CAP. 12

A SUA IMMAGINE E SOMIGLIANZA.
(4)

IL DIO-VERBO, NELL'IMMAGINARE L'UOMO, LO IMMAGINO' TALE E QUALE
EGLI AVREBBE VOLUTO ESSERE QUANDO SI FOSSE INCARNATO.

 

12.1 L'uomo ad immagine di Dio.

 Segretario: Riflettendo su quanto abbiamo fino ad ora ascoltato, ci siamo resi conto del perché il Dio di Genesi abbia detto: 'Facciamo l'uomo a nostra immagine, a nostra somiglianza...'.
Se tuttavia il concetto di 'immagine' è stato sufficientemente chiarito non così è stato per quello di 'somiglianza', a meno che questo secondo termine non debba essere inteso come un sinonimo del primo.

Luce:
La somiglianza dell'uomo con Dio è data dal suo essere uno spirito, non spirito puro, come gli Angeli, non certo purissimo come Dio, ma pur sempre spirito.
La sua immagine, e cioé l'uomo fatto ad immagine di Dio, va intesa bene.
L'immagine é la 'forma' dell'uomo per come egli appare.
Dio è spirito e quindi non può avere forma ma nella prefigurazione del futuro Dio-Verbo, nell'immaginare l'uomo, Egli lo immaginò tale e quale Egli avrebbe voluto essere quando si fosse incarnato.
E soprattutto quale avrebbe voluto essere quando, Uomo-Dio, anzi Dio-Uomo, fosse asceso al Cielo, dove il Verbo oggi Regna in Gesù, in anima, corpo, sangue e ... Divinità.

Jean Marie  de la Croix:1 Il destino dell'uomo é conforme al destino di Cristo. In forza della sua predestinazione in Cristo, l'uomo è divenuto partecipe anche del Suo destino di morte, risurrezione e gloria alla destra del Padre.
Per comprendere l'uomo é necessario comprendere Cristo.
Dio, infatti non ha progettato la 'natura umana' per noi, ma per Gesù, il quale pertanto è il prototipo, il modello o, come dice San Paolo, 'il Primogenito di molti fratelli'.2
Tutti gli altri uomini sono stati pensati e voluti (ossia sono stati 'predestinati') come 'copie viventi di Gesù'.

L'atto di amore3 che ha spinto la Trinità a creare, dona alla creatura una certa somiglianza con Lei.
Essendo infatti la Trinità la somma e la sorgente di tutte le perfezioni, qualunque cosa Ella voglia creare non può che essere una imitazione, al di fuori di Sé, delle sue perfezioni, come l'esistenza, la sapienza, l'amore.
Ma creando noi, gli angeli e questo mondo in cui viviamo, la Trinità ha voluto fare di più: Ella ci ha voluti non solo come imitazioni di alcune sue perfezioni, essenziali, ma come imitazioni dello stesso Figlio incarnato, nel quale il Padre 'pone ogni compiacenza'.4
Nel creare il mondo, il primo pensiero di Dio è stato Gesù, il suo unico Figlio fatto uomo; e solo in Lui, Dio e uomo, lo ha progettato e realizzato. Proprio come un artista che prima ha in mente l'opera d'arte e poi la realizza all'esterno.
Perciò Gesù, il Figlio di Dio incarnato, è veramente il 'prototipo' di ogni cosa creata, 'il Primogenito di tutta la creazione' 5 e come tale é - nella Mente eterna di Dio - preesistente alla creazione stessa del mondo, degli angeli e degli uomini, che saranno tutti creati in Lui e ad imitazione di Lui.6

 

 12.2 L'uomo a somiglianza di Dio.

Segretario: Bene, credo che nessuno avrebbe potuto fornire un quadro più esauriente della esposizione fatta da J.M. de la Croix ad integrazione di quanto già prima detto dalla 'Luce' in merito all'uomo fatto ad immagine di Dio.
Credo pertanto che potremmo ora passare ...

Voce:7
L'ignoranza diffusissima fra i credenti dà idee errate sulla immagine con Dio.
Non immagine fisica. Dio-Spirito non ha volto, non ha statura, non ha struttura. Ma l'uomo ha l'immagine che per l'uomo Dio Creatore ha ideato.
Non aveva certo bisogno il Potente e l'Infinito di ottenere l'uomo da una evoluzione secolare di quadrumani. Il quadrumane fu quadrumane dal momento che fu creato e fece i primi lazzi sugli alberi del terrestre paradiso.
L'uomo fu uomo dal momento che Dio lo creò dal fango e, cosa non fatta per nessun altro creato, gli alitò lo spirito in volto.8
La somiglianza con Dio è in questo spirito eterno, incorporeo, soprannaturale, che avete in voi.
E' in questo spirito, atomo dell'Infinito Spirito, che rinchiuso in angusta e precaria carcere attende e anela di ricongiungersi alla sua Sorgente e condividere con Essa libertà, gioia, pace, luce, amore, eternità.
L'immagine persiste anche là dove non è più somiglianza. Poiché l'uomo rimane fisicamente tale agli occhi degli uomini anche se agli occhi di Dio e dei soprannaturali abitatori dei Cieli e di pochi eletti della terra appare con il suo nuovo aspetto di demone.
Col suo vero aspetto da quando la colpa mortale lo priva della somiglianza con Dio, non avendo in lui più vita lo spirito.
L'uomo senza la Grazia, che la colpa leva, non é più che il sepolcro dove si putrefà lo spirito morto.
Ecco perché alla risurrezione della carne gli umani, pur avendo tutti una comune immagine fisica, saranno dissomigliantissimi fra di loro, di aspetto semidivino i beati, di aspetto demoniaco i dannati. Allora trasparirà all'esterno il mistero delle coscienze. Terribile cognizione!
L'uomo tanto più si rende somigliante a Dio quanto più vive nella Grazia e accresce questa, di per sé già infinita, coi meriti del suo vivere santo.
Occorre sforzarsi a raggiungere la perfezione della somiglianza.
Non la raggiungerete mai perché non può la creatura essere simile al Creatore; ma vi avvicinerete, per quanto vi è concesso, a questa sovrannaturale Bellezza.
Io l'ho detto: 'Siate perfetti come il Padre mio'. Non vi ho messo limite di perfezione. Più voi vi sforzerete a raggiungere questa perfezione e più i diaframmi dell'umano cadranno come muro assalito da forze vittoriose, e diminuiranno le distanze, e crescerà la vista, e aumenterà la capacità di intendere, comprendere, vedere, conoscere Dio. Ma occorre tendere ad essa con tutte le vostre forze, con tutte le vostre generosità. Senza 'voltarsi indietro' a guardare ciò che si lascia. Senza fermarsi mai. Senza stancarsi.
Il premio giustifica l'eroismo, perché il premio è tuffarsi nel godimento dell'Amore, avere perciò Dio come lo avrete in Cielo...

 Segretario: Proviamo a fare una sintesi in relazione agli  importanti concetti che abbiamo ora ascoltato:
1 . Vi è una diffusa ignoranza su come si debba intendere il concetto di immagine e somiglianza dell'uomo con Dio.
2 .Viene riconfermato che l'uomo non discende da un quadrumane ma è stato creato dal nulla tale e quale egli é.
3 . Per quanto attiene all'uomo fatto ad immagine di Dio viene ribadito che ciò si riferisce all'aspetto fisico, cioè alla 'forma' dell'essere umano, creato come una copia di quello che sarebbe stato il  futuro Gesù Cristo.
4 . Per quanto concerne invece la somiglianza, questa consiste nello spirito, insufflato da Dio nell'uomo nel momento della sua creazione e - successivamente - 'insufflato' negli embrioni dei bimbi concepiti dai genitori.
5 . La somiglianza dell'uomo con Dio è dunque  nello spirito, spirito umano che non é 'purissimo' come quello del Dio increato ma è comunque eterno, incorporeo, soprannaturale ed anela ricongiungersi a Dio
6. La colpa mortale priva però l'uomo della sua somiglianza con Dio, poichè nell'uomo in peccato lo spirito è morto, e l'uomo con lo spirito morto è un 'Demone', visto dal Cielo
7 . La Grazia (perduta con il peccato) é quella che può renderci tanto più somiglianti a Dio quanto più essa sia viva. Con il  vivere santamente essa si accresce
8 . Dobbiamo sforzarci di accrescerla al massimo per cercare di raggiungere la perfezione della somiglianza, cosa quest’ultima che in pratica non sarà però possibile, perchè la creatura non può essere simile al Creatore.
9 . Viene riconfermato il concetto della risurrezione della carne alla fine del mondo quando gli spiriti di tutti gli uomini ad un comando divino si rivestiranno dei propri corpi di un tempo, per essere giudicati - nel bene come nel male - unitamente alla loro 'carne', cioè al loro corpo.
10 . L'uomo è infatti una unità psicosomatica e come tale - in occasione del Giudizio universale - dovrà essere premiato o punito.


1 Padre J.M. de la Croix, sacerdote, teologo: 'Il Credo' -Vol. III, p. 79 e segg. - Edizioni Mimep-Docete, Pessano, 1994

2 Lettera ai Romani, 8,29

3 Padre J.M. de la Croix: 'Il Credo' - Vol. I, Parte quinta, pagg. 207/208

4 Mt, 3,17

5 Colossesi, 1,15

6 Colossesi 1,16

7 Maria Valtorta: 'I Quaderni del 1944' - Dettato 14.7.44 - Pagg. 508,509 - Centro Editoriale Valtortiano - Isola del Liri (FR) - Italia

8 Gn 2,7