(M.Valtorta:'Libro di Azaria', 18.8.46, pagg. 238/241 - Centro Edit. Valtortiano)

98. Amore e Odio, Santi e Dannati - anche dopo la fine dell' uomo - si fronteggeranno per l' eternità.

 

L'Angelo Azaria tiene una delle solite lezioni alla Valtorta. In questa mi colpiscono due concetti.
Il primo è che le cosiddette 'anime vittima' (e cioè quelle particolari persone, laici o religiosi che siano, che decidono di dedicare la loro vita a Dio offrendosi in particolare - come Gesù - vittime volontarie di sofferenza per espiare i loro peccati e... quelli degli altri) chiedono in sostanza a Dio che la Giustizia, attributo di Dio, cioè 'Dio', non 'colpisca' i peccatori, muti il suo corso e si trasformi così in Misericordia.
Questo, infatti,  era anche il senso - profondo - dell'offerta di Gesù che fu la prima Vittima e Ostia vivente, ed è per questo che le anime-vittima sono 'corredentrici.
Il secondo concetto - espresso in maniera più elaborata - si può sintetizzare nel fatto che l'Amore e l'Odio sono entrambi eterni e che l'Umanità si è divisa in due rami: quello che segue l' Amore e quello che segue l' Odio.

Luce:
Il Verbo è l'Amore Eterno: esisteva fin dal Principio, esiste ed esisterà in un Eterno Presente.
Il Male, cioè l' Odio, è pure 'eterno', ma non eterno in perfezione, perchè solo eterno dal momento in cui nacque da Lucifero ed i 'suoi'.
Cristo è dunque da sempre Amore ed Espiatore: i frutti della sua espiazione sono il popolo dei salvati, i 'santi'.
Satana è per sempre Odio: i frutti del suo 'fare' sono il popolo dei dannati, dannati per sempre.
Amore e Odio, Santi e Dannati - anche dopo la fine dell' uomo - si fronteggeranno per l' eternità.

Rileggiamo.
Per ora basta. Abbiamo semplificato un concetto per poterlo 'presentare' più facilmente nella sua essenza e nella sua forma. Meditalo.

Medito su quest' ultimo concetto che mi richiama alla mente - ripensando alla Genesi - il fatto che questa divisione fra Male e Bene sembra proprio essere una costante della storia dell' Umanità.
Prima Caino e Abele, poi i loro discendenti e cioè i 'figli di Dio (o figli di Set) e i figli dell'uomo (o figli di Caino incrociati coi 'bruti'), tutti estinti - tranne Noè ed i suoi - con il Diluvio, e poi ancora - anche nei discendenti di Noè - riapparire le due 'vocazioni' dell'umanità: i due 'figli' dell'Eterno Abramo, cioè gli uomini tendenti al Bene e quelli tendenti al Male.
Infine - dopo Cristo e nonostante Cristo - ancora i due rami, entrambi tendenti  ad evolversi verso la 'spiritualità' ma - attenzione - solo la parte più esigua, verso la spiritualità di Dio, mentre la parte più numerosa verso la spiritualità di Satana.
Ecco, questo è il punto.
Io avevo invece una visione della Dottrina cristiana come di una dottrina  che - per essere di 'Dio' - avrebbe dovuto essere 'vincente', cioè portare gradualmente tutta l'Umanità alla conversione.
Questa mia personale opinione si scontrava  tuttavia con l'esame realistico della 'Realtà' che mostra - anche dal punto di vista storico - una 'escalation' continua del Male.
Il Male esisteva anche prima, è vero, ma ora - o meglio da almeno un secolo a questa parte - ho l'impressione che abbia cominciato ad esser fatto 'alla grande', sia in termini quantitativi che qualitativi.
E questo peggioramento mi aveva fatto dubitare della validità della dottrina cristiana, una dottrina che - anche di fronte alla proliferazione di 'sette' di tutti i generi, anche di fronte alla crisi della stessa Chiesa, evidente nella crisi perfino delle vocazioni sacerdotali - appariva, ai miei occhi almeno, sempre più 'perdente'.
Ora mi sembra di capire che non è la 'dottrina' in sè ad essere perdente ma che questo rientra, probabilmente, non tanto nel 'Progetto' di Dio, quanto nella  'logica' di questo progetto che vuole un popolo di 'figli' ma 'figli di Dio'...
In fin dei conti lo stesso Cristo è stato messo in croce, e quel brano del Vangelo che non ricordo più bene diceva  più o meno che i 'candidati' al Regno del Cielo erano tanti ma gli 'eletti' sarebbero stati pochi...
Dunque, mi dico, dobbiamo guardare alla discesa dell'Umanità come ad un fatto ineluttabile, non perchè ciò sia  voluto da Dio, non perchè Dio sia 'morto' o sconfitto, ma perchè questa discesa è voluta liberamente dalla maggior parte degli uomini, la cui volontà Dio rispetta, e, quando la misura sarà giudicata 'colma', verrà chiusa – come aveva detto la mia Luce – l’avventura  "di questa razza creata perfetta, decaduta, salvata, ma che - a parte i figli miei - ha abiurato la propria paternità, quella del Padre e quella di Figli, preferendo la paternità 'bastarda' quale si conviene a figli 'bastardi'..."
La storia dell' Umanità non  sarebbe pertanto una storia a lieto fine da 'film rosa',  tutti convertiti, tutti contenti, dove tutto finisce in 'gloria',  ma è uno psico-dramma...
Già - mi dico - uno 'psico-dramma': un dramma della 'Psiche', cioè dell'Anima, dove la 'gloria' c'è, alla fine, ma solo per chi veramente la vuole.