('Il Segno del Soprannaturale' - Raccolta 1996 e 1997 - Edizioni Segno)
(p. Martino Penasa: 'Viene Gesù - La venuta intermedia del Signore' - Edizioni Segno)
(M. Valtorta: ‘Lezioni sull’ epistola di Paolo ai romani’, 14.3.50, pagg. 217/219 – Centro Ed. Valtort.)
(M. Valtorta: ‘Lezioni sull’ epistola di Paolo ai romani’, 21/28.5.48, pag. 128 – Centro Ed. Valtortiano)
(M. Valtorta: ‘Quaderni 1943’, 23.4.43, pagg. 83/84 – Centro Ed. Valtortiano)
(M. Valtorta: ‘Libro di Azaria’, 19.5.46, pag. 114 – Centro Editoriale Valtortiano)
(M.Valtorta: 'I Quaderni' – Vari estratti- Centro Editoriale Valtortiano)
(G.Landolina: ‘Alla ricerca del Paradiso perduto’- Edizioni Segno)

22.  La 'Parusia' intermedia

 

22.1 Il segno del soprannaturale

Riprendo a scrivere dopo qualche tempo di interruzione.
Non trovavo più la 'vena'. Mi sembrava di aver quasi finito, se non addirittura finito questo libro.
La mia Luce – parlando del peccato e della condanna di Israele - aveva fatto una differenza fra il popolo di Israele inteso come ‘nazione’ (i cui capi politici avevano preteso da Pilato la condanna di Gesù invocando che il Sangue del Cristo ricadesse pure sui loro figli: vera bestemmia satanica contro Dio) ed il popolo inteso individualmente come popolo dei ‘giusti’ (che avrebbero sofferto le conseguenze della bestemmia dei ‘padri’ ma avrebbero pagato per espiare solo le proprie colpe individuali, guadagnandosi anzi ancor più merito in Cielo).
E poi la Luce così concludeva:

Perché sempre, sempre, sempre, ti devi sforzare di valutare quanto succede sulla terra nella prospettiva del Cielo perché altrimenti la mia Dottrina non ha senso soprannaturale ma solo ‘morale’  .
La mia non è una dottrina morale di legge morale: è dottrina soprannaturale di Legge di Dio.
Dunque i ‘giusti’ di Israele verranno premiati indipendentemente dalle colpe dei ‘padri’. Ma la ‘Nazione’, da tutti per opposte ragioni e convenienze combattuta, verrà perdonata – in quanto ‘nazione’ – quando – in quanto ‘nazione’ – sarà pentita e mi riconoscerà.
E sarà allora, dopo di allora, che Io potrò mettere la parola ‘Fine’ alla storia dell’ Umanità perché anche l’ ultima mia ‘pecora’ , quella del mio popolo eletto che era stata anche la prima, sarà tornata all’ ovile come figliol prodigo alla casa.
Allora sì che potrò veramente bandire anche per lei feste, suoni e canti, chiudere le porte dell’ Inferno, aprire per tutti i giusti del Mondo quelle del Paradiso perché la felicità in tutti sia eterna: in Dio.

‘Bella questa conclusione…!  - mi ero detto -  Lirica e potente…! Siamo in pieno discorso escatologico… la Luce ha perfino parlato degli ultimi tempi, della fine del mondo, di quando Israele si convertirà’.
Con un filo di egoismo interessato mi ero persino vergognosamente detto – con la mia testa di sinistra e soppesando per un attimo la situazione politica arabo-israeliana che è sempre sulle prime pagine dei giornali – che ci pensasse pure con calma Israele a convertirsi, che poi noi a morire – per via della fine del mondo – c’ è sempre tempo…
Il libro mi sembrava dunque finito, perché questa ‘chiusa’ – come sarà magari successo anche a voi quando facevamo i temi a scuola - mi ‘suonava’ anche bene: Israele si converte, il mondo finisce, i giusti si salvano in Paradiso, tutti felici e contenti, e pure il libro è finito:felice e contento anch’ io.
Ma mi mancava qualcosa, anzi mi pare anche adesso che ho ripreso a scivere che manchi ancora qualcosa e non so cosa, forse un altro piccolo tocco finale, che so…

E allora mi ero detto che forse ero mentalmente stanco. In fin dei conti avevo scritto un libro quasi tutto d’un fiato. Forse era bene che interrompessi e mi dedicassi un poco ai lavori agricoli perchè questa primavera anticipata ha messo in moto tutti i contadini nelle nostre campagne, i quali, nonostante si sia ora appena agli inizi di marzo, hanno cominciato ad andare avanti e indietro con il loro trattori, in piena attività.
Oggi però fa di nuovo freddo, tempo bello ma con una specie di tramontana gelida. Dicono in televisione che è colpa dell' anticiclone delle Azzorre. E siccome gli alberi di pesco e mandorlo sono tutti in fiore, insieme agli albicocchi, speriamo che il freddo non ne rovini la fioritura precoce compromettendo il raccolto di questa estate.
Ho cominciato a rimettere ordine nel parco, portando via le tracce dell' inverno. L' erba è già tutta verde. Una meraviglia.
Poi ho messo mano alla revisione delle 'macchine'.
Il turboneve l' ho messo a riposo. Ormai non serve più.
Ho invece tirato fuori dal suo ricovero il trattorino tagliaerba: una specie di piccola automobilina che, oltre a rasare appunto l' erba che viene aspirata e spinta con una turbina in un contenitore situato sul retro (che viene poi scaricato  quando è pieno), serve egregiamente per aspirare dal prato le foglie cadute alla fine dell' inverno.
Il motore gira a meraviglia, mi pare solo che slitti leggermente la frizione quando affronto delle salitelle. Chiamerò il meccanico per un' occhiata.
Metto quindi in moto la 'bestia', cioè il mio trattore cingolato grande, quello per i campi, fermo da cinque mesi: faccio tre secondi di preriscaldamento, giro la chiavetta... parte al primo colpo. Disumano!
Le galline, che erano tranquille nel pollaio a fianco, al tonfo sordo improvviso del 'diesel' starnazzano come oche e schizzano fuori in fila indiana, precedute di una spanna dal gallo che, evidentemente, non fa come i comandanti di nave che sono gli ultimi - così dicono loro - ad abbandonarla.
Porto fuori il trattore al sole e lo lascio ‘girare’  tranquillo.
Ora é una meraviglia stare all' aperto, non si sente più neanche il venticello freddo.
Smonto dal retro del trattore l' apparato 'trinciaerba' (una specie di macchina a martelli ruotanti che uso nei campi e che spezza e trancia anche arbusti grossi come un dito) che era rimasto agganciato al trattore dall' ultima volta che l' avevo usato nell' ottobre scorso. Poi attacco al trattore il carro, con ancora su un carico di legna che avevo tagliato per l’ inverno, e lo traino fuori dall' area dell' orto che ho deciso di arare e poi fresare per predisporlo alla prossima semina delle colture più precoci.
Sgancio quindi il rimorchio e comincio ad installare sul retro del trattore la 'barra', sulla quale monterò la 'testa' dell' aratro, che è un arnese molto pesante che serve a dare l'inclinazione giusta all'aratro che le verrà imbullonato sopra.
Fatto con l' aiuto di mio genero o di mio figlio - si fa per dire - è un niente. Ma, da soli, si finisce per compiangere i cinquantotto anni che - anche se ben portati - uno si sente a quel punto tutti interi sulle spalle.
Quando finalmente ho montato la 'testa' dell' aratro mi accorgo che azionando le leve  dei comandi idraulici che servono ad inclinarla a destra o a sinistra , la 'testa' non si muove di un centimentro.
Trattengo a stento un 'accidente'. Sta a vedere che, pesante com' è, adesso devo smontarla, caricarla sull' auto e portarla dal fabbro. L' ho comprata l' anno scorso, non l' ho  neanche mai usata ed è già guasta? Forse sarà perchè è stata lì immobile all’ aperto un inverno e non avevo ingrassato i pistoni di scorrimento. Me la prendo con la mia pigrizia ed incuria e chiamo al telefono il fabbro che mi aveva installato sulla vecchia testa i pistoni ed i comandi idraulici.
'No - mi risponde lui - non sono i pistoni ad esser guasti, è solo  lei che deve aver invertito gli innesti dei due tubi oleodinamici della testa. Lei ha quattro portainnesti sul trattore , ricordo bene? Infatti ne aveva voluti due in più per altre 'manovre'. Bene, lei deve aver imboccato gli innesti dei due tubi che partono dalla 'testa' dell'aratro  negli altri due portainnesti supplementari adiacenti, quelli che lei mi aveva fatto mettere in più, si ricorda? Quelli che io  non volevo neanche mettere perchè tanto nessuno li usa mai, si ricorda?'
'Sì, sì, mi ricordo - faccio io  sentendomi vagamente idiota - la ringrazio e la saluto'.
Sbuffando e prendendomela con il fabbro, la sua memoria, gli innesti, i portainnesti, le leve del trattore, la testa, l' aratro, ecc., torno nell' orto, cambio l' imboccatura negli innesti e... miracolo!...funziona.
Che ci volete fare? Quando si è agricoltori in erba succede anche di peggio, credetemi.
Però, al calar del sole - quando rientro in casa mezzo intirizzito e mi piazzo  in poltrona vicino alla stufa a caminetto con la fiamma guizzante e scoppiettante - mi sorbisco un bel thè caldo,  mi rilasso e mi do finalmente alle letture 'leggere', come ho iniziato a fare adesso.
Mi sono infatti arrivati dalla Casa Editrice i quattro libri delle raccolte annuali (anni 94-95-96-97) di una rivista a carattere teologico-spirituale (Il Segno del Soprannaturale).
Sfoglio la rivista, a colori, con curiosità e scorro fotografie e titoli…
Ci sono un sacco di argomenti interessanti e tanti tanti articoli  che riguardano quanto succede, anche a livello mondiale, nel campo dello 'spirito' e – come dice lo stesso titolo della rivista – nel campo del... 'soprannaturale'.
Già…,’il soprannaturale’!
Non avrei mai sospettato - mi dico sfogliando sempre le pagine - che esistesse un microcosmo così vasto...
E’ una cosa che la gente 'normale' neanche sospetta: cioè che esistano ‘certe cose’ e che vi sia  gente che parli di queste cose con quella preparazione.
Io ero ad esempio convinto che le ‘visioni’ le avessero solo i santi e nell’ antichità, ma ora scopri che le hanno anche i ‘non santi’ e che in tutto il mondo c’ è un fiorire di visioni e ‘carismi’.
E le 'locuzioni interiori', poi?
Cosa sono?... Ma come! Sono quelle 'cose' che uno ha quasi l' impressione di sentirsi dire 'dentro', e non si capisce mai se vengono da dentro o da 'fuori': cioè da Dio, o magari dal Nemico.
E poi – sempre sulla Rivista – vedi le fotografie di veggenti carismatici, come quelli di Medjugorje,che vanno in estasi, e poi ancora altri carismatici - sacerdoti - che fanno in gruppo l' imposizione delle mani sulla testa di uno per aiutarlo - se ho capito bene - a ricevere il 'dono dello Spirito', che so..., una specie di carisma particolare che lui dovrebbe aver già 'dentro' ma che deve essere aiutato a svilupparsi.
Ma quando poi leggi le interviste che questi danno, capisci che sono persone assolutamente ‘normali’.
Normali? Beh, diciamo a posto, per bene, sane di mente, ma 'normali'...
Mi capite? 
E poi le Madonnine che lacrimano?
Non c' è dubbio, foto chiarissime con tanta gente che tende le mani. Quelle son lacrime vere: non c' è la pompetta' dell' acqua dentro al gesso della statuetta come diceva quella Associazione per la tutela dei consumatori che, siccome non  crede ai miracoli, allora fa ‘causa’…
E poi quando a lacrimare è un quadro? Dove la nascondono la 'pompetta'? 
E quando le Madonnine lacrimano sangue?Che impressione i primi piani…!
E ancora 'mistici', e poi stigmatizzati, che vedi in fotografie a colori con le loro ferite aperte, che si 'offrono' per soffrire volontariamente e 'partecipare' alle sofferenze di Gesù Cristo per corredimere con Gesù i peccatori.
E, ancora, quelli che chiamano 'segni' eucaristici (ma per me si potrebbero anche chiamar 'miracoli') dove vedi nei vari fotogrammi che l' Ostia di farina diventa carne e sanguina: proprio come quel miracolo dell’ ottavo secolo dopo Cristo a Lanciano in quella chiesa quando il sacerdote al momento della consacrazione dell’ Ostia, preso dal dubbio che lì dentro ci potesse veramente essere il corpo di Gesù, davanti a tutto il pubblico che assisteva alla messa come succede oggi, si vide trasformare nelle mani l’ ostia di farina in carne e il vino del calice in sangue. Fu una cosa strepitosa.
E si conservano ancor oggi quella carne e quel sangue raggrumato che la scienza moderna ha riconosciuto essere vera carne (‘tessuto muscolare striato del miocardio’: cioè, in parole povere, un frammento del cuore) e vero sangue.
Ma io pensavo che dovesse essere solo una leggenda popolare, perché non era possibile che un’ ostia di farina diventasse carne.
E invece evidentemente è possibile perché succede ancora, e proprio adesso, ai nostri tempi, quando puoi ancora controllare le fonti,  e non si limitano a raccontartelo a distanza di secoli come nel caso di Lanciano – perché allora potresti avere anche dei dubbi – ma te lo fanno vedere bene in fotografia, anzi con riprese di videocamere e con la presenza di testimoni illustri, conosciuti da tutti, al di sopra di ogni sospetto.
Insomma per me leggere questa rivista è stato uno 'shock'!
Mi rendo infatti conto che c' è tutto un mondo di personaggi, scrittori anche di fama internazionale, teologi autorevolissimi, sacerdoti mezzi santi, tutti che si occupano veramente a tempo pieno di 'soprannaturale', e che c' è in tutto il mondo un fiorire di quelli che chiamano 'carismi' in previsione di quella che autorevoli personaggi dicono stia per arrivare: l' Era dello Spirito Santo.
Una serie di articoli tuttavia mi colpiscono perchè si ricollegano a quanto avevo scritto nel mio capitolo precedente in relazione all' avvento del cosiddetto Anticristo, all' Era di Pace,  e alla ( spero molto successiva) Fine del Mondo.

22.2 – La profezia di S. Malachia

Un primo articolo riguarda la Profezia di S. Malachia sugli ultimi papi. Di San Malachia, grande mistico e vescovo irlandese (1094/1148), la tradizione racconta che fece la famosa profezia, che tutti gli esperti conoscono, con la quale venne indicata una successione di ben 111 papi, designati con nomi simbolici, che arriva fino ai giorni nostri e si ferma al papa successivo a quello attualmente ‘regnante’: cioè Papa Wojtila.
Le domande sul perché la profezia - dopo quasi mille anni e 110 papi ‘indovinati’ -  si sia fermata proprio ora si sono sprecate: come l’ ipotesi che la Chiesa di Roma cessi di esistere e finisca il ‘papato’.

Qualcun altro ha invece detto che il 111° papa, cioè quello dopo Papa Wojtila, andrebbe inteso non come l' ultimo papa in assoluto della Chiesa di Roma ma come l' ultimo papa di 'questi tempi', perchè poi ci sarà un' Era Nuova, quella del cosiddetto Millennio di Pace, per cui la profezia di San Malachia chiuderebbe la serie di papi di ‘questo tempo’ che precede i futuri cosiddetti ‘nuovi tempi’.
L' estensore dell' articolo, Enzo Piergiovanni, scrive fra l' altro:
        
'Il testo indica in precisa successione ben 111 nomi simbolici di Papi a partire da Celestino II (1143-1144) fino all' età moderna e contemporanea per chiudere con la fine dei tempi  e la caduta del papato...  volendo ora studiare questa profezia nella sua attualità ci interessa far riferimento soprattutto agli ultimi Papi ed in special modo a quattro: Giovanni XXIII; Paolo VI; Giovanni Paolo I; Giovanni Paolo II, il papa attualmente regnante. Dopo di essi esiste nell' elenco dei papi un solo nome che corrisponde alla proposizione latina 'De Gloria olivae' (La gloria dell' ulivo, pace?) ma è da stabilire se si tratti di persona reale o della designazione simbolica di Gesù nella sua manifestazione parusiaca cioè gloriosa il quale si porrà a capo di una nuova Chiesa realizzando la vera Pace. E' certo infatti che a nessun Papa dei 110 designati da Malachia viene mai attribuito il termine 'gloria' o 'gloriosus' riferito a persona.
Quanto all' epilogo latino della Profezia in oggetto dove si parla di Pietro Romano o di Pietro II (111° papa), esso ha valore di conclusione escatologica del testo ma se comparato con l' insieme appare alquanto contraddittorio sia per il senso apocalittico che è estraneo alla designazione dei singoli Papi sia per la lunghezza del testo (circa 21 parole) sia per il nome di Pietro che nessun Papa dopo S. Pietro ha mai assunto. Anche il termine 'persecutione' potrebbe risultare erroneo in quanto sarebbe - come qualcuno sostiene - il fraintendimento della parola 'prosecutione' ad opera di qualche copista... Questa variante renderebbe il testo più intelleggibile. 'In prosecutione extrema' si riferirebbe allora all' ultima propaggine in assoluto della Chiesa, forse ricostituita prima del Giudizio universale.'....

Rimango a riflettere e intanto do un' occhiata alle 'note' in calce all’ articolo dove viene trascritto il testo della profezia:

''In persecutione extrema Sanctae Romanae Ecclesiae sedebit PETRUS ROMANUS qui pascet oves in multis tribulationibus, quibis transactis, civitas septicollis diruetur et iudex tremendus iudicabit popolum'

Beh, non mi ricordo più il latino così bene da avere il coraggio di farvi una traduzione letteralmente 'esatta', ma da quello che - anche non conoscendo magari il latino - intuirete voi stessi, viene anche a me l' idea di preferire – per non dover ‘toccar ferro’ -  l’ ipotesi che il copista per errore abbia scritto ‘persecuzione’ anziché ‘prosecuzione’, anche se però rimangono sempre le ‘tribulationibus’…

Sospendo ogni giudizio anche perchè ho capito una cosa di queste 'profezie': e cioè che in qualsiasi modo uno cerchi di interpretarle, prima che si realizzino, quasi sempre sbaglia, perchè la realtà risulta spesso al di fuori di ogni possibile immaginazione.

Andiamo avanti nella lettura.

 

22.3 – L’Ostia che diventa Carne e Sangue

A Naju, in Corea, una statua della Madonna 'piange' lacrime normali e lacrime di sangue…
Il 'reportage' è impressionante, come le fotografie: a Naju c' è una veggente che ogni tanto va in estasi e soffre terribilmente - a vista - la passione di Gesù sulla Croce.
E' la stessa veggente che ha anche il 'carisma' (chiamiamolo così perchè non saprei come definirlo) di avere la particola dell' Ostia che le si trasforma sulla lingua in carne vera e propria, e sangue, durante la comunione.
Gli articoli dicono che questo miracolo eucaristico - e ci sono filmati e foto ben chiare e a colori che lo attestano - è avvenuto varie volte, anche durante messe celebrate da vescovi che le mettono la particola sulla lingua.
Il noto Abate René Laurentin, teologo, scrittore e grande esperto in fenomeni mistico-carismatici, ha poi scritto sulla Rivista un suo articolo corredato da un ampio  'servizio fotografico’

SEGNO EUCARISTICO ALLA MESSA DI GIOVANNI PAOLO II

dove si vede la veggente   (che il 31 ottobre 1995, venne invitata alle ore 7.30 del mattino alla messa nella cappella privata del Santo Padre) sulla cui lingua si ripete lo stesso fenomeno dopo l' Eucarestia somministratale dal Papa.
Scrive l' Abate Laurentin in apertura:

Ricevette la comunione direttamente dalle mani del Papa ed in quell' occasione si rinnovò un fenomeno insolito e sconvolgente, che si iscrive nella sequenza dei miracoli eucaristici di sanguinazione dell' Ostia.
Ricevuta l' Ostia, Julia sentì in bocca il sapore della carne e del sangue. Si voltò allora verso il segretario generale dell' episcopato di Corea, anch' egli presente alla messa. Aprì la bocca e gli mostrò ciò che le accadeva. Alcuni altri fedeli assistettero alla scena. Uno dei segretari del Papa invitò allora Julia a ritirarsi in fondo alla cappella per non disturbare l' atmosfera di profondo raccoglimento della messa di Giovanni Paolo II.
Al termine della funzione, come d' abitudine, il Papa salutò singolarmente i partecipanti, facendo dono ad ognuno di un rosario. A Julia ne donò due.
Allora Julia, che aveva conservato l' Ostia, aprì la bocca e offrì lo spettacolo della carne e del sangue.
Il Papa osservò meravigliato e tese le mani verso il viso di Julia, gesto immortalato in una fotografia. Ma non si soffermò a lungo, continuando il rito del saluto individuale ai pellegrini presenti. Si era trattenuto solo pochi attimi con Julia. Ma era a conoscenza degli avvenimenti di Naju, perchè gli erano stati inviati alcuni album di foto delle lacrimazioni della Vergine, che aveva considerato con attenzione.....'
 

Da quello che leggo capisco che questi sono miracoli che mirano a produrre riflessione e conversione facendo comprendere il primo, quello della lacrimazione, come la malvagità degli uomini addolori la Madre di Dio, alla quale Gesù affidò  sul Calvario la 'maternità' dell' Umanità, ed il secondo come nell' Ostia consacrata vi sia 'veramente' il Corpo e il Sangue di Gesù Cristo, al di là delle apparenze che ce la fanno vedere come un' ostia di farina o contro la tentazione di considerarla solo un 'simbolo', tentazione molto forte in quest' epoca materialista e razionalista.
Ricordo che vi sono stati nella nostra epoca contemporanea altri famosi prodigi eucaristici che hanno contraddistinto personaggi come la mistica francese Marthe Robin, 1910/1981 (V. René Laurentin, Ed. San Paolo, Milano, 1992), impossibilitata a dormire e ingerire cibo per cinquantanni di seguito e che si ‘nutriva’ e sopravviveva solo grazie alla Eucarestia, oppure come l' altrettanto famosa Teresa Neumann, 1898/1962: la 'stigmatizzata' tedesca di Konnersreuth.
Di Teresa Neumann ho anche letto un libro di Paola Giovetti: 'Teresa Neumann, una grande mistica del nostro tempo'.
La Neumann ha vissuto per decine di anni ingerendo giornalmente solo l' Eucarestia: senza bere, senza mangiare, con ‘plotoni’ di medici  che avevano provato a controllarla a vista, sottoponendola ad approfonditi esami clinici per cercare di capire se ci si dovesse trovare di fronte ad un caso di abile simulazione, salvo poi doversi arrendere impotenti davanti all’ evidenza e al … mistero.
I nazisti, durante l' ultima guerra, le avevano anche tolto la tessera annonaria con l' ironico pretesto che tanto lei non aveva bisogno di mangiare. Hitler - racconta la Giovetti - aveva una superstiziosa paura di questa donna di popolo, antinazista, e dette letteralmente ordine di 'non toccarla mai'.
Controllata giorno e notte, guardata a vista. Pesavano persino accuratamente le urine - scusate il termine - per capire come facevano a formarsi se lei non beveva e non mangiava, e come mai erano comunque di quantità così modesta senza che peraltro ne morisse come sarebbe successo ad una qualunque persona normale.
E, ancora, come facessero a ricostituirsi da soli - senza bere e mangiare, e così presto - i litri di sangue che lei iniziava a perdere il venerdi (giorno della Passione) per terminare la domenica (giorno della Risurrezione) e come facesse infine ad essere di nuovo 'in forma' – come se nulla fosse successo -  dal Lunedi fino al Venerdi successivo.
Che volete? Anche questo è il Segno del Soprannaturale, come la Madonnina di Civitavecchia.
  
Andiamo avanti.

 

22.4 – I ‘carismatici’ e la Nuova Pentecoste

C' è un articolo di un sacerdote, Don Pablo Martin, che si intitola:

'Una nuova evangelizzazione - Verso il terzo millennio'

Cito alcuni brani a volo d' uccello:

'Una nuova evangelizzazione è la parola d' ordine del Papa e dei Vescovi, in questi ultimi anni che ci separano dal terzo millennio cristiano. 'Nuova nello Spirito, nei metodi e nell' espressione'…

'Il problema è che, mentre in passato la barca della Chiesa pescava gli uomini nel lago del mondo, adesso invece è urgente pescarli in quel lago che di fatto è diventata la Chiesa. Una pesca urgente, anche perchè è in concorrenza con altri 'pescatori'.
Il papa Giovanni Paolo II indirizzò questa parola d' ordine fin dall' inizio del suo pontificato, nella Conferenza dell' Episcopato latino-americano, in Messico (1979) e poi ancora ad Haiti (1983) e in Uruguay (1988) con una frase divenuta famosa: 'L' evangelizzazione deve essere nuova nel suo ardore, nei suoi metodi, nella sua espressione'…quindi deve essere nuova anche nei suoi metodi e nella sua espressione, cose che devono essere naturalmente consone anche al Protagonista della nuova evangelizzazione, lo Spirito santo.
Avviene tuttavia che il cuore dell' evangelizzatore, se non è rinnovato secondo il volere dello Spirito santo, continua a ricorrere a metodi e ad espressioni, che saranno forse diverse, ma restano cose umane, lontano da quella novità che egli non conosce. In questo modo, i metodi e le espressioni, che sono i mezzi dell' evangelizzazione, diventano di fatto il fine. Tutto finisce nell' escogitare altri metodi ed espressioni, senza aver capito che il Signore adesso sta preparando una cosa nuova...
Ecco la necessità dell' annunzio nuovo, quasi scuotendoci da un torpore, secondo le parole del Signore: ' Non ricordate più le cose passate, non pensate più alle cose antiche! Ecco, faccio una cosa nuova: proprio ora germoglia, non ve ne accorgete?' (Is 43, 18-19).
E l' annunzio nuovo,  pur essendo antico, è quello che Gesù proclamò e che affidò ai settantadue discepoli: ' E' VICINO A VOI IL REGNO DI DIO!' (Lc 10,9)…

Andiamo avanti.

C' è un articolo sul Cardinal Ruini, Presidente della Conferenza episcopale, che è a Rimini con il Movimento del Rinnovamento dello Spirito,  per un Convegno. Titolo dell' articolo:

'Questi saranno i segni che accompagneranno i credenti: scacceranno i demoni,
guariranno i malati e parleranno lingue nuove'

'Quasi quarantamila cattolici in preghiera per tre giorni a Rimini dal 25 al 28 aprile (1996). Una notevole schiera di sacerdoti e un folto gruppo di vescovi, mai così numerosi, primizia della nuova forza di evangelizzazione, due cardinali, H. Thiandoum, arcivescovo di Dakar (Senegal), e Camillo Ruini, vicario del Papa, poi il venerabile e amato Padre La Grua e Padre Cantalamessa, predicatore apostolico, sono state le punte di diamante...'

Vengono poi trascritte tra ‘virgolette’ le parole del Cardinal Ruini:

'Il Risorto invia gli undici in missione e così tutti i vescovi, i sacerdoti, i laici sono inviati in missione da Cristo Risorto: Andate e predicate il Vangelo con la Parola e con i segni. Chi crederà sarà salvo e chi non crederà sarà condannato. Chiediamo il dono della Fede: è questa la prima carità per il mondo affamato di Verità......La nuova evangelizzazione richiede persone missionarie consapevoli del dono della Fede che essi stessi hanno ricevuto; e allora questi saranno i segni che accompagneranno i credenti: scacceranno i demoni, guariranno i malati e parleranno lingue nuove. Anche oggi questa è la missione della Chiesa! Anche oggi Dio opera attraverso il suo Santo Spirito; anche oggi il braccio di Dio non è legato!'

Pausa.

Rimango a riflettere sulle cose dette da Don Pablo Martin e dal Cardinal Ruini e quello che capisco è che costoro intendono evidentemente dire che bisogna  proprio 'cristianizzare'  d' urgenza la Cristianità.
Probabilmente - facendo un po' d' esame di coscienza - scopriremmo che, chi più chi meno, siamo diventati tutti dei 'miscredenti' che tuttavia si fanno chiamare ‘cristiani’, senza essere  più  dei veri 'credenti'.
‘Rinnovamento dello spirito’…!
Mi ricorda qualcosa... Anzi mi ricorda un libro…di quello là famoso che faceva i 'miracoli'..., Padre Tardif!
Vado su in biblioteca. Cerco e trovo.
Vedo che non è un libro di Padre Tardif ma un libro-intervista del giornalista Marino Parodi con Padre Emiliano Tardif:

'I doni dello Spirito e la nuova Pentecoste'
Segni, carismi, guarigioni e miracoli...

Sfoglio le pagine che una volta avevo già letto, e che ora rileggiucchio qua e là per trovare il riferimento giusto:

'... nella Chiesa dei primi secoli, carismatici e profeti si presentavano come maestri, dedicandosi al servizio del prossimo e in particolare dei poveri...
...se pure non vi era ancora quella gerarchia sospettosa, ingombrante e occhiuta, che in seguito darà ai carismatici e ai profeti tanto filo da torcere, tuttavia i carismi andavano comunque provati dinanzi alla comunità, proprio per il rischio dei 'falsi profeti'...
...era una Chiesa in cui comunità e Spirito erano molto forti, insomma, mentre gerarchia e istituzione erano estremamente ridotte...
...una volta consolidatosi il secolare processo di istituzionalizzazione della Chiesa - con ciò siamo ormai arrivati su per giù al basso Medioevo - la Chiesa, come è noto, e in particolare la gerarchia, si è costantemente rivelata per lo più tendenzialmente diffidente nei riguardi dei carismi come nei riguardi dei carismatici...
...ora, è difficile negare che in non pochi casi sia stata una mera preoccupazione di perdere potere a spingere la Chiesa (o, per meglio dire, la gerarchia ecclesiastica) a rendere la vita tanto difficile a tanti santi, veggenti e mistici. Pensiamo soltanto alle persecuzioni di cui fu vittima Padre Pio... Giovanna d' Arco...ma c' è di più: da vari secoli a questa parte, numerosi carismatici sono stati depositari di messaggi del Cielo, poco teneri nei confronti di tanti uomini di Chiesa, o per lo meno dell' andazzo (lassismo, brama di potere e di danaro, e così via) preso da questi. Basterà citare qui i due casi clamorosi di Caterina da Siena e Brigida di Svezia, le due mistiche e sante del XIV secolo, i cui scritti, di cui la Chiesa riconobbe in seguito l' ispirazione divina, abbondano di moniti e rimproveri su tale lunghezza d' onda...come è noto a livello mondiale e in tutta la cristianità, negli ultimi decenni abbiamo assistito a una grandiosa riscoperta dei carismi: è nato così il 'Rinnovamento Carismatico'...

Ah, finalmente!
Finalmente l' ho trovato il punto del 'Rinnovamento’ che cercavo.

E allora continuo a leggere:

'...è nato così il 'Rinnovamento Carismatico', la grande corrente spirituale che da tale riscoperta trae la propria linfa di vita. Pare che tra cattolici, protestanti e ortodossi, il 'Rinnovamento carismatico' coinvolga in tutto il globo qualcosa come mezzo miliardo di persone. Mai nella storia del Cristianesimo, un movimento si era propagato così rapidamente. E' un fenomeno universale ed ecumenico, che ha potentemente sfondato in ogni confessione cristiana, in comunità laiche e religiose, coinvolgendo ricchi e poveri, vescovi, sacerdoti e suore...

...nei documenti conciliari la dottrina dei carismi trovò un esplicito e significativo riconoscimento: valga per tutti l' esempio del n.12 della Lumen Gentium ('Lo Spirito Santo non soltanto per mezzo dei Sacramenti e dei ministeri santifica il popolo di Dio e lo guida e adorna di virtù, ma distribuendo a ciascuno i propri doni come piace a Lui, dispensa pure tra i fedeli di ogni ordine grazie speciali, con le quali li rende adatti e pronti ad assumersi varie opere ed uffici, utili al rinnovamento e alla maggiore espansione della Chiesa'). Significativo pure il n. 3 dell' Apostolicam actuositatem ('Dall' aver ricevuto questi carismi, anche i più semplici, sorge per ogni credente il diritto e il dovere di esercitarli per il bene degli uomini e ad edificazione della Chiesa, sia nella Chiesa stessa che nel mondo, con la libertà dello Spirito, il quale 'spira dove vuole')...

...così nella grande corrente spirituale neocarismatica scaturiva in Italia un movimento che nel 1977 assumeva la denominazione di 'Rinnovamento nello Spirito Santo', o anche 'Gruppi del Rinnovamento nello Spirito Santo' o, più semplicemente 'Gruppi del Rinnovamento'. Negli altri Paesi il corrispondente movimento viene invece chiamato Charismatic Renewal Movement (Movimento del Rinnovamento Carismatico)...

...l' esperienza del 'Rinnovamento dello Spirito' non esaurisce comunque il vastissimo capitolo dell' esperienza carismatica italiana. Esistono infatti altre realtà ugualmente riconducibili alla stessa grande corrente spirituale carismatica, che non fanno però capo alla struttura e all' ordinamento del 'Rinnovamento dello Spirito'...

...non a caso si tratta di realtà dove si manifestano carismi notevoli, quali la guarigione...

...se la CEI ha recentissimamente (aprile 1996) approvato lo statuto dell' Associazione 'Rinnovamento nello Spirito', ciò non significa che essa abbia disapprovato le altre espressioni carismatiche presenti nel nostro Paese... 

Altra pausa.
 
Rimango un po’ pensieroso a pensare a quei quarantamila del Rinnovamento nello Spirito che si sono dati appuntamento a Rimini e che si son fatti anche un’ Associazione.
E allora il mezzo miliardo di cui parlava Tardif a livello mondiale: carismatici e ‘simpatizzanti’ del Movimento?
Ma in Italia? Quarantamila? Quarantamila soci di una Associazione? In Italia? Mi sembra un' enormità. Ma non dicevano che l’associazionismo era in crisi? Eppure c' è scritto proprio così.
Strano però che di certe cose, di questi giganteschi ‘meetings’ di preghiera, mai nessuno ne parli. Intendo dire che non ne parlino i 'mass media' che 'contano': la grande stampa, la televisione.
Un amico giornalista mi aveva una volta spiegato l’ importanza della ‘notizia’, e cioè che spesso non è l’ importanza in sé e per sé della notizia quello che conta quanto invece il fatto che la notizia faccia ‘notizia’, cioè attiri la curiosità e l’interesse della gente che legge: ecco, un cane che morda il suo proprio padrone ha già assicurato un bell' articolo a quattro colonne in cronaca locale, ma se è invece il padrone che morde il cane allora va in prima pagina sul ‘nazionale’, e tutto perchè il problema della 'stampa' sarebbe drammatico e, per sopravvivere, deve 'vendere' e, per vendere,  la notizia deve far 'notizia', altrimenti che notizia è?

D’accordo, mi dico, ma i quarantamila del Movimento Carismatico che vanno a pregare non sono – e di questi tempi, poi - una 'notizia' ? Dove si vedono oggi quarantamila persone che pregano insieme, per giunta aderenti a un movimento ‘carismatico’?

‘E no che non sono una notizia (occhio!:è la mia solita testa di sinistra che straparla…), per la semplice ragione che agli altri non gliene importa niente…’
Meritano - ma proprio se hai un 'amico' al giornale - per lo più un trafiletto in dodicesima pagina, fra le cronache varie, e solo dopo che ti ci sei anche raccomandato molto, così:

Mi raccomando…, parli di noi. Sa è stata una cosa grandiosa. Quanta gente.
Quanti miracoli in quello stadio a quella messa...
Come? Come mai non c'era la partita…?
Ah, ai miracoli non ci crede più nessuno...?
E allora ne faccia uno Lei e pubblichi la nostra notizia!
Come? Oggi non ha più spazio? Già tutto ‘prenotato’ anche per domani?
E per dopodomani…? Neanche!
Beh, almeno un trafilettino. Magari un neretto di Titolo...
Così almeno vedono il titolo... visto che il resto non si può scrivere.

E così, cari amici ( questa è invece la testa di destra…), che van le cose del 'mondo'. Per far ‘notizia’ bisogna mordere il cane!
Io però ne ho cinque, di cani, e anche grossi...

Che notizia! Prima pagina!

Padrone di cinque pastori tedeschi
li morde tutti e scrive un libro...!
'Alla scoperta del Paradiso perduto'

Ritornando ad esser seri, ci credete che non sospettavo minimamente che esistesse una 'realtà' numerica di questo genere?
Rinnovamento dello Spirito!
Sarà forse perché ora io vivo in campagna e qui le notizie arrivano in ritardo. D’ altra parte qui si vive nel ‘silenzio’, fra cielo e terra. E poi non mi aveva detto, la Luce, che devo imparare a star zitto e ad  'ascoltare la creazione' ?
Quella di star zitto... vedete voi, con quello che vi ho detto sino ad ora,  ma quanto all' ascolto della 'creazione'...
Beh, la notte mi incanto a guardare le stelle, di giorno le colline verdi, l' azzurro del cielo, gli uccelli che volano e cinguettano, gli alberi verdi o in fiore.
Oggi per esempio c' è un bel sole, un' aria che è ridiventata tiepida, si vedono dappertutto nuvole bianche di ciliegi fioriti, fiori di albicocchi, di mandorli, susini, e tante tante siepi di biancospino.
E quel profumo che inebria…
A ‘Euroflora’ noi? Quella è per i ‘cittadini’. L’ Euroflora, noi contadini, ce l’ abbiamo in casa.
E non è anche questo - nel mio piccolo - un 'rinnovamento dello spirito' ?

Andiamo avanti

22.5 – Verso un’epoca gloriosa

Altro articolo..., Toh, riecco Marino Parodi!
Abbiamo appena finito con lui che - lupus in fabula - si ripresenta...
Anzi, si ripresentano…perché – anche se questo non è un libro – è pur sempre un’altra intervista:

Incontro con Padre Tardif
 Verso un' epoca gloriosa!

Bello! Padre Tardif - mi dico - lo conoscono veramente in tutto il mondo: predicatore, profeta, guaritore del corpo e dello 'spirito', anche esorcista all'occorrenza, come ho letto di lui. 
E' uno che organizza in tutto il mondo delle grandi messe all' aperto, per esempio in campi sportivi, dove tutti pregano da matti, e dove cominciano a saltar fuori guarigioni 'miracolose' una dopo l' altra: paralitici che sgambettano, ciechi che acquistano la vista, sordi che ci sentono: e tutto - incredibile - con la preghiera!
Ho anche visto dei filmati. Tutto vero. Si capisce che non sono fotomontaggi. Autosuggestione, allora? E chi lo sa? Io nei filmati vedo una Messa, celebrata da Padre Tardif, anzi anche concelebrata da più sacerdoti, poi vedo che pregano tutti con le braccia aperte come faceva Gesù e poi si vede un sacco di gente che guarisce e va sul palco a dare testimonianza agli altri per far vedere che è proprio vero. Scene, pianti, commozione, tutta una gioia. E quelli non guariti? Un'altra volta. Neanche Gesù li guariva tutti, perchè dipende dalla volontà di Dio.
Ed è ben Dio - precisa bene Padre Tardif - quello che guarisce - perchè lui, Tardif, in realtà ha solo un 'dono' carismatico, dato dallo Spirito Santo, che è quello di 'sentire' se uno sta guarendo e da che cosa.
E infatti poi si vede che lo dice al microfono davanti a tutta l'enorme assemblea. Con gli occhi socchiusi vedi che 'ascolta', con la testa leggermente inclinata - come se sentisse una Voce dal Cielo - e infatti poi dice che 'sente' che c' è un cieco che sta acquistando la vista... oppure che c'è un altro, paralitico alle gambe che..., via che si faccia coraggio, butti le stampelle e si alzi in piedi da quella carrozzella…, si faccia vedere da tutti… e che venga avanti che ce la fa...
Insomma, credetemi, è una cosa strepitosa.  
E tutto questo per farci capire, a noi cristiani scristianizzati - farcelo capire come del resto avviene nel caso del miracolo eucaristico o della Madonna che piange, che Gesù, che Dio, non è 'morto' - come tanti dicono  o avrebbero voluto o ancora vorrebbero - ma che è invece sempre fra noi.
Anzi ora  è fra noi ancora di più. Infatti...

Infatti – dice Padre Tardif , ci avviamo verso ' un 'epoca gloriosa'
Egli ne parla in questa intervista che – così leggo - è l' anteprima del suo nuovo libro 'Segni e Carismi' della collana 'Nuova Evangelizzazione per il Terzo Millennio'.

Dal nome della ‘Collana’ deduco che anche lui, come gli altri che lo hanno preceduto sopra deve avere il 'pallino' della Nuova Evangelizzazione e del Terzo millennio.
A questo punto sono proprio curioso e decido di leggermi l' intervista…

Interessante…!
Riporto solo, fra le tante, alcune domande con relative risposte:

D. Padre Tardif, anche lei, come i maggiori carismatici e mistici da tempo ormai fanno, insiste giustamente sulla grandiosa prospettiva della 'Nuova Pentecoste' che il Signore sta preparando, che anzi è già iniziata. Infatti il recente rifiorire dei carismi ne è un chiaro segno.Tuttavia, lei sa meglio di tutti quanto i carismi spesso incontrino difficoltà all' interno della Chiesa. Qual è a suo avviso il modo migliore per far comprendere alla Chiesa, che non l' ha ancora compreso, l' insostituibile ricchezza dei carismi?

R. Effettivamente, in alcuni ambienti della Chiesa i carismi sono disconosciuti e rifiutati, talvolta non solo da parte di sacerdoti, ma addirittura di vescovi e cardinali.
Tale chiusura viene giustificata tendenzialmente con l' idea secondo cui i Sacramenti o il Vangelo basterebbero.
Si tratta di un grave equivoco: troppo spesso la chiesa oggi catechizza, senza più evangelizzare.
Troppo spesso non è più capace di annunziare Cristo agli increduli, non ha più segni da dare a coloro che sono lontani, poichè in qualche modo li ha persi. Eppure il Signore non cessa di inviarci, oggi più che mai, grandi segni proprio per dare credibilità al suo annuncio, per salvare l' Umanità.
Papa Paolo VI, in una sua catechesi del 16 novembre 1974, affermava che il Signore elargisce il dono dei miracoli proprio perchè questi, attraverso la meraviglia e l' ammirazione, chiamano alla fede: 'Voglia Dio che il Signore aumenti ancor più una pioggia di carismi per far feconda, bella e meravigliosa la Chiesa, capace di manifestarsi anche al mondo profano e laicizzante'.
Ora il Signore ha certamente ascoltato questa preghiera, per cui ci addolora il constatare lo sbarramento che i carismi incontrano.
Non voglio criticare nè vescovi nè cardinali, ma non si può certo smettere di esercitare i carismi per non dispiacere a qualche vescovo o cardinale.
Nel corso del Congresso carismatico negli Stati Uniti, arrivai a dire, qualche anno fa, che, se a  un vescovo non piacciono i carismi, il problema non si risolve abolendo i carismi, bensì evangelizzando il vescovo.
Il Vangelo infatti trabocca di segni e il Signore ci manda ad evangelizzare con la promessa che è Lui ad accompagnarci, coi suoi segni appunto. Occorre la massima attenzione per non permettere che nella Chiesa si spengano i carismi. Occorre anzi lavorare intensamente affinchè tutti scoprano il carisma nell' evangelizzazione.
Basta leggere S. Paolo per rendersi conto di quanto questi doni del Signore siano preziosi e insostituibili.
La strada migliore per far comprendere il  valore dei carismi è insomma la testimonianza, nella preghiera, in un autentico cammino di fede. Naturalmente, occorre poi evitare qualunque fanatismo e tenere sempre presente il discernimento.

D. Del resto, nella Chiesa dei primi secoli i carismi erano il pane quotidiano...

R. Infatti: soltanto nei secoli successivi, a seguito del progressivo processo di sempre maggiore strutturazione e consolidamento della gerarchia e della autorità, si iniziò a porli sotto controllo, finendo talvolta con l' ostacolarli. La Chiesa delle origini, che era molto più spirito che struttura, viveva invece la realtà dei carismi con grande naturalezza. Basta una lettura degli Atti degli Apostoli per rendersene conto: profezie, miracoli e segni divini di ogni genere sono all' ordine del giorno.

D. Così la 'Nuova Pentecoste' sarà in un certo senso il ritorno della Chiesa antica...

R. Sì, ma sarà anche un' epoca gloriosa, come mai prima d' ora.
Il profeta Gioele annuncia segni in cielo e prodigi sulla terra e lo stiamo vedendo. Pensiamo allo straordinario fiorire di carismi in tutto il mondo, ai numerosissimi mistici e soprattutto mistiche ai quali il Signore affida quotidianamente i suoi messaggi destinati a tutta l' Umanità...

Rimango pensieroso a riflettere sulle parole di Padre Tardif.
Io, del Cristianesimo, avevo sempre e solo conosciuto l'ABC, ma proprio ABC: le prime tre lettere dell'alfabeto.
E mi rendo conto che molti miei coetanei - parlo di quelli come me - non ne sanno molto di più.
Per tanti, poi, tutto si riduce a quanto abbiamo sentito raccontare da bambini, a quelle domande e risposte catechistiche  dove era più importante ricordarsi le risposte, per non essere bocciati all'esame per la prima comunione, che capire. E quando magari facevi delle domande per capire ti rispondevano sbrigativamente che era così, e basta.
E poi, con l'età adulta, chi ha più sentito parlare di catechismo?
Non parliamo poi di ‘evangelizzazione’, che è una cosa  ancora diversa.

Andiamo avanti.

 

22.6 – Il futuro dell’Umanità e la Parusia intermedia

Oh, qui c'è un articolo dove si parla della mistica Valtorta: la mia 'preferita'!
Quella sì, anche, che era una grande carismatica.
Come avevo già raccontato - parlandone nell’Introduzione del mio precedente libro - di fronte alla disputa dove da un lato alcuni alti prelati avrebbero voluto l’imprimatur ufficiale della Chiesa sull’Opera valtortiana: vero capolavoro teologico, letterario, filosofico, considerato ispirato da Dio, e dall’altro lato altri prelati si opponevano ammettendone l’eccezionalità ma imputandola a straordinarie facoltà ‘paranormali’ della mistica – Papa Pio XII tagliò corto sentenziando lapidariamente:

'Pubblicate questa Opera così come sta, senza pronunciarvi sull' origine straordinaria o meno di essa: chi legge capirà...'

E aveva ragione, perchè è proprio grazie a quello che la Valtorta ha scritto che un incallito peccatore come me si è 'convertito'.
Infatti - come aveva consigliato Pio XII - 'ho letto, e ho capito'.
E come me tanti altri, dicono.

Dunque, dicevo, che anche qui si parla della Valtorta:

Escatologia
IL FUTURO DELL' UMANITA' NELLE PROFEZIE DI MARIA VALTORTA
di Francesco Semi (14a parte)
Gli scritti citati sono estratti dalle opere pubblicate in Italia e nel mondo dal Centro Editoriale Valtortiano di Isola del Liri

 

Da quello che leggo capisco che questo è l’ultimo di una serie di articoli pubblicati sulla rivista in ben 14 successive puntate.
Ogni articolo è composto da un ‘collage’ di dettati opportunamente selezionati dal Semi, estratti dai ‘Quaderni’ della Valtorta, che riguardano specificamente le rivelazioni fatte da Gesù alla mistica in relazione ai tempi futuri.
Come dicevo, in queste rivelazioni si affronta con straordinaria ampiezza il tema non solo di quella che tutti conoscono come la seconda venuta di Gesù:  quella cioè che avverrà in occasione del Giudizio universale alla fine del mondo, ma anche quel tema molto controverso che gli esperti biblici chiamano invece ‘venuta intermedia’, intermedia perché - secondo molti - si collocherebbe fra la (prima) venuta della prima evangelizzazione e la (seconda) venuta finale del Giudizio.
Secondo vari biblisti, che hanno ripreso in considerazione anche convinzioni già espresse da autorevoli Padri della Chiesa dei primordi, da una lettura più approfondita e ‘comparata’ sia di alcuni passi dell’ Antico Testamento che dei Vangeli ed in particolare di altri passi dell’ Apocalisse di San Giovanni l’Apostolo (considerata quest’ ultima opera ‘profetica’ per eccellenza), emergerebbe chiara la prospettiva, per giunta  imminente, di tale ‘venuta intermedia’.
Questo è un tema appassionante e controverso che – come dicevo – ha impegnato nei secoli le menti migliori della Chiesa: quali ad esempio S. Ireneo martire (135-202) – definito ‘il padre della dogmatica cattolica’ – il quale sosteneva decisamente la venuta intermedia e S. Agostino che invece non la condivideva.
La realtà è che i passi profetici, in specie quelli dell’ Apocalisse, richiedono una grande preparazione specifica per essere ‘decrittati’ ed oltretutto sono stati scritti in forma oscura e difficile da interpretare dando così spazio ad illazioni differenti.
La stessa Chiesa – che pur ha sconfessato quelle correnti di pensiero eretiche che propugnavano una venuta di Gesù in carne ed ossa, Re di un Regno terreno di mille anni sulla Terra – sul tema vero e proprio della venuta intermedia o sulla sua natura, ho letto che faticherebbe a pronunciarsi ufficialmente in maniera certa.
Ma la comprensione di questi passi oscuri - relativi al futuro della Chiesa e dell' Umanità – sarebbe ora resa più agevole – dicono – dalle rivelazioni ‘private’ di voci carismatiche molto accreditate che si sono levate in questo scorcio di secolo in tutto il mondo – come diceva Padre Tardif – voci carismatiche appunto come la Valtorta, voci che verrebbero ‘illuminate’ da Dio, ora che i ‘tempi’ sarebbero veramente molto vicini, affinchè l'Umanità ne sia ben informata e possa regolarsi in conformità per la propria salvezza.
Alla luce di queste voci profetiche si delineerebbe il quadro di una sorta di venuta intermedia di Gesù di tipo ‘indiretto’, una specie di intervento straordinario di Dio attraverso una nuova evangelizzazione che verrà attuata per opera dello Spirito Santo e che perfezionerà – non nei contenuti che rimangono gli stessi ma nella forma - la prima evangelizzazione adeguandola alle necessità ed alla situazione dell’ uomo moderno.
In questa prospettiva, che da taluni verrebbe giudicata imminente, viene da vari ‘profeti’ annunziata una fase anteriore difficile e tribolata per l’ Umanità e per la stessa Chiesa, fase che sarebbe però poi seguita da un’ Era di Pace .

Questo è quello che mi è sembrato di capire - molto in sintesi - da quel che ho letto, e ambasciator non porta pena, anche perché su questi temi ho letto quanto basta per capire che – fra gli ‘addetti ai lavori’ in seno alla gerarchia ecclesiastica – la discussione non solo è aperta ma è a dir poco ‘franca’.
C’ è chi accusa infatti la ‘gerarchia’ di sottovalutazione di tutto il discorso apocalittico-escatologico o – come nel caso del 3° segreto di Fatima - di non aver il coraggio di dir la verità, venendo meno al dovere di preavvertire l’ Umanità delle tribolazioni che incombono e dei rimedi ‘spirituali’ ai quali essa deve urgentemente ricorrere ma che solo una ‘avvertenza’ piena del pericolo potrebbe indurre ad accettare.

A proposito delle tribolazioni e delle ‘persecuzioni’ profetizzate dal mistico San Malachia, mi colpisce – sempre nella Rivista  che ho fra le mani – un articolo di Jean Stiegler (autore del libro: L’avvenire prima dell’anno 2000) che si intitola proprio

La grande tribolazione annunciata da Cristo

Nell’articolo si citano delle ‘profezie’ riferite da veggenti di questo secolo in occasione di talune ‘apparizioni’, fra le quali Fatima e Dozulè, che lascerebbero veramente pensare a prossimi tempi difficili.
Il giudizio della Chiesa su queste profezie – a dir poco - è sempre molto ‘prudente’, conformemente del resto ad un orientamento secolare, anzi… millenario.
Ma, al di là di tutto, quello che attira la mia attenzione è la parte dell’articolo di Stiegler nella quale si parla dell’opinione di una personalità quale Mons. Corrado Balducci proprio in merito al misterioso terzo segreto di Fatima, segreto di cui si sente tanto parlare in relazione a certi avvenimenti che - salvo diverso decreto divino  legato ad una resipiscenza dell’Umanità  - ‘dovrebbero’, come già accennato sopra, accadere entro la fine di questo secolo: e cioè, visto che oggi siamo nel 1998, fra poco!
L’opinione di Mons. Balducci – è stata espressa su un giornale ‘ufficiale’ del Vaticano, l’Osservatore romano, ed è questo, in particolare, quello che mi ha colpito.
Trascrivo dunque integralmente il brano di questo articolo di Jean Stiegler:

^^^^^

La terza parte del segreto di Fatima è stata rivelata a Roma dall’ Osservatore della Domenica del 15 ottobre 1978, giornale ufficiale del Vaticano, in un articolo intitolato: ‘Profezia e realtà’ di Mons. Corrado Balducci, prelato della Congregazione romana per l’ evangelizzazione dei popoli.
Ecco la traduzione:

^^^^^
‘Non è il caso di perdersi nei numerosi testi e messaggi sedicenti profetici, spesso dovuti a spiriti esaltati, se non completamente malati, e che s’ infiammano e trovano eco nei lunghi periodi di scoraggiamento e di scetticismo.
Esiste tuttavia un testo che fa pensare e la cui autenticità sembra accettabile: quello che viene chiamato il ‘Segreto di Fatima’ (1917).
Si disse che sarebbe stato pubblicato nel 1960; si pensò poi che si sarebbe potuto conoscere nell’ Anno Santo del 1975.
Se si trattasse di buone e consolanti notizie, non vi sarebbero motivi per tenerlo segreto; ma all’ opposto, disgraziatamente, sembra annunciare avvenimenti penosi ed estremamente tragici.
Indiscrezioni a questo riguardo sono state pubblicate dopo che – secondo quanto si dice – il testo fu fatto conoscere al Presidente degli Stati Uniti e al Capo dell’ U.R.S.S. nel 1963.
Lo si trova pure in ‘Le profezie’ di R. Baschera e nella ‘Neues Europe’ di Stuttgart del 15 ottobre 1963.
Eccone il testo:

Fatima, 13 ottobre 1917: Redazione diplomatica della terza parte del segreto di Fatima del Papa Paolo VI.

‘Non preoccuparti, cara bambina. Io sono la Madre di Dio che ti parla e che ti prega di PROCLAMARE A NOME MIO IL SEGUENTE MESSAGGIO AL MONDO INTERO.
Facendo ciò ti attirerai forti ostilità. Ma sii forte nella fede e trionferai di tutte le ostilità.
Ascolta e ricorda bene ciò che Io ti dico.
Gli uomini dovranno divenire migliori.
Essi debbono implorare la remissione dei peccati che essi hanno commesso e che continueranno a commettere.
Tu mi chiedi un segno miracoloso perché tutti possano comprendere le Mie parole, che Io rivolgo all’ Umanità. Questo miracolo tu lo stai vedendo in  questo momento. (Era il grande miracolo del Sole!…)
Tutti l’ hanno visto, credenti e non credenti, contadini e cittadini, sapienti e giornalisti, laici e sacerdoti.
Ed ora proclama a Nome Mio:
Su tutta l’ umanità verrà un grande castigo, non oggi e neppure domani, ma nella seconda metà del ventesimo secolo.
Ciò che avevo già fatto conoscere a La Salette, a bambini Melania e Massimino, Io lo ripeto oggi a te.
L’ umanità non si è evoluta come Dio attendeva. L’ umanità è stata sacrilega e calpesta il dono che ha ricevuto. L’ ordine non vi è da nessuna parte. Anche nelle posizioni più elevate, è Satana che governa e decide dell’ andamento degli affari.
Egli saprà introdursi fino ai più alti vertici della Chiesa.
Egli riuscirà a seminare la confusione nello spirito dei grandi scienziati che inventeranno armi con le quali si potrà distruggere la metà dell’ umanità in pochi minuti.
Egli soggiogherà i potenti dei popoli alla sua impresa e li porterà a fabbricare quelle armi in massa.
Se l’ umanità non si difende, Io sarò obbligata a lasciar cadere il braccio di Mio Figlio.
Se quelli che sono alla testa del mondo e della Chiesa non si opporranno a questi raggiri, sono Io che lo farò e pregherò Dio mio Padre di fare venire sugli uomini la Sua  giustizia.
E’ allora che Dio punirà gli uomini più duramente e più severamente di quanto Egli non li abbia puniti con il Diluvio. E i grandi e i potenti periranno come i piccoli e i deboli.
Ma verrà pure per la Chiesa un tempo di più dure prove.
Cardinali saranno contro cardinali e vescovi saranno contro vescovi. Satana si metterà in mezzo a loro.
Anche a Roma vi saranno grandi cambiamenti.
Ciò che è marcio cade e ciò che cade non deve essere mantenuto.
La Chiesa sarà oscurata e il mondo immerso nello smarrimento.
La grande, grande guerra avverrà nella seconda metà del ventesimo secolo.
Fuoco e fumo cadranno allora dal cielo e le acque degli oceani si trasformeranno in vapori vomitando la loro schiuma verso il cielo, e tutto ciò che è in piedi si rovescerà.
E milioni e altri milioni di uomini perderanno la vita da un’ ora all’ altra; e quelli che in quel momento vivranno ancora invidieranno quelli che sono morti.
Vi sarà tribolazione dappertutto, dovunque si volga lo sguardo, e miseria sulla Terra e desolazione in tutti i paesi.
Ecco, il tempo si avvicina sempre di più, l’ abisso diviene sempre più profondo e non vi è via d’ uscita: i buoni moriranno con i cattivi, i grandi con i piccoli, i principi della Chiesa coi loro fedeli, i sovrani del mondo coi loro popoli: dappertutto regnerà la morte elevata al suo trionfo da uomini traviati e da valletti di Satana che saranno allora i soli sovrani della Terra.
Sarà un tempo che nessun re né imperatore, nessun cardinale né vescovo attende, e avverrà secondo il disegno di mio Padre per punire e vendicare.
Più tardi, tuttavia, quando quelli che sopravviveranno a tutto saranno ancora vivi, si invocherà di nuovo Dio e la sua magnificenza, e si servirà nuovamente Dio come prima, quando il mondo non era ancora così corrotto.
Io chiamo tutti i veri imitatori di Mio Figlio Gesù Cristo, tutti i veri Cristiani e gli Apostoli degli Ultimi Tempi.
Il tempo dei tempi viene e la fine delle fini, se l’ umanità non si converte, e se quella conversione non viene dall’ alto, da chi dirige il mondo e da chi dirige la Chiesa.
Ma sventura, se questa conversione non viene e se tutto rimane così come è, o se tutto diviene ancora peggio!
Va, figlia mia, e proclamalo! Io ti sarò sempre vicina, aiutandoti’.

 ^^^^^

Il cardinale Ottaviani non rinnegò questo testo, ma precisò, dopo averlo letto, che esso era un pallido riflesso del vero segreto, soprattutto quello che riguardava la Chiesa.
La terza parte del segreto di Fatima è una integrazione del messaggio    de La Salette, riconosciuto dalla Chiesa anch’ esso.
‘…Vorrei interrompere il sogno nel quale noi sembriamo vivere, noncuranti di tutto ciò che ci attende…’
Mons. Balducci, allora Prefetto di un’importante Congregazione romana, non si sarebbe permesso di fare stampare ciò nel giornale ufficiale del Papa se egli non fosse sicuro della verità del suo testo.
Egli è prudente, iniziando, mettendo in dubbio la molteplicità di profezie nel mondo.
Se egli ha riportato quella che annuncia è perché egli la conosce e la ritiene vera.
Questo testo non è mai stato smentito.

^^^^^                                                                                  

E qui finisce l’articolo di Jean Stiegler, mentre io mi prendo a questo punto una pausa di riflessione.
Se è esatto il testo trascritto da Jean Stiegler in merito all’articolo di Mons. Balducci apparso sull’Osservatore – e non lo metto in dubbio perchè non vedo perché mai J. Stiegler dovrebbe rischiare di trascrivere un falso così facilmente controllabile  e smentibile – allora qualche considerazione si impone.
Si sa, forse l’ ho già detto, che le ‘profezie’ sono spesso ‘condizionate’: e cioè se farai una tal cosa succederà questo… oppure se non farai una tal cosa ti succederà quest’ altro.
E anche la profezia di Fatima, fatta nel 1917 a dei bambini decenni e più in particolare a quella che ancor oggi è vivente e a tutti nota come Suor Lucia, mi sembra che rientri nel caso delle profezie ‘condizionate’ e cioè: se l’ umanità non si convertirà ….
Quindi non allarmiamoci troppo!
Domanda, però: dal 1917 ad oggi l’ umanità secondo voi si è convertita?
Oppure si convertirà - magari per qualche fatto straordinario che deve ancora avvenire – prima che finisca questo secolo?
E se la ‘profezia’ fosse ‘sbagliata’? Non sarebbe la prima volta.
Ma può aver permesso il Signore che sia ‘sbagliata’ una profezia così importante come quella della Madonna di Fatima accompagnata per di più – a comprova di veridicità - dallo straordinario fenomeno del sole che tutti poterono vedere e di cui esistono ancora le prove fotografiche e che neanche i più scettici hanno mai osato negare?
Altra domanda: e se la ‘profezia’ fosse giusta ma il testo fosse tutt’ altra cosa di quello pubblicato sull’ Osservatore romano da Mons. Balducci?
E in tal caso perché – come si domanda lo Stiegler - il Vaticano o il Papa ne hanno permesso la pubblicazione oppure perché non è stato smentito l’ articolo dicendo che era tutta una fantasia allarmistica, che non sarebbe neanche stato decoroso far pubblicare su un giornale così serio?
Che sia invece vera questa storia della ‘ambiguità’ delle gerarchie ecclesiastiche che non avrebbero il coraggio – vuoi per non essere smentite o ridicolizzate dal non avverarsi eventuale della profezia (se non altro perché queste - come già detto - possono essere ‘condizionate’) vuoi magari
perché temono un’ ondata incontrollata di panico a livello mondiale – di dire le cose come realmente stanno?
Forse temono anche – visto come van le cose – che nessuno ci crederebbe comunque e non vogliono rischiare ‘attacchi’ da parte del mondo ‘secolarizzato’ che mettano in ridicolo la religione ed in discussione la fede di quelli che ancora ci credono?
E’ anche vero che il grado di attendibilità anche dei migliori ‘profeti’ non può essere ‘assoluto’. E’ ben noto infatti a tutti gli esperti che un ‘carismatico’ può ‘ricevere’  - fra i vari ‘messaggi’ buoni che vengono dal Signore - anche messaggi che vengono dal proprio ‘subconscio’, per non dire addirittura dall’ Altro che li può trasmettere di proprio o inserirsi in un messaggio ‘buono’ per inquinarlo.
Ma quando così tanti veggenti affidabili concordano sulla stessa linea?
Non so neanch’io cosa pensare, certo però che la minaccia del 1917 è ben severa: ‘…E’ allora che Dio punirà gli uomini più duramente e più severamente di quanto Egli non li abbia puniti con il Diluvio…’
E non confermarla né smentirla ufficialmente deve essere una bella responsabilità.
Altra domanda: potranno le preghiere dei ‘buoni’, e quelle poi delle anime che hanno deciso di offrirsi e soffrire come vittime di corredenzione, e quelle dei santi, e infine della stessa Madre di Dio – che da Medjugorje continua ad apparire ai veggenti scongiurandoci di pregare e fare penitenza – potranno, unite alla Misericordia di Dio, attenuare la punizione, magari all’ ultimo momento?
A proposito di ‘diluvio’ e di punizioni, mi viene in mente che anche la Luce mi aveva parlato una volta – ma en passant - di una prossima punizione da ‘diluvio’, o di qualcosa del genere, che riguardava l’ Umanità sempre più peccatrice.
Mi pare fosse nella parte dell’altro libro che riguardava l’Anima, o l’Eden o il Peccato originale…
Andiamo a vedere.

(G.Landolina: ‘Alla ricerca del Paradiso perduto’ – Cap. 21 – Ed. Segno)

21. L' uomo viveva nell' Eden...

Luce:
L' uomo viveva nell' Eden...
Vita bella, vita dolcissima. Scrivi!
Le creature gli erano amiche perchè l' uomo 'amava' ed esse 'percepivano' l'amore... Poi venne il Peccato, poi ci fu la Colpa e, con questa, la  'macchia' che deturpò l' anima dell' uomo facendogli contrarre la terribile malattia.
Ora ti spiego meglio.

Così come un virus può intaccare la sanità di un corpo umano perfetto e portarlo a progressiva degenerazione, così un virus: il peccato, può intaccare la sanità dello spirito e portarlo a degenerazione.
Tu devi partire dal presupposto, che ti ho già fatto intuire, che la vera essenza dell' uomo è quella spirituale, non essendo il corpo che un completamento della stessa per renderla più completa: in ciò la differenza di perfezione con gli Angeli, solo esseri spirituali.
Or bene, intaccata l' essenza dello spirito, se ne è avuta immediatamente una conseguenza sulla carne, anch' essa corrotta in proporzione. Nè questo ti deve stupire. Anche la scienza moderna, pur così ignorante ancora nello studio della Psiche, ha intravisto chiaramente il rapporto fra psiche e corpo. E, l'altra volta, ti avevo spiegato che 'Psiche' è l' Anima.
Le malattie psicosomatiche, come già più volte ti ho illuminato seguendoti nel corso dei tuoi pensieri, sono un indizio, un esempio, di questo 'rapporto' che in realtà è molto, molto più profondo.
Dunque la Psiche, corrotta dal Peccato, dalla perdita della Grazia, ha inquinato il corpo, creato perfetto: si è inquinata lei, innanzitutto, e subito ha contagiato lui. Da tutto ciò è nata l'abiezione, l'odio, l'invidia, l'egoismo. Da ciò sono nate le tare da debolezza congenite che - a causa di un indebolimento delle difese immunitarie - hanno progressivamente aperto la strada alle malattie e poi alle alterazioni funzionali dei geni umani che venivano ritrasmessi tarati ai discendenti.
Ma, in tutto ciò, non bisogna dimenticare la prevalenza dello spirito, non bisogna dimenticare che l' uomo - prima che essere animale - è essere ‘spirituale', e quindi tutto devi vedere alla luce dello spirito e della vita spirituale futura: soprattutto la vita materiale terrena.
Quindi l' evoluzione dell' uomo è stata veramente 'discendente'.
La civiltà dell' uomo 'primo' non era di tipo 'tecnologico' ma di tipo naturale. L'uomo viveva, il primo uomo viveva, in un habitat naturale che più perfetto non poteva essere.
Dopo vennero le caverne, dopo la scoperta del fuoco, dopo il lento progredire verso un destino di crescita intellettuale, morale, civile.
E l' ambiente dove il primo uomo viveva, l' Eden, divenne - per volontà di Dio - ostile. Ostile la terra, che dava frutti con fatica, ostile la natura in genere, con gli elementi: il caldo, il gelo. Ostili gli animali, contaminati anch' essi dal virus 'spirituale' così come anch' essi potrebbero contrarre oggi dall' uomo dei virus interessanti il corpo.
Ed in quest'ostico ambiente l' uomo decadde ed iniziò la sofferenza.
Sofferenza fisica, ma anche morale.
L' uomo perse - con la perdita dell' intelligenza, a causa dalla sua psiche tarata - la coscienza della sua spiritualità: divenne qualcosa di molto simile al 'bruto'. E solo per Misericordia divina i 'Profeti', depositari della Rivelazione, ebbero concesso di ricordare all' uomo la sua origine soprannaturale per ridargli la coscienza del proprio vero essere e la sicurezza del fine a cui tendere.
Ecco, in breve, la storia dell' Umanità che integra le letture che ti ho già donato. La storia dell' Umanità più recente, quella delle ultime migliaia di anni, è già storia di evoluzione superiore, ascendente e non discendente, in quanto l' uomo - per religioni ed educazioni progressive - doveva prepararsi ad accogliere la vera religione: l' unica.
Ma non c' è mai fine alla depravazione morale dell'uomo che - pur nella fase ascendente di una nuova civiltà, pur nella conoscenza di religioni 'rivelate', pur nella conoscenza della mia Dottrina - ha saputo ancora una volta ritoccare le vette dell' abiezione: quelle che mi avevano indotto a mandare il diluvio.
Non manderò più un diluvio, ma diluvio saranno gli uomini a se stessi.

Rimango un bel po' pensieroso, a riflettere. Pensieroso...
Bene.Ora però, finalmente, il quadro mi diventa più chiaro. Bella l'idea della 'malattia psicosomatica'. Quanta gente non conosciamo che si becca delle 'gastriti' per lo stress? E lo 'stress' non è forse una 'affezione' della Psiche? Non avrei mai pensato che, essendo l' anima costituita dalla nostra Psiche (Conscio e Inconscio), una 'malattia' della Psiche, e cioè il Peccato originale che partì dalla Mente intaccandola, potesse coinvolgere  in qualche modo anche il corpo. Ma la spiegazione della 'malattia psicosomatica' non fa una 'grinza'. Anzi è di moda, perchè oggi si attribuiscono alla Psiche anche certe malattie che non si sanno diagnosticare. Vi è mai capitato? Mia figlia aveva perso due anni di scuola, giovanissima, perchè aveva febbroni da cavallo sui 41 e passa. Medici, ricoveri in ospedali, esami, elettroencefalogrammi, esami del sangue. Niente, decine e decine di giorni di febbre ma lei era fresca come una rosa, nessuna traccia di elementi patogeni, nessun virus strano. E allora mi dissero:'Senta, se la riprenda, per noi non ha niente...'. 'Come, dissi io, non ha niente? E le febbri? E se muore?'. E loro gentili ma testardi: 'Senta sua figlia non ha proprio niente, perfetta, butti via il termometro e non  lo guardi più. Sarà qualche malattia di origine 'nervosa'...' . Non sapevo cosa fare e allora - forse con una buona dose di incoscienza - feci la cosa più semplice: seguii il consiglio dei medici e buttai via il termometro. Ora sono nonno di una bambina di due anni, una furba di tre cotte, e mi appresto ad esserlo di un maschietto... sì di un maschietto, perchè la ragione della febbre non hanno saputo scoprirla ma che è un 'maschietto' ... quello si vede.
Ritornando 'a bomba' sulla malattia psicosomatica, ricordo che su di un libro che parlava di 'ipnosi medica', di autosuggestione e di 'effetti placebo' (e cioè 'autosuggestivi) di certi farmaci inerti, vale a dire non contenenti medicine vere ma somministrati ai pazienti come se fossero stati veri farmaci, veniva fatto rilevare quanta gente guarisse dalle malattie come quelli che prendevano la medicina vera. Era - spiegava il medico scrittore del libro - l'effetto 'placebo'. Il malato - essendosi convinto nella mente, cioè nella psiche vale a dire nell' anima, che si trattava di medicine per guarire - guariva sul serio. Roba da matti. Quindi la convinzione della mente, lo stato della psiche, 'agiva' concretamente sullo stato del corpo, modificandone evidentemente il metabolismo ed inducendolo inconsciamente (cioè senza che l'io ne fosse conscio) a produrre quelle sostanze ... chimiche necessarie a normalizzare le funzioni che erano state compromesse dalla malattia. E il nostro corpo, infatti, è una grandiosa centrale biologica, dai fenomenali processi elettro-chimici - che si ripara da sè, fino ad un certo punto...purtroppo. I libri di medicina psico-somatica - branca molto giovane della Medicina che, come tutti i 'giovani', incontra le sue brave difficoltà ad affermarsi ma poi si affermerà del tutto - dicono che siamo di fronte ad un mondo - quello dei rapporti fra Psiche e Corpo - molto misterioso e tutto da scoprire.
Bene. La spiegazione 'psico-analitica' della natura psichica, cioè psicologica del peccato originale  e delle sue  conseguenze devastanti sul corpo,  si accorda anche con certe conclusioni a cui è arrivata la medicina ufficiale , razionale e scientifica, e quindi è più confacente alla mia mentalità. Direi quasi 'accettabile' e convincente.  Uhm!...Convincente? 

Luce:
L'uomo, ti dissi, è una unità psico-fisica molto più di quanto la vostra scienza oggi ammetta. Anzi, l' uomo è più 'psiche', cioè anima, che 'materia' la quale è un 'accessorio' che completa l'anima, poichè Io ti dissi che Dio fece l' uomo a sua immagine e somiglianza, e quindi (poichè Dio non ha corpo) l' immagine e somiglianza riguardano l' anima che pertanto - essendo a somiglianza di Dio - è la cosa più importante: anzi, è l' uomo!
Quindi, rovinata l' anima dal Peccato, si è distrutto il suo 'equilibrio'. Si è cioè introdotto 'disordine' dove prima era ordine.
L'ordine era la prevalenza della parte spirituale dell' anima (lo spirito dell' anima) su quella più materiale (cioè l'Io).
Il disordine fu  il prevalere dell' Io, così come un asse viene spostato da un equilibrio statico ad un altro.
l prevalere dell' Io, con tutte le sue tendenze negative, si è ripercosso - proprio per l' unità psicosomatica - anche sul corpo, come si è ripercossa sul corpo la perdita della Grazia con tutte le conseguenze sulla sfera morale e spirituale.
E' questo che ha provocato degenerazione sempre maggiore nella sfera spirituale e fisica: degrado spirituale e morale, degrado fisico, malattie e morte. Di qui il dolore e tutto il resto.
Sconvolto fu quello che voi chiamate 'Dna', sconvolti tutti i centri che presiedono ad una corretta regolazione endocrina, cioè i sistemi ghiandolari. E poichè l' evoluzione spirituale dell' uomo è in discesa, è negativa l' evoluzione fisica dell' uomo. Non è vero che la 'razza' sta migliorando. Essa sta decadendo, e solo la scienza, quella scienza fallace priva di Sapienza che vi ha allontanato da Dio, è riuscita a dare un' impressione fallace di benessere, di crescita evolutiva fisiologica.
Oggi l' uomo, senza medicine, senza conforti umani, è un uomo morto: morto come il suo spirito!

^^^^

Rifletto nuovamente a lungo. All’epoca in cui l’ avevo scritto non ci avevo praticamente fatto tanto caso, perché la mia attenzione in quel momento era focalizzata sul tema dell’ anima-psiche, del peccato originale e del rapporto psicosomatico: cioè dell’ influenza dell’ anima-psiche sul corpo, ma – concludo - già  allora la Luce era stata chiara, quando aveva parlato della storia dell’ Umanità:
 ‘…non manderò più un diluvio ma diluvio saranno gli uomini a se stessi…’.
E se la Luce si fosse riferita proprio alle cose che ho letto adesso nell’articolo di Mons. Balducci sull’Osservatore romano riguardo al terzo segreto di Fatima?
Mi colpisce però quella frase del presunto 3° segreto di Fatima riportata da Mons. Balducci e riferita alle parole della Madonna:‘ i buoni moriranno con i cattivi…’

Lì per lì sembra ingiusta una cosa del genere - e cioè ad esempio che anche le persone per bene e gli stessi bambini, i quali poi proprio non hanno nessuna colpa, debbano perire come i cattivi - ma ricordo la spiegazione che me ne venne data:

(G.Landolina: ‘Alla ricerca del Paradiso perduto’ – Cap. 91 – Edizioni Segno)

91. Talvolta Dio colpisce popoli interi... e nelle masse anche i 'figli di Dio', anch'essi 'ladri del paradiso' come quei piccoli che a Dio anzitempo ascendono.

 

L' Angelo Azaria -  nel Libro di Azaria che, come si legge nella Introduzione redatta da Padre Corrado M. Berti O.S.M.,  contiene contenuti dottrinari eccelsi esposti però in maniera accessibile a dotti e a semplici, e  contiene anche direttive e consigli in particolar modo per due categorie ben definite: quella dei direttori spirituali dei carismatici e quella dei carismatici stessi -  parla dei dolori che affliggono la terra a causa dell' uomo, che è diventato un vero e proprio 'criminale'. L' Umanità - dice Azaria - si combatte e Dio - per punizione al suo esser sorda ai suoi richiami - lascia che essa si autodistrugga.
Mi colpisce però in questo contesto - e mi dà da riflettere pensoso - una frasetta, un inciso, quale '.. Pei peccati di un popolo periscono anche i giusti di esso...'

Mi dà da pensare perchè  non mi sembra giusto e mi sembra anche una contraddizione con il Vangelo. Perchè - mi domando  infatti - una persona 'per bene' dovrebbe pagare a causa delle colpe degli altri ? E d'altra parte non c'era quella parabola evangelica dove il Padrone delle terre diceva ai suoi servi di non tagliare il loglio, mescolato ad arte dal nemico nel campo di grano,  per non rischiare di  tagliare con esso anche il grano - ma di aspettare il  momento della maturazione e separarli dopo  la mietitura ?

Luce:
Talvolta Dio colpisce i popoli interi.
Ciò avviene per protervia di un popolo aggressore - protervia consentita perchè Dio è "Dio di libertà", ma poi verrà pagata - o per espiazione del popolo che viene oppresso il quale paga così le colpe collettive che ogni individuo, o buona parte di quegli individui, si è assunto.
E' vero, l' uomo può essere buono con i "suoi" e cattivo con gli "altri", ma ciò non lo rende  cattivo solo a metà perchè nell'essere buoni con i "propri" non vi è alcun merito.
Dunque Dio colpisce le masse e nelle masse anche i 'figli di Dio'.
Ma poichè ti dissi che tutto devi sempre considerare alla luce del soprannaturale, ed in particolare anche la morte dei bimbi e dei giusti, ecco che i figli di Dio ascenderanno più rapidamente e senza rischi al Cielo, anch' essi "ladri del Paradiso" come quei piccoli che a Dio innanzitempo ascendono.
Quindi i giusti accettino le sofferenze con spirito soprannaturale e le offrano sull' altare divino, corredentori di se stessi e degli altri fratelli.

Tutto quadra, certo, ma solo se uno si mette  a giudicare le cose dal punto di vista dello spirito...!
Fu anche questa la logica 'spirituale' del Diluvio.
In una umanità completamente corrotta, dove però continuavano ancora ad esserci degli uomini che non lo erano del tutto, venne salvato solo il 'giusto' Noè. La distruzione di tutta l' umanità, tranne il gruppo famigliare di Noè, impedì la corruzione totale, e quindi la condanna totale, di quella parte che non si era  ancora fino a quel momento corrotta del tutto, e consentì alla razza umana di 'salvarsi' e di ricominciare da capo il suo cammino. E' anche un po' come il ragionamento che avevo sentito per cui - precedentemente - anche la punizione seguita al peccato originale 'salvò' la razza perchè questa - divenuta cosciente della sua 'miseria'  e quindi umile - avrebbe sentito il bisogno (almeno limitatamente agli uomini di buona volontà, che peraltro sono gli unici che Dio 'desidera' considerare 'figli suoi') di cercare conforto e salvezza in Dio.

^^^^

Rifletto e mi dico che anche ora come allora potrebbe valere dunque la logica ‘spirituale’ che – secondo i dettati mistici dati alla Valtorta – era valsa per il Diluvio universale: e cioè che di fronte alla attuale Umanità avviata ad una corruzione progressiva sempre più accentuata - dove anche le mele sane finirebbero per rovinarsi accanto a quelle marce - é meglio lasciar morire fisicamente anche i ‘giusti’ pur di salvare la loro anima nella prospettiva di una vita eterna, consentendo nel contempo – come all’ epoca di Noè, dopo il quale la razza aveva ricominciato a riprodursi moralmente risanata – di ricominciare da capo e condurre in porto fino alla fine definitiva dei tempi il Progetto divino di salvezza (spirituale) del genere umano.
Umanamente parlando – mi dico - il morire fisicamente è una gran disgrazia ma - spiritualmente - il diventare ‘ladri del Paradiso’ è un terno al lotto, no?
Un terno al lotto…? Mah!

Ritorniamo però al punto originario in cui ero prima che divagassi con Mons. Balducci e l’ Osservatore romano.
Stavo dunque dicendo che alla luce di varie voci ‘profetiche’ di questo secolo ed in particolare di quest’ ultimo scorcio si delineerebbe il quadro di una sorta di ‘seconda venuta’, o meglio di una venuta intermedia di Gesù di tipo indiretto: una specie di intervento straordinario di Dio attraverso una nuova evangelizzazione che verrebbe attuata per opera dello Spirito Santo e che perfezionerà – non nei contenuti che rimangono gli stessi ma nella forma – la prima evangelizzazione, adeguandola alle necessità ed alla situazione dell’ uomo moderno.
A questo riguardo vi è stato – come ho già detto - anche chi (smentito però dalla Chiesa) ha ritenuto di interpretare le Scritture attribuendo ‘materialità’ a questa venuta, attendendosi quindi un Gesù in carne ed ossa che verrà ad instaurare per un millennio un Regno terreno, un Regno vero e proprio di questa terra.
Ricordo che, su questo punto, e cioè sul fatto di venire in ‘carne ed ossa’, la Luce si era espressa negativamente in un altro brevissimo capitolo dell’altro mio libro:

(G.Landolina: ‘Alla riocerca del Paradiso perduto’ – Cap. 70 – Edizioni Segno)

70. E' per pietà dell' uomo che Dio non scende nuovamente sulla Terra...

Rifletto sul ruolo di Gesù, nato 2000 anni fa in un insignificante paesino della Palestina, che visse e predicò in quella che, allora, era la 'periferia' del grande Impero romano, parlando non a gente 'colta' ma ad un 'pubblico' di masse diseredate. Mi domando cosa sarebbe successo se - anzichè 2000 anni fa, quando per comunicare con gli altri si usava ancora la tavoletta di cera o il rotolo di papiro portati, nei casi importanti, da corrieri a dorso di cavallo -  Gesù fosse venuto sulla terra ora, con una civiltà più evoluta, e con la possibilità di trasmettere il suo 'messaggio' spirituale attraverso i mass-media e attraverso le televisioni via satellite negli angoli più sperduti del mondo. Perchè  si sarà incarnato  allora e non ora?

Luce:
In questo mondo depravato e satanico, ora più di allora il mio Amore vorrebbe una seconda crocefissione per lavare con nuovo Sangue le colpe dell' uomo. Ma la mia Giustizia, giustamente, non lo consente. Del resto non servirebbe perchè l' uomo moderno, intriso di superbia e razionalismo, è meno disposto  ad ammettere il concetto di un Dio che si incarna  oggi più che non 2000 anni fa, quando era barbaro rispetto ad oggi  ma meno contaminato sul piano morale e meno consapevolmente materialista.
Il mondo oggi non crederebbe e non accetterebbe perchè - ora più di allora,  in proporzione - è 'scientemente' di Satana ed un secondo rifiuto di un mio secondo sacrificio potrebbe veramente indurre Dio a distruggere la razza umana: colpevole, infingarda, arrogante, prepotente, irridente. Capisci? Cosa dovrebbe più trattenere Dio a quel punto? E' ancora una volta per Pietà - dopo l' Amore e la Giustizia - che Dio non scende nuovamente sulla Terra, perchè la sua ulteriore discesa, ora, non sarebbe strumento di salvezza ma definitiva dannazione.
E allora è meglio che i giusti 'operino', in tutto il mondo. E' meglio che la nuova evangelizzazione operi, è meglio che mia Madre interceda per voi. Solo così l' Amore potrà operare e la Giustizia accettare: giustizia nei confronti dei meriti di Maria. Per questo devi imparare a vivere con Lei ed in Lei. In Lei troverai la Mamma attenta e premurosa che la Sorte non ti ha concesso. Capito?

^^^^^

Rifletto. Qui, in effetti, dice proprio che una venuta intermedia sulla terra in carne ed ossa è proprio da escludere…
Dice proprio… ‘E’ ancora una volta per Pietà – dopo l’Amore e la Giustizia – che Dio non scende nuovamente sulla Terra, perché la sua ulteriore discesa, ora, non sarebbe strumento di salvezza ma di definitiva dannazione…’
E poi aggiunge che è invece meglio che i giusti operino ora sulla Terra, che la nuova evangelizzazione operi…, che la Madre interceda…

A proposito della cosiddetta 'venuta intermedia', mi ricordo che questo era un argomento che mi aveva colpito e che era trattato in un libro che avevo acquistato un paio d’ anni fa ma che poi – succederà anche a voi – non ero riuscito a trovare il tempo di leggere e avevo riposto in biblioteca in attesa di tempi migliori.
Vado allora su nel mio studio e mi metto a guardare le coste dei libri per cercar di capire dai titoli quale è quello giusto.
Non lo trovo, ce ne sono tanti. Rimango assorto a pensare dove può essersi cacciato quando mi cade l’ occhio su un colore improponibile di un libro, un mezzo arancione, che spicca fra i colori scuri degli altri libri.
Lo sfilo meccanicamente… è 'Viene Gesù!', di padre Martino Penasa.
Sottotitolo: ‘La venuta intermedia del Signore’…
Allora è proprio questo.
Il libro è ancora bello e nuovo e… intonso.
Quella del colore – mormoro fra me con spirito critico - deve essere una 'tecnica' editoriale di tipo promozionale, come quei colori vivaci dei fiori per gli insetti pronubi.
E infatti - visto che poi non l'avevo letto – dovevo averlo inconsciamente comprato per il colore.
Guardo l’ indice… tutto è interamente dedicato alla ‘seconda venuta’, 211 pagine. Non sapevo che se ne potessero dire tante cose.
Mi sembra una specie di ‘trattato’ biblico, dottissimo.
I titoli dei capitoli parlano della posizione del Magistero sulla Parusia intermedia, poi della Parusia intermedia nel Nuovo Testamento - e cioè quello che ne han detto lo ‘specialista’ dell’Apocalisse: S. Giovanni, e poi S. Giuda Taddeo, S. Giacomo d’Alfeo, San Paolo - poi quello che hanno detto i vari profeti del Vecchio Testamento, e i SS. Padri della Chiesa dei primi secoli, e ancora le opinioni di S. Agostino e di S. Tommaso, e quindi la Parusia intermedia come era vista presso i teologi del medioevo e quelli moderni e infine  come lo è vista oggi , con il capitolo ‘La situazione oggi – Millennio felice e millenarismo nei manuali di teologia’, per terminare con ‘La Parusia intermedia nella preparazione al Duemila  - Il vero programma di preparazione al Duemila’.
Insomma, qui c’è proprio tutto. Ne han parlato proprio tutti, eppure in giro non se ne sente niente.
Ora - più consapevole e anche molto ‘curioso’ – il libro di Penasa  me lo prendo ‘ghiotto’, scendo al piano terra in salone, mi accomodo in poltrona, tiro due respiri profondi di rilassamento da 'training autogeno' e vado in…‘full immersion’.
Guardo prima la 'Presentazione'. Mi colpisce. E' nientemeno di Emmanuel Milingo, il famoso arcivescovo africano, carismatico, guaritore e grande esorcista, di cui avevo abbondantenente parlato nel Cap. 59 del mio libro precedente, quel capitolo dedicato al 'combattimento spirituale' che si svolge non solo al nostro interno fra la testa di destra e quella di sinistra ma anche all’ esterno: fra esorcisti e demoni.
Milingo è veramente un personaggio famoso, conosciuto in tutto il mondo.
Egli ha scritto una miriade di libri, molti di questi 'specializzati' nel campo della 'demonologia'.
I ‘Nemici’ non gli sono mancati. E' stato anche avversato  e ‘processato’ all' interno della Chiesa ma anche 'riabilitato' da Papa Giovanni Paolo II che non gli proibì (egli precisa nel suo libro: Guaritore d' anime, la mia storia, la mia fede - Ed. Mondadori, '97) - di continuare a celebrare in pubblico le sue messe collettive di liberazione esorcistica e di guarigione spirituale e fisica.
Vediamo dunque cosa dice l’Arcivescovo Milingo:

^^^^
'Nel breve periodo di tempo in cui sono venuto a conoscenza di p. Martino Penasa, ho potuto convincermi che è  una persona che veramente stima la sua vocazione sacerdotale e la sua vita religiosa.
Qui non accenno alla sua vita personale, in quanto non ho il privilegio di vivere con lui, ma da quei pochi contatti che abbiamo avuto insieme, nelle occasioni in cui mi sono imbattuto in lui, io personalmente sono rimasto spiritualmente edificato ed arricchito.
Il suo rispetto riverente per la Parola di Dio fa di lui una rara gemma di fede nella Chiesa Cattolica. Il leggere e rileggere per lunghi anni le stesse parole di Dio non ha per nulla logorato in lui il rispetto dovuto alla santità della Scrittura, inducendo troppa familiarità.
In verità egli sente di dover dire, come S. Giovanni Battista, anzi tanto più: 'E' lui che deve crescere, mentre io mi chino davanti a Lui come suo servo'.
Ha passato una quarantina d' anni sudando sulle Scritture, per mettere a nudo le radici delle parole secondo la loro etimologia, in latino, greco ed ebraico. Perciò quello che scrive nella sua propria lingua, l' italiano, è senza dubbio esatto, attendibile e sicuro.
Esternamente, non dà l' impressione di essere un uomo di profonda erudizione. La sua vita di credente, di cristiano e di religioso lo mette su quel livello a cui Gesù chiama tutti noi cristiani, cioè ad essere 'semplici come fanciulli'.
Dalla sua tonaca francescana pende un Rosario. Egli approfitta di ogni momento in cui si trova solo per prendere in mano il Rosario e recitarlo. Non esita a invitare anche tutti i presenti ad unirsi a Lui.
Questo libro Viene Gesù! - La venuta intermedia del Signore , infonde al lettore, specie nel cristiano, un senso di grande speranza, in mezzo alla confusione e alle dubbie dottrine oggi diffuse dall' alto dei pulpiti delle nostre chiese.
P. Martino non fa leva sulla propria autorità per provare la 'Venuta intermedia di Gesù', ma, attraverso una giusta combinazione dei passi della Scrittura del Vecchio e del Nuovo Testamento, è in grado di dire al lettore: 'Guarda e la troverai nella Scrittura!'.
Dio non abbandona mai il suo popolo, che è costato tutto il sangue di Suo Figlio Gesù Cristo.
Gesù sta per tornare di nuovo, allo scopo di stabilire sulla terra il suo Regno una volta per sempre, prima di ridarlo indietro nelle mani dell' Eterno Padre.
+ Emmanuel Milingo
Arcivescovo emerito di Lusaka

^^^^

Rimango  a riflettere e a soppesare attentamente le parole scritte dall’Arcivescovo Milingo, uomo di Dio, che certo – ispirazioni a parte – non è uno che, anche quando parla normalmente, utilizzi le parole a caso, figuriamoci poi se le scrive.
E se il fatto che ‘Gesù sta per tornare’ – in quale forma si vedrà – lo dice, oltre a Padre Penasa, anche uno come Milingo – oltre a Padre Tardif e parecchi altri dello stesso calibro – significa proprio che ‘venuta intermedia’ o ‘seconda venuta’ o ‘venuta del Regno dello Spirito Santo’, non importa come la si chiami, qualcosa di straordinario deve proprio succedere.
Cerco di farmi un' idea di questo padre Penasa: è un francescano, dunque porta il saio. E poi tiene sempre in mano e dice il Rosario. Leggo che è un Predicatore, ma anche Teologo e esperto in Scienze bibliche, professore di qua e di là, per dieci anni Missionario in una vastissima parrocchia del Paranà (Brasile).
Mi son sempre piaciuti quelli che hanno il 'coraggio' di partire missionari: penso che ne vedano e ne passino di tutti i colori.
Mi immagino che – in un paese come il Brasile – una ‘parrocchia’ debba magari essere grande come una intera provincia delle nostre.
Attualmente si dedica al ministero della Confessione e allo studio della Sacra Scrittura.
Capisco in particolare – perché basta leggere un po’ di pagine per comprenderlo al volo - che deve essere veramente un grande studioso ed esperto in quei due rami misteriosi della scienza biblica che sono l'escatologia e l'apocalittica, rami che sono sconosciuti ai più e che spesso – quando sono conosciuti – lo sono superficialmente.
Dò un' occhiata anche alla sua 'Introduzione' al libro: vedo che egli spiega in maniera colorita - sotto forma di un dialogo immaginario fra Dio e l' uomo - quale fu la 'natura' del  'Patto' fra Dio e l' uomo stesso, libero di scegliere fra il Bene e il Male con la sua volontà libera, e quindi di guadagnarsi la Vita o la Morte eterna.
Fu questo il 'patto' del Vecchio Testamento, patto rinnovato nel Nuovo Testamento alla luce degli insegnamenti di Gesù che avrebbe dovuto riscattare l' Umanità dalla schiavitù di Satana riportandola a Dio Padre (Redenzione): un Gesù Sacerdote degli uomini, Profeta e Re, Re dell' Universo, che venne investito dal Padre del 'potere giudiziario' su tutta l' Umanità affinchè - dopo essere stato per tutti il Redentore umiliato - potesse essere anche per tutti il Giudice glorificato.
E tale Egli sarà al suo ritorno glorioso che - dice padre Penasa - viene chiamato con termine tecnico preso dal greco:'Parusia'.
E - con uno stile semplice e scorrevole -  padre Penasa così continua:

^^^^

'... Nei  primi secoli del cristianesimo era convinzione generale tra i cristiani bene istruiti che il Cristo doveva tornare due volte per un giudizio di quel tipo.
La prima volta, tornare dopo effettuata la predicazione del suo Vangelo a tutte le genti che abitano sulla superficie della terra, con l' accettazione di esso da parte di tutti gli uomini di buona volontà, e ciò allo scopo di liberarli dalla zavorra enorme degli uomini di cattiva volontà in numero stragrande, che non ne avrebbero voluto sapere, ma che si sarebbero imposti con l' astuzia e la violenza a tutto il resto, soggiogando e opprimendo con ogni mezzo.
Tale Parusia intermedia, molto simile all' intervento divino del Diluvio universale, nel pensiero della cristianità primitiva, aveva lo scopo di ripulire la terra e consegnarla riordinata, nelle mani dei figli di Dio, per i quali era stata creata fin dall' inizio.
Essi, riuniti nell' unica chiesa di Cristo, allora avrebbero potuto goderla pacificamente per almeno un millennio; alla fine la cattiveria umana si sarebbe di nuovo ribellata  a Dio e all' uomo onesto, provocando, come castigo, l' ultimo intervento di Dio, quello del Giudizio Universale, che metterà fine a tutta la storia umana.
Questo progetto di Dio sulla storia del Nuovo Testamento fu già predetto dagli antichi Profeti del tempo di Babilonia; è stato annunziato in modo un po’ misterioso da Cristo stesso nel suo discorso escatologico riportato nei Vangeli; poi è spiegato in modo inconfondibile nel grande libro profetico del Nuovo testamento, che è l' Apocalisse; ed ha risonanza in tutti gli altri libri neotestamentari.
Ma molti falsi profeti dei primi secoli, suscitati dal nemico infernale, hanno inquinato e presentato in luce negativa, molto falsificata, la profezia della Parusìa intermedia.
Per conseguenza si è incominciato a dubitarne, anche da parte di personaggi eminenti per santità e autorità nella Chiesa cattolica, come S. Agostino.
Il risultato è che nei documenti ufficiali non se n' è parlato più; e l'idea è andata sfumando nel dimenticatoio.
Ora bisogna rispolverare le fonti e far riemergere nella coscienza dei cristiani questa meravigliosa promessa di Dio, perchè tutto fa pensare che i tempi sono maturi.
La zizzania, o zavorra, oggi è gigantesca; e tutti sospirano la liberazione da parte di Dio.
In questo 20° secolo, Dio ha annunziato tale sua liberazione come molto prossima, attraverso numerose 'Voci', per preparare il mondo alla Parusìa del suo Cristo.
Paolo VI ha concesso libertà di circolazione a queste 'Voci' con l' abolire i 'canoni' che esigevano l' Imprimatur ecclesiastico per la loro diffusione attraverso la stampa.
Ciononostante, c'è ancora molta resistenza nei Responsabili per concedere effettivamente tale libertà nei casi pratici.
Ma Gesù reclama, perchè non si faccia più così.
Cito un messaggio in cui Egli parla appunto di questo argomento. E' del 9.9.1985.
Dice alla sua messaggera:

^^^^
'Devi dire al tuo direttore...di non contrastare oltre con l' insistere a voler mortificare nel silenzio quanto ormai va gridato sui tetti. Sarei un Dio ben limitato e meschino se volessi far partecipi del pensiero e dei miei segreti solo qualche prediletto, qualche prescelto. Io non faccio particolarità per nessuno, ma mi servo dei miei canali carismatici per giungere al cuore dei miei figli sparsi nel mondo. Quando affido loro una confidenza, un consiglio, e più ancora verità escatologiche, Io voglio, dico voglio, siano conosciute da tutti i figli miei, perchè la salvezza è per tutti. Cosa significa? Significa che sono un Dio giusto e misericordioso, e voglio giungere al cuore di ognuno di voi, pur servendomi di un piccolo strumento da me prescelto.
L' esempio delle Scritture è valido. Mi rivolsi a Noè, ma non gli proibii di avvertire i suoi contemporanei dell' imminente castigo. Tutt' altro! Tutto fu fatto alla luce del sole e Noè costruì l' arca sotto la direzione degli angeli e tutti poterono vederla e conoscere lo scopo per il quale veniva costruita. Essi però non ci fecero caso e continuarono nelle vie del male. Non vollero ascoltare l' ammonimento.
Perchè dunque Io, Dio vostro, dovrei oggi precludere la possibilità di salvezza a tanti vostri fratelli, suggerendo a Maria di sigillare il mio ammonimento? Forse che solo Maria merita le mie confidenze, il mio ammonimento e la possibilità di salvarsi? Mi scomoderei tanto per parlare ad un' anima sola o a poche altre, tra i miliardi di figli miei sparsi sulla faccia della terra? Mi premurerei tanto per un' anima sola, che già mi appartiene, e non muoverei un dito per coloro che si avviano alla perdizione inconsapevolmente, accecati dal peccato e dalle tenebre, che avvolgono questo secolo ribelle alla legge di Dio?
Razza di ipocriti...! Perchè non volete capire? Perchè non cambiate neppure davanti all' evidenza dei segni dei tempi? Perchè non volete comprendere i segni dei tempi? Perchè volete attribuire alle Scritture valori allegorici e non reali? Perchè non esemplificate ciò che è stato scritto dai Profeti?
E chi siete voi per dire a Dio: 'Taci! Non parlare!' Sì, Io parlo a tutti voi e vi dico che il tempo è vicino!
Preparatevi! Andate e annunciate il mio ritorno! Annunciatelo a tutti i popoli della terra! Convertitevi!
Gli abitanti di Ninive fecero penitenza. Il profeta parlò. Il re si vestì di sacco e indisse il digiuno. Forse che il re disse al Profeta: 'Taci! Non parlare!'? Se così fosse stato, nessuno si sarebbe salvato, ma Io, Dio vostro, avrei chiesto al re la vita e l' anima dei figli di quel secolo.
Dunque, ciò che io sussurro nel segreto a poche anime prescelte, voi gridatelo sui tetti a tutti i vostri fratelli.
Convertitevi, perchè il regno di Dio è vicino!

^^^^

Questo messaggio che da decenni risuona nel mondo attraverso molti canali carismatici, deve essere messo a confronto con le 'voci' ufficiali, date da Dio alla Chiesa attraverso la Sacra Scrittura e trasmesse fino a noi dal Filone più genuino della Tradizione, da giudicarsi secondo le direttive ufficiali del Magistero Ecclesiastico.
         
^^^^^
Interrompo la lettura, perchè Padre Penasa continua per 211 pagine sempre più approfondendo ma soprattutto a me viene in mente (!) che avevo cominciato tutto questo discorso escatologico prendendo lo spunto dal titolo di un articolo di Francesco Semi sulle profezie escatologiche della Valtorta, e mi rendo conto che – il Semi - l' ho lasciato là dov' era, correndo io invece come un ragazzino svagato dietro al corso dei miei pensieri.
Chiedo scusa mentalmente e vado a capo.
Cosa diceva dunque F. Semi in quello che  era il 14° articolo, cioè l'articolo finale di tutti quelli precedenti che aveva già pubblicato?

^^^^
Semi:

Conclusione:
Siamo giunti al termine di questa rassegna di messaggi carismatici e dobbiamo quindi aver capito quanto è pressante l' invito di Dio al mondo e ad ognuno di noi perchè si converta e lo faccia molto presto. Infatti il tono di Gesù è quello di una persona che sa l' imminenza di un pericolo enorme e si dà perciò da fare in tutti i modi per avvisare più persone possibile: c' è poco tempo per prepararsi!
Molti credono che tante profezie, specialmente quelle escatologiche, siano errate nel loro contenuto per l'apparente imminenza del loro avverarsi: ad esempio San Paolo, San Giovanni... e, in genere, tutta la Sacra Scrittura, usano spesso la parola 'vicino' o 'questa è l' ultima ora'... Perciò ogni richiamo di origine carismatica viene inteso in 'senso biblico', non in concreto, di imminenza reale.
Sentiamo cosa ci dice Gesù a proposito delle profezie bibliche:

^^^^

Da 'I Quaderni del 1943' di M.Valtorta, pagg. 645/647 (dettato 9.12.43)

Dice Gesù:
Mi pare di aver ripetuto più e più volte che o si crede o non si crede, che il mio tempo non si misura con la vostra misura, che saranno beati quelli che crederanno senza esigere prove.
Aggiungo ora che la profezia può avere dei periodi di ripetizione o di apparente negazione che poi invece risultano essere unicamente una prova data da Dio alla fede degli uomini.
Tutte le profezie antiche e moderne (dico antiche quelle da Adamo alla mia venuta e moderne quelle dalla mia venuta al momento presente, perchè i vostri venti secoli sono una frazione d' ora rispetto alla mia Eternità) presentano dei punti in cui sembrano errate, poichè secondo voi dovevano accadere in un dato periodo e non sono accadute. Ma l' occhio del mio servo vede col mio Occhio. Voi invece vedete col vostro. Onde il mio servo parla e ripete in mio Nome, e ciò che voi credete già superato può essere evento ancora da avverarsi nel futuro. Questo per tutte le profezie, anche quelle dei più grandi spiriti.
A chi guarda coi suoi occhi umani può parere errata e contraddetta dai fatti anche la Profezia perfetta: la mia.
Non parrebbe, leggendo i vangeli, che la fine del mondo segue di poco la distruzione di Gerusalemme?
Ma quanti secoli sono intercorsi da allora?
Eppure la fine del mondo verrà preceduta dai segni che dico e che all' ignoranza e alla paura vostra già tante volte sono parsi prossimi. Io solo so il momento che avranno inizio e non reputo necessario di dirlo. Anche per bontà verso i viventi di quell' ora.
Non vorrete certo pensare che Io, Profeta perfetto perchè depositario dei segreti della divinità, abbia errato!
Come non vorrete credere che abbiano errato Pietro, Paolo e soprattutto Giovanni, che era rimasto fuso al suo Maestro anche oltre il tempo del mio soggiorno fra gli uomini.
E non dice Pietro: 'La fine d' ogni cosa è vicina'? (Pietro I lettera Cap. 4 v.7). E Paolo: 'Noi viventi rimasti sino alla venuta del Signore', e ancora 'Voi ben sapete che chi lo trattiene è il Signore, perchè non si manifesti che a suo tempo. Già il mistero dell' iniquità è in azione'.
Parrebbe dunque che l' Anticristo fosse fin da allora in azione e solo Dio non gli permettesse di manifestarsi in pieno per essere da Me incenerito. Ed esorta i cristiani di allora a rimanere saldi nella fede per resistere nell' iniquità in azione.
E il mio Giovanni, infine, il più illuminato, colui al quale i Cieli furono cogniti con prospettive di eventi avvenire noti solo a Dio e fu aperto il mio Cuore con tutti i segreti più segreti, non termina il Libro così eccelso che pare scritto con penna rapita ad un arcangelo: '... il tempo è vicino... Ecco, Io vengo presto. Colui che attesta queste cose dice: Sì, vengo presto'?
Or dunque dico a voi le stesse parole dei miei santi: 'Davanti al Signore un giorno è come mille anni e mille anni come un giorno. Non è che il Signore ritardi, ma usa pazienza... Ci sono delle cose difficili a capirsi che gli ignoranti o i poco stabili travolgono a loro perdizione'.
Oh! beati i credenti e i contenti senza bisogno di troppe prove, beati coloro che riposano sulla parola del Signore anche se par loro oscura e non si procurano i tormenti di Tommaso, che soffrì più giorni degli altri per non credere alla mia Risurrezione, ed altri giorni poi per il pentimento di non aver creduto altro che dopo aver constatato!
'Le stupide questioni, le genealogie, le dispute e le battaglie, sfuggitele, essendo inutili e vane' come dice Paolo (a Tito v. 3,9).
Ricordate che Giovanni a poca distanza di righe dice: '... Anche ora sono già molti gli anticristi, dal che possiamo capire che è l' ultima ora... Non ho scritto a voi (per voi) come a chi non conosce la verità, ma come a chi la conosce e sa che nessuna menzogna può venire dalla verità'. (Ia di S. Giovanni v. 2,18-21)
Infine vi ricordo che chi ripete le parole di Dio o parla direttamente, non lo fa per umano volere 'ma ispirato dalla Spirito Santo' come dice Pietro nella sua IIa lettera (2 Pietro 1,21).
Per conto suo, il mio portavoce è un povero nulla che non sente mai tanto d' essere un nulla come quando Io gli metto davanti un punto scritturale e gli dico: 'Interpretalo'. Allora egli sembra un uccellino caduto in una rete e spaventato. Io che ne scruto il cuore lo vedo sciogliersi in uno stupore e in un tremore come quello di uno studente costretto a rispondere all' esaminatore su ciò che non sa. E mi piace questo suo non sapere perchè me lo tiene basso e pieghevole come velo di seta.



22.7 – Nuova Era, Trionfo dello Spirito, e Nuova Evangelizzazione

Rimango meditabondo.
Dunque -  mi dico - mi sembra che qui tutti i vari personaggi che ho passato  finora in rassegna sfogliando la raccolta annuale della Rivista siano tutti più o meno orientati sulla lunghezza d' onda del Gesù della Valtorta.
Che questo 'Gesù' abbia davvero ragione?!
Quindi la ‘Parusìa’, o meglio: la venuta intermedia, ha proprio da... venire.
Già..., ma quando?
Ricordo che di questa Nuova Era me ne aveva parlato anche la 'Luce' de 'Alla ricerca del Paradiso perduto'.  Bisogna che vada a vedere...
Vedete il vantaggio di 'lavorare' direttamente sul computer? Faccio 'click' con un tasto e vado a curiosare nel 'suo' archivio, nel quale è memorizzato tutto intero il mio libro precedente. Ci guardo dentro, faccio scorrere con un tasto i titoli dei capitoli sullo schermo del video, trovo il titolo 'La Nuova Era', ci faccio un altro 'click' sopra e - come in un gioco magico - scompare l' elenco dei capitoli che ho davanti e compare intero il capitolo che mi interessa.
A questo punto faccio un altro paio di click, uno per fare una copia del testo di questo capitolo e trasportarla in una sorta di memoria separata di 'parcheggio', e un altro click per trasportarlo e inserirlo da questa zona di parcheggio nel testo dove invece sto lavorando ora.
Se siete pronti, adesso faccio il terzo 'click' e, in un centesimo circa di secondo, ve lo ritrovate riprodotto integralmente qui sotto, senza che abbia dovuto riscriverlo. Vedete i capolavori della tecnologia informatica? Non è un miracolo, a pensarci bene? E allora se crediamo a 'questi' miracoli, prodotti dall' uomo, perchè non vogliamo credere a quelli di Dio?
Click!

(G.Landolina: ‘Alla ricerca del Paradiso perduto’ – Cap. 95 – Edizioni Segno)

                  
95. La 'Nuova Era'.

Torno a meditare sulle parole del Gesù della Valtorta :

'...Ora il Padre è stanco, e a far perire la razza umana lascia che si scatenino i castighi dell' inferno, perchè gli uomini hanno preferito l'inferno al cielo e il loro dominatore: Lucifero, li tortura per spingerli a bestemmiarci per farne dei suoi completi figli...'

Mi viene alla mente - in merito a questa predizione catastrofica, direi 'apocalittica' - un altro brano che la Valtorta scriverà,  sempre sotto 'dettatura', due anni più tardi (6.3.45) riportato nel Cap. 12° del IX° Volume del 'Poema'.
La Valtorta vede Gesù nell' Uliveto. E' il Lunedì notte prima della Pasqua, cioè prima del Sacrificio. Gesù evidentemente è triste perchè Egli 'sa' già quello che sta per succedere: cioè la sua cattura, condanna e crocifissione. E mentre gli apostoli commentano soddisfatti fra di loro che Gerusalemme - in questa Pasqua - è piena di gente accorsa 'al rito' più che altre volte, Gesù - come se recitasse un 'salmo' (e parafrasando  il profeta Ezechiele 39.17) - dice:
'Radunatevi, affrettatevi, accorrete da ogni parte alla mia vittima che immolo per voi, alla grande Vittima immolata sui monti d'Israele, a mangiare la sua Carne, a bere il suo Sangue'.

'Ma  quale  vittima ? Quale? Tu  sembri  uno che sia preso da una follia fissa.  Non  parli  che   di  morte...  e  ci  addolori...'  gli  risponde  con veemenza l' apostolo Bartolomeo che, come gli altri apostoli, non voleva sentire parlare - in quel tripudio di folla dove tanti osannavano Gesù - di presagi funesti. In realtà Gesù cercava di 'preparare' gli apostoli a quello che sarebbe successo ma questi non volevano capire o tendevano a 'rimuovere' dalla loro coscienza quello che consideravano un 'cattivo pensiero' solamente, o che comunque non volevano che si avverasse.
Gesù rimprovera Bartolomeo perchè egli, dotto ed esperto delle Scritture, dovrebbe sapere quale sorte è riservata al Redentore e non illudersi - come gli altri apostoli - che la sua predicazione avrebbe sempre più convinto il mondo a seguirlo ed amarlo.
'No! - dice Gesù parafrafrasando ancora i profeti Ezechiele,  Osea e Daniele - solo dopo che questa Terra avrà peccato contro di Me, e ricordate che sono parole del Signore al suo profeta, solo dopo, il popolo, e non solo questo singolo, ma il grande popolo di Adamo comincerà a gemere: "Andiamo al Signore. Lui ci ha feriti, ci guarirà". E dirà il mondo dei redenti: "Dopo due giorni, ossia due tempi dell' eternità, durante i quali ci avrà lasciato in balìa del Nemico che con ogni arma ci avrà percossi e uccisi come noi percotemmo il Santo e lo uccidemmo - e lo percotiamo e lo uccidiamo perchè sempre vi sarà la razza dei Caini che uccideranno con la bestemmia e le male opere il Figlio di Dio, il Redentore, scagliando frecce mortali non sulla sua eterna glorificata Persona, ma sulla loro anima da Lui riscattata, uccidendola, e uccidendo perciò Lui attraverso le loro anime - solo dopo questi due tempi verrà il terzo giorno e risusciteremo al suo cospetto nel regno di Cristo sulla Terra e vivremo dinanzi a Lui nel trionfo dello spirito.
Lo conosceremo, impareremo a conoscere il Signore per essere pronti a sostenere, mediante questa conoscenza vera di Dio, l'estrema battaglia che Lucifero darà all' uomo prima dello squillo dell' angelo della settima tromba che aprirà il coro beato dei santi di Dio, dal numero perfetto in eterno - nè il più piccolo pargolo nè il più vecchio vegliardo potrà mai più essere aggiunto al numero - il coro che canterà:
'Finito è il povero regno della Terra. Il mondo è passato con tutti i suoi abitanti davanti alla rassegna del Giudice vittorioso. E gli eletti sono ora nelle mani del Signor nostro e del suo Cristo, ed Egli è il nostro Re in eterno. Lode al Signore Iddio Onnipotente che è, che era e che sarà, perchè ha assunto il suo gran potere ed è entrato nel possesso del suo regno'

Oh chi fra voi saprà ricordare le parole di questa profezia, già suonante nelle parole di Daniele, con velato suono, ed ora squillata dalla voce del Sapiente davanti al mondo attonito e a voi, più attoniti del mondo?!

***

Ecco cosa mi fa riflettere: nel primo dettato della Valtorta Gesù le dice  che il Padre è stanco e a far perire la razza umana lascia che si scatenino i castighi dell' inferno e di Lucifero, preferito al Cielo e diventato  'Dominatore' degli uomini, nel secondo dettato Gesù dice che solo 'dopo' che la terra avrà 'peccato' contro di Lui (cioè - interpreto io - dopo che lo avrà crocifisso facendo deicidio) solo dopo due 'giorni', ossia due 'tempi' durante i quali il popolo dei 'redenti' è rimasto in balìa del Nemico che  colpirà gli uomini così come essi hanno 'colpito' il Santo con i loro peccati, solo 'dopo questi due tempi' verrà il terzo 'giorno' e i redenti resusciteranno al cospetto del Regno di Cristo sulla Terra e vivranno dinanzi a Lui nel trionfo dello Spirito... Dopodichè - interpreto sempre io - conosciuto  meglio, in questo terzo 'tempo', il Signore, il popolo dei 'redenti' sarà pronto - grazie a questa 'vera' conoscenza di Dio - a sostenere la battaglia finale contro Lucifero e dopo questa battaglia finirà il mondo, e tutti i suoi abitanti saranno giudicati dal Giudice vittorioso che sceglierà i suoi 'eletti' per l'eternità...
Mi dico che questa della mistica Valtorta è una 'profezia' - del genere detto 'escatologico', e cioè di quelle che rivelano in particolare gli 'ultimi tempi' che però - fortunatamente - uno non sa mai come interpretare, nel senso che - come un responso della Sibilla cumana - i 'tempi' o i 'giorni' possono significare periodi di diecimila come centomila anni, cioè tempi indefiniti...
Fin qui, comunque, tutto chiaro... nell' oscurità della profezia, ma c'è anche  un' altra frase - con cui il Gesù della Valtorta  conclude la profezia stessa - che mi lascia perplesso sul suo significato:

' La venuta del Re  - continuerà il mondo gemente nelle sue ferite e chiuso nel sepolcro, mal vivo e mal morto, chiuso dal suo settemplice vizio e dalle sue infinite eresie, l' agonizzante spirito del mondo chiuso, coi suoi estremi conati, dentro l' organismo, morto lebbroso per tutti i suoi errori - la venuta del Re è preparata come quella dell' aurora e verrà a noi come la pioggia di primavera e di autunno. L' aurora è preceduta e preparata dalla notte. Questa è la notte. Questa di ora...'

Luce:
I due 'tempi' sono i due millenni. Il terzo rappresenta il prossimo della nuova Era.
I primi due millenni, che precedono il terzo millennio (dopo Cristo), sono la Notte alla quale segue l' Aurora (cioè il terzo millennio) che è il Tempo del Signore, prima che Satana scateni la sua ulteriore battaglia alla fine della quale ci sarà la fine del mondo con il Giudizio: Io Giudice e Re, voi popolo Mio.
Il terzo millennio sarà il tempo di Cristo sulla terra: il Regno di Dio in terra.
Riepiloghiamo i concetti:
Così come la notte è seguita dall' aurora, è l' aurora che precede il giorno dove il sole splende.
Dunque i primi due millenni dopo il Cristo, iniziatisi con il deicidio, rappresentano la notte che precede l' aurora.
L' aurora è quella del Regno di Dio, che voi invocate con il Pater, nel terzo millennio che porterà, dopo di questo e dopo ancora la battaglia finale con Lucifero, al giorno fatto con il sole splendente del Giorno del Giudizio: giorno splendente per i Figli miei, al quale seguirà la Notte, questa volta ultima ed eterna, per i figli dell' Altro.
Eccoti spiegato il senso di questa profezia.

^^^^

Rimango a riflettere su quanto ho appena finito di rileggermi.
Lo avevo scritto io stesso ma, a distanza di tempo e nel contesto di tutto quello che ho nel frattempo letto nella rivista in merito alla'nuova evangelizzazione'e sulla 'venuta cosiddetta intermedia', ora assume per me un carattere nuovo, soprattutto il carattere di una conferma.
Mi colpisce in particolare, nel discorso iniziale del Gesù della Valtorta, quel passo in cui Egli - parafrasando i profeti Ezechiele, Osea e Daniele - dice:
'....solo dopo questi due tempi verrà il terzo giorno e risusciteremo al suo cospetto nel Regno di Cristo sulla Terra e vivremo dinanzi a Lui nel trionfo dello spirito...'
Dunque - mi dico io - qui si parla proprio di un 'Regno di Cristo sulla Terra': ma certamente - almeno così ora suppongo - non sarà  la venuta di un 'Cristo materiale', cioè di un Gesù Cristo 'in persona', come è stato già spiegato in quegli altri due precedenti dettati della Valtorta  più sopra riportati.
Sarà dunque - provo a ipotizzare - un 'Regno spirituale' dove vi sarà un 'trionfo dello Spirito'. E cosa vuol dire ‘trionfo dello Spirito’? Vorrà dire trionfo della spiritualità e dello Spirito Santo, no? Mi seguite? E cos'è quella dello Spirito Santo? Non è 'Illuminazione'? Ma illuminazione di che cosa? Una illuminazione migliore sulla dottrina cristiana!.
E infatti Gesù aggiunge subito dopo :
' Lo conosceremo, impareremo a conoscere il Signore per essere pronti a sostenere, mediante questa conoscenza vera di Dio, l' estrema battaglia che Lucifero darà all' uomo prima dello squillo dell' angelo della settima tromba che aprirà il coro beato dei santi di Dio....'
E non era quello che diceva la 'mia' Luce quando, nel Cap. 96 del mio libro precedente, aveva parlato de 'La nuova evangelizzazione e il Giudizio finale'?
Andiamo a rileggercelo guardandolo però da una nuova angolazione, tenendo perciò ora conto anche di quanto detto da Padre Penasa.
Click!

(G.Landolina: ‘Alla ricerca del Paradiso perduto’ – Cap. 96 – Edizioni Segno)

 96. La nuova evangelizzazione e il Giudizio finale.

Rifletto oggi anche su quest' altro 'dettato' della Valtorta, del 16 agosto '43, tratto dai 'Quaderni' e che però si ricollega a quello  contenuto nel 'Poema' e sul quale abbiamo 'ragionato' nel mio precedente capitolo 95. Anzi non si tratta di un solo  dettato ma di due successivi, dello stesso giorno, in cui Gesù affronta con la mistica il tema della sua 'seconda venuta'. I temi cosiddetti escatologici (nuovi tempi, tempo dell' Anticristo, fine del mondo) sono trattati con notevole ampiezza e profondità nell' opera valtortiana anche se credo di poter dire - nonostante io abbia cercato di meditarli a fondo - che sono di non facile, anzi di difficile interpretazione. Questo non deve meravigliare perchè una caratteristica delle profezie,  sembra sia quella di dare un 'messaggio', un avvertimento affinchè gli uomini ne tengano conto e si ravvedano ma tenendone celato, volutamente 'confuso', il momento di 'realizzazione'. In qualche punto dell' opera della Mistica mi pare anche che Gesù giustificasse questo fatto come un atto di misericordia. La conoscenza del futuro ci potrebbe precipitare nella disperazione, potrebbe scoraggiarci dallo sforzarci per migliorare perchè penseremmo che tanto è inutile, oppure potrebbe demotivarci da un ulteriore perfezionamento se sapessimo in anticipo che raggiungeremo i traguardi auspicati, non ultimo quello della salvezza. Certe profezie, infine, ci obbligano - 'obbligano' chi ci crede, dico io - a stare sempre all' erta, ad essere sempre 'pronti'.
Dicevo dunque che in questi due dettati si affronta il tema della 'seconda venuta' di Gesù. E' un argomento appassionante di cui gli addetti ai lavori discutono da tempo, chi dandola per imminente, chi riferendola invece alla fine del mondo. C'è infatti chi sostiene la tesi di una venuta 'intermedia', prima di quella annunciata dal Vangelo e prevista per la fine del mondo, venuta di 'tipo' diverso da quella 'finale'. In questo dettato alla Valtorta Gesù le preannuncia che ancorchè il suo non sia un regno di questa terra, secondo il senso comune che si dà a questo termine,  esso sarà un Regno della terra...
'...Regno palese e vero, non solo spirituale quale è ora e di pochi. L' ora verrà in cui sarò Re solo e vero di questa terra che ho comperata col mio Sangue, della quale sono stato creato Re dal Padre con ogni potere su di essa. Quando verrò? Che è l' ora rispetto all' eternità? E che ti importerà dell' ora quando sarai nell' eternità?
Verrò. Non avrò nuova carne poichè ne ho già una perfetta. Evangelizzerò, non come evangelizzai, ma con forza nuova, perchè allora i buoni saranno non umanamente buoni come lo erano i discepoli alla mia prima venuta, ma saranno spiritualmente buoni, e i malvagi saranno spiritualmente malvagi. Perciò la forma sarà consona alle circostanze, perchè se usassi la forma di 20 secoli orsono sarebbe superata, pei perfetti nel bene, e sarebbe offrire modo ai satanici di recare un' offesa che non è permessa recare al Verbo glorificato. Come una rete di maglia fina trascinerò dietro alla mia Luce i giunti alla sottigliezza spirituale, ma i pesanti, per la congiunzione della Carne con Satana, i Morti dello spirito che la putredine dell' anima tiene confitti nel fango, non entreranno nella mia Luce e finiranno di corrompersi nella congiunzione col Male e con la Tenebra.
Per ora preparo il tempo futuro usando singolarmente la Parola che scende dai Cieli a dar luce alle anime pronte a riceverla. Faccio di voi i radiotelefonisti intenti a udire l' insegnamento che è perfetto e che avevo già dato e che non muto, poichè Una è la Verità, ma che è stato dimenticato  o svisato, troppo dimenticato e troppo svisato perchè faceva comodo dimenticarlo e svisarlo.
Faccio questo perchè ho pietà dell' Umanità che muore senza il pane dello spirito. Come ho dato Me per pane dell' anima vostra, così ora porgo la mia Parola per pane del vostro spirito. E ripeto: 'Beati coloro che ascoltano la Parola di Dio e l' osservano'.

Nel secondo dettato della stessa giornata Gesù ricapitola la precedente lezione alla mistica ricordandole di aver detto che la sua nuova venuta avrà  forma e forza nuova consona alle circostanze, avendole infatti spiegato come sarebbero stati allora gli uomini. I contenuti di questa seconda interessantissima 'lezione' di Gesù si possono sintetizzare nei seguenti concetti:
  1) Il tempo dello spirito deve venire.
  2) L' uomo - dopo il Peccato Originale - era piombato in una tenebra di spiritualità, era diventato poco più di un 'bruto', cioè di un 'animale' in cui si dibattevano e lievitavano le forze inferiori, con istinti belluini, pezzo di carne appena infuso di un moto animico dato da un' anima ferita a morte e tramortita da un coma spirituale, dove solo il 'ricordo' lontano della Luce perduta, ricordo nel profondo dell' anima, lo spingeva verso la Luce.
  3) Poi Dio mandò i patriarchi ed i profeti ad illuminare come fari l' Umanità che cercava il porto nel mare in tempesta.
  4) Quindi è venuta la vera Luce: Gesù.
  5) Ma una parte del mondo non l' ha voluto accettare, anzi l' ha respinto.
  6) L'Umanità si è allora divisa: una parte ha cominciato a precipitare sempre più in basso, un' altra parte - la più esigua - ha voluto invece diventare sempre più spirituale e diviene sempre più capace di comprendere lo Spirito.
  7) Poichè i 'tempi' stringono, Gesù dice che Egli usa mezzi speciali per accelerare la pienezza dell' ammaestramento della Parola e la pienezza della formazione spirituale dei discepoli veri, dei sudditi del Re Gesù Cristo che sarà Re del Mondo prima del Giudizio finale del mondo.
  8) L' uomo, procedendo verso l' ora ultima deve raggiungere la 'spiritualità' ma - bisogna capire bene - Dio è spirito, Satana è spirito: il primo spirito di perfezione, il secondo spirito di peccato.
  9) La massa dell' Umanità, scissa in due per propria volontà che Dio rispetta, seguirà ognuna la 'spiritualità' che si è liberamente scelta.
10) Quando gli spiriti dei cristiani veri saranno giunti al giusto stadio di maturazione spirituale, stadio che ora è di singoli e poi sarà di tutta la massa dei cristiani veri, Gesù si rivolgerà solo a questa parte perfezionandola con un ultimo ammaestramento, con una nuova evangelizzazione, non diversa nel 'senso': il quale non può mutare, ma  diversa nella 'forza' che allora la massa potrà capire e che oggi non capirebbe.
11) Comincerà così la selezione degli eletti dai reprobi.
12) Gesù verrà poi alla fine dei tempi con la sua Carne Glorificata a radunare le creature per l' ultima battaglia contro il Nemico, giudicherà quindi i corpi dei riviventi per l' estremo giudizio, tornerà per sempre al Cielo dopo aver condannato a morte eterna le 'carni' che non vollero divenire spiriti.
13) Gesù tornerà al Cielo Re fulgido di un Popolo fulgido in cui l' opera del Padre, del Figlio e dello Spirito sarà glorificata con la creazione del perfetto corpo umano, quale il Padre lo fece in Adamo, 'bello di indescrivibile bellezza, con la redenzione del seme d' Adamo per opera del figlio, con la santificazione operata dallo Spirito'...

Rimango a meditare un giorno intero su questo quadro che emerge dall' Opera della Valtorta. La Valtorta fu una mistica che, come tanti altri santi mistici, fu contestata e avversata dalle 'gerarchie' della Chiesa. Non so se la faranno mai un giorno 'santa', e non credo  neanche che a Lei - lassù - questo importi molto. Ma chi l'ha invece difesa - all' interno di quella stessa Chiesa, io dico la Chiesa degli 'uomini' di cui parlava il Cardinal Lercaro riferendosi agli attacchi ed alle vessazioni che taluni inflissero a Padre Pio - chi l' ha invece difesa, con parole di amore e santità, ha definito l' opera della Valtorta come un' opera ispirata da Dio. Se così fosse - e secondo me basta leggere, l' ho già detto, per 'capire' - emerge da quanto ho letto un quadro drammaticamente sconvolgente della lotta titanica fra il Bene e il Male con la quale verrà chiusa l' avventura della razza umana con il Giudizio universale ...
 
Tutto chiaro, chiarissimo, mi dico. Ma, per inciso, non ho capito, in tutto questo quadro, in quale fascia di tempo si collocherà l' avvento dell' Anticristo - che taluni danno per imminente e che altri definiscono invece essere ciclicamente ricorrente, in quanto ogni epoca avrebbe il suo 'Anticristo' - perchè se il Gesù dell' Opera valtortiana ne parla diffusamente, in realtà -  credo per le ragioni che ho già spiegato - non se ne capisce il 'quando' .

Però in tutto questo c'è  un punto che mi è rimasto decisamente oscuro nel primo di questi due dettati, dove Gesù esordisce dicendo: " Sono il  'Primogenito di fra i morti' secondo l'ordine umano e divino ". Lo 'dice' e lo spiega anche, ma proprio non riesco a raccapezzarmici e allora cerco di schematizzarmi - come mi sembra di averlo capito - questo concetto:

Secondo l'ordine umano
Gesù, fra i discendenti di Adamo, è il primo ad essere nato come avrebbero dovuto nascere tutti i figli dei figli di Adamo ed Eva (Maria SS., Immacolata, fu una eccezione per volere di Dio)
Quindi Gesù, nato da Donna discendente di Adamo ma senza macchia di origine (come avrebbero dovuto essere tutti i figli di Adamo) è il Primogenito di Adamo, cioè nato "vivo" in mezzo ai generati "morti" di Adamo secondo l'ordine umano.

Secondo l'ordine divino
Gesù è comunque il Primogenito perchè è il Figlio del Padre, il Generato, e non il creato.
Gesù è dunque Primogenito secondo l'ordine divino perchè, nato da Dio, è alla testa di tutti i nati (secondo la Grazia) da Dio.
Infine Gesù è Primogenito fra i morti perchè la Sua Carne è stata la prima ad entrare in Cielo mentre le "carni" dei Santi (a parte quella di Maria SS.) vi entreranno alla "Risurrezione", dopo il Giudizio universale...

Ecco, mi dico, dopo il Giudizio universale tutti quelli che si saranno salvati, cioè i 'santi', ascenderanno al Cielo - dopo la 'Risurrezione'-  con la loro carne 'glorificata'. Dopo la Risurrezione... dopo il Giudizio universale...

Luce:
Questo è il punto dove ti volevo portare facendoti sintetizzare quanto ti avevo già spiegato e tu non avevi ben capito....
Il Giudizio finale sarà solo l' ultimo atto sul quale calerà, poi, il sipario della scena dell'Eternità: 'Vita bella, vita beata...'
Come, più di quella del primo Uomo nell'Eden.
Vita beata perchè vita di Spirito beatificato nella visione di Dio e nella somma Sapienza.
Ma prima di quello, prima del "Giudizio", ancora molta acqua deve passare sotto i ponti della ribellione umana a Dio.
Perchè, l' uomo, ribelle è!
Ribelle e blasfemo: blasfemo perchè offende Dio con il suo comportamento.
Anche il migliore degli uomini offende Dio, ma gli fa scusa il peccato d'origine e gli fa perdono la sua buona volontà.
Dunque l' uomo deve essere punito: egli è infatti un infante spirituale, è come quei bambini che fanno capricci e non intendono ragioni che non siano qualche salutare scappellotto.
Ma l' uomo è infante spirituale ma adulto peccatore, nella sua piena coscienza di essere peccatore, ed allora il " metro " sarà ben diverso.
Abbandonerò l' uomo a se stesso, perchè da se stesso si punisca, soffra e si purifichi. Perchè, te l'ho insegnato, la sofferenza fa rinsavire ed è purificazione.
Ed allora - dopo il dolore - inizierà la resipiscenza, la conversione, la nuova Era di Pace, pace con Dio, oltre che fra gli uomini.
Sarà, quello della nuova Era, l' ultimo "appello" che Io concederò all' uomo.
Sconfitto (ma non ancora definitivamente) Satana, l' uomo avrà la possibilità di dimostrare, se non quello che "vale" - perchè sarebbe Superbia e Orgoglio - almeno quello che "vuole", senza poter addurre a propria scusante le "tentazioni" dell'Avversario, ma solo i "fomiti".
Dopodichè veramente in quest' Era si separeranno i Figli miei dai figli dell' Altro: senza più scusanti.
Prova d'appello, è.
Ma nonostante ciò, l' uomo attuale, o meglio l' uomo futuro, ricomincerà a sbagliare, ancora più di ora.
Allora Io verrò, verrò come Giudice e Giustiziere  perchè Giustizia farò, e farò "chiusa" l' avventura umana, l' avventura di questa razza creata perfetta, decaduta, salvata, ma che - a parte i Figli miei - ha abiurato la propria paternità, quella del Padre e quella di Figli, preferendo la paternità "bastarda" quale si conviene a figli "bastardi".
E allora, prima ancora della volontà di Dio, sarà fatta la volontà dell'uomo.
Anche alla Fine, come all' Inizio, Io sarò rispettoso del libero arbitrio dell' uomo, e sarà l' uomo - tramite Mio - ad autocondannarsi,  per l' Eternità.

^^^^^

Rimango a meditare su tutto questo quadro che non so se definire fosco o radioso: dipenderà dai punti di vista.
Riesaminandolo alla luce di quello che hanno scritto Padre Penasa e gli altri deduco - pur non essendo io un ‘esperto’ – che questo terzo millennio, cioè il terzo ‘giorno’ dopo i due ‘tempi’ o millenni precedenti, potrebbe essere il Tempo dello Spirito.
Ecco la cosiddetta Parusia!
Ecco la Nuova Evangelizzazione del Millennio Felice, felice…, ma dovrebbe essere preceduto da una fase turbinosa di transizione.
Quando questa transizione?
Dopo questo Papa, al quale farebbe seguito - come sembra alludere S. Malachia,  che parla anche di 'persecuzione' - un per ora misterioso 111° papa: chiamato Petrus Romanus, l' ultimo di questa Era, o il primo della Nuova Era?
E se fosse stato invece indicato come l' ultimo papa in assoluto perchè - a causa della 'persecuzione' - cade il Papato?
Ma possibile che cada il Papato?
Mi pare impossibile. Se Gesù disse che contro la sua Chiesa non avrebbero prevalso le forze dell' Inferno, possibile che Egli permetta la caduta del Papato, dove il Papa, almeno per i cristiani cattolici, costituisce se ho ben capito - il rappresentante 'visibile' di Cristo in terra?
Se invece Petrus Romanus non dovesse essere l' ultimo papa in assoluto ma l' ultimo dell' attuale Tempo, il tempo cioè che si concluderà con la sconfitta dell' Anticristo , ma anche il primo papa del Nuovo Tempo e cioè l' Era dello Spirito e della Nuova Evangelizzazione?
Se fosse insomma una sorta di 'secondo Pietro' a capo  di una Chiesa rinnovata del famoso millennio felice - finito il quale, speriamo il più tardi possibile - si scatenerà la battaglia finale, quella della 'seconda venuta' vera e propria di Gesù al Giudizio Universale?
Mi ricordo ancora però che nell' Opera della Valtorta vi era un altro punto dove si parlava di Nuova Evangelizzazione  in concomitanza - mi pare di ricordare - con il periodo dell' Anticristo.
Mi pare che se ne parlasse  nel Commento all'Apocalisse, nei 'Quaderni 1945/1950'.
Vado, cerco e trovo.
Rileggo con calma e mi rendo conto che è una spiegazione che viene data alla Valtorta (pag. 578) sul significato di un versetto (8° dell’Apocalisse di S. Giovanni) prendendo lo spunto dalle parole 'Colui che ha da venire...').
Prima però – per maggior sicurezza - vado a prendermi La Sacra Bibbia delle Edizioni Paoline e controllo cosa dice il testo originale.
Vedo che queste parole fanno effettivamente parte del Prologo, che vi riporto integralmente, dell'Apocalisse:
        
^^^^^

PROLOGO (1,1-8) (da 'IL LIBRO DELL' APOCALISSE')

Prologo.- Rivelazione di Gesù Cristo, che Dio, per istruire i suoi servi sulle cose che devono ben presto accadere, ha fatto conoscere per mezzo del suo Angelo al proprio servo Giovanni, il quale attesta come Parola di Dio e testimonianza di Gesù Cristo tutto quello che ha veduto. Beato chi legge e beati coloro che ascoltano le parole di questa profezia, osservando le cose scritte in essa, perchè il tempo è vicino.
   
     Saluto alle sette Chiese e lode a Cristo.- Giovanni, alle sette Chiese che sono nell' Asia: grazia a voi e pace da parte di Dio che è, che era, che viene, e da parte dei sette spiriti che stanno dinanzi al suo trono, e da parte di Gesù Cristo, il fedele testimone, il primogenito fra i morti, il capo dei re della terra. A colui che ci ama e ci ha liberati dai nostri peccati mediante il suo sangue, che ha fatto di noi un regno e sacerdoti di Dio, suo Padre: a lui sia gloria e impero nei secoli dei secoli. Amen
 Ecco che egli viene fra le nubi! Ogni occhio lo vedrà, anche coloro che l'hanno trafitto, e gemeranno su di lui tutte le tribù della terra. Sì, amen!
'Io sono l' Alfa e l' Omega', dice il Signore Dio, colui che è, che era e che viene, il Creatore di tutto.

^^^^

Ed è dunque a questo punto  del Prologo che comincia la spiegazione data alla Valtorta del versetto 8° dell’ Apocalisse:

^^^^

v. 8°: Colui che ha da venire…

'In che modo? Non certo riprendendo carne. Se certo è il suo ritorno, altrettanto certo è che non assumerà più mai un' altra carne, avendone una perfetta dalla prima volta che se ne vestì, eterna, glorificata da Dio suo Padre.
Nè verrà per una seconda Redenzione. Non vi sarà una seconda redenzione, la prima essendo stata sufficiente e perfetta. Gli uomini hanno da allora tutti gli elementi e gli aiuti soprannaturali per permanere nel popolo dei ricreati figli di Dio e per passare dalla ricreazione alla super-creazione, sol che lo vogliano fare. Perchè se, come è stato detto, e detto con sapienza, 'l' uomo è una capacità che Dio empie di Sè', e se, anche, 'la grazia è un seme che Dio pone nell' anima', o anche 'un raggio che scende ad illuminare e fecondare', è logico che, se l' uomo seconda la volontà e le ispirazioni divine, la sua capacità di contenere Dio cresce e si dilata più tutto l' uomo cresce in età e in capacità di intendere e volere.
Intendere le spirituali parole di Dio, ossia i movimenti che Dio suscita in ogni uomo per condurlo a sempre maggior giustizia, e volontà di raggiungere il fine per cui fu creato. E ugualmente il seme della Grazia, se l' uomo ne seconda la crescita con la fedeltà ad essa e con la pratica della Legge e delle virtù, da piccolo seme si fa gran pianta, dante frutti di vita eterna, e il raggio, più l' anima cresce in grazia e si eleva sulla via della perfezione, aumenta la sua potenza di luce, come avviene per chiunque da una valle salga verso le vette di un monte.
Questa capacità che si dilata per contenere sempre di più Dio, questa pianta che cresce sovrana nel giardino dell' anima, questo raggio che da Sole eterno che da raggio si fa oceano di luci più l' uomo si eleva verso il Padre delle Luci, porta l' uomo, ri-creato per mezzo della Grazia ottenuta per i meriti di Cristo, alla sua supercreazione, ossia alla identificazione con Gesù, assumendo una umanità nuova, a suo esempio e forma, umanità nuova che trasforma l' uomo, creatura razionale, in creatura divinizzata che pensa, parla, agisce in modo quanto più può simile a quello che ebbe il suo Maestro eterno nel tempo mortale, e che comandò ai suoi fedeli di avere. ' Il discepolo, per esser perfetto, sia come il suo Maestro' (Luca c. VI v.40).
Per aver avuto da 20 secoli tutto quanto è necessario perchè l' uomo possa possedere il Regno eterno e raggiungere il fine per cui fu creato, non vi sarà una seconda redenzione da parte dell' Uomo-Dio. L' uomo, che per debolezza perda la Grazia, ha i mezzi per riacquistarla e redimersi. Come da sè cade, così da sè può redimersi, usando i doni perpetui che Cristo ha istituiti per tutti gli uomini che vogliano attingervi.
E non verrà per una seconda Evangelizzazione, il Verbo del Padre. Non verrà personalmente.
Eppure evangelizzerà.
Susciterà nuovi evangelizzatori che evangelizzeranno in suo Nome. Evangelizzeranno in una forma nuova, consona ai tempi, forma nuova che sostanzialmente non cambierà il Vangelo eterno, nè la grande Rivelazione, ma li amplierà, completerà e renderà comprensibili e accessibili anche a coloro che, a causa del loro ateismo o della loro incredulità sui Novissimi e su molte altre verità rivelate, adducono la ragione che 'non possono credere cose che non comprendono, nè amare esseri di cui si conosce troppo poco, e quel poco è tale da spaurire e sconfortare in luogo di attirare e incoraggiare'.

Nuovi evangelizzatori. In verità ci sono già, anche se il mondo in parte li ignora e in parte li osteggia.
Ma saranno sempre più numerosi, e il mondo dopo averli ignorati, o scherniti, o osteggiati, quando il terrore prenderà gli stolti che ora deridono i nuovi evangelizzatori, si volgerà a loro perchè siano forza, speranza, luce nelle tenebre, nell' orrore, nella tempesta della persecuzione degli anticristi in atto.
Perchè se è vero che prima della fine dei tempi sorgeranno sempre più dei falsi profeti servi dell' Anticristo, altrettanto è vero che il Cristo Signore opporrà ad essi sempre più numerosi suoi servi, suscitando novelli apostoli là dove meno lo si crede.
E dato che l' infinita Misericordia, per pietà dei miseri uomini travolti dalla bufera di sangue, di fuoco, di persecuzione, di morte, farà risplendere sul mare di sangue e d' orrore la pura Stella di Maria, Maria, che sarà la precorritrice del Cristo nella sua ultima venuta, questi nuovi evangelizzatori evangelizzeranno Maria, in verità troppo lasciata in ombra dagli Evangelisti e dagli Apostoli e Discepoli tutti, mentre una più vasta conoscenza di Lei avrebbe ammaestrato tanti, impedendo tante cadute. Perchè Ella è corredentrice e Maestra. Maestra di vita pura, umile, fedele, prudente, pietosa, pia, nella casa e tra le genti del suo tempo. Maestra sempre, nei secoli, degna d' esser tanto più conosciuta più il mondo scende verso il fango e la tenebra, per esser tanto più imitata onde riportare il mondo verso ciò che non è tenebra e fango.
I tempi che avanzano saranno tempi di guerra non solo materiale, ma soprattutto di guerra fra materialità e spirito.
L' Anticristo cercherà di trascinare le creature razionali verso il pantano di una vita bestiale.
Il Cristo cercherà di impedire questo rinnegamento, non solo della religione ma persino della ragione, aprendo orizzonti nuovi e vie illuminate di luci spirituali, suscitando, in chiunque apertamente non lo respinga, un risveglio potente dello spirito, risveglio aiutato da questi nuovi evangelizzatori non soltanto del Cristo ma della Madre di Dio. Alzeranno lo stendardo di Maria. Porteranno a Maria. E Maria, che già una volta fu causa e fonte, indiretta ma sempre potente, della redenzione dell' uomo, lo sarà ancora, perchè Ella è la santa Avversaria del perfido Avversario, e il suo calcagno è destinato a schiacciare in perpetuo l' infernal dragone, come la Sapienza, che ha fatto in Lei sede, è destinata a vincere le eresie che corrompono anime e intelletti.
In quel tempo che è inevitabile che venga, in cui le tenebre lotteranno con la luce, la bestialità con lo spirito, la satanicità con i superstiti figli di Dio, Babilonia con la Gerusalemme celeste, e le lussurie di Babilonia, le triplici lussurie, strariperanno come acque fetide e incontenibili, infiltrandosi per ogni dove, sin nella Casa di Dio, come già fu e come è detto che dovrà di nuovo essere, in quel tempo di separazione aperta tra i figli  di Dio e di Satana, in cui i figli di Dio avranno raggiunto una potenza di spirito sin ora mai raggiunta, e quelli di Satana una potenza di male talmente vasta che nessuna mente può immaginarla quale sarà realmente, verrà la Nuova evangelizzazione, la piena nuova evangelizzazione, che per ora ha i primi avversati risvegli.
Ed essa opererà grandi miracoli di conversione e di perfezione. E grandi conati d' odio satanico, contro il Cristo e la Donna.
Ma ambedue non potranno essere raggiunti dai loro nemici. Non sarebbe nè conveniente nè utile che lo fossero. Non si può recare offesa suprema a Dio colpendo i Due a Lui più cari: il Figlio e la Madre, che già, nel loro tempo, tutte le più odiose e dolorose offese subirono, ma che ora, già glorificati da secoli, non potrebbero, senza immediato orrendo castigo divino sugli offensori, venire offesi.
Per questo, con mezzi nuovi, sarà al giusto modo operante l' estrema evangelizzazione, e coloro che sono ansiosi di Luce e di Vita le avranno, piene, perfette, date con un mezzo noto solo ai due Donatori, da Gesù e Maria.
Soltanto chi avrà eletto per sè tenebra e fango, eresia e odio a Dio e a Maria, ossia i già morti prima d' essere morti, gli spiriti putridi, gli spiriti venduti a Satana e ai suoi servi, ossia i precursori dell' Anticristo ed esso stesso, avranno tenebre e fango e tormento e odio eterno, come è giusto che sia, quando Colui che deve venire verrà.

^^^^^

                                  
22.8 – Chiesa e Anti-Chiesa

Rimango senza parole…, preoccupato e pensieroso.
Rifletto su quello che ho letto e me ne faccio una piccola sintesi:

1°) Gesù, il Verbo del Padre, non verrà personalmente per una seconda evangelizzazione. Eppure Egli evangelizzerà, con nuovi evangelizzatori.
2°) Il mondo osteggerà ed irriderà questi evangelizzatori ma poi – di fronte al terrore di quello che succederà – gli uomini si rivolgeranno per conforto proprio a loro.
3°) I tempi che sarebbero seguiti (notare che la Valtorta riceveva i suoi ‘dettati’ negli anni 43/50) sarebbero stati anni di guerra materiale ma soprattutto di guerra fra materialità e spirito.

Mi faccio una domanda.
Se la Valtorta ‘riceveva’ tutto questo cinquant’ anni fa, non potrebbe darsi che le ‘guerre’ siano tutte quelle che sono scoppiate ovunque in questo mezzo secolo?
E quanto alla guerra fra materia e spirito, non sarà tutto questo dilagante fenomeno del materialismo, del consumismo, della corruzione generalizzata, della perdita del senso della moralità, dell’ allontanamento dai valori cristiani, persino da parte di quelli che cristiani lo nascono?
Oppure, questo è niente perché il ‘bello’ deve ancora succedere?
Ragionando su tutto quello che ho letto concludo che veramente ne esce un quadro che non è affatto rassicurante, ove mai si riferisse a 'questi tempi', questi  tempicioèche io e voi stiamo vivendo, intendo dire i tempi dell' ultimo dei papi profetizzati da S. Malachia, quello dopo Papa Wojtila attualmente regnante…
Nel brano della Valtorta si parla della Casa di Dio:

… e le lussurie di Balilonia, le triplici lussurie, strariperanno come acque fetide e incontenibili, infiltrandosi per ogni dove, sin nella Casa di Dio, come già fu e come è detto che dovrà di nuovo essere…’

Cosa vorrà dire la parola 'Casa'? La 'sede' del Papato, cioè il Vaticano?
Oppure il 'cuore dell' uomo’, uomo che si dice sia 'Tempio' dello Spirito Santo?
E se il riferimento fosse al Vaticano, starà allora a significare che in esso si anniderà un traditore come già fu con Giuda in seno al collegio apostolico?
In altre parole un alto membro del Clero tradirà ora come allora?
Ma è mai possibile?
Ma Gesù non aveva detto che contro la sua Chiesa non avrebbero prevalso le forze dell' Inferno?
E' una frase - questa -  molto forte, mi dico. Molto forte.
Ma il fatto che non prevarranno le forze dell’ Inferno contro la Chiesa non significa che la Chiesa non possa avere ancora i suoi tradimenti, come li ebbe lo stesso Gesù, con Giuda, e come – sempre lo stesso Gesù - li ebbe con la triplice rinnegazione di Pietro, che era addirittura Capo della Chiesa nascente, e come la Chiesa li ebbe anche poi con tanti prelati e papi successivi che non onorarono la loro missione.
Sembra quasi – questa frase delle ‘forze dell’ inferno’ - voler rendere l' idea di tutte le 'potenze infernali' che - con astuzia, intelligenza, inganno, violenza - si scagliano nei secoli contro la Chiesa per minarla alle fondamenta.
Mi chiedo se quello futuro sarà un pericolo che sorgerà dall' interno della Chiesa o che verrà dall' esterno.
Vado a cercarmi il testo esatto di quel brano evangelico che parla delle 'forze dell' inferno'. Lo trovo, è Matteo 16, 18.
E' l' episodio che narra di Gesù che, arrivato dalle parti di Cesarea di Filippo, chiede ai suoi discepoli cosa ne dica la gente di lui.
Quelli rispondono che vi è chi lo considera Giovanni Battista, chi Geremia, chi Elia, oppure un profeta.

'Ma voi, domandò loro, chi dite ch' io sia?' Rispose Simon Pietro: 'Tu sei il Cristo, Figlio del Dio vivente'. E Gesù a lui:'Beato te, Simone, figlio di Giona, perchè non la carne nè il sangue ti ha rivelato questo, ma il Padre mio che è nei cieli. Ed io dico a te, che tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa, e le porte dell' inferno mai prevarranno contro di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli: qualunque cosa legherai sulla terra sarà legata anche nei cieli; e qualunque cosa scioglierai sulla terra sarà sciolta anche nei cieli'...'

Rifletto. Gesù, qui, parla proprio di 'Chiesa'. E poi, anzichè di 'forze dell'inferno' parla di 'porte'. Ma deve essere la stessa cosa, un modo di dire.
Già, ma in 'quale' Chiesa – se ci riferisce al futuro e non al passato - si infiltreranno ‘le acque fetide delle triplici lussurie’?
La ‘Chiesa’ composta da noi gente comune, i cristiani, cioè: per capirci, la Chiesa 'militante', cioè la chiesa degli attuali ‘cristiani’ corrotti dal razionalismo, dal materialismo e dall’apostasia, oppure la Chiesa 'docente', insomma la Chiesa gerarchica?
Doveva riferirsi a tutte e due, mi dico.
Sono nel dubbio  e capisco che ho una gran confusione in testa su questa 'Chiesa'.
Vado allora a prendere il Dizionario del Cristianesimo di padre Enrico Zoffolie cerco cosa si intende esattamente per 'Chiesa':

Chiesa.- Società visibile, religiosa, gerarchica, fondata da Cristo e da Lui organizzata come suo 'Corpo mistico', a cui chiama incessantemente tutti gli uomini; i quali in essa  professano la medesima fede, accettano la medesima morale, partecipano al medesimo culto; sono istruiti, santificati e diretti dalla medesima Gerarchia; che fa capo al Vescovo di Roma, successore di Pietro, Vicario di Cristo... La Chiesa non è uno Stato... non è il Vaticano, dimora fisica del Vescovo di Roma. Non è un partito politico... Non è il Clero, che rappresenta - nell' esercizio delle sue facoltà - solo il Capo, non l' intero Corpo Mistico, o Cristo Totale... In sintesi: la C. è un Persona Mistica, di cui Cristo è il Capo, i fedeli compongono il suo Corpo, lo Spirito Santo ne è l' Anima. Sarebbe assurdo affermare che i fedeli 'sono' la Chiesa: ciò può dirsi solo del Cristo che la costituisce, l' organizza, la vivifica, la sostiene, la feconda, la ripara, la santifica, la salva. I singoli membri del clero e del popolo (elemento sempre passivo quanto alla propria umanità, bisognosa di redenzione) possono soltanto sottrarsi all' influenza del Cristo e costituirsi come 'l'anti-Chiesa', donde la possibilità (e il fatto storico) di tutti gli scandali, gli scismi, le eresie...; che tuttavia neppure sfiorano l' essenza profonda della Chiesa per quanto essa vanta di divino: il Potere delle tenebre non potrà mai prevalere (Mt 16,18)...

Dunque – rifletto - secondo quanto ho letto sullo Zoffoli io capisco che la Chiesa è una specie di 'Società': un 'Corpo Mistico' , che è composta da clero e popolo che ne sono un po' come degli ‘azionisti’ che però – per il fatto di essere ‘azionisti’ – non possono considerarsi ‘la società’, la quale ha una sua propria ‘personalità giuridica’ con a capo Gesù Cristo.
Anzi - da parte loro – gli ‘azionisti’ possono anche 'vendere' le loro 'azioni' alla ‘concorrenza’, 'sottrarsi' all' azione del Cristo e costituirsi in 'Anti-Chiesa', donde la possibilità (e il fatto storico) di tutti gli scandali, gli scismi, le eresie..., che tuttavia neppure sfiorano l' essenza profonda della Chiesa per quanto essa vanta di divino..., con il suo Capo Mistico: Gesù Cristo.

Non è che ci abbia capito molto, a dire il vero, perchè mi sembra più facile capire 'cosa non è' la Chiesa, piuttosto che capire 'cosa è'.
Comunque una cosa credo di averla capita: la Chiesa – lo dice il Dizionario dello Zoffoli - non è il Clero!
Il che, ovvio, vuol dire – all’ inverso - che il Clero non è la Chiesa.
Anzi – come dice sempre lo Zoffoli – è anche possibile che membri del Clero possano ergersi a Antichiesa, come ad esempio nel caso di scismi, eresie, etc.
Infatti da chi è che sono sempre venute storicamente le divisioni, cioè gli scismi, le eresie, gli 'scandali'?
Dal 'popolo'? No. Dal Clero! Cioè dalle 'gerarchie' della Chiesa, cioè dagli uomini di chiesa.
Io in passato - da 'laico' - mi sforzavo di vedere negli uomini di chiesa dei 'santi', o per lo meno degli uomini che dovessero in qualche modo esser dei 'santi' almeno in senso improprio.
Da giovane ho studiato due anni coi salesiani. Lo ricordo come il più bel periodo della mia vita. Avevo un professore di lettere, era anche il mio confessore. A distanza di tanti anni me lo ricordo come un ‘santo’…Andava avanti e indietro lungo le fasce laterali del campo di pallone –  ma non intendo dire che ‘giocava’ – con il suo breviario in mano, e pregava, pregava…e ogni tanto – fra un tempo e l’ altro, quando mi distraevo e gli passavo vicino - mi ‘agguantava’ e mi ‘catechizzava’. Poi nella vita io mi sono perso ma  lui l’ ho sempre ricordato: magro, alto, con quegli occhiali ed i capelli bianchi a spazzola, lo sguardo dolce…
Ma il constatare poi che tanti non erano ‘santi’ come il mio, mi aveva ispirato diffidenza e aveva concorso a tenermi lontano dalla Chiesa, e anche dalla Dottrina cristiana che - guardando a 'quegli' uomini - non riuscivo più – da adulto - a considerare come una 'via' che potessi  considerare credibile ed apprezzable.
Da lì un mio atteggiamento, oltre che diffidente, anche cinico e distaccato.
Una chiesa di 'uomini' - mi dicevo infatti quasi inconsciamente fra me e me - non poteva essere una 'Chiesa di Dio’… e non poteva neanche essere una ‘Chiesa da Dio’. Mi capite?
Ma poi, mentre scrivevo l' altro mio libro: 'Alla ricerca...' mi fu spiegato qualcosa che mi fece cambiare idea facendomi vedere le cose in una prospettiva diversa.
La 'Luce' mi aveva spiegato che in effetti la sua non era una chiesa di 'santi', come pensavo dovesse essere io, ma proprio di uomini: clero e popolo!
Ed è ben per santificarli - aggiungendo alla loro buona volontà quello che a loro, di buona volontà, manca - che Gesù Cristo continua ancora oggi a stare in croce.
E ne rimasi convinto.
Come ho fatto a cambiare idea? Vi ho incuriosito?
Beh, se non vi ricordate quel capitolo o non avete ancora letto l’ altro libro, ve lo faccio vedere io…
Click, click!

(G.Landolina: ‘Alla ricerca del Paradiso perduto’ – Cap. 60 – Edizioni Segno)


60. La 'mia' Chiesa. La gente 'giudica', e giudica 'Me'
dalla mia Chiesa...

 

Rifletto ancora sulla 'sorte' dell' arcivescovo Milingo e di Padre Pio, entrambi 'perseguitati'. Quale è il nesso che li lega - al di là dei 'motivi' specifici o dei rilievi che sono stati loro mossi? Mi rispondo che le persecuzioni nei loro confronti sono arrivate non tanto dalla Chiesa come 'istituzione' quanto da singoli personaggi o gruppi di potere  interni che avevano la possibilità di muovere certe 'leve' e orientare il giudizio degli altri. Renzo Allegri nella biografia di Padre Pio cita le seguenti parole pronunciate dal Cardinale Lercaro in una commemorazione di Padre Pio, poco dopo la sua morte:

'...Ma ad addolorarlo nel profondo, a farlo agonizzare come il Salvatore nell' Orto degli Ulivi, era il fatto che egli non tanto per la Chiesa soffriva - ciò che lo avrebbe confortato con la luce della beatitudine annunziata a chi soffre per l' Evangelo - quanto il fatto che dalla Chiesa soffriva: dagli uomini della Chiesa, che portano, nella comunità, che Cristo anima del suo spirito e rende mirabile sacramento di salvezza, il peso delle loro miserie, avidità, ambizioni, meschinità, deviazioni...'

Ma anche altri santi famosi (ad esempio Santa Teresa D' Avila e San Giovanni della Croce, poi riconosciuti entrambi non solo 'santi' ma anche 'dottori della Chiesa') subirono a titolo diverso azioni avverse o persecuzioni all' interno della stessa Chiesa.
Si deve allora pensare che i 'persecutori' fossero tutti in malafede? Renzo Allegri nella sua biografia dice che invece molti di questi erano personaggi al di sopra di 'ogni sospetto', anzi di meriti spirituali comprovati. Quale modo migliore però - da parte del 'Nemico' per eccellenza - che cercare di far 'screditare' i suoi santi dalle stesse strutture interne della Chiesa, o cercare di combatterli, strumentalizzando l' umanità di altri uomini di Chiesa, l' umanità cioè di cui parla il cardinale Lercaro oppure l' umanità che possiedono anche gli uomini migliori?
Ma  se fosse  così- mi dico - come ha mai potuto essere possibile? Mi viene in mente un brano che avevo letto di Padre Ernetti, il monaco esorcista, nel suo libro 'La Catechesi di Satana', lo cerco, è un passo di pagina 184. Padre Ernetti indica quelle che secondo gli esperti sono considerate le principali forme di attività diabolica, delle quali ho già succintamente parlato nel capitolo precedente, dove - dopo la 'soggezione diabolica', i 'disturbi esterni', le 'infestazioni diaboliche', le 'vessazioni diaboliche' ma immediatamente prima delle 'possessioni diaboliche' e delle 'ossessioni diaboliche' - trovo:

e) invasioni diaboliche: sono sindromi intellettuali e sdoppiamento intellettivo, ma non volitivo, per cui la volontà resta ancora libera di agire secondo i dettami del libero arbitrio. Sono, queste, delle situazioni quanto mai difficili, sia da diagnosticare e sia da curare. Occorrono vere analisi neuropsichiatriche e parapsicologiche ben approfondite, prima di agire. Infatti: in nessuna attività straordinaria il demònio agisce così 'subdolamente' come in questi casi. Si tratta infatti di separazione dell' intelletto dalla volontà, per cui l' intelletto segue il demònio e la volontà rimane nello smarrimento totale. Ma in filosofia risulta che l' intelletto è la luce della volontà, la quale obbedisce ad esso proporzionatamente a come l' intelletto presenta la verità alla volontà stessa. Se però l'intelletto è distorto dalla vera luce della verità, a causa dell' azione demoniaca, la volontà rimane orfana, senza guida. questo fatto ci dice che le azioni commesse da una persona, sotto 'invasione diabolica', non sono peccati attribuibili alla persona che li commette, anche se - ripeto - la volontà rimane libera: non è illuminata nella verità da operare.

Quanto precede, mi dico, lo  scrive Padre Ernetti che è un 'esperto'. Ma - rifletto allora io - se il Male, anzi il Maligno, è una 'realtà' operante come afferma la Dottrina cristiana e come affermava Gesù Cristo stesso nel Vangelo è mai possibile escludere che gli uomini,  senza neanche accorgersene, possano rimanere 'vittima' di questa 'sindrome' in qualche particolare circostanza della loro vita? Perchè mai dovremmo ritenere di doverne essere 'esenti'? A provocare queste persecuzioni 'anomale' non a carico di chicchessia ma nei confronti di 'santi' non potrebbe essere stata una 'attività di disturbo' demoniaca quale quella così ben descritta da Padre Ernetti? E' chiaro che non saranno state tutte 'invasioni diaboliche' ma ne possono essere bastate una o due che poi hanno innescato le 'persecuzioni', a catena, semplicemente basate 'umanamente' sul credito o sul prestigio goduto dalla persona 'invasa' che però non sospettava di esserlo ma anzi faceva una battaglia in buona fede perchè vedeva la 'verità' in quel modo.
Certo, per perseguitare una persona basterebbe anche solo un poco di comunissima  'buona volontà', senza 'scomodare'  le 'invasioni' diaboliche. Ma nel caso di Padre Pio, ad esempio, Renzo Allegri racconta che le persecuzioni sono iniziate praticamente da quando egli - con le stigmate - mostrò all' esterno i primi segni di santità e sono finite... sessant' anni dopo, con la sua morte (momento questo in cui le stigmate - così raccontano - miracolosamente 'scomparvero' nell' istante del trapasso). Anzi, neanche con la morte se è vero quello che sostiene Renzo Allegri quando dice che la 'persecuzione' continua strisciante e sotterranea anche ora per ritardare al massimo  se non impedire, il processo di canonizzazione di Padre Pio auspicata da tantissimi religiosi e richiesta in tutto il mondo a 'furor di popolo'.
Ecco, un 'accanimento' di questo genere verso un uomo di riconosciuta 'santità' mi sembra  proprio sospetto.
Riflettendo ancora mi dico che questa sindrome intellettuale - come viene del resto chiaramente spiegato - non è altro che una banalissima 'deformazione' della realtà. E' un po' come se qualcuno ci mettesse davanti agli occhi una lente deformante od uno specchio deformante che ci fa apparire una immagine diversa che, se non conoscessimo quella giusta, ci sembrerebbe del tutto reale. E perchè mai il demònio non potrebbe allora influire sul nostro senso critico, sulla nostra 'luce intellettiva', così da provocare da parte nostra reazioni che in condizioni 'normali' non avremmo mai avuto?
Dovendo fare un altro paragone per rendermi più chiaro il concetto mi dico che deve essere - questa specie di sindrome intellettiva, questo sdoppiamento fra intelletto e volontà - un po’ come se l' Altro rappresentasse davanti all' occhio della nostra mente una certa 'immagine' di verità, una 'illusione ottica' anzi una 'illusione mentale', sulla cui  base la volontà dell' individuo prende liberamente posizione ed agisce secondo quello che gli pare 'giusto' in funzione di quello che ha creduto di vedere. Oppure, altro esempio, è come se di fronte al 'proiettore' della nostra mente, del nostro intelletto, vi fosse una determinata 'diapositiva' della ‘realtà’, e poi uno la sostituisse con un’ altra. Noi non vedremmo la 'realtà' vera  ma quella rappresentata dalla 'diapositiva' che viene inserita nel proiettore, cioè davanti al nostro 'occhio mentale', oppure ancora, ma qui termino con i paragoni, è come se davanti all' immagine della diapositiva che rappresenta un paesaggio di un mare blu sovrastato da un cielo azzurro con un sole splendente, mettessimo  un 'filtro' di color grigio che trasformasse quel paesaggio splendido e ridente in quello di un mare e cielo plumbeo che preannuncia tempesta e deprime l' umore. D' altra parte non sono un po' tutti gli esperti religiosi d' accordo sulla capacità del demònio di influire sui nostri centri nervosi destando immagini e visioni false?  S. Giovanni della Croce, mi pare, ammoniva contro questo rischio. Al riguardo le testimonianze stesse rese dai santi e le loro biografie  parlano non di rado di apparizioni o visioni prodotte dal 'Nemico' che poi - anche perchè si sa che il diavolo fa le pentole ma non i coperchi - venivano 'smascherate' dal 'santo' che, grazie al suo discernimento, lo intuiva - anche da certi particolari stonati - oppure lo capiva a posteriori facendo dei riscontri. S. Giovanni della Croce mi pare di ricordare che nelle sue opere invitasse a diffidare alquanto delle 'visioni', maggiormente suscettibili di interferenze malefiche che colpiscono più agevolmente i 'sensi', o comunque ad esercitare un serio discernimento.
Mi dico  dunque che se si entra nell' ordine di idee che il 'Nemico' possieda - come hanno detto i 'Padri della Chiesa'  - una grandissima intelligenza  (in fin dei conti era una volta il primo degli angeli di Dio ) e che agli  altri angeli 'decaduti' siano rimaste - oltre alla grande intelligenza - anche le originarie 'capacità' soprannaturali, allora si può ammettere che tutto è possibile, anche quello che dice Padre Ernetti. D' altra parte mi viene in mente, per 'analogia', che questo potrebbe essere anche il 'meccanismo' della famosa 'tentazione'. Cosa è poi in definitiva una 'tentazione', non quella che proviene dal nostro 'io', ma quella 'demoniaca'? Non la si potrebbe anche considerare come la rappresentazione di una immagine di realtà fortemente appetibile e suggestiva che induce, anzi 'spinge' il nostro 'io volitivo' ad assecondare il 'desiderio' che ne consegue?

Ciò premesso, rifletto ancora sulle parole del cardinal Lercaro che disse che  anche gli 'uomini' della Chiesa 'sbagliano'...
A questo proposito non posso non pensare alle scuse, anzi alla richiesta di perdono,  presentata  nel '97 a Parigi  da Papa Giovanni Paolo II a proposito della strage degli 'ugonotti' protestanti, oppure alla richiesta di perdono pure presentata dal clero francese agli ebrei in ordine alla mancata  difesa - se non acquiescenza - da parte della Chiesa cattolica - di fronte alle persecuzioni loro inflitte dal nazismo durante la seconda guerra mondiale.
Penso un poco alla Chiesa, intesa quale apparato, quale struttura. Che storia controversa quella della Chiesa.Di tutto! E' successo di tutto in duemila anni. Quante volte mi è capitato di sentire persone che, con riferimento alla storia della Chiesa contrassegnata da periodi non edificanti od oscurantisti, hanno detto di non poter credere in essa, vista come una struttura di potere politico-temporale, e quindi nemmeno nella religione cristiana che in certi periodi storici è stata così mal rappresentata. E quante volte non l' ho pensato anch' io, riandando con la memoria a certi 'Papi', come ad esempio il 'Borgia', a certe 'abitudini', come la vendita delle 'indulgenze', ecc. ecc. ?

Luce:
Anche la Chiesa è fatta di uomini... anche la Chiesa ha quindi avuto i suoi tradimenti. E come Pietro tradì e poi si pentì rinnovellando il suo cuore, così la storia della Chiesa è stata una storia a spirale di tradimenti e riconversioni: spirale discendente, come discendente è stata l ' Umanità.
Ma, cionondimeno, la Chiesa rimane Santa per mezzo dei suoi Santi che con il loro sacrificio spesso oscuro la riscattano.
La Chiesa rimane Santa perchè presantificata dal sangue e dai meriti di tanti martiri.
La Chiesa rimane Santa perchè ha per Sacerdote supremo il suo Cristo, che rimane Santo, anche se 'crocifisso'.
E la mia Chiesa 'crocifissa' è! Dall' umanità delle sue membra, delle vostre membra, e di quelle altrettanto umane dei suoi sacerdoti, dei 'miei' sacerdoti, che dunque vanno aiutati, non combattuti, aiutati perchè - attraverso il vostro amore - riscoprano la freschezza del loro amore di un tempo, perchè attraverso il vostro coraggio riscoprano il gusto di morire - moralmente, umanamente - per il loro Dio, 'sacrificando', essi sacerdoti, la loro umanità al Sacerdote supremo, sull' Altare di un nuovo Amore: il Mio Amore.
Opera in questa direzione. Aiuta i miei sacerdoti. Sappi anche tu, piccolo servo, essere 'sacerdote' mio sacrificando sul mio altare, giorno per giorno, un poco della tua 'umanità'.

Già...!  'Aiuta i miei sacerdoti'... ha detto. E come? Cosa gli dico a questi? Varie volte mi sono sentito dire da certe persone che esse non vanno più a Messa a causa del comportamente poco 'edificante' di taluni suoi 'ministri', come pure di altri 'fedeli', cosiddetti praticanti, che 'frequentano' assiduamente, quando non bigottamente, i luoghi di culto. E quante volte d' altra parte ne parlano anche i 'mass-media', che talvolta sembrano goderne e ne trattano con enfasi amplificando a dismisura...
Tempo addietro - in occasione di uno dei viaggetti e delle visite periodiche che ogni tanto ci scambiamo per tenerci in contatto - ne avevo discusso a pranzo in un ristorante con mio fratello e sua moglie, svedese e di religione protestante, la quale aveva detto - del resto molto garbatamente e da buona 'protestante' - di  essere appunto di quella opinione...
C' ero rimasto  male. Infatti mia moglie, che è dolcissima ma quando le si tocca la 'fede'  ed il cattolicesimo alza lo scudo e sfodera la spada, le replicava 'sostenuta' che non si può generalizzare così, qualunquisticamente, facendo di ogni erba un fascio. Giusto! Non si può! Lo dico anch' io. Ma lei lo diceva col tono sbagliato. Da parte mia,  io - che avrei voluto vedere se riuscivo a mettere a profitto quanto avevo imparato e che volevo 'provare' un pochino con 'una' di religione protestante - mi ero trovato a corto di argomenti e, quel che è peggio,  persino in qualche modo d' accordo con mia cognata, mentre mio fratello - da gran 'marpione' ed incallito 'peccatore' quale lui dice d' essere - se la rideva sotto i baffi. Insomma la pizza era stata eccellente, ma l' apostolato... lasciamo perdere. Ho finito per litigare persino con mia moglie! Mai più, mi son detto, mai più.

Luce:
La gente 'giudica'... e giudica 'Me' dalla mia Chiesa.
Guarda i miei ministri, non li trova conformi al mio insegnamento, e dà la colpa a Me.
Guarda gli altri 'cristiani', non li trova coerenti con il mio comportamento, e dà la colpa a Me.
Cosa c' è di nuovo? E' la Storia che si ripete...Anche il Padre mio Buonissimo non ha forse voluto addossare a Me, che ho accettato, la colpa dei vostri peccati, per salvarvi ?
I miei crocifissori non mi hanno forse voluto addossare, crocifiggendomi, colpe che non avevo ?
Ecco, dalla mia 'chiesa', dal 'giudizio' che la gente ha della mia Chiesa di cui Io sono il Capo, Io stesso vengo giudicato, vengo giudicato Io perchè la Chiesa che ho voluto Io non si comporta come Io vorrei...
Non ti pare ingiusto? Io mi sono sacrificato per la Chiesa ed i cristiani, questi non si comportano bene ed allora vengo ancora una volta sacrificato sull' altare della incomprensione con l' accusa che, se i miei non si comportanto sempre bene, la 'colpa' è Mia.
Questa è l' ingratitudine degli uomini, ora come allora, che sovente - senza rendersene spesso neanche conto - cercano, tu diresti: inconsciamente,  di scaricare la propria coscienza attribuendo agli altri la colpa della loro indifferenza.
La 'gente' giudica la Chiesa, e Me con essa.
La 'gente' pensa che la Chiesa, se Io fossi Dio, dovrebbe essere una chiesa di 'Santi'.
Ma è invece una chiesa di 'uomini' che Io cerco di santificare mettendo, per quelli di buona volontà, quello che a loro manca.
E come Io fui tentato e poi crocifisso, anche la mia Chiesa è stata sempre tentata e 'crocifissa', perchè il Satana vede nella Chiesa le mie Membra mistiche e vuole furiosamente, continuamente, crocifiggerle per tenere sempre Me inchiodato alla Croce per impedirmi di salvarvi, senza rendersi conto che è proprio la Croce quella che salva.
Ancora una volta egli si fa 'strumento' , come nel Peccato originale, della volontà divina di salvezza che volge il Male in Bene.
La mia Chiesa, la Storia lo dimostra, e lo ricordi, non è una chiesa di 'santi' ma di uomini, con le loro debolezze. E gli uomini sono il prodotto della società, dei valori, della cultura dei tempi. E anche quando gli uomini vi entrano puri, la Società e l' Altro li corrompono, per crocifiggermi sempre più, per dare scandalo, allontanare anche voi e perdervi del tutto.
E allora, voi, diventate strumenti inconsapevoli di questo gioco tragico, giudicate e, invece di compatire Me, crocifisso per niente, crocifiggete anche Me.
Ma i miei Santi... Oh, quanti santi belli mi ha dato la 'mia' Chiesa...
Oh quanto profumo di amore, di bontà, di dolcezza, è salito dalle loro anime fino a questa Croce per farsi balsamo delle mie ferite, etere stordente che lenisce le mie atroci sofferenze, acqua che mi disseta dall' arsura, che deterge il sangue delle mie ferite, che rinfresca la mia pelle che brucia dalla febbre della morte imminente.
Oh quanto ristoro ho avuto dalla visione dei miei santi futuri...!
E come è bastato un Crocifisso a liberare l' Umanità dal Peccato originale, basteranno i miei martiri e tutti i miei santi a liberare l' Umanità che non si sa convertire, che non sa amare - per debolezza congenita - ma che solo vi metta un po' di buona volontà.
Ecco quello che dovrai dire a tutti quelli che crocifiggeranno Me, ancora una volta, crocifiggendo i sacerdoti che sbagliano, i cristiani che sbagliano.
Spiega loro che non sono 'essi' le vittime di tutto questo, ma ancora una volta Io, che solo per i miei Santi mi posso consolare di non essermi sacrificato per niente.
Dì a costoro di mostrare carità verso i miei figli che sbagliano.
Non basta una tonaca ad essere santi, essi erano 'santi', erano giovani, erano belli nell' anima, volenterosi della Luce, ma l' Altro li ha poi sedotti, come i Primi Due. Loro sono le prime vittime, voi quelle successive se permettete che l' Altro, prendendo spunto dall' esempio di quei miei che santi non sono, induce anche voi ad allontanarvi.
Quando vedete uno di questi sacerdoti che tanto vi fanno gridare allo scandalo, non pensate a lui, pensate a Me, che sono in Croce per voi come per loro, e piangete Me.
E questo pianto sarà per voi benedizione perchè mi avrete portato l' ultimo conforto.
' Padre - dirò prima di andarmene - perdona loro, perdona a questi miei piccoli, perdona loro, perchè non sanno quello che fanno...'

^^^^^

Rimedito su questa 'Chiesa', così come me l' aveva spiegata la ‘mia’ Luce.
Ma mi ricordo a questo punto che su questo argomento vi era un brano dei 'Quaderni' della Valtorta (1945/1950) - inserito nel più ampio Commento all'Apocalisse (pagg. 602 e seguenti) - dove pure si parlava della Chiesa, ma nel quadro dei tempi futuri e della venuta dell'Anticristo:

^^^^

'....Il Cristianesmo è carità. Carità dei potenti verso i piccoli, dei piccoli verso i potenti, carità dei superiori verso gli inferiori, sempre carità.
Se non c' è carità il cristianesimo si spegne e gli succedono l' egoismo e la tiepidezza, il sale diviene insipido, la lucerna non splende ma fuma, o viene messa sotto al moggio perchè non sia disturbata. E le anime, le povere anime degli agnelli, restano abbandonate, non trovano calore, luce, sapore, si indeboliscono, si smarriscono. Povere anime che hanno tanto bisogno di aiuto più sono deboli!
Queste manchevolezze, vive e forti nelle Chiese non più alimentate dalle Acque vive che sgorgano da sotto i fianchi dell' altare del vero Tempio (Ezechiele c. 47° v. 1-2), non sono assenti anche nella Chiesa vera. Santo è il suo Corpo, santissimo il suo Capo e la sua Anima. Non tutte sante ne sono le membra, perchè l' appartenenza più o meno intrinseca col Corpo non muta la natura umana dell' uomo.
E' l' uomo che deve costantemente lavorare a rigenerarsi, a ricrearsi, a supercrearsi per raggiungere la perfezione ed avere somiglianza quanto più si può perfetta col Cristo, Capo della Chiesa, con lo Spirito santo, Anima della Chiesa. Somiglianza col Cristo mediante una vita di 'alter Christus'. Somiglianza con lo Spirito Santo mediante la carità, santità, purezza, fortezza, pietà, e ogni altro attributo proprio del Santificatore.
Più le membra si sforzano di essere sante, e più la Chiesa trionfa. Perchè la santità delle membra, parlo delle più elette, si riversa sulle membra inferiori, le eleva, le accende, le rende strumento di santificazione e di conversione verso membra già quasi morte o morte affatto.
L' apostolato sacerdotale, se è quale Gesù lo volle e lo vuole, suscita la grande forza dell' apostolato laico.
Grande forza perchè penetra con più facilità per ogni dove. Nelle famiglie, nelle fabbriche, nelle diverse categorie di professionisti, può avvicinare dei pervertiti da capi partito o da perversioni psicofisiche; smantellare i castelli di menzogne; distruggere i falsi miraggi suscitati dai servi dell' Anticristo, in atto ora come mai nella storia del mondo; neutralizzare, con la carità di fatti e non di parole, con la verità delle azioni e non con le false parole delle più false ideologie, il velo sparso astutamente dall' astuto serpente di ora, che per ora ancora si limita ad esser 'serpente', in attesa di assumere il suo ultimo aspetto di Anticristo trionfante per il suo breve e orrendo trionfo.....
E presto nella Chiesa, per orgoglio o per tiepidezza, sorsero separazioni ed eresie. Ecco gli gnostici, i nicolaiti, i simoniti, i bileamiti. E più tardi gli antipapi, l' epoca trista della corte pontificia in Avignone, e quella ancor più trista del nepotismo e di quanto ad essa fu congiunto.
Astro perpetuo, come ogni astro, anche la Chiesa ha le sue fasi. Fiamma che non si spegne, come ogni fiamma ha alternative di divampamento e di affievolimento.
Ma poichè il suo Capo, Gesù, e la sua Anima, lo Spirito Santo, sono eterni e perfettissimi, ed eterno e infinito è il loro potere e volere, così Essa può avere momentanee fasi di discesa e di affievolimento. Ma non può cadere del tutto, nè del tutto spegnersi. Anzi, dopo una di queste fasi, come persona scossa da assopimento o persona rinvigorita da una medicina potente, Essa torna desta e vigorosa nel suo servizio e nella sua mirabile missione universale.
Ed è da dirsi che proprio in ciò che è penoso vedersi in Essa - momentanei rilassamenti o persecuzioni di nemici - è la causa di una sua novella fase ascendente...
        
^^^^^

22.9 – Il team dei ‘futurologi’ e il 3° segreto di Fatima

Ragionando perciò su quanto é scritto sopra in merito all’ Anticristo, ritengo che questi possa anche essere una qualche caratterizzazione o impersonificazione del Male, peraltro ricorrente nella storia, che potrebbe però raggiungere la sua più alta manifestazione ad un determinato momento della storia dell’ Umanità, momento nel quale Dio Padre decreterà la fine del mondo.
A proposito di fine del mondo, è noto che vi sono varie sette religiose  che – di quando in quando – si fanno avanti predicando appunto l’ approssimarsi della fine del mondo con la venuta di Gesù: la fine del mondo poi non arriva e loro si danno appuntamento alla prossima volta… come ora che ci approssimiamo alla fine del 2° millennio.
Mi colpisce a questo proposito, sempre sulla Rivista di cui abbiamo parlato sino ad ora, un editoriale del suo Direttore Piero Mantero che mi pare  pertinente al tema che stiamo trattando e che rimanda poi alle pagine interne dove, sullo stesso argomento, è riportata una ‘catechesi’ recente del Papa che sembra voglia buttare acqua sul fuoco degli argomenti di quanti propugnano, riferendola ad ora, una venuta finale di Gesù con  conseguente fine del mondo.

Andiamo con ordine.

Dice l’Editoriale:

^^^^
Le voci di fine millennio sul ritorno di Gesù hanno indotto persino il Santo Padre a dedicare sull’ argomento una catechesi (cfr. pag. 4), affinchè certi allarmismi, insiti anche nella Chiesa cattolica, possano rientrare nell’ alveo del sano discernimento.
L’ intervento del Pontefice è soprattutto una risposta a coloro (le sètte in poche parole, con i Testimoni di Geova in prima fila) che indicano scadenze cronologiche precise sulla fine del mondo ed il ritorno di Gesù sulla Terra!
Il giorno e l’ ora della venuta, nella gloria e potenza, del Signore nessuno li conosce, neppure il Papa, tanto meno i profeti odierni…
Il Vangelo del Cristo invita a scrutare i segni per comprendere i tempi degli eventi, ma lascia ampio spazio alla risposta dell’ uomo: così come avvenne a Sodoma e Gomorra, così come si salvò Ninive, il futuro dell’ Umanità dipende da un po’ tutti noi. La sorte del mondo la fanno le generazioni di uomini che, viatori in esilio, hanno scelto, coscienti o incoscienti, nell’ attraversamento dello spazio-tempo, il bene o il male, hanno cioè servito il Figlio di Dio o l’ Angelo decaduto, hanno adorato il Santissimo o il figlio della perdizione...
Nel mio libro ‘IL RITORNO DI GESU’ E’ IMMINENTE?’ mi sforzo di raggruppare i segni dei tempi che, seppur sparsi, nella Sacra Scrittura contengono precise chiavi di lettura che ne permettono un chiaro collegamento. Si ottiene  così, via via, un quadro d’ insieme credibile in grado di illustrarci situazioni future oggettive, autentici punti di riferimento, veri fari luminosi immersi nelle tenebre dell’ ignoranza spirituale, i quali ci consentono di non imboccare canali in secca (le false previsioni, gli pseudo-moniti apocalittici, le venute molteplici di Gesù e le fini del mondo affrettate da promulgatori di idee malsane e terroristiche).
Iddio Padre, insomma, si è preoccupato prima di tutto di metterci nelle condizioni di eludere gli inganni, ossia le false profezie tese dall’ altro ‘padre’, quello della menzogna, colui che prepara, invece, l’ avvento dell’ anti-Cristo.
Ebbene, prima del ritorno sulle nubi del cielo, in grande potenza e gloria del Signore, dobbiamo attenderci il segno inequivocabile di una presenza oscura, di un mistero d’ iniquità svelato!
Fintanto che non si saranno manifestati determinati segni tutte le previsioni sulla venuta finale di Cristo  si riveleranno delle umane congetture, in alcuni momenti stimolanti, ma nulla più.

^^^^

Bene, mi dico. Fin qui ci siamo. Tutto O.K.

Vediamo ora, a pag. 4 della Rivista, cosa si dice:

La catechesi del Santo Padre

La venuta finale  di Cristo

‘Il cammino verso il Giubileo, mentre richiama la prima venuta storica di Cristo, ci invita a guardare avanti nell’ attesa della sua seconda venuta alla fine dei tempi. Questa prospettiva escatologica è un appello alla speranza e all’ impegno della Chiesa  e nel mondo ‘
Con queste parole Giovanni Paolo II si è rivolto ai pellegrini convenuti da ogni parte del mondo in Piazza San Pietro, per l’ Udienza Generale di mercoledì 22 aprile ’98.
Questo il testo della catechesi del Papa:

^^^^

1. Il cammino verso il Giubileo, mentre richiama la prima venuta storica di Cristo, ci invita anche a guardare avanti nell’ attesa della sua seconda venuta alla fine dei tempi.
Questa prospettiva escatologica, che indica la tensione fondamentale dell’ esistenza cristiana verso le ultime realtà, è un continuo appello alla speranza ed insieme all’ impegno nella Chiesa e nel mondo.
Non dobbiamo dimenticare che l’éschaton, cioè l’ evento finale, cristianamente inteso non è solo un traguardo posto nel futuro, ma una realtà già iniziata con la venuta storica di Cristo. La sua Passione, la sua Morte e la sua Risurrezione costituiscono l’ avvenimento supremo della storia dell’ Umanità.
Questa è  entrata ormai nella sua ultima fase, facendo, per così dire, un salto di qualità. Si apre per il tempo l’ orizzonte di un nuovo rapporto con Dio, caratterizzato dalla grande offerta della salvezza in Cristo.
Per questo Gesù puo’ dire: ‘L’ ora viene, ed è adesso, in cui i morti udranno la voce del Figlio di Dio e coloro che l’ avranno udita vivranno (Gv 5,25).
La risurrezione dei morti attesa per la fine dei tempi, riceve una prima decisiva attuazione già ora, nella risurrezione spirituale, obiettivo primario dell’ opera di salvezza.
Essa consiste nella nuova vita comunicata dal Cristo risorto, quale frutto della sua opera redentrice.
E’ un mistero di rinascita nell’ acqua e nello  Spirito (cfr. Gv 3, 5)
che segna profondamente il presente e il futuro di tutta l’ Umanità, anche se la sua efficacia si esplica fin d’ ora solo in quanti accolgono pienamente il dono di Dio e lo irradiano nel mondo.
2. Questa duplice dimensione, insieme presente e futura, della venuta di Cristo emerge chiaramente dalle sue parole. Nel discorso escatologico, che precede di poco il dramma pasquale, Gesù predice: ‘Vedranno il figlio dell’ Uomo venire sulle nubi con grande potenza e gloria. Ed egli manderà gli angeli e riunirà i suoi eletti dai quattro venti, dall’ estremità della terra fino all’ estremità del cielo (Mc. 13, 26-27).
Nel linguaggio apocalittico le nubi sono un segno teofanico: indicano che la seconda venuta del Figlio dell’ uomo si compirà non nella debolezza della carne, ma nella potenza divina.
Queste parole del discorso fanno pensare al futuro ultimo che concluderà la storia. Tuttavia nella risposta che dà al Sommo Sacerdote durante il processo, Gesù riprende la profezia escatologica enunciandola nei termini di un evento imminente: ‘Io vi dico: d’ ora innanzi vedrete il Figlio dell’ uomo seduto alla destra di Dio e venire sulle nubi del cielo (Mt. 26, 64).
Ponendo a confronto queste parole con quelle del precedente discorso, si coglie il senso dinamico dell’ escatologia cristiana, come un processo storico ormai iniziato ed in cammino verso la sua pienezza.
3. Sappiamo, d’ altra parte, che le immagini apocalittiche del discorso escatologico, a proposito della fine di tutte le cose, vanno interpretate nella loro intensità simbolica.
Esse esprimono  la precarietà del mondo e la sovrana potenza di Cristo, nelle cui mani è posto il destino dell’ Umanità.
La storia cammina verso il suo traguardo, ma Cristo non ha indicato nessuna scadenza cronologica.
Illusori e fuorvianti sono dunque i tentativi di previsione della fine del mondo.
Cristo ci ha assicurato solo che la fine non verrà prima che la sua opera salvifica abbia raggiunto una dimensione universale attraverso l’ annuncio del Vangelo: ‘Questo Vangelo del Regno sarà annunziato in tutto il mondo, perché ne sia resa testimonianza a tutte le genti; e allora verrà la fine’(Mt 24,14)
Gesù dice queste parole ai discepoli preoccupati di conoscere la data della fine del mondo. Essi sarebbero stati tentati di pensare a una data vicina. Gesù fa loro capire che molti eventi e cataclismi debbono prima accadere e saranno soltanto ‘il principio dei dolori’ (Mc 24, 14). Pertanto, come dice Paolo, tutta la creazione ‘geme e soffre nelle doglie del parto’ attendendo con impazienza la rivelazione dei figli di Dio (cfr. Rm 8, 19-22).
4. L’ opera di evangelizzazione del mondo comporta la profonda trasformazione delle persone umane sotto l’ influsso della grazia di Cristo.
Paolo ha additato lo scopo della storia nel disegno del Padre di ‘ricapitolare in Cristo tutte le cose, quelle del Cielo come quelle della Terra’ (cfr. Ef 1,10).
Cristo è il centro dell’ universo, che attrae tutti a sé per comunicare loro l’ abbondanza della grazia e la vita eterna.
A Gesù il Padre ha dato ‘il potere di giudicare, perché è Figlio dell’ uomo’(Gv, 5, 27.)
Se il giudizio prevede ovviamente  la possibilità della condanna, esso tuttavia è afffidato a colui che è ‘Figlio dell’ uomo’, cioè ad una persona piena di comprensione e solidale con la condizione umana.
Cristo è un giudice divino con un cuore umano, un giudice che desidera dare la vita.
Solo il radicamento impenitente nel male può impedire di fargli questo dono, per il quale Egli non ha esitato ad affrontare la morte.

^^^^

Rifletto rileggendo in controluce l’ intervento catechistico del Papa… e concludo che - il ‘Santo Padre’ - bisogna saperlo leggere fra le righe…
Per inciso, anche lui – che ‘vola’ alto – parla  qui di eventi e cataclismi che saranno soltanto il ‘principio dei dolori’, e che devono ancora accadere, ma c’è perlomeno un aspetto che è ‘consolante’ per noi ‘comuni mortali’ attaccati ai beni di questa terra: la fine del mondo non si sa quando avverrà ma avverrà solo dopo una evangelizzazione universale.
Il che significa che per quella, cioè per la fine del mondo, fortunatamente c’è ancora tempo, no?
Continuando però nelle mie riflessioni, mi dico – ripensando ancora alla Valtorta - che c’è una cosa che intimamente mi inquieta ed è che – a parte l’ epoca successiva della fine del mondo – quella del ‘suo’ Anticristo e la stessa Era di pace possano essere precedute anch’esse da sconvolgimenti o guerre a livello planetario.
E lo dice anche il Papa che ci saranno in futuro ‘cataclismi’, e non si riferirà certo ai terremoti che ogni tanto si sentono di qui o di là, chè quelli ci son sempre stati.
Questa dei ‘cataclismi’, per non parlare di guerre planetarie, è infatti una prospettiva che mi toglie ‘sicurezza’ e che vorrei pertanto ‘esorcizzare’, cacciandola e considerandola solo come una remota possibilità.
Vi farò ridere ma penso alla mia tanto vagheggiata prospettiva di 'pensionato bucolico', ai miei campi, alla mia vigna, al mio trattore.
Penso anche – ovviamente - a mia moglie e ai miei figli.
Altro che far l' agricoltore, la fame si rischia! La fame? La pelle!
Guerre o guerra? Se sono 'guerre' - e poiché Gesù – lo ripeto - parlava alla Valtorta  una cinquantina d’ anni fa - beh, allora ne sono già scoppiate un bel po' in tutto il mondo, vicino e lontano da noi.
In tal caso, allora, gli 'sconquassi' - i vari popoli - se li son già presi 'a turno' anzichè 'tutti insieme' e noi di quest' epoca: epoca in cui voi leggete e che noi insieme stiamo vivendo, noi ora saremmo tutti ‘a posto’.
Ma se anzichè una guerra fosse un qualche cataclisma?
Che ne so..., un asteroide, o una cometa come quella che nel '97 abbiamo visto in cielo per dei mesi e che se sbaglia la mira ci sfascia tutti?
Oppure un qualche fatto 'ecologico', chissà...un evento climatico - tanto per capirci - come un eventuale 'effetto serra' che sconvolge tutti i climi e quindi l' alimentazione e l' economia di tutti i paesi?
Forse faccio galoppar troppo la fantasia.
Ma possibile che proprio dopo miliardi di anni che la terra esiste, proprio ora ci dovrebbe capitare una cosa del genere, proprio ora che ci siamo 'noi': cioè io e voi? 
Ma cos'è, d' altra parte, che ha fatto scomparire i 'dinosauri'? Non dicono che possa esser stato un evento – tipo un 'asteroide' che si è schiantato sulla terra - che ha sconvolto il clima distruggendo l' ecosistema e le fonti abituali di alimentazione?
E chissà quante volte sarà successo qualcosa del genere in quei quattro o cinque miliardi di anni di 'storia' della terra.
E se fosse invece proprio una guerra? Una terza guerra mondiale?
Vi sembra una cosa tanto difficile, dopo le due precedenti?
Non è che voglia fare il 'menagramo', ci mancherebbe, siamo tutti dentro alla stessa barca, no?
Ma - tanto per ragionare a voce alta - non ci siamo già andati vicino più di una volta, ad una guerra ‘mondiale’?
Ricordate la Corea, e poi il Vietnam, e la Cambogia, e il Laos? E il primo conflitto arabo-israeliano? Ve lo ricordate il generale Moshe Dayan, quello della benda nera sull’ occhio,  con quella faccia da ‘pirata’?
Tutto il mondo  - allora - davanti al televisore, a guardare l’ ecatombe di mezzi corazzati nel deserto, col fiato sospeso, a fare il tifo per l’ uno o per l’ altro ma anche a chiedersi cosa avrebbero fatto coi loro missili Usa e Russia. 
E la 'crisi dei missili' a Cuba,  nel 1962 ?
Già, e fu proprio in quell’ occasione – come diceva anche Mons. Corrado Balducci in quel suo articolo dell’ Osservatore romano di cui abbiamo parlato – che Papa Giovanni XXIII - per cercar di impedire lo scoppio di una guerra nucleare – avrebbe implorato e mandato ai capi delle grandi potenze, ai presidenti Krusciov e Kennedy, la famosa 'versione diplomatica' del terzo segreto di Fatima
Certo, quella della Madonna di Fatima non fu 'Rivelazione Pubblica' ma solo 'privata', però ci han creduto tutti lo stesso.
Dunque, mi dico, le mie saranno anche fantasie ma lo stesso Papa e le più alte gerarchie vaticane - e nessuno può pensare che fossero  matti, prudenti invece come son sempre  - le credevano attendibili, queste profezie.
E poi ancora la crisi del Golfo…(sì, quella di cui vi avevo raccontato in quel capitolo di questo libro relativo all'Intervista: con la guerra di Saddam Hussein/Resto del Mondo, Stati Uniti in testa).
E ancora, proprio qui vicino a casa nostra, la guerra civile nella ex- Jugoslavia, guerra contro la quale – fra l’ altro – la Madonna di Medjugorje aveva cercato, inutilmente,  di mettere in guardia..
E tutto per non parlare della caduta dell' Impero sovietico, con le convulsioni interne e gli sconvolgimenti che ne potevano nascere in termini di destabilizzazione degli equilibri politico-militari Est-Ovest e le ribellioni dei 'paesi satelliti'.
Convulsioni sempre possibili in un quadro economico-finanziario-politico locale non ancora stabilizzato, per non parlare del quadro mondiale.
Oggi la politica, la finanza e l’ economia sono 'mondiali' e se scoppia una crisi in Estremo Oriente o in fondo all' Africa, va a finire che, per il sistema delle 'alleanze' ed in una economia ‘globalizzata’, quella  crisi finisce che ci tocca tutti.
Finiamo per trovarci schierati da una parte o dall' altra senza che nessuno di noi, noi uomini della strada ma anche uomini di governo, ne abbia capito il 'perchè'. Magari semplicemente perchè siamo già 'allineati'.
Basta magari che una cosiddetta Grande Potenza 'decida' - anche per conto suo, anche per i 'suoi' interessi economici - che è arrivato il momento di buttare il mazzo di carte per aria e ci ritroviamo poi tutti a doverle andare dietro. Perchè oramai eravamo 'schierati'' e le guerre - anche quando sembrano, o ci dicono, che sono di religione - finiscono sempre per seguire gli interessi dell' economia, anche se le cause scatenanti possono sembrare del tutto estranee.
Gli stessi 'Capi di governo', oggi, non sono 'loro' - in quanto singole persone -  a ‘decidere’ ma vengono 'orientati', spinti da gruppi di pressione, gruppi di interesse, economici o ideologici,  politici o strategici che siano.
Io credo che spesso sia la 'forza delle cose'  - ma in realtà deve essere una mano poderosa: quella del Male o del Bene - a spingerci, collettivamente parlando, in una certa direzione. E il volante che noi abbiamo in mano, in certi frangenti, non funziona più, come quello di un’ auto quando slitta sul ghiaccio.
Non credo nel Fato, sia chiaro, ma nel campo della politica - e quindi delle grandi scelte che decidono il destino dei popoli - il 'noi' non siamo ‘noi che decidiamo’ in quanto individui ma - spesso - diventa un 'noi in senso generale’, un ‘noi collettivo’ con il quale non si riesce più a 'ragionare'. 
Qualche anno addietro avevo letto che un 'team' interdisciplinare di futurologi (esperti capaci - dall' esame dell' andamento del passato e del presente - di stabilire anche con una certa scientifica approssimazione, quale dovrebbe essere il futuro…: ad esempio il mondo fra cinquantanni) aveva infilato una miriade di dati in un mega-computer appositamente programmato e questo aveva 'sentenziato' che - tutto considerato: e cioè gli interessi economici ed i problemi di 'mercato', i conflitti politici e di potere, la fame, la disperazione, la miseria, gli odi di religione, quelli ‘normali’, la tecnologia, gli incrementi demografici, ecc. ecc. – era davvero straordinario che una terza guerra mondiale non fosse ancora già scoppiata', essendo per di più passato oltre mezzo secolo dalla precedente.
Avete capito quello che avevan detto, qualche anno fa? Che in pratica noi stiamo – oggi - vivendo in pace al di là di ogni nostra più ragionevole speranza di sopravvivenza.
Ecco,  noi siamo seduti su una 'polveriera' e l' unica cosa che ci lascia vivere tranquillamente è il fatto di non saperlo o di avere un 'subconscio' che ce ne 'rimuove' il pensiero.
E meno male…! - aggiungo – se no, prima ancora che per ‘guerra’, moriremmo di infarto.
E allora come mai non è ancora scoppiata?
Che sia veramente vero quello che si dice e che cioè è la Madonna, la 'madre' dell' Umanità, quella che trattiene - piangendo lacrime di sale e di sangue: come si vede con le ‘statuine’ - il braccio di Dio, il quale vuole forse ancora vedere non tanto se siamo capaci di pentirci quanto fino a che punto siamo capaci di arrivare?
E se allora fosse questa, la famosa 'Grande Tribolazione' di cui parlano tanti  'profeti' d' oggi?
Qualcuno di questi 'profeti' sarà fasullo? Qualcun altro sarà un po’ matto, altri ancora si saranno ‘gasati’ e suggestionati a vicenda? Ma proprio tutti tutti?
Una psicosi collettiva da parte di esaltati della mistica? Può essere.
Ma anche una come la Valtorta? Avete mai provato a leggere quello che scrive e come lo scrive?

E quei bambini diFatima, nel 1917? Quando non si aveva neanche la più pallida idea di bombe atomiche e della possibilità di distruggere l’umanità in pochi minuti?
Può essere…, tutto può essere, ma se solo uno…, uno solo dei ‘profeti’ e ‘visionari’ che sono 'buoni' (qualcuno non fasullo ci sarà pure...no?), ci avesse 'azzeccato'?
E una guerra - con bombe atomiche, all' idrogeno, al neutrone, bombe cento volte più potenti di quelle di Hiroshima che possono essere lanciate a grappoli da missili con testate 'multiple' - una guerra di questo genere non potrebbe che coinvolgerci tutti a livello mondiale, volenti o nolenti.
E non parliamo poi della guerra chimica e batteriologica… Chi lascerebbe vivo?
E chi rimane vivo, e se gli rimangono gli occhi per piangere, come si troverà? Quanti figli, quanti genitori morti? Quante mogli, quanti mariti, quanti amici, quanti cari?
E la 'fame', la fame dei sopravvissuti?
Il giorno dopo, 'the day after', i 'sopravvissuti’: gli ‘zombi’, dovranno ricominciare da capo. Partendo da una economia agricola. Ma non con i trattori, perchè non ci saran più fabbriche, ma - se va bene - con i buoi, come una volta.
Già…! E dove li trovi più i ‘buoi’, oggi?
E la terra? Tutta inquinata. E se si 'lavora' per farla produrre rimangono inquinati anche quelli che si son salvati.
Non chiederemo altro che di poter morire in santa pace, e presto.
Apocalittico? No. Realistico, anzi… ‘escatologico’!
Provate a usare la testa, tirandola fuori dalla sabbia, e ditemi se non arrivate anche voi alle stesse conclusioni.
E allora, in una situazione del genere - e qui l' Apocalisse ci cade proprio a fagiolo - non si potrebbe pensare (tanto per tirar su il morale a  quelli che saranno i sopravvissuti, perchè a quel punto saran loro a doversi 'preoccupare'!) che l' Umanità del futuro - piegata e piagata da questi eventi catastrofici - l' Umanità rimasta in piedi, possa rinvenire, capire gli errori enormi che hanno portato a tutto ciò, pentirsi e aprirsi ad una Nuova Evangelizzazioneaccettando finalmente la Parola del Signore che – dopo che l’ Umanità ha conosciuto gli orrori immani della guerra, frutto dell’ odio e di tutto il resto - predicherà la Pace, la ‘sua’ Pace, dando così inizio all' Era del famoso 'Millennio Felice'?
Ma se invece Dio - che vede tutto nel suo Eterno Presente, anche il nostro futuro -  se Dio, che è Dio di Libertà: libero Lui come siamo 'liberi' noi, aspettasse davvero solo un nostro cenno di ravvedimento per intervenire - facendo violenza, per Amore, al suo Spirito di Giustizia - e fermare con un suo atto d' imperio tutte queste catastrofi che da soli, perchè è chiaro che 'non è Dio che ce le manda', ci procuriamo? 
E se ci desse un Millennio felice senza farci passare attraverso le tribolazioni o attenuandocele quanto basta a salvare la pelle, salvarla ai più? Chi lo può mai dire? C' è sempre la Madonna che prega per noi, no?
Ma noi, la preghiamo la Madonna?
Io, per me, ve l' ho già detto cosa pensavo una volta dei rosari: Litanie!
Ora però - con la mia storia dell' ascesi - almeno una volta al giorno... 25 minuti, ci provo, alle cinque del mattino, anzi, ora alle sei o giù di lì, quando proprio non riesco a schiodarmi subito dal letto.
Ve lo immaginate un miliardo di persone che tutti i giorni decide di dire una 'decina' di cinque minuti? Un miracolo!
E miracolo per miracolo anche Dio potrebbe decidere di farcela passar franca, per questa volta, cioè per un millennio ancora.
Roba da ridere? No, da piangere. Perchè nessuno crederebbe nella forza della preghiera, se non si crede in Dio.
Provate a dire a uno dei vostri amici di recitare una sola ‘avemaria’ al giorno, 20 secondi.
Vi guarderebbe come se foste ‘svitati’, no?
E allora perchè - mi domando - Dio dovrebbe salvarci?
Sulla preghiera, quella che non si stanca mai di raccomandare nei suoi continui messaggi la Madonna di Medjugorje perchè l'Umanità si salvi, mi ricordo che la Luce una volta – sempre nell’altro libro - mi aveva detto...:

^^^^^

113. La Preghiera. Il Rosario non è una 'litania'...

 

Maria SS. spiega nel Cap. 31 del 'Poema' quale è il valore della preghiera che è una 'protezione' atta a ben  difendere dalle offese del Mondo, della Carne, di Satana, dello stesso 'Io'. Essa è fonte di grazie e benedizioni celesti. La Terra ha bisogno di tante tante preghiere che riparino alle offese fatte al Signore, offese che attirano i castighi di Dio. I pochi che pregano devono quindi pregare e per quelli che non pregano e per i peccatori.
Ma perchè la 'preghiera' sia gradita al Padre è necessario che non sia parola vuota  ma 'condita' di vero amore e di sacrificio.

Rifletto su questi aspetti della preghiera.
Io sono sempre stato 'allergico' alle preghiere, mi sono sempre sembrate delle 'litanie', mi hanno sempre dato un certo fastidio. 'Roba da bigotti', dicevo.
Alla fin fine, credo, ero convinto probabilmente che nessuno le ascoltasse, nemmeno Dio, anzi proprio nemmeno Dio che, se esisteva, certo non si occupava dell' uomo, viste le cattiverie, i dolori, le ingiustizie.
Dunque, non ho mai pregato, nè con 'amore', nè con 'sacrificio', nè con le parole 'vuote', tranne che - ricordo come in un sogno - quando ero un bambino, 11/12 anni: andavo in  una chiesa da solo, in fondo, sulla destra, c' era una statua di S. Rita da Cascia. Non so perchè pregassi davanti a lei, tutto solo soletto. Forse mi dava l' idea di una mamma.  Qualche volta piangevo e le chiedevo aiuto e conforto per la scuola.
Ora è passata una vita. Ora - da quello che leggo - capisco che la preghiera è 'importante'. Perchè?

Luce:
Perchè? La preghiera è importante per via della 'Comunione dei Santi'. Te ne ho già parlato e ne parleremo ancora quando affronteremo l'argomento del' Amore e del Dolore, con riferimento appunto ai 'santi'.
La preghiera rende 'Gloria' a Dio, il Peccato reca offesa all' Altissimo.
Dunque la preghiera è 'riparazione', perchè  ripara le offese di chi non ama Dio, ed è contemporaneamente 'amore', perchè rendendo 'Gloria' a Dio lo consola delle offese subite: offese subite dal Padre.
Ecco perchè la Madre mia dice sempre: 'Pregate.Pregate...'
Non volete soffrire? Non sapete nemmeno amare? E pregare?
Ecco, la preghiera  è davvero il minimo per chi non riesca a fare nient' altro. Pregare per chi soffre, pregare per chi vuole soffrire per espiare con Cristo Redentore, pregare per chi chiede di amare sapendo che l' Amore è più forte del Dolore, pregare per le ingiustizie commesse, per quelle subite, pregare, pregare, pregare. Ma non preghiere di 'parole’: preghiere di amore.
Come si 'ama', pregando? Si ama parlando al Padre, al Figlio, allo Spirito Santo come al proprio padre, al proprio fratello, al proprio spirito: lo Spirito è 'incorporeo', nel senso che non gli puoi dare volto ed a Lui ti rivolgi come ad una Entità puramente spirituale.
E dal colloquio filiale e fraterno nasce quel tipo di confidenza che ci abitua a vivere con Dio e in Dio. E quando si comincia a vivere insieme a Dio, posto che Egli è buono, lo si ama anche. E quando lo si ama si fa anche la sua volontà. Volontà di dolore? No.
Egli ha pensato per noi, ognuno di noi uomini, perchè anch'io - oltre che Dio - fui Uomo, una missione, una particolare missione.
Amare Dio vuol dire fare la sua volontà, e fare la sua volontà è eseguire la propria missione. Bene? Meglio che si può!
Ecco, dobbiamo cercare di capire quale è la missione che Dio ci ha dato ma, se proprio non ci riuscissimo, rispettiamo almeno i dieci comandi, e vedrai che la missione, 'questa' missione, ti parrà ancora poco...
Vedi come porta lontano la preghiera? Porta lontano dall' uomo ma sempre più vicino a Dio.
Il Rosario... non è una 'litania'.
Detto con il 'cuore', detto con amore, non è una litania ma una catena che - attraverso Maria - la Madre mia, ti allaccia dolcemente a Dio: al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo.

^^^^

A proposito del messaggio dato ai tre pastorelli dalla Madonna di Fatima, continuando a sfogliare le pagine della ‘Rivista’ mi capita proprio sottomano un articolo che mi sembra molto in tema con l' argomento che stiamo trattando:


FATIMA
autorevoli conferme sull' ipotesi che il terzo segreto riguarderebbe la crisi della Chiesa



Secondo il noto mariologo René Laurentin, la terza parte del segreto di Fatima riguarderebbe le 'tentazioni e deviazioni' all' interno della Chiesa.
Il teologo lo ha detto nel corso di un' intervista televisiva, rilasciata ad un inviato del TG 1 presente a Fatima il 13 ottobre 1997, in occasione della ricorrenza dell' 80° anniversario delle apparizioni della SS. Vergine.
La tesi di Laurentin viene ad aggiungersi a quella di altri autorevoli personaggi, tra i quali S.E. il cardinale Silvio Oddi, padre José Valinho dos Santos, nipote di suor Lucia, frère Michel de la Sainte Trinité e il Dr. Augusto A. Borelli, uno dei maggiori studiosi delle rivelazioni di Fatima.
Come si sa, il messaggio rivelato dalla SS.ma Vergine ai tre pastorelli di Fatima durante l' apparizione del 13 luglio 1917, è diviso in tre parti: una riguarda la visione dell' inferno, la seconda si riferisce ai castighi temporali sulle nazioni impenitenti e la terza, non ancora svelata, è nota come il 'terzo segreto'.
La veggente superstite, Lucia, monaca carmelitana a Coimbra, nel 1942 inviò a Pio XII il testo del segreto, con la raccomandazione, ricevuta dalla SS. Vergine, di rivelarlo dopo il 1960.
Cosa che non fecero nè il successore di Pio XII, Giovanni XXIII, né gli altri Papi.
Commentando le dichiarazioni di Laurentin, il noto scrittore cattolico Vittorio Messori ha detto che si tratta di 'una riconferma di un' ipotesi fondata, ma avanzata più volte' (cfr. Corriere della Sera, 14 ottobre 1997). Sulla base 'del dossier autentico di cui si dispone' - prosegue Messori - 'mi pare di dover concordare con René Laurentin. Il 'terzo segreto' non annuncerebbe, dunque (il condizionale è d' obbligo) cataclismi cosmici, ma la crisi della fede, l' apostasia che avrebbe colpito la Chiesa dopo il Concilio Vaticano II. 'Aspettavamo la primavera ed è venuta la tempesta' lamentava l' ultimo Paolo VI'.
A conferma di tale 'lettura', lo scrittore porta 'la sola frase che si conosce della rivelazione sinora 'censurata': Il Portogallo si manterrà sempre nella nostra dottrina (dogma, nell' originale) della fede...'
Sembra evidente, prosegue Messori, 'che, qui, sia annunciato un privilegio,  in una Chiesa dove quella 'dottrina' non sarà mantenuta. A ulteriore conferma c' è il fatto che, facendo pervenire a Roma il testo dove trascriveva (....) quanto udito dalla Vergine nella terza apparizione del 13 luglio 1917, suor Lucia ammonì che la busta non andava aperta prima del 1960. 'Perchè allora - precisò - tutto sarà più chiaro'.
Messori parla anche della mancata rivelazione del segreto da parte di Giovanni XXIII, che lo lesse nell' agosto del 1959. 'Nel gennaio precedente aveva annunciato la sua intenzione di indire il Concilio che sarebbe stato chiamato Vaticano II; sin dall' inizio del suo pontificato aveva cominciato a burlarsi di quelli che chiamava 'profeti di sventura' (...). E' chiaro che il 'segreto' - se davvero annunciava la 'tempesta' che presto sarebbe venuta - contrastava, e gravemente, con la strategia roncalliana del sorriso e dell' ottimismo a ogni costo. Da qui la consegna del misterioso manoscritto agli archivi e la grave decisione di non rispettare la consegna (...) di rendere pubblico il contenuto entro il 1960.
Si dice che i papi successivi, da Montini a Wojtila, siano stati in qualche modo 'prigionieri' di quella decisione di Giovanni XXIII.
Se davvero stanno così le cose, 'alla luce di quanto poi è successo, Laurentin ha ragione anche quando constata che è 'un peccato' (termine significativo, in bocca a un teologo), che si sia decisa la censura invece della doverosa pubblicazione'

^^^^^

22.10 – Bisogna avere il coraggio nell’annunciare la mia Parusìa intermedia, il coraggio di vincere l’incredulità, il razionalismo, lo sbigottimento

Rifletto, soppesando le parole usate da René Laurentin e Vittorio Messori: si tratta di due personaggi di primo piano che - quando parlano di queste cose - non lo fanno tanto per dire una cosa qualsiasi.
Se un 'Laurentin' si azzarda a sostenere pubblicamente che la terza parte del segreto di Fatima riguarderebbe non un cataclisma cosmico (meno male!) ma la crisi della fede proprio all' interno della Chiesa, andrebbe preso in seria considerazione perchè a questo punto questo fatto della 'crisi' della Chiesa verrebbe a coincidere con le numerose profezie - da S. Malachia in poi - che hanno parlato della 'Casa di Dio'.
Beh, se fosse veramente così…, se fosse così…, egoisticamente…, beh, preferisco un po' di crisi della fede all’ interno della  Chiesa che un cataclisma cosmico. Non è cinismo, è istinto di sopravvivenza.
Rimango soprappensiero…
Ma, la crisi – poi - sarà  all’ interno della Chiesa o della ‘Casa di Dio’?
 Basta, ho finito. Ai posteri l’ardua sentenza!
Ecco, le mie son tutte domande. D’accordo. Anche campate in aria, dette ad alta voce. Ma ce ne sarà pur una che avrà una risposta, no?

Luce:
La ‘Parusia’ intermedia.
Tempo verrà in cui le schiere dei miei Angeli percorreranno la terra in lungo e in largo purificandola da ogni nefandezza.
E nel terreno arato dallo sbalordimento e dal dolore Io farò scendere la Pace della mia Misericordia che assicurerà il Millennio felice.
'Vita santa, santissima, vita beata', ricordi cosa ti dissi? Più che nell' Eden dove i Primi Due sentivano la mia Voce nei silenzi della sera, cioè nella pace della loro coscienza, e dove poi i 'successivi' sentiranno la mia Voce in quella dei loro cuori, non come sussurro ma come inno tonante di gioia, come un Gloria che sale luminoso al Cielo lasciando gli Abissi nella loro profonda oscurità.
Bisogna avere coraggio nell' annunciare la mia Parusia intermedia, il coraggio di vincere l' incredulità, il razionalismo, lo sbigottimento.
Se vi preannunciassi un mondo di guerra mi credereste ma se la mia Bontà ve ne annuncia uno di Pace ridete increduli e mi date del Mentecatto.
A questo è giunto l' Orribile Avversario che ha ottenebrato le vostre menti facendovi parer bianco il nero e nero il bianco, Bene il Male e Male il Bene.
Ecco, o uomini del 20° secolo, si avvicina l' Era della Pace della mia Parusia, preceduta dalle Sofferenze del Regno dell' Anticristo.
Così siete appagati, nella vostra umanità, perchè se non credete al Bene avrete almeno motivo di credere al Male, che vi circonda, che penetra nei vostri occhi, nelle vostre menti, che vi intossica fino a farvi perdere la coscienza della Realtà, che vi pare un sogno, mentre il 'sogno' è reale Realtà.

***

Rimango a meditare, profondamente.
Sono stato 'servito' di barba e capelli dalla mia Luce!
Cos'è che vi avevo infatti detto, prima, concludendo le mie elucubrazioni?
Avevo detto:

'Ecco, le mie son tutte domande. D' accordo. Anche campate in aria, dette ad alta voce. Ma ce ne sarà pur una che avrà una risposta, no?'

'E che c' è di strano? - direte voi - 'Non ti è arrivata la risposta della Luce che ti ha detto che ci sarà la Parusia intermedia, preceduta dalla Sofferenza, ecc. ecc.? Ti ha dato la risposta, no? Non era quella che volevi?'

E no che non era quella che volevo. Era solo quella che 'meritavo'.
Se infatti guardate bene, la 'risposta' che la Luce ha dato a me è un' altra, perchè questa Luce che ci parla mi sembra quasi un po’ come quella delle 'profezie', dice le cose anche Lei in modo velato, anzi a volte ironicamente garbato, come solo un essere 'superiore' sa fare.
Non intuite allora cosa ha voluto farmi capire - comportandosi da vero 'Signore', e cioè dicendomelo  'fra le righe' - il mio Subconscio Creativo?
Ora ve lo spiego.
Tutto questo lungo discorso della 'Parusia', che si sente fare in giro - dico in giro per dire che si sente fare fra gli 'addetti ai lavori' - mi era sempre sembrato un po' un discorso da 'esaltati'.
Ma come si fa a credere - mi dicevo - a un Gesù Cristo che viene 'sulle nubi', e ora, per giunta?
Ma - mi sono poi detto - se qui, nelle 'profezie', tante volte sono ‘allegorici’ e simbolici, anche questo discorso delle 'nubi' non sarà un modo colorito e maestoso, poetico, per far 'capire' la grandezza soprannaturale di un qualche avvenimento?
Quando - ad esempio - si parla di 'Gerusalemme' si può intendere - a seconda del contesto - la città, la Chiesa, il Paradiso... E se il Signore ci dice che ci porterà nella Gerusalemme non significa che ci farà fare un viaggio turistico ma  - a seconda del contesto - che ci porterà magari in Cielo. Reso l' idea?
E’ il ‘contesto’ quello che conta, ed io ‘sentivo’ che ‘il contesto’ dei segni di questa chiamiamola Parusia dovesse essere quello prossimo venturo e quindi ‘sentivo’ anche che – ormai quasi alle soglie del 2000, o meglio alle soglie del Terzo Millennio, questo Millennio di cui tutti parlano, compresa la stessa Chiesa ufficiale che lo vuol celebrare anche con un Giubileo -  non potevo più oltre evitare di affrontare un discorso sia pur 'scomodo' come quello della Parusia ‘intermedia' che farebbe toccare i vertici dello scetticismo anche alla persona meno scettica.
Altro che esaltati! Altro che il Signore ‘che vien sulle nubi’...
Noi che ne parliamo...sulle nuvole! Capito?
E chi glielo va a dire - a questi 'razionalisti’ – che, ora, ‘Viene Gesù’, come dice Padre Penasa?
Fatto sta che, siccome io sono un vigliacco e temo 'da matti' il 'ridicolo' perchè - immodestamente - ho un' alta 'stima di me stesso' (autostima alla quale mi è difficile rinunciare, parendomi una menomazione, ma che - se vi ricorderete il capitolo dell' Ascesi – quando è eccessiva è l’ anticamera dell’ inferno  perché  spiana  la  strada  all’ orgoglio e alla superbia ),    siccome -
dicevo - sono un vigliacco, io cercavo  inconsciamente di scaricarmi dalla responsabilità di dire queste cose e di aggirare il problema della mia mancanza di coraggio attribuendola - la responsabilità - alla 'autorevolezza' di quelli che ne avevano scritto tutti quegli articoli sulla Rivista 'Il Segno del soprannaturale' e, soprattutto alla Valtorta che, quanto a coraggio, lei ne aveva da vendere.

Bene, la risposta – dunque - data fra le righe a me, al di là di quella di carattere generale data anche a voi, sta tutta in quelle due righe della Luce, dette da vero Signore, quasi con noncuranza, en passant, proprio affinchè nessun altro se ne accorgesse:

'Bisogna avere il coraggio, nell' annunciare la mia Parusia intermedia, il coraggio di vincere l' incredulità, il razionalismo, lo sbigottimento'.

perché non siete voi, ma sono io: che non ho il coraggio, io: che ho l'incredulità, io: che ho il razionalismo, io: che ho lo sbigottimento e che penso che questa della cosiddetta Parusia intermedia sia una cosa 'troppo grossa' per poter essere detta senza dare ‘scandalo’.

Come…? Vi domandate ‘come’ faccio a esser così sicuro che era un rimprovero per me?
Come ‘faccio'...? Lo 'sento', no? Che cos' è l'ispirazione, se no?

Riepiloghiamo a questo punto - per chiarezza di idee - il 'quadro' che io mi sono fatto anche dal ‘combinato disposto’ delle opinioni espresse dai vari 'personaggi' che ho via via citato:

. Le profezie trasmesse da Dio attraverso i profeti sono sovente 'allegoriche', anche se il testo ‘letterale’ è sempre quello fondamentale per la loro interpretazione, per cui non bisogna fare l’ errore di vedere tutto in chiave allegorica.
. Tuttavia sono anche ‘velate’: un esempio ce lo dà proprio il 'Vangelo' dal quale si vede come lo stesso Gesù parlasse sovente un linguaggio di questo tipo lasciando non di rado interdetti i suoi ascoltatori che talvolta capivano fischi per fiaschi. Questo vale per allora come per ora, quando noi cerchiamo di 'interpretare' le profezie con occhio non illuminato dallo Spirito.
. Una delle ragioni di questa difficoltà di interpretazione è però anche la 'misericordia' di Dio nei nostri confronti: Dio ci vuole avvisare affinchè tutti ci manteniamo  vigili e 'pronti', come se ogni 'notte' fosse quella buona per il 'Ladro'...e inoltre vuol metterci alla prova saggiando la nostra volontà di voler 'credere' piuttosto che quella di respingere tutto con sufficienza e disprezzo..., per razionalismo. Nello stesso tempo Egli ci vuol lasciare vivere in pace senza angosciarci l' anima e la vita con il terrore di un disastro, che  magari non é poi così imminente come uno potrebbe temere, salvo invece 'suonare' – Egli - veramente l' allarme quando il fuoco sta per 'divampare' e noi - nonostante gli avvisi - continuiamo a ‘dormire’.
E ‘come’, Dio, si mette a ‘suonare’ l’ allarme? Attraverso le 'voci'…, le voci carismatiche, come la Valtorta.

Ma ora, visto che tutti – da quello che ho letto – hanno espresso la propria opinione, provo un poco a dirvi,  a voce alta, la mia – di opinione – cioè quella che mi sono formato per mio conto. Non è un reato farsi un’opinione, ed esprimerla, no?

- Nella cosiddetta ‘Parusìa’ Gesù verrà come ‘Dio-Spirito Santo’, tra breve tempo, per manifestare la sua Potenza.
- Dio-Spirito Santo scenderà dal Trono di Gloria e poggerà spiritualmente i suoi piedi sulle nuvole: non potrà infatti scendere sulla Terra perché essa è contaminata dal Peccato
 -  Vi sarà una risurrezione spirituale dei cuori, che risorgeranno a vita nuova perché lo Spirito Santo trasformerà il cuore dell’ uomo
-  La ‘manifestazione’ di Dio sarà a tutti evidente ma sarà preceduta dai segni dei tempi
-  Sarà il periodo della Grande Tribolazione: vi saranno catastrofi e vi saranno guerre, interne ed esterne, molti moriranno, altri soffriranno, l’ Umanità sarà ad un certo punto come abbandonata da Dio a se stessa
-  Gli uomini che spiritualmente si salveranno, non si salveranno per la religione che professano, ma per la loro fede buona
-  Dopo la Grande Tribolazione – e questa è già iniziata anche se all’ esterno non si vede ancora perchè essa agisce come una malattia in incubazione i cui sintomi non sono visibili se non ad occhi ‘esperti’ -  vi sarà quel famoso periodo chiamato ‘Millennio di Pace’ conseguente alla manifestazione del Signore
-  E’ durante questo ‘millennio’ che si svolgerà questa grande e ‘nuova evangelizzazione’ di cui tutti parlano, e si svolgerà nella gioia e nella pace anche perchè l’Altro verra ‘incatenato’:

(Da ‘La Sacra Bibbia’ – Edizioni Paoline – 1968)
 
   Apocalisse di S. Giovanni, 20, 1-5 (Ultimo combattimento)

Il Regno di mille anni.- Poi vidi un Angelo che scendeva dal cielo, tenendo in mano la chiave dell’ abisso e una grande catena.
Egli afferrò il dragone, l’ antico serpente, che è il diavolo, Satana, e lo incatenò per mille anni; e lo precipitò nell’ abisso che chiuse e sigillò sopra di lui, perché non potesse più sedurre le nazioni, finchè non fossero finiti i mille anniDopo i quali deve esser sciolto per poco tempo.

-  Dopo il ‘millennio’,  l’Altro verrà dunque ‘sciolto’,  poiché era stato   
     ‘legato’, e farà scempio di tutti, cioè anche dei suoi stessi ‘adepti’, infatti:

Apocalisse, 20, 7-10
Disfatta definitiva.- Passati i mille anni, Satana verrà sciolto dalla sua prigione, e uscirà per sedurre le nazioni poste ai quattro angoli della terra, Gog e Magog, per adunarle a battaglia: il loro numero è come l’ arena del mare. Essi salirono sull’ampiezza della terra e assalirono l’accampamento dei Santi e la città diletta.
Ma scese un fuoco dal cielo e li divorò.
E il diavolo, che li seduceva, fu gettato nello stagno di fuoco e di zolfo, dove sono anche la bestia e il falso profeta; e saranno tormentati giorno e notte nei secoli dei secoli.

     -  E’ a questo punto  che ci sarà invece la vera Parusia, quella a tutti nota e da tutti ‘accettata’quella sulla quale non c’è divergenza di opinioni e interpretazioni – che sarà la Parusia finale, la seconda venuta di Gesù: l’ Uomo-Dio, ‘in carne ed ossa’, col suo corpo glorificato, per intenderci.
     -  Ogni occhio la vedrà, ogni ginocchio si piegherà di fronte alla sua Potenza e Gloria ed ogni lingua inneggerà al Signore del Cielo e della Terra.
    -  Gesù, Sole di Giustizia, brillerà alto nella Nuova Gerusalemme Celeste
    -   Dopodichè vi saranno i famosi ‘nuovi Cieli e nuova Terra’.
    -   Cosa saranno questi ‘nuovi cieli e terra nuova’? Ed Enoc ed Elia, dove saranno secondo voi? La Gerusalemme celeste scenderà dal Cielo? Vuol dire che è il Paradiso che scende? O no? Oppure il Paradiso resterà il Trono di Gloria del Padre dove siederanno – insieme al Padre – Gesù: il Dio Verbo, lo Spirito Santo e la Madre? E il ‘Cielo’ invece, cosa è esattamente e da chi è formato? E’ diviso in gradi e ordini? Per ‘Nuova Terra’ si intenderà - parlando umanamente - qualcosa di simile all’Eden dove vivevano Adamo ed Eva? Si? No? Ma se uno non crede - per razionalità – ad una cosa del genere, come può credere  allora – da un punto di vista razionale – al Paradiso? (Queste, se non lo aveste capito, sono domande sulle quali non sono riuscito a farmi una opinione precisa e che dunque pongo a voi per le risposte).
        -  Il Nemico - da sempre -  prospetta ai suoi adepti, benefici, gioia, successo, felicità, etc. Prendiamo il caso – oggi - della ‘New Age’, cioè l’ altra ‘Nuova Era’, quella di cui – contrariamente alla nostra - si sente invece tanto parlare sui ‘mass media’. Coloro che seguono questa ‘filosofia’ ci credono, e ci credono in tanti…, milioni di libri di successo venduti in tutto il mondo, ci credono tutti, anzi vogliono tutti credere a queste forme di falso misticismo, totalmente falso. Perché credono? Perché sono forme che offrono qualcosa che su questa terra gli uomini non hanno.
-   Cosa viene prospettato invece a noi? La Grande Tribolazione! Cioè ancora una volta la Croce: perché è la Croce quella che salva! Da non credere!
-  Nel ‘millennio di pace’ l’ uomo non avrà più la scusante delle tentazioni del Maligno, ma solo delle proprie: dovrà cioè difendersi dai propri impulsi interiori, e potrà così dimostrare quale è la sua reale ‘buona volontà’ quando l’ Altro… ‘non ci mette lo zampino’.
-  Alla fine del terzo Millennio, tuttavia, Satana verrà liberato e l' Umanità - che avrà a quel momento dimenticato la Grande Tribolazione e la 'lezione' che ne era derivata - ricomincerà a sbagliare come e più ancora di prima (perchè, se una parte degli uomini diventerà sempre più spiritualizzata nel Bene, la maggioranza si 'spiritualizzerà' invece sempre più nel Male).
-  E sarà allora che Dio - sdegnato da questo insatanassamento – chiuderà, come aveva già detto la Luce,  l' avventura di questa razza umana 'creata perfetta, decaduta, salvata, ma che - a parte i Figli miei - ha abiurato la propria paternità, quella del Padre e quella di Figli, preferendo la paternità 'bastarda' quale si conviene a figli bastardi'.

Succederà in pratica quanto la Luce aveva 'profetizzato' più sopra e che ora vi ricordo nuovamente:
   

^^^^^

Luce:
Questo è il punto dove ti volevo portare facendoti sintetizzare quanto ti avevo già spiegato e tu non avevi ben capito....
Il Giudizio finale sarà solo l' ultimo atto sul quale calerà poi il sipario della scena dell'Eternità: 'Vita bella, vita beata...'
Come, più di quella del primo Uomo nell'Eden.
Vita beata perchè vita di spirito beatificato nella visione di Dio e nella somma Sapienza.
Ma prima di quello, prima del "Giudizio", ancora molta acqua deve passare sotto i ponti della ribellione umana a Dio.
Perchè, l' uomo, ribelle è!
Ribelle e blasfemo: blasfemo perchè offende Dio con il suo comportamento.
Anche il migliore degli uomini offende Dio, ma gli fa scusa il peccato d' origine e gli fa perdono la sua buona volontà.
Dunque l' uomo deve essere punito: egli è infatti un infante spirituale, è come quei bambini che fanno capricci e non intendono ragioni che non siano qualche salutare scappellotto.
Ma l' uomo è infante spirituale ma adulto peccatore, nella sua piena coscienza di essere peccatore, ed allora il " metro " sarà ben diverso.
Abbandonerò l' uomo a se stesso, perchè da se stesso si punisca, soffra e si purifichi. Perchè, te l'ho insegnato, la sofferenza fa rinsavire ed è purificazione.
Ed allora - dopo il dolore - inizierà la resipiscenza, la conversione, la nuova Era di Pace, pace con Dio, oltre che fra gli uomini.
Sarà, quello della nuova Era, l' ultimo 'appello' che Io concederò all' uomo.
Sconfitto (ma non ancora definitivamente) Satana, l' uomo avrà la possibilità di dimostrare, se non quello che 'vale' - perchè sarebbe Superbia e Orgoglio - almeno quello che 'vuole', senza poter addurre a propria scusante le 'tentazioni' dell'Avversario, ma solo i 'fomiti'.
Dopodichè veramente in quest' Era si separeranno i Figli miei dai figli dell' Altro: senza più scusanti.
Prova d'appello, è.
Ma nonostante ciò, l' uomo attuale, o meglio l' uomo futuro, ricomincerà a sbagliare, ancora più di ora.
Allora Io verrò, verrò come Giudice e Giustiziere  perchè Giustizia farò, e farò 'chiusa' l' avventura umana, l' avventura di questa razza creata perfetta, decaduta, salvata, ma che - a parte i Figli miei - ha abiurato la propria paternità, quella del Padre e quella di Figli, preferendo la paternità "bastarda" quale si conviene a figli 'bastardi'.
E allora, prima ancora della volontà di Dio, sarà fatta la volontà  dell'uomo.
Anche alla Fine, come all' Inizio, Io sarò rispettoso del libero arbitrio dell' uomo, e sarà l' uomo - tramite Mio - ad autocondannarsi,  per l' Eternità.

^^^^^

22.11 – Vedi, l’armonia della Legge del Dolore?

Me ne sto un bel po' a meditare su quelle parole, che ho appena letto, scolpite come su pietra:

'...Ed allora - dopo il dolore - inizierà la resipiscenza, la conversione, la nuova Era di Pace, pace con Dio, oltre che fra gli uomini...'

Ecco,  mi dico che va tutto bene tranne quando si parla di 'dolore'. Quello mi fa paura.
Ve lo avevo detto anche quando avevamo parlato di Giobbe, no?
Ad esempio io recito, nelle preghiere del risveglio e in quelle della sera, il 'Padre Nostro' (quella bellissima preghiera che - come narra il Vangelo - Gesù stesso insegnò agli apostoli dicendo che era una preghiera 'perfetta', perchè 'dentro' c' era tutto quello che ci serviva). Ve la ricordate?
Ma mentre dico volentieri 'Dacci oggi il nostro pane quotidiano' e 'Liberaci dal Male' e anche 'Rimetti a noi i nostri debiti' (ma dico un po' meno bene 'come noi li rimettiamo ai nostri debitori'), mi 'smorzo' e mi blocco quasi quando devo dire 'Sia fatta la tua volontà': perchè mi viene in mente il 'dolore' e il fatto che 'Lui' dice sempre, ma proprio sempre, che con il dolore ci salva.
Mi sembra quasi che noi uomini dell' Umanità  siamo - e me ne vedo qui chiaramente un' immagine nella mente - come un bel prato di tanti fili d' erba verde che - uccisi lentamente dal dolore - rinsecchiscono  pian piano per poi morire, nel dolore.

Luce:
E' solo la morte quella che dà la vita.
Osserva, figlio mio diletto, le meraviglie della Natura.
Tutto corrisponde a un ordine meraviglioso che è legge a se stesso.
Nulla eccede il fabbisogno, nulla manca al fabbisogno.
L' erba cresce e viene mangiata dagli altri animali: l' erba vive, muore e dà  la vita.
L'erba muore e fertilizza il terreno: il terreno produce e dà la vita.
Gli altri insetti ed animali si nutrono dei prodotti della terra: muoiono e danno la vita ad  altri animali.
A volte la morte è truce, come di rapina di rapace: ma anche in quel caso è vita perchè senza di essa altri morrebbero.
Se tutte le cose vivessero, se tutti gli animali vivessero, se tutti gli uomini vivessero, nessuno sopravviverebbe: tutti troverebbero la morte, atroce, di fame.
Anche l' uomo, soprattutto l' uomo.
Ecco perchè dunque l' uomo deve morire.
Deve morire nella 'carne' perchè deve dar vita all' uomo spiritualizzato, all' uomo 'nuovo' che sostituisce quello vecchio.
Deve morire ancora nella carne, quella vera, perchè deve diventare spirito, spirito che vola nei Cieli fra le braccia gioiose del... Padre.

Amore e dolore, dolore per amare, amare per soffrire.
Vedi l'armonia della Legge del Dolore?
E' il Dolore, è la Morte che dà la Vita.
L' ha data il Cristo con la sua Morte di Croce, la darai tu morendo a te stesso e facendo - grazie allo Spirito, che non ti fuggirà se tu resterai in grazia - la mia volontà: che è apostolato.

La mia Pace sia con te.