CAP.15
          LA   CONDOTTIERA E LA SCONFITTA DELL’ANTICRISTO  
           
          15.1 La lotta è cominciata e l’equilibrio strategico mondiale è sempre  più instabile  
          Abbiamo messo a fuoco nei precedenti  capitoli l’identità del ‘vero’ Anticristo, che è ‘uomo di chiesa’.
            Costui, in un primo tempo solo ‘influenzato’  dallo spirito anticristico emanato dalle profondità dell’inferno, viene alla  fine posseduto da Satana come lo fu  del resto Giuda che, pur avendo cominciato da tempo a tradire Gesù, venne in  realtà completamente posseduto solo nel corso dell’ultima Cena, come raccontano  i Vangeli.
            Deve sempre essere ben chiaro che  quella che è oggi in atto è una  battaglia spirituale, quella di Armagheddon, dove lo scopo di Satana – che  si serve delle due Bestie, i due spiriti – non è solo quello di minare dall’interno il suo principale nemico  in terra, la Chiesa,  attraverso il Giuda-Anticristo, ma di  soffocarla anche dall’esterno servendosi di altri nemici della Chiesa, a  livello ‘politico’, i quali – ‘anticristi’ su di un piano non specificatamente  ‘religioso’ – concorreranno al tentativo del suo affossamento, senza però riuscirvi.
            Sarà un periodo caratterizzato da  guerre e calamità. A Satana interessa infatti la morte prematura e  possibilmente improvvisa degli uomini, quindi senza possibilità di pentimento, poiché  facendoli morire in stato di peccato egli li trasforma in ‘figli’ eterni del  suo regno eterno. 
            Ecco allora che - quando le forze  del male non troveranno più freno perché si saranno spalancate le porte  dell’Inferno - agli squilli delle ultime  due trombe la situazione mondiale cambierà in peggio: guerre, catastrofi  umanitarie, sconvolgimenti climatici, ed altro non vi saprei dire, ma certamente  un peggioramento sensibile della situazione.
  Quanto agli sconvolgimenti climatici i telegiornali che ne parlano  ogni giorno sembrano dei bollettini di guerra: caldo intenso, freddo intenso,  inverni che sembrano primavere, primavere che sembrano inverni o inizi d’estate,  siccità, uragani, tifoni, disgeli dei ghiacciai, aumento medio della  temperatura, agricoltura in crisi, buco dell’ozono, desertificazioni, terremoti,  tsunami, per non parlare della situazione sanitaria con malattie endemiche come  l’AIDS e molte altre che mietono vittime a decine e decine di milioni, e  potremmo continuare ancora.
  La situazione della sicurezza mondiale - con il terrorismo  internazionale e i cosiddetti ‘stati canaglia’ che vogliono anche loro le bombe  atomiche e tutto il resto - ormai da  qualche anno è considerata molto più instabile rispetto ai tempi, allora tanto  temuti e oggi direi rimpianti,  dell’equilibrio della ‘guerra fredda’ fra i due blocchi Est e Ovest che si  basava sul ‘deterrente’ della distruzione reciproca perché il Paese attaccato con armi atomiche avrebbe sempre avuto la possibilità  di distruggere a sua volta il Paese aggressore con le proprie armi atomiche e  con il cosiddetto ‘secondo colpo’ di rimessa lanciato da sottomarini o da basi  missilistiche situate sottoterra.
            Battaglia spirituale e guerre  materiali saranno dunque le due facce della stessa medaglia.
            I soggetti attivi – oltre che gli  spiriti del Bene e quelli del Male – saranno però gli uomini che abbracceranno l’una  o l’altra di queste due ‘fedi’.
            Abbiamo poi anche appreso come la Condottiera delle schiere celesti – cioè degli Angeli, dei Santi ma anche degli uomini  ‘giusti’ che sono in terra – sia proprio  la Madonna di  Fatima. Il suo invito, come abbiamo però visto,  non è stato raccolto. E’ stato impossibile per  quel complesso di circostanze e di difficoltà interne della Chiesa gerarchica -  motivate anche da un certo spirito anticristico come quello del fumo di Satana  entrato nella Chiesa di cui aveva parlato Paolo VI e che  si era insinuato  nelle sue strutture, spirito così ben evidenziato  del resto dalle dichiarazioni dei vari teologi riportate in quell’interessante  articolo del giornalista Antonio Socci.
            Quando non si crede più nel Cristo risorto, non si può d’altronde  credere - a maggior ragione – nelle  apparizioni della Madonna né tantomeno nei suoi presunti inviti. La cosa è  di una evidenza elementare.
            La lotta finale era dunque  cominciata fin dai primi decenni del novecento ma la Donna vestita di Sole non avrebbe avuto  dalla sua l’alleato più importante: quello costituito dalla volontà libera dell’uomo alla quale Dio annette sempre il  valore principale perché Dio, come già detto, vuole salvare gli uomini, ma  vuole che essi vogliano essere salvati.
            Può forse stupire quella  affermazione della Madonna a don Gobbi, quando parlando nel 1997, essa diceva:
          ‘Questo vostro secolo,  che sta per finire, è stato posto sotto il segno di un forte potere concesso al mio Avversario…’ 
          Sembrerebbe quasi che Dio  sadicamente goda nel concedere a  Satana il potere di torturare e far dannare   l’uomo.
            Non è così: è l’uomo che respinge  Dio e anzi lo irride. Dio – che è ‘Dio di libertà’ - si ritira e dunque –  astenendosi dall’intervenire a barriera per porre un freno al Nemico – permette  che quello ‘lavori’ e che quindi gli uomini si autopuniscano da soli.
            Dio sa però anche che questa  autopunizione si risolverà in una purificazione che porterà al pentimento e quindi alla salvezza spirituale dell’Umanità.
            Cercando di collocarci  nell’ambito storico di ciascuna tromba, abbiamo concluso che noi – in questo momento  in cui scriviamo – potremmo ragionevolmente essere nella quinta tromba. In questa  fase - e non sappiamo se destinata a durare anni o ancora decenni – dovremmo  assistere alla manifestazione piena dell’Anticristo-uomo.
            Dico anni o alcuni decenni perché  i  tempi di Dio – che vive nell’Eternità  – non sono i nostri ed inoltre Dio sa attendere e anche rinviare, regolandosi  secondo le circostanze.
            Non è tutto prestabilito e  predestinato, Dio può ad esempio cambiare o attenuare i suoi decreti tenendo conto del nostro comportamento e  concede anche dilazioni, se vede che queste – in determinate situazioni come ad  esempio per le preghiere di molti - possono tornare utili alla salvezza di un  maggior numero di uomini e se il ritardo non contraddice le esigenze della sua  Giustizia.
            Se dunque la fase storica  ‘anticristica’ ha già iniziato a svilupparsi due secoli fa, la conclusione  finale – dopo aver sentito la Madonna di Don Gobbi - comincia  a prospettarsi solo ora, in maniera progressiva  e ancora relativamente poco appariscente, come una malattia virulenta  ancora in incubazione ma già scoppiata, che sarà tuttavia sempre più evidente in  futuro quando in un crescendo vi sarà la sua piena manifestazione finale.
           
           
          15.2 La triade infernale, la sconfitta delle due ‘Bestie’ e la distruzione  di ‘Babilonia’  
          Apriamo adesso di nuovo il Libro  dell’Apocalisse e cominciamo ad osservare un poco meglio l’andamento della lotta che   – come già detto – coinvolge gli ‘spiriti’ degli uomini, con riflessi  ovviamente sui loro comportamenti nella società nazionale ed internazionale.
            Ricorderete che all’apertura  (futura) del settimo calice o coppa1 che  prelude all’atto finale della sconfitta dell’Anticristo, uno dei sette angeli  ‘fermava’ il filmato degli avvenimenti ed invitava Giovanni a osservare  qualcosa di molto importante.2
            Si trattava della condanna della ‘grande prostituta’, la donna seduta sopra una bestia scarlatta, adorna di  pietre preziose, ebbra del sangue dei santi e dei martiri di Gesù.
            La donna aveva il suo nome  scritto sulla fronte: ‘Babilonia la  grande, la madre delle prostitute e degli abomini della terra’ ed era ‘ammantata di porpora e di scarlatto’.
            La bestia che la portava – dice  l’Apocalisse - aveva ‘sette teste e dieci  corna’…, ‘era ma non è più…’, ‘salirà dall’Abisso ma per andare in perdizione…’,  ‘le sette teste hanno anche sette colli sui quali è seduta la donna e  sono anche sette re…’.
            Non vi dico le interpretazioni  nelle quali si sono esibiti gli esegeti nel corso della storia a seconda della  loro fede di appartenenza e delle loro idee anche politiche.
            Taluni hanno pensato di potere  individuare la ‘gran Babilonia’ nella corrotta Gerusalemme ‘deicida’ di duemila  anni fa, poi distrutta dai romani.
            Altri di area protestante ed in  tempo di riforma luterana nel Cinquecento – avevano invece identificato ‘Babilonia’  in Roma, visto che - come è noto – Roma  è costruita su sette colli: in tale ottica l’Anticristo era ovviamente ritenuto  essere il Pontefice romano dell’epoca.
            C’è poi chi ha visto nella Bestia  - adeguandosi ai tempi moderni - la politica ‘imperialista’ statunitense, chi  al contrario, considerato anche il suo vestito color porpora e scarlatto, vi ha  visto quella imperialista e atea sovietica e cinese, chi infine ha ritenuto di  individuarvi la Massoneria  internazionale esoterica e politica.
            L’Angelo comunque anticipa a  Giovanni la notizia dell’imminente caduta della ‘donna’ che – egli dice –  simboleggia appunto ‘la città grande che  regna su tutti i re della terra’.
            A questo punto dobbiamo però fare  un passo indietro nell’Apocalisse e ricordarci di quei famosi sette segni che un Angelo aveva fatto  vedere in precedenza a Giovanni.
            Il primo segno descriveva la  lotta fra la Donna  e il Dragone, mentre il secondo e il terzo segno parlavano della apparizione  sullo scenario del mondo della Bestia  del mare e di quella della terra.3
            La Bestia del mare viene  descritta come munita di dieci corna e sette teste…
            Anche qui – grazie al linguaggio  simbolico dell’Apocalisse – la fantasia degli esegeti si è abbandonata alle più  svariate interpretazioni, ripercorrendo la storia e pensando di potere individuare  la natura delle due Bestie, delle dieci corna e delle sette teste.
            Nella Bestia del mare interpretando  le dieci corna e le sette teste con una serie di imperatori e re.
            Nella Bestia della terra, con due corna simili a quelle di un agnello ma che parlava come un  drago, vedendovi qualche personalità religiosa con una ‘mitra’, il copricapo liturgico vescovile a due punte.
            Il Gesù valtortiano ci fornisce però  una spiegazione ben diversa di  questi vari simboli, interpretazione spirituale molto più convincente e molto  poco ‘materiale’, che vi sintetizzo di seguito.4
  L’eterno invidioso, cioè Lucifero/Satana, cerca di copiare Dio in tutte le sue manifestazioni e, così come Dio ha i suoi Arcangeli Michele e  Gabriele, così Satana si è dato due ‘luogotenenti’, demoni di grande potenza,  che facciano da ‘contraltare’ ai due Arcangeli di Dio.
  Satana e le due ‘Bestie’ costituiscono la triade infernale che si  oppone simbolicamente alla Triade divina.
            La Bestia del mare corrisponde a Michele. 
            Già vinta e ferita nella notte  dei tempi da Michele nella battaglia fra le schiere di Dio e di Lucifero è  stata – come dice l’Apocalisse5 - successivamente  ‘guarita’ da Satana al quale essa offre non  amore – che fra demoni non esiste - ma  soggezione assoluta.
            Questa Bestia si prodiga in  sforzi senza misura per combattere il Cristianesimo e induce l’uomo a rifiutarlo  egli stesso. Ottenuto ciò, essa lo spinge al peccato che fa perdere la Grazia.
            La Bestia della terra  corrisponde invece a Gabriele.
            Vi sono troppi uomini che, non  per amore ma per timore del castigo divino,   non vogliono peccare gravemente ed allora ecco che la Bestia della terra, seconda manifestazione di  Satana, si presenta melliflua e  ‘dolce’ come un agnello ma con dentro di sé lo spirito del Drago. 
            Questa seconda Bestia smantella  senza averne l’aria e persuade con finta dolcezza a seguire le orme della prima  Bestia.
            La prima Bestia è quella della potenza umana e la seconda è quella  della falsa scienza separata da Dio.
            E’ questa seconda Bestia quella che  ha dato origine negli ultimi due secoli alle peggiori ideologie che hanno convinto gli uomini a mettersi al servizio della Potenza umana che – attraverso  guerre e prevaricazioni di ogni genere - ha insanguinato la Terra enormemente più che  nel passato.
            La Potenza umana è anche la ‘potenza politica’ ma, prima  ancora, essa va intesa come quella volontà di potere e di sopraffazione che l’uomo istintivamente prova a causa del  Peccato originale e che lo porta – se non frenato – a prevaricare sugli altri  grazie anche al proprio egoismo e alla cupidigia. E’ la potenza umana quella  che arma la mano alla potenza politica.
  I sette flagelli, o piaghe o tuoni, rappresentano rivoltanti malattie spirituali che portano gli uomini alla perdizione.
            Non dobbiamo dimenticare che se  anche nell’Apocalisse sembra che siano gli Angeli a mandarci le ‘piaghe’, in  realtà sono gli uomini che se le procurano da soli,  assecondando senza freno i loro peggiori  istinti e danneggiandosi quindi da se stessi, perché Dio - respinto da essi - si  allontana e Satana, al quale gli uomini si sono ormai votati, ne approfitta  soffiando sulle braci.
            Tuttavia le piaghe rappresentano anche malattie fisiche ripugnanti  connesse al degrado del vizio.
            Nell’Opera valtortiana emerge  infatti più di una volta un concetto: le  malattie dello spirito si ‘somatizzano’ nel corpo dell’uomo. 
            L’evoluzione dell’uomo non è  ascendente rispetto alla scimmia, come dicono gli evoluzionisti fiduciosi nel  ‘progresso’, ma – da Adamo in poi – è discendente, a causa delle conseguenze  del  Peccato originale e dei successivi  peccati individuali dei singoli uomini.
            La struttura di peccato, che è  caratteristica dell’anima-spirituale, finisce infatti per influenzare anche  l’anima-animale dell’uomo, principio vitale che viene trasmesso dai genitori,  con la riproduzione, nell’embrione.
            La ‘struttura di peccato’ è come  una sorta di virus spirituale che intacca la nostra realtà psicosomatica agendo negativamente sulla psiche e  influendo negativamente sul sistema endocrino e sul metabolismo, compromettendo  progressivamente la qualità della  salute e la durata della vita.6
            L’uomo iniziale dei primi  millenni antidiluviani – contrariamente a quanto oggi crede la scienza priva di sapienza – era in  linea di massima più intelligente, sano e longevo di quello odierno che oggi è mantenuto  in vita dalle medicine e dai trapianti d’organo, uomo odierno che appare più  intelligente non grazie alla scienza ma alla ‘tecnologia’.
            Ritornando però al suddetto brano  dell’Apocalisse, il Gesù valtortiano spiega7 che la ‘Gran Babilonia’, la ‘gran città’,  la ‘prostituta’, altro non sono che nomi simbolici dati alla Terra, Terra intesa come l’Umanità intera. 
            E’ infatti l’intera Umanità che -  da gran meretrice - ha ‘fornicato’, da sempre, con tutte le potenze della terra  e dell’inferno.
            Le sette teste della Bestia non  sono ‘re’ ma sono i sette peccati  peggiori che adornano la sua testa mentre i dieci corni sono un numero metaforico che significa le infinite  nefandezze  compiute per appagare la cupidigia.
            La Terra è anche inzuppata del  sangue degli uomini e del sangue dei Martiri di Gesù.8
  La   Bestia che porta la Babilonia, cioè l’Umanità, è compendio e sintesi di tutti i mali fatti dall’uomo da  Adamo in poi.
            Della Bestia si dice che ‘fu e non è’, perché così sarà alla fine del mondo. 
  Alla fine del mondo si potrà dire che essa ‘fu’ perché realmente ‘è  stata’, ma anche che a quel momento essa  ‘non è più’ perché Gesù ‘l’avrà vinta  e sepolta all’inferno’.
            Potrei continuare, ma vi rimando  all’opera valtortiana citata in nota.
            Aggiungo solo che il Gesù  valtortiano conferma che Egli sarà il Vincitore della Bestia del mare e del suo ‘profeta’, vale a dire la seconda  Bestia della terra. 
            Sarà allora il tempo in cui - tolte  di mezzo le due Bestie e messo Satana nell’impossibilità di agire per un  ‘millennio’ - vi sarà una tregua nei  delitti demoniaci per ridare all’uomo l’opportunità di riudire le voci del  Cielo.
            Ritornando però all’Angelo  dell’Apocalisse, questi - dopo aver fatto parzialmente intendere cosa sono le  due Bestie e cosa è Babilonia - mostra a Giovanni la caduta di Babilonia9, che noi grazie al  Gesù valtortiano abbiamo però capito essere il simbolo dell’Umanità intera.
            Una voce grida dal cielo che è  caduta Babilonia, diventata covo di demoni dove tutte le nazioni hanno bevuto al  vino della sua prostituzione e i suoi re e mercanti si sono prostituiti con  essa. 
            Il popolo dei giusti viene  invitato a dissociarsi per non essere colpito a sua volta dai flagelli.
            Quando i re della terra vedranno i fumi del suo incendio piangeranno  amaramente vedendola condannata così all’improvviso.  Nessuno comprerà più le merci dei mercanti, perché in poco tempo sarà andata  dispersa tutta la sua opulenza e  ricchezza.
            Si ode allora10 un  canto di trionfo in cielo che inneggia alla punizione della ‘grande meretrice’  mentre una Voce possente annuncia dal cielo che il Signore ha preso possesso del suo Regno. 
            Subito dopo11 Giovanni  assiste alla visione del ‘Gesù parusiaco’ - che appare in cielo sul cavallo  bianco alla testa del suo esercito di cavalieri celesti - venuto per governare  la terra con scettro di ferro e per pigiare nel tino ‘l’ira furiosa di Dio’.
            E’ il momento finale della  sconfitta delle due Bestie12,  dell’Anticristo che è la loro personalizzazione, e dei ‘re’ che avevano adorato  le due Bestie, seguendo in particolare la Bestia della Terra, cioè il falso profeta, che  costringeva tutti ad adorare la prima Bestia (del Mare), il cui nome era simbolizzato  dal numero ‘666’ che – come dice testualmente l’Apocalisse – ‘rappresenta un nome d’uomo’.13
            Abbiamo visto come quasi tutto  nell’Apocalisse venga espresso in maniera simbolica, ma abbiamo anche capito  come sotto i simboli si nasconda una realtà storica che è quella di tutti i  giorni e specialmente quella dei nostri.
            La descrizione molto dettagliata  e solenne di tutti ‘i re’ della  terra (cioè di coloro che hanno da sempre detenuto il potere politico,  economico e finanziario) che – di fronte alle distruzioni – sono disperati per la perdita di ricchezze e  potere, non può non colpire per la nitidezza delle immagini e la sensazione  che ci offre di trovarci di fronte non più a qualcosa di simbolico o spirituale ma materialmente reale.
            Dall’insieme di tutto ciò che abbiamo  fino a questo momento appreso, abbiamo ora gli elementi per poter temere che –  prima o poi, ma più prima che poi – l’Umanità dovrà affrontare una terribile  prova che, dopo la grande tribolazione, aprirà tuttavia le porte ad  un’era  di speranza e di pace.
            Dice infatti ancora il Gesù  valtortiano:14
          «… Dopo le guerre tremende che Satana avrà portato alla Terra attraverso al suo Messo di tenebre:  l’Anticristo, verrà il periodo della  tregua in cui, dopo aver mostrato la  cruenta prova di che doni può essere autore Satana, cercherò di attirarvi a Me colmandovi di doni miei.
            Oh! I miei doni! Saranno la vostra dolcezza! Non conoscerete  fame, stragi, calamità.
            I vostri corpi e più le vostre anime saranno pasciute dalla  mano mia, la Terra  sembrerà sorgere per una seconda  creazione, tutta nuova nei  sentimenti che saranno di pace e concordia fra i popoli e di pace fra Cielo  e Terra, perché farò dilagare su voi lo  Spirito mio che vi penetrerà e vi darà la vista soprannaturale dei decreti  di Dio.
  Sarà il Regno dello  Spirito. Il Regno  di Dio, quello che voi chiedete – e non sapete quello che chiedete perché non  riflettete mai – col Pater noster. 
            Dove volete che avvenga il Regno di Dio se non nei vostri cuori? 
            E’ lì che deve iniziarsi il Regno mio sulla Terra. Regno grande ma sempre limitato.
  Dopo verrà il Regno senza confini, né di  terra, né di tempo. Il Regno eterno che farà di voi degli eterni abitatori dei  Cieli, poiché, è naturale, Io parlo a coloro che sono miei sudditi e non ai  reprobi che hanno già il loro re orrendo: Satana».
          Ecco cosa dunque ci attende: non  solo una battaglia spirituale ma una cruenta prova!
            Ecco qui dunque anche la conferma  del significato della ‘venuta intermedia’. Non una venuta materiale o  intermedia fra la prima dell’Incarnazione e la terza del Giudizio universale, ma  una ‘Parusia’, una Manifestazione gloriosa e  pentecostale del Verbo nella Potenza  dello Spirito Santo per realizzare il Regno  dello Spirito, che avviene nell’ambito di una Venuta di Gesù fra noi, un  Gesù che però non ci ha mai abbandonato. Una Venuta iniziata con la Resurrezione e che –  durando nel tempo - avrà il suo culmine nel Giudizio universale quando Dio porrà termine all’avventura della razza umana.
            Sarà il Regno dello Spirito, il  Regno dello Spirito Santo, il Regno di Dio, nel cuore degli uomini, come diceva  – predicando – San Bernardo di  Chiaravalle. 
          
            
            
            
            
              4 Maria Valtorta: ‘Quaderni  del 1943’,  Dettato 22.8.43, pagg 152/162 – Centro Ed. Valtortiano
             
            
            
              6 In merito al rapporto fra  peccato dello spirito, anima animale, e riflessi psicosomatici, vedi  dell’autore “I vangeli di Matteo, Marco , Luca e del ‘piccolo’ Giovanni”, Vol.  II (di quattro) Cap. 5: ‘L’evoluzione discendente e… l’uomo scimmia di Cesare  Lombroso’ – Ed. Segno, 2002 - vedi anche l’opera nel sito autore https://www.ilcatecumeno.net 
             
            
              7 Maria Valtorta: ‘Quaderni  del 1943’  – Dettato del 22.8.43 – pagg. 152/162 – Centro Ed. Valtortiano
             
            
            
            
            
            
            
            
              14 Maria Valtorta: ‘Quaderni  del 1943’  – Dettato del 16.9.43 – Pag. 353 – Centro Edit. Valtortiano