale. Tale nucleo venne poi utilizzato per la stesura del patto istitutivo della Società e incluso nel trattato di Versailles e negli altri trattati che nel 1919 segnarono la conclusione del conflitto.
Voluto per iniziativa statunitense, il trattato istitutivo non fu però mai ratificato dal Senato degli Stati Uniti che rifiutava il testo dell'articolo X, con cui si prevedeva l'intervento congiunto delle potenze aderenti alla Società in caso di aggressione a una di esse; la mancata partecipazione statunitense alla Società fu certamente una delle cause del sostanziale fallimento dell'organizzazione.
Fonte: Enciclopedia Encarta, 2005

5 ONU o Organizzazione delle Nazioni Unite: Organizzazione internazionale basata sul reciproco riconoscimento della sovranità di ciascuno degli stati membri; i suoi scopi sono quelli di mantenere la pace e la sicurezza internazionale, sviluppare relazioni amichevoli tra le nazioni, promuovere la cooperazione in materia economica, sociale e culturale, e favorire il rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali. Gli stati membri si impegnano a risolvere le controversie in modo pacifico, ad astenersi dall'uso della forza, a sostenere le iniziative dell'ONU e ad agire conformemente al suo programma.
Nel 1945 il Congresso degli Stati Uniti d'America invitò l'Organizzazione delle Nazioni Unite a stabilire sul proprio territorio la sua sede centrale permanente. Completato nel 1952, il palazzo dell'ONU si trova a Manhattan, lungo l'East River, nella città di New York.
La responsabilità del mantenimento della pace spetta al Consiglio di sicurezza che in base agli articoli 33-38 dello statuto incoraggia le parti coinvolte in una controversia a risolvere le dispute con negoziati, mediazioni, conciliazioni, arbitrati o sottoponendosi al giudizio della Corte internazionale di giustizia.
Di fronte a serie minacce alla pace, gli articoli 39-51 autorizzano il Consiglio ad attuare misure coercitive non militari, quali l'uso di sanzioni economiche o diplomatiche, e prevedono anche l'uso della forza contro i paesi che non si attengano alle misure prescritte.
Il ricorso all'azione militare è però regolato dal potere di veto attribuito alle cinque superpotenze all'interno del Consiglio.
L'articolo 26 assegna al Consiglio il compito di favorire il controllo internazionale degli armamenti.
Le NU sono considerate la prosecuzione della Società delle Nazioni, organizzazione internazionale nata dopo la prima guerra mondiale con gli stessi fini.
Le NU non costituiscono un governo sovranazionale mondiale, ma uno strumento flessibile di collaborazione e coordinamento tra gli stati membri, la cui efficacia dipende dalla volontà dei governi più che dalla struttura dell'organizzazione stessa. (Fonte: Enciclopedia Encarta 2005)

6 Val la pena ricordare che una ulteriore conferma della ostile posizione giacobina del Parlamento europeo, è emersa da una sua risoluzione approvata il 26 aprile 2007 a Strasburgo in cui vengono condannati ‘i commenti discriminatori formulati da dirigenti politici e religiosi nei confronti degli omosessuali’. La risoluzione, apparentemente rivolta a soggetti generici, in realtà è diretta principalmente contro la Chiesa cattolica ed il Vaticano che hanno da tempo preso posizioni molto nette sul tema dei ‘valori’ (aborto, eutanasia, diritto alla vita, difesa della famiglia, fecondazione assistita, manipolazione genetica, matrimoni e adozioni di coppie gay, etc.) come già accennato nel precedente Cap. 16. All’origine dello scontro vi è stata una richiesta di censura sostenuta da taluni europarlamentari italiani nei confronti del già citato Presidente della C.E.I., Mons. Bagnasco, da essi giudicato ‘colpevole’ di aver fatto in Italia delle dichiarazioni cosiddette omofobiche, peraltro nettamente smentite dall’interessato. La censura ‘personale’ nel confronti del Presidente della CEI non è passata ma è stata per contro approvata una posizione di aperta diffida alla Chiesa cattolica e al Vaticano a pronunciarsi negativamente nei confronti della omosessualità. Osserva al riguardo Don Gianni Baget Bozzo (‘il Giornale’, 1° maggio 2007, pag. 16: ‘MANOVRE ANTICATTOLICHE: I GAY, ARMA DELLA UNIONE EUROPEA CONTRO LA CHIESA’) che ‘il Parlamento europeo è diventato una centrale anticattolica: e il punto centrale dell’anticattolicesimo è divenuta la questione omosessuale... la lobby anticattolica del Parlamento europeo è in rivolta contro l’Europa di cui la Cristianità è il fondamento civile e la memoria condivisa…’. Minacce di morte a Mons. Bagnasco hanno indotto il Governo italiano ad adottare particolari misure di protezione a tutela della vita dell’eminente prelato.
In data 2 maggio 2007, l’organo ufficiale della Santa Sede, il pur molto sobrio ‘Osservatore Romano’ (in merito a parole irriguardose contro il Papa e la Chiesa pronunciate fra acclamazioni di folla da un conduttore del concerto del 1° maggio tenutosi come tradizione in Piazza San Giovanni a Roma) titola in maniera forte e significativa: ‘I VILI ATTACCHI AL PAPA: ANCHE QUESTO E’ TERRORISMO’. Il tutto è indice di un clima anticattolico che comincia a diffondersi anche in Italia sapendo di trovare riscontro in un favorevole terreno di ‘coltura’ politica.

7 Sionismo: Movimento per la riunificazione degli ebrei della diaspora in uno stato ebraico in Palestina. Sorto nel XIX secolo culminò nel 1948 con la nascita dello Stato di Israele. Il nome del movimento deriva da Sion, la collina su cui era edificato il tempio di Gerusalemme, e fu usato per la prima volta nel 1890 dal filosofo ebreo austriaco Nathan Birnbaum. Nel 1896 Theodor Herzl pubblicò un libro dal titolo significativo, Der Judenstaat (Lo stato ebraico), in cui analizzava le cause dell'antisemitismo e proponeva, come rimedio, la creazione di uno stato ebraico. Egli nel 1897 convocò a Basilea il primo congresso sionista, in cui 200 delegati approvarono la piattaforma del movimento, il Programma di Basilea, e fondarono l'Organizzazione sionista mondiale. Al VII congresso sionista (1905), Israel Zangwill creò l'Organizzazione ebraica territoriale, con il compito di cercare una terra per la colonizzazione ebraica. (Fonte: Enciclopedia Encarta, 2005)