CAP. 15

APPROFONDIAMO LA CREAZIONE DI ADAMO.
(1)

IL CORPO.

15.1 La 'forma sostanziale' e l'argilla coagulata.

Segretario: Continuando nella lettura del secondo capitolo di Genesi, ecco però che ci imbattiamo in alcune parole dalle implicazioni straordinarie: 1

«... allora il Si­gnore Dio plasmò l’uomo con polvere del suolo e soffiò nelle sue narici un alito di vita e l’uomo divenne un essere vivente».

Poco alla volta, siamo giunti a quello che può essere definito un passo cruciale, croce e delizia dei critici. Delizia perché rende felici coloro che vogliono con ogni mezzo dimostrare che con la Genesi ci troviamo in realtà di fronte ad un banalissimo racconto mitologico. Croce per altri teologi credenti che cercano di opporre altri ragionamenti - ricorrendo ad argomenti di ordine diverso, come quella dei 'generi letterari' - per dare una spiegazione razionale a ciò che a prima vista è tutto fuorché razionale: un uomo fatto col fango!

Luce:2
     Quando si legge che Dio fece l'uomo dal 'fango', cioè dalla terra, volle significare per l'antichità un concetto semplice che però adombra una precisa realtà scientifica. Infatti per fango e terra si intende il mondo minerale, e l'uomo è costituito da sostanze minerali.
Così come Dio trasse il mondo dal caos, ordinandolo secondo le leggi pensate dal suo Pensiero, con altrettanta facilità Dio 'pensò' l'uomo, lo volle e lo fece, traendolo dagli elementi della materia che vennero sublimamente ordinati perchè servissero allo scopo di fare un Figlio di Dio.
Dio, o meglio la Parola di Dio, parlava ai Primi due istruendoli su tutto: parlava alla loro mente ed al loro cuore.
Essi dovevano essere le prime voci destinate - come voi dovrete fare - a trasmettere la Parola di Dio alla loro discendenza perchè rimanesse Figlia di Dio.

Segretario: Tutto chiaro, ora, ma in questo versetto si parla anche dell'alito di vita infuso da Dio all'uomo per renderlo 'vivente', che è un po' come dire che con un soffio lo ha reso animato...
Sentiamo allora cosa decritta F. Crombette...

F. Crombette:3 Poi, nel versetto 7 del capitolo II, Mosè, che da questo capitolo ritorna in dettaglio su ciò che concerne particolarmente Adamo, indica in quale maniera egli fu creato.  In ebraico:

i

Coordiniamo questo testo: "Parlando saggiamente, Djehoouôh-Ehélohidjm ha fatto unire strettamente con una bella forma sostanziale argilla coagulata, proveniente dalla triturazione nell'acqua di sorgente di terra grassa convenientemente divisa; Egli emise verso questa forma una parola che l'animò vigorosamente; le impose le mani sopra e le diede per nome: "Proveniente da una forma con terra grassa" (Hahôdôm = Adamo).
Egli fece respirare l'uomo, che ebbe la vita."

Eccoci informati sulla creazione di Adamo.
Lo chiamò, non "terra rossa", non "il rosso", come si dice comunemente, benchè Adamo abbia potuto benissimo avere i capelli di un biondo veneziano, come quelli che la tradizione attribuisce a N. S. Gesù Cristo, suo modello, ma secondo la sua origine: "Proveniente da una forma con della terra grassa".
E Mosè, sempre scientificamente così ben informato, ci dice come fu ottenuta quest'argilla colloidale: con la triturazione nell'acqua di sorgente di terra grassa convenientemente divisa. 
Questa sorgente era apparentemente quella di cui si parla al versetto 10 seguente, che bagnava tutta la terra e di cui un braccio attraversava il Paradiso terrestre. 
Questo braccio era quello chiamato Gehon il cui nome più esatto sembra essere Gdjchooun, da cui è venuto l'attuale Djihoun, che si getta nella baia di Alessandretta. 
Primitivamente, esso continuava il suo corso per la valle del Giordano dove attraversava il Paradiso terrestre. 
Ora, il suo nome si può trascrivere: Kêt-Isch-Houn = Ædificare-Homo-Intus = Edificare-Uomo-Dentro = L'uomo è stato edificato dentro
Si comprenderebbe, pertanto, l'importanza del Giordano nelle cui acque sarebbe stato formato Adamo, e si coglierebbe perché il Cristo, che restaurava in Sé tutte le cose, abbia voluto bagnarvisi ed esservi battezzato come a riparare la colpa del primo uomo; si concepirebbe che lo Spirito, avendo lavorato il corpo dell'uomo nell'acqua, l'acqua sia il veicolo dello Spirito nell'amministrazione del battesimo restauratore delle anime. 
Le rive del Giordano sono, d'altronde, costituite da masse enormi d'argilla. 
Così ritorniamo alla questione della possibilità della formazione del corpo di Adamo a partire dall'argilla colloidale, convenientemente divisa e triturata nell'acqua.

Segretario: E' a questo punto chiaro il concetto dell'uomo che sarebbe fatto di argilla, che in fin dei conti è una sostanza 'minerale', ma non mi è invece chiaro cosa sarebbe la sopra accennata 'soluzione' di argilla colloidale...

Paul Chauchard4: Non formano delle vere soluzioni che i corpi divisi in piccole particelle; i protidi, essendo ripartiti in frammenti che vanno dal decimillesimo al milionesimo di millimetro, possono assorbire molta acqua, formando masse vischiose che sono delle false soluzioni o soluzioni colloidali. 
Esistono in natura numerosi esempi di tali soluzioni; questo non è dunque il proprio della vita, ma la vita non può manifestarsi che in questo stato ed è l'utilizzazione delle proprietà dei colloidi che serve da base al dinamismo vitale.

Boutaric5: I tessuti degli esseri viventi, sia nel regno animale che vegetale, sono quasi interamente formati da colloidi liquidi o coagulati... 
È, in effetti, per la loro plasticità, la loro flessibilità e la loro facilità di evoluzione - che contrastano singolarmente con la rigidità, la fragilità e la permanenza dei cristalloidi - che le materie colloidali... appaiono come particolarmente adattate al compimento delle funzioni vitali... 
Tra le materie minerali, la silice, che si trova in natura così abbondantemente, è tra quelle a partire dalla quale si può preparare il maggior numero di derivati colloidali...  Sotto il nome di argilla, si designano i sedimenti costituiti essenzialmente da materiali di origine colloidale tra i quali dominano la silice e l'allumina allo stato di silicati d'allumina rispondenti a formule diverse, che sono suscettibili di dare con l'acqua degli impasti dotati di una certa plasticità
Sottomettendo a decantazioni successive la sospensione che fornisce l'argilla naturale diluita con una forte proporzione d'acqua, si ottiene una serie di depositi sempre più fini, privi di coesione e di plasticità
Dopo molti mesi, il liquore residuo non dà più alcun deposito ma resta leggermente torbido. 
Trattato con un sale di calcio, esso fornisce un precipitato designato col nome di argilla colloidale... 
Sotto l'influenza dell'acqua i colloidi del suolo sono trasformati in gelatine... 
Si può d'altronde sovente passare... da una soluzione colloidale a una gelatina e inversamente... 
I colloidi sembrano giocare il ruolo di intermediari tra i corpi inanimati e gli esseri viventi... 
In una data soluzione colloidale, essendo tutte le particelle caricate di elettricità dello stesso segno, si respingono mutualmente, il che permette di comprendere che non possano agglomerarsi per costituire delle particelle via via più grosse che finirebbero per sedimentare... 
L'addizione di elettroliti i cui ioni sono di segno opposto a quello delle particelle provoca la flocculazione... 
Dopo flocculazione o coagulazione, la soluzione colloidale fornisce una sorta di gelatina più o meno rigida alla quale si da il nome di gel...  Si è stati portati a distinguere due classi principali di soluzioni colloidali:
1ª- quella le cui particelle sono formate da un assemblaggio di molecole semplici della sostanza disciolta... le cui diverse particelle costituiscono dei frammenti abbastanza irregolari ai quali si è dato il nome di micelle... 
2ª- quelle per le quali le particelle disciolte sono vere molecole chimiche aventi una formula e una massa ben determinate, che non differiscono dalle molecole ordinarie se non perchè racchiudono un numero considerevole di atomi e sono di struttura estremamente complessa...  I colloidi del secondo tipo... costituiscono il gruppo dei colloidi veri.

Mimì l'Encliclopedico: A proposito di argilla, l'argilla comune è una miscela di caolino (argilla idrata) e fine polvere di minerali feldspatici anidri e non alterati... La plasticità delle argille è variabile; tutte sono più o meno malleabili e, se inumidite, possono essere modellate in qualunque forma.

 

15.2 Il corpo umano é composto di una infinità di cellule a loro volta composte da protoplasma, una sostanza incolore, viscosa, più densa e più rinfrangente dell'acqua.

Segretario: Riassumendo, se la materia umana esiste é evidente che Qualcuno le ha dato 'corpo', anche se non sappiamo in quale modo. E' inoltre evidente che essa è composta da molecole chimiche di minerali o comunque elementi che si trovano nel terreno o nell'aria.
Due atomi di gas idrogeno ed un atomo di gas ossigeno producono ad esempio una molecola di acqua, e di acqua è costituita la maggior parte del corpo umano.
Dire dunque che Dio ha fatto l'uomo dal 'fango' significa semplicemente intendere allegoricamente che Dio - utilizzando acqua e 'argille' speciali della terra, ha formato una sostanza 'colloidale' dandole una 'forma' nella quale ha poi infuso la vita.
Quando parliamo di Creazione dal nulla intendiamo proprio alludere ad un evento che sfugge ad ogni nostro tentativo di comprensione ma che pur constatiamo ogni giorno davanti agli occhi semplicemente guardandoci intorno.
Non credo proprio che Dio abbia materialmente impastata una statuina di creta, con all'interno tutti gli organi necessari alla vita dell'uomo, come il cuore, il fegato, i reni, il cervello e quant'altro necessario.
Il Dio creatore, deve aver pensato alla 'forma' esteriore dell'uomo ed a quella dei suoi organi interni, come farebbe un progettista di automobili che pensi ad una carrozzeria con relativo apparato motore interno, formato da pistoni, frizione, freni, ecc.
Ma non si è trattato solo di ciò, perché Egli deve aver avuto anche la capacità di 'pensare' e 'formare' vari tipi di cellule, con loro particolari caratteristiche specifiche, cellule che sarebbero andate a formare organi che - ad un misterioso comando interiore emanante dal loro Dna cellulare - avrebbero agito di concerto con altri organi per raggiungere uno stesso fine: la vita del 'corpo' entro il quale gli stessi organi sono collocati...
Ciò che quindi stupisce non è solo la perfezione delle cellule e degli organi, ma la loro capacità di 'lavorare' in maniera 'coordinata' per raggiungere insieme l'obbiettivo comune della ordinata sopravvivenza di un corpo.
Da cosa nasce la 'forma' di un cuore, di un braccio, di un viso, di due occhi che vi scrutano nel profondo?
Quello della 'forma' degli esseri viventi e da cosa essa scaturisca é ad esempio un pensiero che, da solo, dà il capogiro.
Le cellule inconsapevoli si sviluppano avendo ciascuna nel proprio Dna la 'memoria' di ciò che esse sono e di come devono riprodursi, ma cosa é che conferisce loro la capacità di assumere la forma dell'organo - ad esempio un cuore -  che esse, unite alle altre cellule, dovranno formare?
E cosa è che spinge il cuore a lavorare in maniera funzionale all'attività degli altri organi senza che il cuore sia di per se stesso neanche consapevole della loro esistenza?

F. Crombette: Ora, il corpo umano è composto da un'infinità di cellule...

Thomas Henry Huxley 6: Al dire di Henneguy servirebbero cento quadrilioni di cellule per fare un uomo. Le cellule risultanti dalle prime divisioni dell'uovo sono tutte simili tra loro; ma, passato un certo stadio dello sviluppo embrionale, esse acquisiscono delle disparità di taglia e di struttura, si differenziano: alcune divengono ameboidi (globuli bianchi del sangue); altre discoidali (globuli rossi); altre cubiche, o prismatiche, o cilindriche (cellule ghiandolari); altre poliedriche (epiteliali); altre fusiformi (muscolari); altre stellate o ramificate (ossee, nervose), etc... 
La cellula [prima della sua differenziazione] si presenta come una massa più o meno ovoidale, di una sostanza detta protoplasma, incolore, viscosa, più densa e più rifrangente dell'acqua. 
All'interno di questa massa... si trova, sempre verso il centro, un corpuscolo di forma grossolanamente ovoidale fatto di un protoplasma particolare, più spesso di quello che lo circonda, è il nucleo. 
Il protoplasma non si saprebbe definirlo se non per la sua attitudine a vivere. 
É la sostanza capace di vita, la "base fisica della vita"...

Vialleton 7:L'organizzazione protoplasmica è la più generale.  É quella della materia vivente che consiste in questo miscuglio di colloidi diversi riuniti essi stessi in un corpo avente le proprietà dei colloidi e che si chiama protoplasma.

Paul Chauchard 8: Il destino della cellula è, innanzitutto, di accrescersi, poi, quando la massa protoplasmatica è divenuta troppo grande in rapporto al nucleo, allora interviene il brusco fenomeno della divisione nucleare che porta alla divisione cellulare... 
Questo fenomeno, ora si sa che può proseguire senza interruzione.  Woodruff ha potuto realizzare così 13.000 generazioni di infusori; in sette anni ce ne sarebbero stati 10.000 volte il volume della terra.  Le cellule degli esseri superiori, in ambiente di cultura conveniente, possono, anch'esse, dividersi in modo indefinito...  Vernadsky ha calcolato che in meno di due giorni i discendenti di un unico batterio potrebbero coprire la faccia della terra se tutti sopravvivessero; un infusore impiegherebbe 42 giorni; una mosca un anno; un merluzzo 4 anni; un ratto 8 anni; il trifoglio, 11 anni; ma l'elefante, più di un secolo.

Segretario: Se persino il celebre biologo T. H. Huxley9, ancorché evoluzionista, ha definito il protoplasma colloidale come "una sostanza capace di vita, anzi la 'base fisica' della vita", allora penso che non si possano avere dubbi, vista la fonte.
Anche Vialleton che dice che in sostanza 'noi viventi siamo un protoplasma che consiste in un miscuglio di colloidi diversi'...

Bastian Contrario: Protoplasmi!? Noi...?!

Mimì l'Enciclopedico: Sì, il protoplasma é un termine usato un tempo per descrivere la materia vivente contenuta all'interno delle cellule.
Essa comprende gli organelli limitati da membrane come il nucleo, i mitocondri, il reticolo endoplasmatico e il complesso di Golgi10, nonché la matrice colloidale (citoplasma) in cui sono immerse tutte queste strutture...


1 Gn 2,7

2 G.Landolina: 'Alla ricerca del Paradiso perduto' - Cap. 20 - Ed. Segno - vedi anche sito internet dell'autore: https://www.ilcatecumeno.net

3 F. Crombette; 'La rivelazione della rivelazione' - Tomo I - n° 42.351 - Pagg. 221 e segg. - vedi anche http://digilander.libero.it/crombette

4 - La mort; Presses universitaires de France, Paris, 1947, p. 27.

5 - Les colloïdes et leurs applications; 1943, p. 73, 95, 121, 11-d°-.

6 - Rostand - De la mouche à l'homme; Ed. La Boëtie, Bruxelles, 1945, p. 7, 8, 9.

7 - Vialleton - L'origine des êtres vivants; Plon, Paris, 1930, p. 41.

8 - Chauchard - La mort; Presses universitaires de France, Paris, 1947 p. 53 e 59.

9 Thomas Henry Huxley (1825-1895) biologo britannico, divulgatore dell'evoluzionismo darwiniano

10 Camillo Golgi (1844-1926) Premio Nobel, medico italiano, studioso di anatomia microscopica. Riuscì ad evidenziare nitidamente  la struttura interna delle cellule nervose attraverso il microscopio. Nel 1898 scoprì un sistema di membrane, interno alle cellule, che dal suo nome fu detto 'apparato di Golgi'.