CAP. 9

MASCHIO E FEMMINA: SE NE CONSIGLIA LA LETTURA SOLO AGLI ADULTI
E LA SI SCONSIGLIA AI MINORENNI SE NON ACCOMPAGNATI... DAI GENITORI.

  

9.1 L'Adamo androgino e l'orata...

Segretario: Abbiamo in precedenza chiarito il dubbio su una possibile visione antropomorfa del Dio della Genesi chiarendo cosa significasse in realtà quel riferimento sull'uomo fatto ad immagine di Dio.
Devo però aggiungere che francamente mi sorprende - e direi anche che personalmente mi imbarazza - quella decrittazione di Crombette dalla quale parrebbe che Dio avesse creato Adamo dotandolo di misteriose 'borse' dove si produce la vita e di una 'cavità' dove avrebbe dovuto aver luogo il concepimento.
Oltre che imbarazzante, dal punto di vista della virilità di noi uomini, mi sembra che la cosa non trovi alcuna corrispondenza in quella che è la realtà umana che conosciamo.
L'uomo è... uomo, e la donna é ... donna. Mi spiego?
E' pur vero che oggi si sente dire e si legge di tutto, come ad esempio di uomini o donne bisex che - operandosi - cambiano ruolo, ma si tratta pur sempre di casi specialissimi dove entrano in ballo problemi di genetica che rappresentano l'eccezione. Ed in ogni caso gli uomini che - per così dire - cambiano sesso non dispongono affatto di un utero.
Non vorrei però che - andando avanti la discussione su questo argomento - questa nostra sessione di lavoro diventasse una seduta di sessuologia. Insomma, non vorrei che il nostro discorso si facesse troppo imbarazzante...

Bastian Contrario: Ma il pubblico qui presente é adulto, e quanto ai giovani che pure vedo qui in sala - anche se non sono accompagnati dai genitori come certe televisioni suggeriscono ipocritamente di fare quando vogliono far vedere a tutti un film troppo audace -  ho scoperto che certe cose, ormai, loro le conoscono meglio di noi 'grandi'.
Suvvia..., il discorso è maledettamente 'intrigante' e chissà a quanta gente interessa..., di questi tempi!

Segretario: Va bene, il signor Crombette continui pure e  sviluppi il suo pensiero...

F. C.: La nostra traduzione ci permette di troncare una questione molto controversa riguardante il nostro primo padre. 
Gli antichi rabbini insegnavano che Adamo era stato creato androgino perché essi comprendevano l'ebraico: "Lo creò maschio e femmina". 
Ma non era l'opinione di san Gerolamo che tradusse: "Li creò maschio e femmina", mentre il rabbinato francese ha tradotto: "maschio e femmina furono creati contemporaneamente". 
L'espressione "contemporaneamente" è alquanto imbarazzante riferendosi a due persone, l'una maschio, l'altra femmina, giacché il seguito del testo biblico ci dice che dopo un certo tempo dalla sua creazione Adamo, al contrario degli animali, non aveva ancora una compagna che gli fosse simile, ed è solo allora che Dio trasse da lui, durante il sonno, quella che doveva essere sua moglie. 
La traduzione di Zadoc Kahn è dunque evidentemente viziosa. 
Ma san Gerolamo, schivando la difficoltà con l'omissione delle parole "contemporaneamente", non ha risolto la questione; senza dubbio ha pensato che l'opinione degli antichi rabbini non era ortodossa, come il Padre de Carrières che l'ha qualificata eretica.  
Quest'ultimo precisa anche "Masculum et feminam creavit eos.  Non simul sed successive" (non nello stesso tempo ma successivamente). 
De Carrières si trova qui in contraddizione formale col rabbinato francese.  Non si può fondare un dogma su una traduzione inesatta. 
D'Allioli parafrasa da parte sua: "Li creò l'uno dopo l'altro, entrambi separatamente, ma lo stesso giorno". 
Questa scappatoia non arrangia niente, giacché "separatamente lo stesso giorno" non è "contemporaneamente".

Padre Ceuppens:1 Dio creò l'uomo (a sua immagine), a immagine di Dio lo creò, uomo e donna li creò.  
I dottori giudei dell'epoca talmudica e del Medio-Evo insegnavano che il primo uomo era stato creato androgino (maschio e femmina insieme); egli aveva due volti rivolti su lati opposti... 
Dio aveva diviso questa unità per formarne l'uomo e la donna, due esseri distinti. Questa teoria, già vivamente combattuta da S. Agostino, ha ritrovato in questi ultimi anni ardenti difensori tra i non cattolici, e per giustificare la loro interpretazione essi leggono, in luogo di "li creò" "lo creò", correzione che trova conferma solo in certi racconti grotteschi delle cosmogonie pagane. 
Uomo e donna li creò. 
L'espressione Zakar uneqebah = i (Gen I, 27), che noi traduciamo "uomo e donna", designa la differenza del sesso; questi termini non sono degli aggettivi ma dei sostantivi indicanti degli individui, il suffisso plurale in ebraico "li creò" lo mostra incontestabilmente.

F.C.: L'opinione del Padre Ceuppens non ci sembra fondata. 
Innanzitutto, i dottori giudei hanno sì pensato che Adamo era stato creato androgino, ma non hanno generalmente aggiunto il complemento che aveva due volti opposti; altri dicevano che Adamo aveva due corpi uniti dorso con dorso, altri ancora che erano uniti fianco a fianco, etc.; ma il carattere di ermafrodismo era nondimeno mantenuto. 
Che Sant'Agostino abbia combattuto simili opinioni, di cui alcune erano evidentemente stravaganti, non prova affatto che egli abbia avuto ragione sul fondo; i casi di ermafrodismo sono debitamente stabiliti e Adamo poteva essere ermafrodita senza essere un mostro a due teste...

B.C.: ????

Mimì: Ermafroditismo significa la presenza in un solo individuo di entrambe le gonadi (cioé i testicoli nell'uomo e le ovaie nella donna), vale a dire gli organi di riproduzione delle cellule riproduttive maschili (spermatozoi) e femminili (cellule uovo). Tale fenomeno è piuttosto comune nel regno vegetale e negli animali inferiori.
Nei vertebrati si presenta occasionalmente, come conseguenza di un anomalo sviluppo dell'apparato riproduttore o come carattere tipico della specie.
Ad esempio, nell'orata sono presenti le gonadi di entrambi i sessi, che 'maturano' però in modo successivo, prima quelle maschili, poi quelle femminili.
Anche nella specie umana può presentarsi il fenomeno dell'ermafroditismo nei soggetti che, fin dalla nascita, possiedono un'ovaia e un testicolo, o due gonadi miste, dotate cioè di tessuti con caratteristiche miste di testicolo e di ovaia. Gli organi genitali di questi individui possono essere o di tipo prettamente maschile o femminile, oppure di aspetto ambiguo...

Segretario: Senta..., Mimì, si fermi qui e non continui oltre, altrimenti - dopo quel suo riferimento all'aspetto ambiguo, chissà cosa é capace di tirare ancora fuori...
Il pubblico è adulto, é vero, ma non è ancora del tutto emancipato...

Mi sembra allora di capire che - almeno secondo la decrittazione di Crombette - il primo uomo, Adamo, avrebbe dovuto avere dentro di sè le gonadi della donna, sì insomma..., quella roba là. Sarebbe quindi stato in grado, organi genitali femminili con organi genitali maschili, di autofecondarsi come i fiori ermafroditi e l'orata?
Oltretutto - da quel che ho compreso ascoltando Crombette - questa discussione sull'ermafroditismo si baserebbe alla fine su una disquisizione letterale minima: la differenza di traduzione, cioé, fra una lettera 'i' ed una lettera 'o'.
Una differenza, insomma, che consiste nel voler tradurre con il pronome 'lo' o 'li', vale a dire 'uomo e donna lo creò' (come dicevano gli antichi rabbini che ipotizzavano un uomo androgino) oppure 'uomo e donna li creò', come ha invece creduto di dover tradurre San Gerolamo che era santo ma ci teneva forse a ben marcare la sua differenza di maschio rispetto alla donna.
Anche Agostino di Tagaste in fin dei conti la pensava come Gerolamo e  - a leggere le sue 'Confessioni', cioè la sua vita scapestrata da donnaiolo prima di convertirsi, farsi prete  e diventare santo - Agostino, di donne, se ne intendeva...
Padre Ceuppens - che non condivide l'interpretazione di un uomo originario bisex-androgino, come l'avevano ipotizzato i rabbini -  aveva precisato che la teoria era stata successivamente ripresa ma da degli scrittori e studiosi 'non cattolici'...

F.C.: Se degli scrittori non cattolici hanno ripreso l'opinione degli antichi rabbini, il Padre Ceuppens omette di dire che anche uno studioso cattolico eminente, François Lenormant, l'ha sostenuta. 
Il Dizionario della Bibbia, di Vigouroux, pur enumerando sia gli autori antichi che moderni che hanno adottato la tesi di Adamo creato androgino, non indica affatto che questa tesi sia stata condannata.

 

9.2 Adamo ed Eva: anatomia, ginecologia, genetica e sessualità.

Segretario: Beh..., io non mi intendo nè di traduzioni ebraiche nè di ginecologia ma devo dire che - a sentire quanto precisato da Mimì l'Enciclopedico sull'ermafroditismo e sulle 'gonadi' - ci sono rimasto di stucco.
C'é già chi attacca la Genesi dicendo che é un mito, ora non vorrei che altri la attaccassero perché direbbe anche delle stravaganti ambiguità...
Devo dire - con rispetto parlando - che l'opinione di F. Crombette, qui, non mi convince affatto.
Riassumendo, il problema in discussione é di stabilire se Dio abbia creato l'uomo come essere ben diverso dalla donna, come lo é ora, o se nel crearlo gli avesse già posto dentro certe caratteristiche anatomiche della donna: quelle che Mimì ha chiamato con linguaggio ginecologico le 'gonadi' - che sono le ovaie - oltre alla cavità dove ha luogo il concepimento, cioé l'utero.
F. Crombette - da parte sua - ha aggiunto testualmente che in fin dei conti 'Adamo poteva anche essere un ermafrodita senza essere un mostro a due teste'.
A parte il fatto che non so se voi uomini preferiate essere 'ermafroditi' o 'mostri a due teste', devo ribadire che questa ipotesi di lavoro di Crombette mi lascia alquanto perplesso.
C'è qualcosa che non quadra, e onestà vuole che io esprima chiaramente il mio pensiero.
Qui non è in discussione - per quanto mi riguarda - la bontà del suo metodo di decrittazione ma semmai il come egli potrebbe talvolta interpretare i vari possibili significati dei monosillabi copti che traduce.
Il metodo - in linea generale e senza pretendere che sia una scienza esatta - ha potuto dare spiegazione logica e scientifica a tanti aspetti altrimenti misteriosi sulla origine e formazione del Cosmo e della Terra.
Non sono nemmeno in discussione le ormai sperimentate capacità di F. Crombette di collegare con la logica del rebus i vari monosillabi copti dando ad essi un coordinamento che abbia un determinato significato.
Questo però non significa che F. Crombette sia infallibile né che egli intuisca sempre - con quel suo 'testo coordinato' - il giusto senso del 'rebus'.
Egli ha del resto più volte sottolineato come i geroglifici egizi - da leggere come rebus - e la stessa lingua copta si prestassero a letture differenziate, e ce ne ha anzi dato egli stesso più volte l'esempio.
Clemente d'Alessandria - filosofo e padre della Chiesa del II° secolo che aveva studiato alla scuola catechetica di Alessandria - era un esperto della scrittura egizia e ne aveva addirittura individuato sette differenti sensi.
Crombette non me ne voglia, ma qui il dibattito é libero e dobbiamo poterci tutti confrontare e - quando non siamo d'accordo - dobbiamo dirlo.
Non vorrei che lui - essendosi magari 'infatuato' di questa tesi ardita, poiché essa era stata autorevolmente espressa non tanto o solo dai rabbini quanto da autorevoli commentatori ecclesiastici, come un Lenormant -  abbia, sia pur  inconsciamente, scelto fra i vari significati delle radici monosillabiche copte quelli che gli sembravano più coerenti con le proprie intime idee ricavandone poi il testo 'coordinato' che egli ci ha indicato.

F.C: Questo senso, così discusso con l'ebraico, emerge chiaramente dalla traduzione col copto, che afferma così la sua superiorità.  Ma il copto aggiunge (cosa che non dice la traduzione con l'ebraico) che questo stato ermafrodita di Adamo era transitorio e doveva finire il giorno in cui la Parola di Dio gli avrebbe fatto una simile per innesto. 
In effetti, Eva proviene proprio da un innesto di Adamo, tuttavia questo innesto da un essere maschile ha potuto dare una femmina perché ad Adamo non è stata tolta soltanto della carne, ma anche il sesso femminile. 
E il racconto copto mostra appunto che Eva non fu creata contemporaneamente ad Adamo, come si vuol dire, ma più tardi, da una Parola distinta, e ciò, d'altronde, si accorda col seguito del racconto biblico senza che sia necessario torturare i testi per fargli dire ciò che non dicono.

Editore:2 Ci teniamo ad avvertire che queste parole di Crombette non devono niente agli scritti gnostici e che il nostro autore contesta tutte le interpretazioni pseudo-mistiche contrarie all'insegnamento della Chiesa che sono talvolta proposte in merito da certi autori.
Il rev. Padre Renè Mandra (+), in una lettera al CESHE scrive: «F. Crombette ha senza dubbio avuto torto a mettere la parola "androgino" nelle sue note, ma il suo pensiero vi è male espresso, visto che non c'è altra parola che possa darne l'esattezza. Adamo, creato da Dio come capo di tutta la razza umana, portava in sè tutta la potenza della procreazione, e anche ciò che il Creatore doveva "utilizzare" per formare Eva, sua moglie.  NO! egli non era "bisessuato", era l'uomo maschio perfetto, e solamente maschio, ma Dio aveva posto nelle sue viscere, osiamo dire, il "modulo" di sua moglie. 
Ora, cos'è l'essenza di una donna, se non quel "tabernacolo" vivo e caldo nel quale è concepito e si sviluppa il bambino?  Ma Adamo non aveva certo nessuna possibilità di usarne in un modo o in un altro. 
Ed è questo che il Padre Eterno tolse durante il sonno di Adamo per formare sua moglie, la bellissima Eva».

 Segretario: Questo inaspettato e straordinario intervento dell'Editore delle opere di Crombette - vale a dire il CESHE, l'Associazione scientifica e culturale che studia, approfondisce e divulga le sue opere - mi fa capire che ci troviamo di fronte ad un argomento cruciale che va ben chiarito.
Crombette non ha bisogno di acritici sostenitori, ma di amici che sappiano anche dirgli dove le sue supposizioni stanno... sbagliando, almeno quando ciò appare evidente.
L'Editore cita l'autorevole parere di Padre René Mandra su come dovrebbe essere inteso il pensiero di Crombette.
In altre parole, dice Padre Mandra, Crombette non riuscendo a spiegare bene certi concetti avrebbe utilizzato termini non appropriati, come ad esempio 'androgino'. Adamo avrebbe dunque posseduto dentro di sé, nelle sue 'viscere' un qualcosa che potremmo definire come un 'modulo' di sua moglie, senza che tuttavia egli avesse alcuna possibilità di usarne e che Dio poi gli tolse durante il sonno...
Mah...
Anche se le mie cognizioni di anatomia non sono più vive come una volta, é possibile constatare - e basterebbe consultare una Encliclopedia medica con annessi disegni esemplificativi - come fra l'apparato riproduttore maschile da un lato (i due testicoli, i due dotti deferenti degli spermatozoi, etc.) e l'apparato riproduttore della donna dall'altro (le due ovaie e i due dotti, cioè le trombe di Falloppio) ci sia una straordinaria analogia di morfologia e di funzioni.
Ma il fatto che vi sia una analogia non significa che l'uomo dovesse avere fisicamente le 'gonadi', insomma le ovaie, e l'utero della donna.
Insomma l'uomo, analogamente alla donna, ha due braccia, due gambe e due occhi, ma l'uomo è uomo e la donna é donna! Da parte mia, a meno che non vi siano altri interventi, considererei comunque chiuso questo argomento...

F.C.: La nostra traduzione col copto prosegue chiarendo che Dio impose ad Adamo di astenersi dall'utilizzare le sue parti genitali fino al momento in cui sarebbe venuto Lui a dirgli di mangiare qualcosa di particolare producente lo stato passionale e che solo allora Adamo avrebbe prodotto dei rampolli che si sarebbero sommati fino a quando la specie, diffondendosi sulla superficie della terra, avrebbe raggiunto il grande mare. 
Questo testo è ancora molto diverso da quelli della Volgata e del rabbinato francese. 
Dio non benedisse allora Adamo ed Eva poiché Eva non esisteva ancora. 
Non gli disse di crescere e moltiplicarsi senza condizioni poiché è solo dopo la loro caduta che Adamo ed Eva si unirono e ciò, delittuosamente. 
Quel che è così contraddittorio nella traduzione ebraica diviene luminoso col copto: questo frutto di cui era loro vietato mangiarne prematuramente era un afrodisiaco al quale non dovevano ricorrere che dopo l'ordine ricevuto da Dio.

Segretario: Anche su questa conclusione... 'afrodisiaca' e 'delittuosa' riterrei personalmente di esprimere per ora delle riserve salvo spiegarmi meglio in seguito.
Se fossimo in un tribunale americano, come vediamo in certi film alla 'Perry Mason', ed io rappresentassi la Difesa  dovrei dire che queste illazioni dell'Accusa sul 'frutto' e sul  'delitto' non sono 'pertinenti', sono opinioni e non fatti, e dunque necessitano di prove.
Per non andare ora fuori tema, proporrei però di riparlare di queste cose quando arriveremo al punto di Genesi in cui si parla della creazione di Eva - dove si dice che la donna sarebbe stata tratta 'da una costola' di Adamo - e poi ancora, per quanto concerne il supposto 'frutto afrodisiaco' e la presunta 'unione delittuosa', quando parleremo dell'Albero della Conoscenza del Bene e del Male e del Peccato originale.
Devo tuttavia ammettere che Bastian Contrario non aveva avuto del tutto torto quando aveva detto che l'argomento sarebbe stato 'intrigante'.
Ma, visto che ormai siamo dentro all'intrigo, potremmo azzardare allora un'altra riflessione che sarebbe per lo meno più in linea con la genetica moderna.
Visto dunque che Mimì ha parlato di ermafroditismo, voi non vi scandalizzerete se io allora vi parlo adesso di sesso.
Nell'uomo i due cromosomi sessuali sono diversi: i cosiddetti X eY.
Nella donna sono invece entrambi eguali: XX.
Se nella donna le caratteristiche della femminilità sono  dunque XX, e se l'uomo ha per caratteristica della propria virilità l'XY, vuol dire che Adamo - dal punto di vista del corredo cromosomico - aveva in potenza nel proprio corredo genetico almeno una delle due caratteristiche femminili che sarebbero state di Eva, e cioé la X.
Si potrebbe allora ipotizzare che Adamo, pur creato prima di Eva, possedeva già - non in atto ma solo in potenza - una caratteristica cromosmica (e cioé la X) che - non in potenza ma in atto - sarebbe invece stata una futura peculiarità di Eva, cioé della donna, la quale - anziché avere XY come l'uomo - avrebbe avuto due X.
Crombette avrebbe in tal caso eventualmente sbagliato non nella decrittazione ma - come dice Padre René Mandra - nell'utilizzo dei termini impiegati.
 In effetti si potrebbe dire che l'uomo, con quel cromosoma X che si aggiungeva all'altro suo cromosoma Y, possedeva in anticipo - ma solo dal punto di vista della potenzialità genetica e non in atto - una caratteristica sessuale che - aggiunta nella donna ad un altro X - avrebbe dato origine, ma solo nella donna, alle ovaie ed all'utero.
Il 'modulo' di cui parlava Padre Renè Mandra, che Dio avrebbe tolto ad Adamo per darlo a sua moglie Eva, non sarebbe dunque stato costituito né da ovaie né da utero in senso proprio, come sembra intendere Padre Mandra, ma semplicemente dal corredo cromosomico contenuto in quella X che Eva si è ritrovata raddoppiata.
Quindi Adamo non era un ermafrodita, nel senso comunemente inteso, ma egli - come forse tutti gli uomini, e nessun uomo me ne voglia per questa mia illazione - avrebbe potuto avere in potenza e a livello solo cromosomico delle caratteristiche sessuali non sviluppate che, nella donna con doppia XX, si sarebbero invece sviluppate in pieno.
Il Dna contiene infatti 'in potenza' le caratteristiche di quello che sarà il futuro uomo: colore degli occhi, dei capelli, struttura corporea, etc.
Un pinolo non è un pino, ma lo è in potenza, e lo diviene solo quando, opportunamente nutrito e irrorato, sia germogliato e si sia sviluppato.
Le ovaie, come pure l'utero, - che Crombette traduce dai monosillabi copti rispettivamente con 'borse dove si produce la vita' (dove la parola 'vita' sta per 'ovulo') e 'cavità dove avviene il concepimento' (vale a dire l'utero) non sarebbero dunque state materialmente tolte ad Adamo perché egli non aveva in atto né le prime né le seconde, avendo egli solo in potenza il loro corredo cromosomico.
Con questa mia ipotesi - in quel famoso tribunale alla Perry Mason di cui vi ho parlato - F. Crombette verrebbe dunque assolto... per non aver commesso il fatto.
Se la Genesi - indipendentemente dai problemi di traduzione o di migliore interpretazione da parte di noi uomini - è una Rivelazione, esatta nella sostanza, é anche vero che Dio non poteva parlare agli uomini di allora con il linguaggio della genetica e della ginecologia moderna.
Concludendo, il dire ad esempio che Dio - nel creare la femmina Eva - ha tolto una 'costola' ad Adamo mentre lui 'dormiva', potrebbe forse semplicemente significare, in maniera 'allegorica', quanto ho appena ipotizzato con la ipotesi dei cromosomi.
Vi è però anche un altro possibile significato allegorico.
La donna tratta da una 'costola' dell'uomo, cioé carne della sua carne, poteva in realtà sottintendere il fatto che i Primi Due, creati maschio e femmina - ma distintamente diversi, anche se creati uno prima e l'altra dopo -  sarebbero stati marito e moglie, cioé una carne sola: sul piano fisico, morale e spirituale.

Proporrei però a questo punto una pausa di 'relax' perché l'argomento è stato intellettualmente impegnativo e dovremmo avere il tempo di assimilare certi concetti e rifletterci sopra meglio.


1 - La cosmogonie biblique; La pensée catholique, Liège, 1942, p.28.

2 Vedere al riguardo la nota n° 149 dell'Editore Ceshe a pag. 208 de 'La rivelazione della Rivelazione' - Tomo I, n° 42.351 in sito Ceshe Italia: http://digilander.libero.it/crombette