I ‘TALEBANI’ D’OCCIDENTE

E… IL ‘FASCINO DELL’ISLAM’

(sempre meditando sulle Twin Towers di New York e… sulla Jihad islamica)

 

In un mio scritto precedente avevo avuto l’occasione – meditando sul tema dell’attentato terroristico delle Twin Towers di New York dell’11 settembre 2001– di parlare dell’odio e del Peccato  originale.
L’odio – avevo spiegato – nasce dal ‘cuore’ dell’uomo, cioè dalla sua Psiche, che è la sua ‘anima’, nella quale il Peccato originale è entrato come un virus contagiandola insieme al corpo.
Nell’uomo, prima del peccato, era lo ‘spirito’ che governava l’io, ma dopo il Peccato venne il disordine, l’equilibrio venne rovesciato e fu l’io a sottomettere lo spirito.
Con il prevalere dell’io, cioè dell’egoismo inteso come affermazione preminente dei valori dell’ego, l’Umanità fu infettata dall’odio, dalla aggressività, dalla prevalenza di quelli che vengono chiamati i ‘peccati della carne’, carne anche ‘morale’, e di tutto ciò che è ‘mondo’.
L’uomo spirituale è colui che si sforza di risalire la china della spiritualità combattendo contro il proprio io e quindi contro la ‘materialità’.
Gli ‘uomini di chiesa’ sono quelli che dovrebbero aiutarci in questa impresa improba, ma non tutti e non sempre ci riescono perché talvolta, più che ‘uomini di chiesa’  certuni di essi si rivelano uomini, quando non addirittura ‘politici’.
La politica è necessaria ed è l’arte della amministrazione della società civile ma è anche l’arte meno nobile della gestione del ‘potere’. Niente di meglio di quest’ultimo, dunque, per soddisfare l’io che è emerso dal Peccato originale.
Tanta gente è stata condotta alla fede dagli uomini di chiesa ma non pochi l’hanno persa a causa di altri uomini di chiesa.
La verità è che non basta una tonaca per esser santi, e quando uno di questi sacerdoti ci fanno gridare allo scandalo questo non ci deve indurre ad abbandonare la fede ma a pensare invece a Gesù Cristo che – oltre che per noi – si è lasciato mettere in croce anche per loro, perché anche per loro ha detto: ‘Padre, perdona loro, perché non sanno quello che fanno…’.
Quanto accaduto alle Twin Towers di New York, con il suo seguito di orrore e di terrore, se da un lato ha risvegliato a livello mondiale un coro unanime di esecrazione e di solidarietà con la nazione americana, dall’altro ha rimestato nel pentolone del nostro ‘io’ facendo emergere dagli strati più profondi tanti fermenti che vi sonnecchiavano limacciosi.
Sono dunque i fatti scatenati dalle Twin Towers quelli che hanno spinto il noto scrittore, giornalista, teologo, politologo e sacerdote, don Gianni Baget Bozzo, a scrivere sulla edizione del 4 ottobre di un giornale a tiratura nazionale un articolo di prima pagina (‘Il fascino dell’Islam’) con il quale egli attacca violentemente il Papa, Giovanni Paolo II, da lui accusato di subire appunto il ‘fascino’ dell’Islam.
Un Papa, secondo l’estensore dell’articolo, che poco si curerebbe delle minoranze cristiane in terra islamica, e che vedrebbe l’Occidente come la terra del tramonto della religione e della morale (contraccezione, aborto, eutanasia, procreazione assistita) e poi ancora come un Occidente pedofilo, omosessuale, abortista, anticoncezionale, individualista, godereccio e ricco.
Insomma un Occidente preda di un libertinismo e ateismo pratico che avrebbe indotto il sommo Pontefice a cercare contro e oltre l’Occidente l’alleanza con l’Islam contro la decadenza occidentale.
Di conseguenza, in buona sostanza, ai tanti ‘distinguo’ politici  che da un lato stigmatizzano l’attacco agli Stati Uniti ma dall’altro cercherebbero di ‘giustificarlo’ con motivazioni politiche, vi sarebbe – secondo il pensiero del sacerdote-politologo -  da aggiungere ora anche l’ambiguità del  Pontefice per il quale il terrorismo religioso islamico sarebbe diventato un anonimo terrorismo, come se si trattasse – egli precisa - di quello delle Brigate rosse.
Questo – sempre secondo lui – sarebbe un Papa che rimpiange l’Islam in quanto portatore di valori che il Cattolicesimo non ha più.
Un Papa al quale il sacerdote Gianni Baget Bozzo – dopo il crollo delle Torri – sconsiglierebbe quindi un eventuale futuro viaggio negli States.
Un Papa, per terminare, che avrebbe perso l’occasione di fare della chiesa cattolica la forza spirituale dell’Occidente nell’ora della Jihad islamica contro l’Occidente.
Difficile forse interpretare il pensiero reale dell’autorevole politologo ma dal tenore complessivo mi sembrerebbe quasi di capire che egli preferirebbe – magari un poco inconsciamente – un Papa che, anziché cercare di spegnere le fiamme dell’incendio, si comportasse verso gli ‘islamici’ più o meno come un ‘talebano’ d’Occidente, guidando a sua volta – come ‘forza spirituale’ dell’Occidente - una sorta di ‘contro-guerra santa’, con la benedizione del ‘nostro’ Dio, ovviamente.
Dobbiamo dolerci dell’uso di questo linguaggio ‘talebano’ da parte di un sacerdote di Santa Romana Chiesa?
No, perché la colpa non è sua. E’ del Peccato originale!

  

(da ‘il Giornale’ di giovedi 4 0ttobre 2001, prima pagina)

 

IL FASCINO DELL’ISLAM

di Gianni Baget Bozzo

Vi è qualcosa di più, nello sbilanciamento dei favori diplomatici del Vaticano verso l’Islam, di una prudenza diplomatica per la tutela dei cristiani residenti in terra musulmana. Se vi è qualcosa di cui il Vaticano poco si cura, sono proprio le minoranze cristiane in terra islamica, abbandonate all’arbitrio dei musulmani locali. No, anche la Santa Sede sente il fascino dell’Islam come religione. Il dialogo di Giovanni Paolo II verso le religioni è rivolto verso l’Islam, l’unica religione che abbia un preciso status universale e politico come la Chiesa cattolica.
D’altro lato, se vi è una realtà che è oggetto della condanna vaticana, è l’Occidente, divenuto per la Chiesa la terra del tramonto della religione e della morale.
Non è un caso che Wojtila abbia messo l’accento, persino dogmatico (cosa mai prima accaduta) , sui temi morali: contraccezione, aborto, eutanasia, procreazione assistita sono diventati per Wojtila quello che per Lutero fu la giustificazione ‘per sola fede’: l’articolo su cui la Chiesa o sta o cade. Su questi punti il Papa ha fatto alleanza con l’Islam in sede internazionale, estendendoli anche al tema dell’ambiente.
Nel momento in cui contro una nazione cristiana si scatena l’immenso odio dell’Islam verso il Cristianesimo, il Papa non ha una parola per dire che quel terrorismo è un atto religioso, e un atto religioso anticristiano, diretto contro i cristiani.
Un silenzio ed una omissione orribili, destinati a pesare sul profilo storico del Papato.
Il terrorismo così fortemente motivato dell’Islam contro le Torri gemelle è divenuto per il Papa anonimo terrorismo. Come se si trattasse delle Brigate rosse.
Il Papa che condanna le multinazionali in dettaglio, non condanna il terrorismo nello specifico.
Il Papato ha qui mancato alla sua storia: intende divorziare dall’immorale Occidente:pedofilo,omosessuale,abortista, anticoncezionale , individualista, godereccio, ricco. Guarda con attenzione verso l’Islam perché l’Islam è quello che il Cattolicesimo non è più: una religione, una morale pubblica.
Il Papa cerca contro e oltre l’Occidente l’alleanza delle religioni come risposta al libertinismo e all’ateismo pratico. Lo fa per sperare di ottenere quello che il Cristianesimo in Occidente non sarà più: una religione e soprattutto una morale pubblica. C’è da meravigliarsi? Il Cristianesimo è una fede e una mistica, è la scoperta della persona e dell’interiorità; la secolarità e la laicità della civiltà sono una conquista cristiana: e poi infine Gesù non è venuto a chiamare i giusti (cioè i musulmani) ma i peccatori (cioè i cristiani).
Il Papa può circolare ancora in papamobile là dove il comunismo o l’Islam hanno mantenuto la religione. Dopo il crollo delle Torri, io non vedo più possibile un viaggio del Papa negli Stati Uniti.
La Chiesa cattolica poteva essere la forza spirituale dell’Occidente nell’ora della Jihad islamica contro l’Occidente.
La Chiesa perse la religione nel Vaticano II: ne soffrii molto, ma Pio XII, l’ultimo grande Papa, non avrà successori.
Oggi la Chiesa deve difendere la mistica e la laicità, deve difendere l’Occidente; e lo farà, nonostante le pagine dolorose che l’eccidio delle due Torri ha fatto scrivere al Papato romano.