CAP. 6

L’ATEISMO CHE NEGA IL DIO CREATORE…

 

6.1 Il calcolo delle probabilità depone a favore di un universo ordinato, minuziosamente regolato. La probabilità matematica che l’universo sia stato generato dal caso è praticamente nulla.

Segretario: Mi sembra che ormai abbiate tutti capito la questione del geocentrismo di Tolomeo, così come spiegata da Crombette, in opposizione alla teoria eliocentrica di Copernico e Galileo. Comprendo anche che i geologi, antropologi, filosofi presenti non abbiano molta dimestichezza con i movimenti celesti, è del resto comprensibile: è roba da astronomi.

Noel Derose:1 Galileo diceva:
A -    Il Sole è il centro del mondo ed è immobile.
B - La Terra non è il centro del mondo e si muove traslando (movimento di rivoluzione) intorno al Sole. Essa possiede un movimento di rotazione su se stessa.
Noi non entreremo qui nel merito del processo a Galileo. Lasciamo a voi il compito di documentarvi poiché esistono numerose pubblicazioni contraddittorie in merito. Taluni tentano di dimostrare che la Chiesa Cattolica ha condannato Galileo per altri scritti e non per le sue teorie astronomiche. Altri provano, con successive discussioni, ad ‘assolvere’ la Chiesa per una condanna che non sarebbe mai caduta. Innumerevoli articoli sostengono o attaccano Galileo. Poco però si indaga sulla realtà dei documenti. In effetti, né Galileo allora, né i suoi successori, né gli studiosi attuali, e soprattutto non dopo le esperienze di Michelson, di cui ci si guarda bene dal parlare, non hanno mai potuto, e non potranno mai, dare le prove dell’eliocentrismo (cioè della rotazione della Terra intorno al sole).

Segretario: La ringraziamo per questo chiarimento sulla teoria di Galileo e sul fatto che l’eliocentrismo non sia mai stato dimostrato. Visto però che lei è evidentemente uno studioso ‘esperto’ in questo campo, cosa ne pensa della teoria di Fernand Crombette?

Noel Derose:2 Crombette dice che:

A - La Terra occupa uno spazio privilegiato relativamente al centro dell’universo.
B - Essa tocca costantemente con la sua circonferenza l’asse dell’universo, asse che passa per il centro di gravità del mondo.
C - L’orbita della terra intorno a questo asse si compie in un anno, sicché la sua andatura nello spazio è quella di un uomo al passo.
D - La Terra possiede un movimento di rotazione diurna in 24 ore.
E - Il sole gira su un’orbita attorno al centro di gravità dell’universo  nella durata di un anno. I pianeti girano intorno al sole che li ha espulsi.
C - Ci deve essere un pianeta molto grande e pesante, così lontano dal sole che è appena visibile. Egli lo chiama l’astro nero.

Basandosi su questi dati Crombette rende conto (esattamente) dei miracoli di Giosuè ed Isaia, così come sono descritti nella Bibbia.
È così che può dichiarare nel suo manoscritto ‘Galileo aveva torto o ragione?’, Cap. 2, pag. 5: “Al lettore: «Io ho la prova che i testi della Bibbia, di natura astronomica, non sono affatto in opposizione con la verità scientifica, ma che al contrario l’hanno preceduta, e che la vera scienza, infine liberata dagli errori che ancora la ingombrano, non può che inchinarsi con rispetto davanti alla scienza trascendente di Mosè, liberata essa stessa dalle nubi di cui le sue traduzioni l’avevano finora avviluppata»”…

Il Creatore ha deliberatamente collocato la terra al centro dell’Universo quando essa uscì dal sole, espulsa in secondo luogo dopo il grande pianeta: l’astro nero. Questo grande pianeta è stato il primo espulso dal sole che occupava all’inizio il centro di un universo chiuso e finito. É dunque inutile parlare di una espansione o curvatura dello spazio. Le stelle e l’anno galattico girano così dentro una sfera.

Non è possibile qui sviluppare tutte le conseguenze della scoperta di F. Crombette, ma facciamo notare  che ‘tutte’ le osservazioni concordano con la sua tesi, il che non avviene per le altre teorie.

 Segretario: La ringraziamo molto. Mi sembra in definitiva di aver  capito il senso della spiegazione di Crombette relativa alle modalità di formazione della Terra, uscita dal sole, con relativa assunzione di una posizione … geocentrica.
Ho però l’impressione che qualcuno fra il pubblico sia rimasto ancora un poco perplesso a causa di tutti quei riferimenti a termini come massa, orbite, centri di gravità, archi virtuali e non reali, retrogradazioni, traslazioni/rivoluzioni, movimenti elicoidali…, per non parlare poi dell’astro nero e della legge di Bode.
Vi dirò allora che nel sito Internet di CESHE-Italia vi è una splendida e chiarissima rappresentazione video, con immagini in movimento, delle spiegazioni di Crombette  sulle origini della Terra e sulla sua centralità in prossimità dell’asse dell’Universo.3
Vi propongo comunque un ‘test’.

  1. Se siete atei o agnostici e non credete alla Bibbia ed al miracolo del ‘Fermati, o sole!’, credete almeno a quanto raccontato in quei geroglifici egizi? Se sì, vuol dire che c’è ancora speranza.
  2. Se siete arrivati nella lettura di questo libro fin qui, passando incolumi attraverso le spiegazioni di Crombette sul sole e sulla Terra, vi devo fare i complimenti: avete superato la prova e la vostra intelligenza è superiore alla norma.
  3. Se avete compreso anche le ‘mie’ spiegazioni sul sole e sulla terra di Crombette vuol dire che – a parte Bastian Contrario – la vostra intelligenza è sempre superiore alla norma, ma lo è a quel punto anche la mia…
  4. Se siete riusciti a capire quelle spiegazioni che aveva dato Crombette sulla datazione del miracolo di Giosuè e dello Tsunami egiziano in rapporto al calendario egiziano, a quello giuliano e a quello gregoriano… allora vuol dire che io non sono intelligente come voi perché voi siete dei geni come Crombette!

Vediamo comunque se – tralasciando il linguaggio di Crombette e degli altri scienziati che abbiamo fino a questo momento ascoltato – io non riesca a rendere il suo pensiero scientifico anche in parole povere, così come almeno l’ho inteso io.
Se si parte dalla traduzione ebraico/copta della Bibbia che – fin dal tempo di Mosé – attesterebbe che la Terra è uscita dal sole, bisogna trovare una spiegazione a come possa essere successo.
Oggi il sole è un astro rotante su se stesso le cui parti esterne – se non fossero tenute insieme dalla forza centripeta che le tiene legate al centro della massa del sole – tenderebbero per forza centrifuga a staccarsi ed a partire… per la tangente.
Vi è però un punto di equilibrio in cui forza centripeta e forza centrifuga si compensano, impedendo la dispersione nello spazio di queste parti più esterne.
L’astronomia e la fisica ci dicono che il punto di equilibrio fra queste due forze è raggiunto con l’attuale velocità di rotazione del sole intorno a se stesso, pari a circa 2 km al secondo.
Queste due discipline ci dicono pure che – affinché una parte esterna del sole possa distaccarsi, e quindi per poter accettare l’ipotesi di Crombette sulla espulsione della Terra dal sole  - la velocità di rotazione del sole dovrebbe essere di circa 220 volte superiore a quella attuale, in altre parole pari a circa 437 km al secondo anziché 2 km.
Ora la differenza fondamentale fra il ‘pensiero mitico’ e il ‘pensiero scientifico’ ce l’ha spiegata bene Bultmann.
Crombette, alfiere del pensiero mitico sostiene l’intervento di Dio nella Creazione e, se Dio interviene – poiché è libero di fare e disfare a suo piacimento – è libero anche di fissare delle leggi che regolino i movimenti dei corpi nello spazio ma anche di cambiarle quando ciò sia finalizzato ai suoi scopi.
La scienza ‘non illuminata dalla Sapienza’ tende invece a considerare immutabili queste leggi. Essa non prende neanche in considerazione Dio e anche se lo facesse, uno scienziato ‘alla Laplace’ gli legherebbe le mani e gli metterebbe anche un bavaglio.
Gli ‘attualisti’ sono i sostenitori –come tanti geologi e paleontologi– di quella strana ma mai dimostrata teoria oggi tanto in voga per cui le cose sulla terra in passato sono sempre accadute più o meno come le vediamo accadere oggi.
Se – tanto per fare un esempio banale ma calzante – il ritmo di sedimentazione della terra fosse oggi di un centimetro al secolo, e costoro trovassero un vecchio cranio fossilizzato di un orango sepolto a 200 centimetri di profondità non si chiedono se qualcuno ce lo abbia sotterrato o se un’alluvione ce lo abbia sepolto cinquemila anni fa, ma ti dicono che quello – poiché è sotto a 200 centimetri di terra – è un reperto di Homo di Neanderthal vecchio di 200 secoli (200x100), cioè di ventimila anni.
L’idea che possano essere accaduti vari millenni fa eventi alluvionali catastrofici – come in scala minore ne abbiamo visto in Bangladesh e nel Sud-Est asiatico e altrove anche nei nostri tempi, provocati da terremoti, tifoni, cicloni, tornadi, onde anomale – non li sfiora neanche per un momento.
Abbiamo in precedenza parlato del fenomeno apocalittico dello Tsunami provocato nel Sud-Est asiatico dalla rottura di una faglia terrestre sottomarina lunga oltre mille chilometri.
Enormi valanghe di acqua si sono riversate sulla terra seppellendo tutto con sedimenti vari, salvo poi ritirarsi.
Gli attualisti, di quanto dateranno – fra qualche migliaio di anni, quando si sarà persa la memoria di questo avvenimento – i reperti fossilizzati di quei poveri corpi delle vittime rimasti sepolti?
Quella di una catastrofe marina gigantesca che abbia interessato tutta la terra e seppellito tutto, insomma il Diluvio universale (e di questo spero che ne potremo un giorno parlare con Crombette) è una ipotesi che i nostri ‘attualisti’ proprio non vogliono nemmeno prendere in considerazione, e lo fanno per pregiudizio religioso.
Questo modo di ragionare è a mio avviso una ‘deformazione professionale’ che non è infrequente a livello scientifico.
Un propugnatore dell’attualismo, che non è una disciplina scientifica ma piuttosto una sorta di ‘filosofia’, cioè un modo di vedere le cose,  sosterrebbe dunque che quella variazione in aumento della velocità di rotazione del sole fino a 437 km/sec non può essersi mai  realizzata, visto che attualmente la sua velocità di rotazione su se stesso è di soli 2 km/sec, metro più o metro meno.
Ma se così fosse, se cioè tutto quanto vediamo fosse tale e quale è stato all’inizio, non si spiegherebbero neanche gli straordinari mutamenti – persino in miliardesimi di secondo – che sono stati ipotizzati dalla teoria cosiddetta scientifica del Big-bang (anch’essa ipotetica anche se va oggi per la maggiore) sulla quale ci hanno già intrattenuti Jean Guitton, Igor e Grichka Bogdanov nonché il Nobel Steven Weinberg e Stephen Hawking.
Quindi, logica e buon senso ci dicono che le cose in passato possano essere andate anche diversamente dal presente...
La scienza – anche quella che non ‘crede’ in un Dio Creatore e che pensa che l’Universo si sia creato da sé e dal nulla, il che è a mio avviso una vera contraddizione in termini – constata che l’universo, inteso come macrocosmo e microcosmo, è regolato da meravigliose leggi ‘intelligenti’ che lo mantengono ‘in piedi’, tanto che, variando una sola delle leggi fondamentali che lo governano, l’universo cesserebbe di esistere.

 Grichka Bogdanov:4 Qui tocchiamo un mistero profondo. Non dimentichiamo che l'intera realtà si fonda su un numero molto piccolo di costanti cosmologiche: sono meno di quindici, la costante gravitazionale, la velocità della luce, lo zero assoluto, la costante di Planck, ecc. Noi conosciamo il valore di ognuna di queste costanti con precisione notevole. Ora se una sola di queste costanti fosse modificata anche di poco, allora l'universo - almeno quale noi lo conosciamo - non avrebbe potuto apparire. Un esempio significativo è costituito dalla densità iniziale dell'universo: se questa densità si fosse allontanata anche di pochissimo dal valore critico che ha assunto a partire da 10-35 secondi dopo il Big-bang, l'universo non si sarebbe potuto formare'.
Un altro esempio di questa fantastica regolazione: se aumentassimo dell'uno per cento appena l'intensità della forza nucleare che controlla la coesione del nucleo atomico, elimineremmo la possibilità che i nuclei di idrogeno hanno di restare liberi: questi si combinerebbero con altri protoni e neutroni per formare dei nuclei pesanti. A partire da tale momento, visto che l'idrogeno non esisterebbe più, non potrebbe nemmeno combinarsi con gli atomi di ossigeno per formare l'acqua che è indispensabile alla nascita della vita. Se al contrario diminuiamo leggermente la forza nucleare, allora è la fusione dei nuclei di idrogeno a diventare impossibile. E senza fusione nucleare non ci sono più soli, fonti di energia, vita.

Segretario: Lo stesso ragionamento – se mi ricordo bene la ‘lezione’ che avevo appreso una volta da Igor – vale anche modificando i parametri della forza elettromagnetica che squilibrerebbero i rapporti fra gli elettroni ed il loro nucleo come pure le reazioni chimiche che risultano dal trasferimento degli elettroni verso altri nuclei, impedendo la formazione di una grande quantità di elementi per cui, in un universo siffatto, le molecole stesse del nostro 'Dna' non avrebbero alcuna possibilità di comparire. Infine la forza di gravità: 'se questa fosse stata appena un po’ più debole al momento della formazione dell'universo, le nubi primitivedi idrogeno non avrebbero mai potuto condensarsi per raggiungere la soglia critica della fusione nucleare: le stelle non si sarebbero mai accese...

Igor Bogdanov:In realtà, quali che siano i parametri considerati la conclusione è sempre la stessa: se si modifica anche di poco il loro valore, si preclude ogni possibilità allo sbocciare della vita. Le costanti fondamentali della natura e le condizioni iniziali che hanno permesso l'apparizione della vita sembrano quindi regolate con una straordinaria precisione. Ancora un'ultima cifra: se il tasso di espansione dell'universo all'inizio avesse subito uno scarto dell'ordine di 10-40 la materia iniziale si sarebbe sparpagliata nel vuoto. L'universo non avrebbe potuto dare origine alle galassie, alle stelle, alla vita. Per dare un'idea della precisione incredibile con la quale sembra che l'universo sia stato regolato, basta immaginare la prodezza che dovrebbe compiere un giocatore di golf per riuscire, tirando dalla Terra, a far entrare la palla in una buca situata da qualche parte sul pianeta Marte...

Jean Guitton: E allora queste cifre non possono che rafforzare la mia convinzione: né le galassie e i loro miliardi di stelle, né i pianeti e le loro forme di vita che contengono, sono un accidente o una semplice 'fluttuazione del caso'. Noi non siamo comparsi 'così', un bel giorno piuttosto che un altro, perché una coppia di dadi cosmici sono rotolati sul lato giusto. Lasciamo queste considerazioni a coloro che non vogliono aver nulla a che fare con la verità dei numeri…

I. Bogdanov: É un fatto che il calcolo delle probabilità depone a favore di un universo ordinato, minuziosamente regolato, la cui esistenza non può essere generata dal caso... la probabilità matematica che l'universo sia stato generato dal caso è praticamente nulla.

Segretario: Certo che questo concetto del Big-bang e della espansione dell’Universo è un’idea grandiosa…

Dominique Tassot:5 Nell’ultimo secolo, Laplace vedeva l’origine del sistema solare in una nebulosa che raffreddandosi si contraeva. Dopo l’universo stazionario di Einstein e di Hoyle, il consenso si è voltato oggi verso un universo in espansione. Davanti a questa variabilità delle tesi, a quale credere? Si potrebbe illudersi che l’ultima per data durerà nel tempo.
Interi libri appaiono già per contestare il Big-bang!…
Si può solo affermare che la massa dei fatti e argomenti contrari non hanno ancora raggiunto lo stato di coerenza necessario per provocare il basculamento. Ma piuttosto che credere al Big-bang attendendo la teoria che verrà a detronizzarlo, non sarebbe urgente di ‘non più credere’, molto semplicemente, di cessare di confondere le evidenze sempre relative della scienza con le certezze di cui il nostro spirito ha bisogno di nutrirsi?

Segretario: Beh…, con questo intervento di Tassot possiamo praticamente dire che anche il Big-bang è… ‘servito’!

 

6.2 La festa della ragione.

Segretario: Bene, tutto questo mi sembra confortante. Vedo che nonostante gli ‘anticreazionisti’ ci sono parecchi scienziati che usano il buon senso…
Ma leggi perfette ed incredibilmente complesse emergono non solo dall’universo in senso lato ma anche dagli studi della genetica, della biologia e della stessa botanica dove sono ad esempio stupefacenti i processi biochimici della fotosintesi che consentono ad un'esile pianta di immagazzinare la luce solare, produrre carboidrati, cioè energia necessaria a produrre riserve alimentari e cellulosa, in sostanza a crescere, e diventare da semino una gigantesca sequoia.
Ogni pianta è quindi una sorta di fabbrica alimentata dalla luce solare.
Essa infatti – attraverso complesse reazioni chimiche – utilizza i fotoni della luce per ottenere idrogeno dall'acqua che è nel terreno (H2O) e legare quindi l'idrogeno alle molecole di anidride carbonica che diventano così carboidrati, cioè zuccheri.
Tutti questi processi avvengono all'interno di piccole catene di montaggio situate nelle foglie, i 'citoplasti', dentro i quali ci sono dei 'tilacoidi' nei quali ci sono a loro volta delle molecole di clorofilla che 'catturano' la luce.
I processi chimici di fotosintesi (reazioni di fotoni, combinazioni di elettroni, atomi, ecc.) avvengono con una velocità impressionante di migliaia e persino milioni di cicli produttivi al secondo.
Tutto ciò ci fa intravvedere la mente di un progettista e ingegnere senza pari: il nostro Creatore.

Antonio Socci:6 Nei giorni scorsi ha fatto molto scalpore la ‘conversione’ di Anthony Flew perché l’accademico era il più celebre esponente dell’ateismo filosofico.
Nel suo insegnamento  - a Oxford, York, Toronto - e nei suoi famosi libri, come God and Philosopher, per anni ha contrapposto la razionalità alla fede in Dio, demolendo - da questi presupposti - ogni possibilità del soprannaturale.
All’età di 81 anni ha ribaltato tutto: «Tutta la mia vita è stata guidata dal principio del Socrate platonico: segui le prove, dovunque ti conducano».
Le ricerche dei biologi, spiega oggi, hanno mostrato una così incredibile complessità nell’organizzazione della vita che è impossibile non riconoscere un’intelligenza superiore. Vuole dire che non è razionalmente  possibile negare l’esistenza di Dio dopo aver osservato la struttura della vita.
Eppure ci sono ancora scienziati ed intellettuali che la negano. Sembra più pregiudizio ideologico, il loro, che razionalità. Paolo VI osservò: «La Chiesa cattolica è oggi la sola che difenda la ragione».
Esagerava? Il professor Piero Bucci, a un congresso scientifico sulla ‘Probabilità nelle scienze’, dichiarò: «Supponiamo che io vada in una grotta preistorica, e vi trovi incisa, su una parete, una scritta, per esempio: ‘Nel mezzo del cammin di nostra vita/mi ritrovai per una selva oscura/ché la diritta via era smarrita’. E supponiamo che io dica ai miei colleghi: in quella grotta, a causa dell’erosione dell’acqua, della solidificazione dei carbonati e dell’azione del vento, si è prodotta, per caso, la prima terzina della Divina Commedia. Non mi prenderebbero per matto? Eppure non avrebbero nulla da ridire se dicessi loro che si è formata per caso la prima cellula vivente, che ha un contenuto di informazioni pari a 5.000 volte l’intera Divina Commedia».
Il caso Flew dimostra che la ragione si sta facendo strada. E se davvero Flew sarà fedele al suo motto «segui le prove, ovunque ti conducano» non si limiterà a riconoscere l’esistenza di un Dio lontano che ha tessuto l’universo con la sua sapienza, ma finirà per scoprire che quel Dio lontano è venuto a cercarci. Finirà anche Flew per affacciarsi alla grotta di Betlemme dove quella misteriosa Sapienza si è fatta uomo...

Segretario: Tutto questo ci porta davvero a concludere che è impossibile – non solo sul piano del calcolo matematico delle probabilità ma su quello della logica, per non dire del semplice buon senso – rifiutare l’idea che all’origine di tutto non ci sia stato quel ‘Qualcuno’ che noi fautori del ‘pensiero mitico’ chiamiamo ‘Dio’.
Se esiste però un Dio che ha imposto delle leggi d’ordine, non è immaginabile che il Creatore di queste leggi ‘intelligenti’ rimanga schiavo delle sue stesse leggi e all’occorrenza non possa modificarle, magari temporaneamente, per perfezionare sempre di più il suo Progetto, come farebbe appunto un Architetto che preveda il completamento della sua opera attraverso ‘stadi di approntamento’ successivi.
Se Dio voleva dunque creare la Terra, cosa c’era di più semplice del fatto di aumentare temporaneamente la velocità di rotazione del sole, provocando la fuoriuscita di brandelli esterni che sarebbero andati a riposizionarsi ad una certa distanza nello spazio siderale per poi ‘raffreddarsi’ e ‘condensarsi’ – secondo ‘leggi’ pensate da Dio – in pianeti?
Rimane quindi a mio avviso ammissibile – sempre sulla base del buon senso – la spiegazione di una Terra fuoriuscita dal sole insieme ad altri pianeti che avrebbero costituito il sistema solare.
Questa è d’altronde la conclusione alla quale sarebbe arrivata buona parte degli astrofisici moderni.
Vi è tuttavia un altro aspetto, fra quelli toccati prima da Crombette, che risponde ad uno dei quesiti che mi ero posto in precedenza: e cioè la sua spiegazione sul come la Terra avrebbe assunto la sua attuale posizione collocandosi al centro dell’Universo.
Questa è infatti la visione cosmologica geocentrica della Bibbia.

 

6.3 Il geocentrismo della Bibbia imbarazza molto i teologi e pensatori cristiani moderni.

Vi ho detto che – dopo Galileo – il geocentrismo biblico era stato cancellato dall’insegnamento nelle scuole, sostituito dall’eliocentrismo.
Proprio perché quest’ultimo è diventato una teoria dominante alla quale pochi osano per ora opporsi, il geocentrismo è diventato anche fonte di imbarazzo per gli stessi teologi e pensatori cristiani.
Costoro - non trovando elementi per combattere la teoria eliocentrica, considerata dall’epoca dell’illuminismo settecentesco in poi come scientificamente esatta e non sapendo più come contrastare ormai questo pensiero - hanno finito da vari decenni per ripiegare sulla considerazione che la Bibbia - Parola di Dio - diceva certe inesattezze scientifiche perché era stata scritta secondo le conoscenze di quell’epoca, fermi ovviamente restando i contenuti spirituali di fondo rivelati da Dio.

Il rischio oggi maggiore – specie per un ‘intellettuale’ anche ‘ecclesiastico – che tiene al suo ‘rango’ nella ‘comunità’ in cui vive, viene ritenuto quello dell’accusa di essere un troglodita del pensiero mitico, un ‘reperto umano’ sopravvissuto indegnamente all’oscurantismo medievale di una Chiesa dogmatica e… ‘talebana’.
Siamo sostanzialmente di fronte ad una insufficienza di fede.
Posso anche capire che – nel timore di ‘perdere’ su tutta la linea – qualcuno di costoro che pur ha fede possa anche essere tentato di ripiegare su una linea di difesa più arretrata, come ad esempio certi cattolici che hanno finito per dire che ‘Sì…, tutto sommato, che male ci sarebbe, se Dio ci avesse fatto discendere da una scimmia’?
E alla obiezione: ‘Ma la scimmia non ha un’anima spirituale e immortale!’, c’è già subito pronta la risposta: ‘Beh, Dio gliel’avrà data dopo, quando l’ha fatta diventare ‘uomo’.
Tutto è possibile, naturalmente, ma se tutto è possibile perché mai dovrebbe essere impossibile a Dio creare direttamente la specie umana senza farla discendere in maniera avvilente da una scimmia?
Capisco di più questa posizione da parte di un ateo, molto meno da parte di uno che si dichiara ‘credente’ o che, per di più, occupa cariche gerarchiche nella struttura ecclesiale.
L’ipotesi ‘Dio creatore dell’uomo’, non è tuttavia una ‘comodità’ che deve servire per salvare la nostra ‘dignità’, ma  una ‘verità’ che ci viene imposta innanzitutto da una sana ragione, più che dalla fede.

Per quei ‘pensatori’ cattolici il timore è quello che – andando così controcorrente – si cada nel ridicolo, si riceva l’ostracismo da parte dei propri ‘pari’ e si finisca in un ‘Gulag’ o in un ‘lebbrosario’ intellettuale.
Pochi si preoccupano di approfondire scientificamente l’argomento per farsene almeno un’idea propria, come state facendo voi ora.
Crombette – in merito al geocentrismo – non si limita però ad avanzare una ipotesi che faccia fede solo su di un ‘miracolo’, quale sarebbe un fatto fisico straordinario che contravvenga a tutte le leggi di natura.
Al contrario – pur ricorrendo a quel concetto, e cioè che Dio possa cambiare queste leggi a suo piacimento – egli spiega come, da un punto di vista logico, la cosa possa essere accaduta e come la sua ipotesi, che non è solo una ipotesi ma la derivazione da una traduzione della Bibbia, possa anche scientificamente reggersi.
Laplace – e qui è bene intendersi senza infingimenti e giri di parole, per poter dire pane al pane e vino al vino – era un ateo della più bell’acqua.
L’essere atei, non è un crimine, per carità. In fin dei conti era un ‘libero pensatore’, e anche gli atei possono andare in Cielo, a condizione che dietro al loro ateismo – che è un semplice ‘non credere’, fermo restando un comportamento da ‘giusti’ – non si nasconda uno spirito di empietà.
Peraltro, sono anche convinto del fatto che, poiché Dio è ‘infinito’ debbano essere infinite anche la sua Misericordia e Pazienza.
Gesù diceva che in Cielo vi sono molte dimore, e quindi è ragionevole pensare che ve ne sia una anche per gli atei, se pur senza credere hanno rispettato la ‘legge naturale’ incisa da Dio nel loro cuore.
In Paradiso ci sarà dunque chi – in base ai propri meriti guadagnati in terra – avrà la ‘villa’ con piscina, chi una casa dignitosa, chi una casetta, chi una tenda e..., male che vada, anche per un ‘ateo’ ci sarà almeno un ricovero sotto un ‘ponte’: povero ma felice!
Mai disperare della misericordia e della pazienza di Dio!
Vedo però fra il pubblico un’altra mano alzata, prego…, si alzi in piedi e si faccia vedere meglio.
Ah…, è ancora lei…, dica pure, ma questa volta niente ‘barzellette’.
Questo è un consesso serio…

Bastian Contrario: Laplace non era solo un ‘ateo’, come molti illuministi di allora…,  lui era anche un avversario del Cristianesimo…!’.
Ma, a proposito di atei e di quella che lei dice la ‘misericordia e pazienza infinita’ del Signore nei loro confronti, la vuol sentire una storiella?

Segretario: L’ha letta anche quella sul giornale di oggi? Guardi…, le ho già detto che questo è un Congresso, una Conferenza internazionale, virtuale… ma sempre una cosa seria, come avrà capito dai discorsi che girano per l’aria…
Devo però dire che il clima – con questa storia quasi incredibile del geocentrismo, dello Tsunami e del Diluvio universale – si è fatto troppo serio e una storiella, specie se non parla più di evoluzionisti e di antropologi, potrebbe riscaldarlo e farci rilassare.
Facciamo una ‘pausa caffè’ ed ascoltiamola, se non è sconveniente …

Bastian Contrario: Un ateo stava facendo una passeggiata nella foresta…
‘Che alberi maestosi! Che fiumi impetuosi! Che begli animali!’, si ripeteva.
Mentre camminava lungo il fiume sentì un movimento fra i cespugli dietro di sé. Si voltò per dare un’occhiata e vide un orso di 3 metri che lo caricava.
Si mise a correre più velocemente che poteva su per il sentiero.
Guardò sopra la sua spalla e vide che l’orso si avvicinava sempre più.
Guardò ancora e vide che l’orso era sempre più vicino. Il suo cuore pompava freneticamente e lui cercava di correre ancora più veloce.
Inciampò e cadde a terra.
Rotolò per cercare di tirarsi su ma vide che l’orso era proprio sopra di lui, avendolo raggiunto con la sua zampa sinistra e alzando la destra per colpirlo. In quell’istante l’ateo gridò: ‘Mio Dio’!
Il tempo si fermò. L’orso si congelò. La foresta era silenziosa.
Mentre una Luce abbagliante brillava sull’uomo, una Voce venne fuori dal cielo: ‘Hai negato la mia esistenza per tutti questi anni, insegnato ad altri che non esisto e addirittura attribuito il creato ad un incidente cosmico. Ti aspetti che ti aiuti in questa circostanza? Devo considerarti un credente?’
L’ateo guardò diritto verso la Luce: ‘Sarebbe ipocrita da parte mia chiederti all’improvviso di considerarmi credente ora, ma forse puoi rendere credente l’Orso?’
‘Molto bene!’, rispose la Voce.
La Luce se ne andò. I suoni della foresta ricominciarono. L’orso abbassò la sua zampa destra, accostò insieme entrambe le zampe, abbassò il capo e disse: ‘Signore, benedici questo cibo che sto per ricevere e per il quale ti sono molto grato’.


1 studioso delle opere di F. Crombette

2 Noel Derose: Riflessioni su ‘Galileo aveva torto o ragione?’ 45.03 -
http://crombette.altervista.org/

3   Vedi pps al sito: Per la nuova evangelizzazione di Don Pablo Martin,

4 Jean Guitton, Grichka e Igor Bogdanov: ‘Dio e la scienza’ - Bompiani, Saggi

5 Rivista Science & Foi - CESHE-FRANCE:  http://crombette.altervista.org/

6 Antonio Socci: da ‘il Giornale’ del 24.12.04, prima e penultima pagina